lunedì 30 marzo 2009

LevanteCon 2009

Per quanto l'idea del tortuoso viaggio che mi aspettava mi sconfortasse, e nonostante il cambio dell'ora che certo non agevolava la cosa, ieri mattina mi sono alzato di buon ora per recarmi alla LevanteCon/NautiCon/Festival dello Spazio.
Devo ammettere di aver avuto un paio di volte la tentazione di staccare la sveglia e lasciar perdere, ma quando alla fine l'ho staccata sul serio - comunque prima che suonasse - è stato perché mi stavo alzando.
Sorvolando su abluzioni e colazione, alle 8.30 ho preso la classica cintura di Batman e mi sono avviato alla fermata del bus, previsto alle 8.54 (la fermata è a uno sputo da casa, ma io degli autobus non mi fido!)
Parto in orario (anzi, cinque minuti prima) e decido per un cambio di programma al volo: invece di scendere nei pressi della stazione lo faccio alcune fermate prima, ritenendo, giustamente, che da lì potrò giungere a destinazione a piedi. Il problema però è capire la strada da fare: conosco la zona ma non la posizione esatta dell'hotel, e a causa del cielo coperto il GPS non vuole saperne di collegarsi. Alla fine, per tentativi e nonostante una svolta inquietante in cui la strada sembrava sparire del tutto (per non menzionare il ventaccio che a tratti impediva letteralmente di procedere, o dava delle spinte non indifferenti), arrivo dove devo arrivare, scoprendo peraltro che l'hotel è vicinissimo alla fumetteria che frequentavo un tempo, dove sono sempre andato tranquillamente a piedi dalla stazione.
Una volta dentro incrocio subito Pierpaolo. No, non Pierpaolo mio cugino, che era ad affrontare la pioggia in quel di Bologna, ma Pierpaolo il capitano della USS Nautilus, gli organizzatori della manifestazione. Un saluto veloce, un'altrettanto veloce registrazione e inizio a dare un'occhiata all'esposizione e a scattare qualche foto. Poi mi imbatto in un altro volto noto: Massimo Baglione, del sito BraviAutori che frequento da un po'. Io riconosco lui, ma lui non può in alcun modo riconoscere me, ovviamente, per cui vado da lui a identificarmi e scopro che... è arrivato Sabato con la convinzione che fosse il giorno della convention (ed è stato prontamente arruolato per dare una mano con la preparazione).
Individuo anche Riccardo/Joormungard, solo che è abbastanza impegnato a far fare il tour dell'esposizione a qualche ospite e non mi va di interromperlo, per cui rimando la presentazione.
Poco dopo, Pierpaolo mi consegna il mio badge, che mi inquieta alquanto... sia perché i badge mi inquietano di per sè (non in generale, solo se li devo portare io), sia perché su questo in particolare campeggiano la scritta "staff" e il mio volto in guisa di Cardassiano (e sì, perché la mia iscrizione alla Nautilus è avvenuta nei panni di Dakar, il mio dottore cardassiano della Kejal di Resurrection, poi diventato ufficiale di collegamento sulla Atlantis), che avevo già visto ma mai portato al collo!
Si passa alla presentazione ufficiale della manifestazione e delle associazioni coinvolte: l'Associazione Giulio Verne, la Nautilus, lo STIC, rappresentato da Nicola Vianello, e la società Tolkieniana. Questa presenta anche il libro scritto dal suo presidente: "La casa dei sette gatti". Peccato che intanto i gatti, in platea, siano diventati quattro, visto che il grosso dei presenti, una scolaresca, è andato via per la sessione al planetario (frequentatissimo e inaccessibile senza prenotazione... infatti non posso dirvi come fosse perché non ne ho idea).
Ad ogni modo si va avanti, e il pubblico inizia a (ri)affluire, finché tornano anche i "reduci" del planetario, ora chiuso dato che il suo responsabile deve tenere una conferenza sulla luna e sulle eclissi. Indubbiamente interessante, in teoria anche per i bambini presenti... in teoria perché dopo, invitati a fare domande, ne fanno, sì, e anche tante... ma tutte su cose che avevano già trovato risposta nell'esposizione appena terminata.
Giunge quindi il turno dello scrittore locale e pluripremiato Donato Altomare, ma tra la mia stanchezza che inizia a farsi sentire e il fatto che lui insista a parlare senza microfono e io abbia dimenticato a casa il superudito, preferisco lasciare la sala e andare a conoscere di persona qualche altro membro dell'equipaggio della Nautilus, congratularmi con Riccardo per le splendide realizzazioni in plexiglass e scattare qualche altra foto.
