lunedì 16 febbraio 2009

Antipocondria

Ispirato da un paio di post sul blog paperogaedintorni (ovvero questo e questo), riflettevo ultimamente su come io, oltre a non essere decisamente ipocondriaco (uno per famiglia basta, e c'è già mia sorella) sia decisamente l'opposto, ovvero, direi, antipocondriaco.
Presumo che questa tenda ad essere una delle tante sfaccettature del mio peculiare approccio alla vita, facilmente riassunto dal titolo di questo stesso blog, o, volendo, dalla massima cinese "Se il tuo problema ha una soluzione, a che serve che ti preoccupi? E se il tuo problema non ha una soluzione, a che serve che ti preoccupi?"
Il che, sia chiaro, non significa che me ne freghi bellamente di qualunque cosa accada, ma solo che evito di aggiungere la preoccupazione al fatto in sé e mi limito a prenderlo come viene e come viene risolverlo, se è possibile, o accettarlo se non lo è.
L'antipocondria nasce evidentemente da questo.
Io, come tutti, ho un medico della mutua. Diversamente dalla maggioranza dell'italica popolazione, non so nemmeno che faccia abbia e ho solo una vaga idea di dove si trovi il suo studio.
Il mio armadietto dei medicinali è pieno, ma il novanta per cento di quello che contiene non è mio. Del dieci per cento che resta, un ulteriore novanta per cento non è composto propriamente da medicinali ma da medicazioni (disinfettante, ovatta, cerotti, garze). Restano fuori delle pastiglie per la gola e delle tavolette di antiacido prescrittemi alla presenza di Pierpaolo credo tre Natali fa, e di cui ho ancora tre quarti della confezione (meno male che hanno una scadenza protratta).
Ora, con questo non voglio dire di avere una salute di ferro, perché non ce l'ho.
Vero è che godo, a quanto pare, di alcuni vantaggi genetici: non ho mai preso il morbillo (mia sorella è riuscita ad averlo due volte, l'ultima in forma grave, io in quell'occasione ho avuto dei vaghi puntini rossi per un giorno scarso), né la varicella (pur essendo stato più volte letteralmente nel mezzo di un focolaio della stessa), in effetti tra le malattie esantematiche ho avuto solo la rosolia. In più non mi sono mai rotto un osso (e non si può dire che non abbia "tentato", anzi hanno tentato pure altri...) e ho un tasso di guarigione da piccole ferite, contusioni e scottature piuttosto veloce, ma ciò non significa che di problemi non ne abbia mai.
Anzi, volendo proprio guardare le cose come sono, ne ho sempre qualcuno: una singola ma costante alterazione che mi segue per un lungo periodo della vita, almeno finché non viene sostituita da un'altra per amore della varietà.
Alla nascita mi hanno fabbricato un paio di tonsille che invece di tenere fuori i batteri sembravano invitarli a delle feste sfrenate una settimana sì e l'altra pure. Ho trascorso lunghissimi periodi a letto con la febbre fino alla decisione (non mia, ovviamente, avevo a malapena sei anni) di farmele togliere. Da quel momento "godo" di una lieve e costante forma di raffreddore che ciclicamente esplode in una forma più seria, ma fondamentalmente non mi abbandona mai. In cambio però non ho mai più preso una singola influenza, se non di striscio. Le rarissime volte in cui un virus influenzale mi ha colpito ho totalizzato qualcosa come 37,2° di febbre per mezza giornata.
Dato che così era troppo facile, da qualche tempo dopo ho iniziato a soffrire di epistassi. Per anni, di punto in bianco, senza alcun preavviso o causa scatenante, iniziava a sgorgarmi sangue dal naso in quantità industriali. Dopo un po' mi ci sono semplicemente abituato, iniziando a vederlo più che altro come una seccatura, anche se era evidente che bisognasse fare qualcosa. I miei mi hanno portato da un medico bravissimo che, dopo vari esami, ha suggerito che dovessi effettuare una "bruciatura" di alcuni capillari.
Non l'ho mai fatto, perché gli episodi si sono interrotti per la stessa ragione per cui erano iniziati (leggasi: "nessuna").
È giunto quindi il turno di una malattia di origine nervosa (e, come tale, incurabile) chiamata "colon irritabile", tecnicamente innocua ma con tali e tanti sintomi fastidiosi (eufemisticamente parlando) da avermi rovinato la vita (esagero, ma comunque non era piacevole come situazione) per diversi anni finché anche lei, nel bel mezzo del servizio militare, si è acquietata giungendo a un livello perfettamente sopportabile (specie considerando che mi ero dovuto abituare a ben peggio fino ad allora).
Nell'ultimo periodo si è però accavallata con un altro problemino che ha richiesto un fastidioso, per quanto semplice, intervento a un alluce. Inutile, o quantomeno tutt'altro che risolutivo, perché il problema si è ripresentato identico sull'altro qualche tempo dopo. Avrei dovuto fare lo stesso intervento anche lì, ma dato che mi avrebbe bloccato per quasi un mese, e non potevo permettermelo, ho sempre rimandato (again, abituandomi alla situazione)... e adesso non serve più, fine del ciclo, tutto è tornato se non a posto almeno ad una parvenza di normalità.
Aspetto la prossima cosa che arriverà, ma non mi danno.

Fatto sta che tutto questo mi ha forse insegnato che i problemi di salute prima o poi se ne vanno, e se non lo fanno c'è comunque poco da fare, per cui tanti saluti.
Ho iniziato a fare caso ad altre cose, secondo questa logica.
Ad esempio al raffreddore.
Quando il mio raffreddore aumentava, in genere mi veniva dato ogni genere di medicina che, a parere mio, serviva a poco quanto niente.
In tempi recenti, ormai unico responsabile della mia assunzione di medicinali, ho fatto qualche "esperimento", scoprendo che questi ultimi servivano solo ad alleviare vagamente i sintomi, allungando però il decorso. Niente medicine: sto male sul serio per tre giorni e poi è finita. Con, mi faccio oltre una settimana con sintomi un po' più lievi, ma non così tanto da poterli ignorare, per cui tanto vale...
Ha iniziato a venirmi il dubbio che le malattie siano un po' come i seccatori: se continui a non prestargli alcuna attenzione, o se ne vanno o ti massacrano di botte. Visto che in genere distinguere l'uno dall'altro tipo non è poi tanto difficile... perché preoccuparmene? Lo farò nel momento in cui ne avrò qualcuna che dimostra di essere una cosa seria, e se poi dimostrasse di essere tanto seria che comunque non servirebbe a nulla cercare di curarla... be', amen, si vede che era ora.

9 commenti:

Valberici ha detto...

A pensarci bene pure io è da tempo che non vedo il mio medico della mutua.
E devo dire che non mi preoccupo troppo dei malanni...tanto ho la mia medicina universale, ovvero la grappa.
Ultimamente mi ha guarito da un fastidiosissimo mal di denti :)

Fed Zeppelin ha detto...

IO è meglio che non la vedo la mia dottoressa -_- (comunque vado da lei periodicamente solo per farmi prescrivere analisi e il farmaco con cui sono in terapia).
Apparte la questione orrido bubbone insomma, non ho mai tollerato medicine e medici (niente di personale con questi ultimi) e sono fondamentalmente convinta che, prima di prendere qualsiasi farmaco bisogna lasciare al corpo la possibilità di guarirsi da solo.
Mi ammalo molto meno di frequente di mia madre e mia sorella e le volte che sono stata costretta a letto dalla febbre alta in 28 anni si contano sulle dita di una mano. Peccato che questa sia una di quelle occasioni -_- ieri sera 39°.
Comunque, per esperienza personale di non-consumatrice di farmaci: occhio alla scadenza delle medicine!!!

CMT ha detto...

Vabbe' ma io non le compro, come vuoi che mi scadano? ^__^

Fed Zeppelin ha detto...

@CMT: intendo dire quelle due o tre che hai in giacenza da anni nell'armadietto!!

CMT ha detto...

Ah cérto. ^_^
Be' no, le pastiglie per la gola le consumo (e se manco di farlo io lo fa mia sorella) e per gli antiacidi ho ancora un paio d'anni. ^__^

Fantasma Gorico ha detto...

Io lo sono abbastanza ipocondriaco invece.
Ma il tutto viene aumentato dal fatto che, salvo rari casi, non mi è permesso neanche di guarire con calma da che, sfiga imperterrita, stò male sempre in periodi di lavoro massacrante con scadenze improrogabili e via dicendo.
per cui sono costretto ad imbottirmi di medicinali e andare a fare lo zombie al lavoro.

CMT ha detto...

Quella non è ipocondria, è sfiga! ^__^;;

Mirtillangela ha detto...

Io sono parecchio ipocondriaca, ma era scritto nelle stelle: la mia mamma ha passato 5 mesi su 8 a letto per avemi, imbottita di flebo e robaccia varia.
Inutile dire che, sin dalla nascita, ho sperimentato un sacco di medicine, un sacco di patologie, un sacco di rogne.
Asma, allergie, colon irritabile, nei a profusione (calcola che me ne levo 3-4 ogni due anni...), nonchè lievi affezioni tipicamente femminili ma che da sole non vanno via.

Diciamo che io senza medicine non campo. A Novembre quando mi sono ammalata, andai dal dottore per farmi vedere la gola: "mannò, tutto ok, prendi solo l'antifiammatorio".
Giorno dopo febbre a 39.
Dottore: "Ok, prendi l'antibiotico leggero per 5 giorni"
Otto giorni dopo febbre a 39.
Dottore: "Ok, mi sa che ci vuole direttamente quella forte"

Era solo un esempio, il mio organismo da solo non guarisce, patisce. :(

E io come la prendo? Ve lo dico dopo, ora vado a prendermi un Oki che ho un pò di mal di gola...

CMT ha detto...

Ma anche nel tuo caso non è ipocondria, ce li hai davvero i malanni -____-
L'asma me l'ero dimenticato, si era messo in lista pure lui ma non mi si addiceva, ho avuto crisi respiratorie per qualcosa come 3 giorni in tutto e basta.