Si parla anche della STICCON, dei problemi che mi ha creato quest'anno il suo slittamento di una settimana, e dell'eventualità di andarci il Venerdì assieme al resto dell'equipaggio. Qui mi viene anche fatto prendere un mezzo infarto dicendomi che il treno che uso di solito per andare a Rimini non esiste più... in realtà no, esiste, come conferma il controllo fatto stamattina come prima cosa nel sito delle FS. Whew!
Gironzolo un po' in attesa della pausa pranzo, che ritarda di mezz'ora a causa del planetario ancora occupato, e intanto adocchio alcuni interessanti articoli in vendita ai vari banchi. Uno di questi so già che lo prenderò prima di andare via: il mousepad con la mappa della terra di mezzo; altri li guardo autoimponendomi di ignorarli: un baby alien e un baby predator; uno, infine, non mi tenta minimamente, dato che non mi serve, ma mi fa pensare a Mariangela/Mirtillangela: è l'edizione cartonata di Watchmen al "modico" prezzo di 35,00€
Infine si va a pranzo. Mi aspettavo venisse anche Massimo ma non c'è, e non riuscirò più a vederlo in seguito, neanche per salutarlo.
A pasto terminato (il menù ve lo risparmio), siamo giusto in orario per la riapertura. Prima di rientrare medito per un attimo se prendere un biglietto della lotteria, ma mi rendo presto conto che non avrebbe senso, perché andrò via prima dell'estrazione.
Così vado a guardarmi la proiezione di Trekkies 2, un documentario sui fan di Star Trek realizzato da Denise Crosby in giro per il mondo, seguito da una conferenza scientifica.
Quando sul palco si avvicendano i protagonisti di quest'ultima e quelli della successiva, più a tema fantascientifico, io purtroppo mi devo avviare... sono le 19.00 e in teoria il bus è alle 20.00, ma devo individuare la fermata e poi, ribadisco, non mi fido.
Non posso salutare Pierpaolo che è sul palco, ma faccio un giro rapido per accommiatarmi dagli altri, almeno quelli che riesco facilmente a individuare... e per acquistare il mousepad!
Sulla strada del ritorno mi lascio tentare da un gelato al cioccolato fondente, che mangio mentre mi dirigo alla fermata... e verso uno strano tipo che urla ai passanti che devono ascoltare la musica dei Pink Floyd (ma che comunque mi ignora).
A quel punto vedo passare un autobus che mi fa realizzare due cose: che sono dal lato sbagliato della strada e che c'era un altro autobus poco prima delle 20.00!!!
Non potendo prendere quello al volo, attraverso e mi metto in cerca della fermata giusta, ma niente, non sembra ce ne siano! Alla fine trovo una pensilina con una bella scritta BUS gialla sulla strada ma nessuna indicazione in merito a quale bus ci si fermi. Nessuno, neanche le persone ferme lì in attesa, sa dirmi se sia la fermata delle FAL... alla fine me lo rivela il bus quando passa... e se ne va! Non mi resta altro che seguirlo per cercare almeno di individuare la fermata, e in realtà mi ritrovo a precederlo, visto che lui è bloccato nel traffico e io, chiaramente, no. Peccato che la situazione si inverta poco dopo, quando un semaforo rosso e una strada trafficatissima mi bloccano per pochi secondi, sufficienti a farmi passare davanti il bus pochi metri prima della fermata.
Vabbe', poco male, prevedendo problemi (anche se non di questo genere, devo dire) la mia prima scelta era un bus seguito da un altro dopo soli trenta minuti... sì... in teoria...!
La realtà è che, a causa di un non meglio specificato incidente, il bus in questione arriva con TRE QUARTI D'ORA di ritardo!!!
Alla fine, comunque, arriva, ben due ore e passa dopo che ho lasciato la manifestazione, e il breve viaggio di ritorno segna la fine della giornata... o giù di lì, ma questa è un'altra storia...

venerdì 27 marzo 2009

Undici

Io ho dei numeri che mi perseguitano, e che in realtà a conti fatti sono lo stesso numero.
Quello più ricorrente è il 29 (ad esempio, in ufficio ho l'interno 229, sono la matricola 2009 (ovvero libro 2 matricola 9) e ho il numero d'ordine 29 nell'elenco dipendenti, il tutto per puro caso; la somma del mio giorno e mese di nascita dà 29, ecc. ecc.), a seguire ci sono l'11 (2+9) e di conseguenza il 2 (1+1).

Tutto questo preambolo numerologico per dire che oggi è stata pubblicata la classifica del concorso Vaults 2008, e che il mio racconto si è classificato all'undicesimo posto (guadagnandosi comunque la pubblicazione cartacea).
A onor del vero, a essere pubblicati sono i primi 20 racconti, e se si considera che in tutto ci sono stati 35 partecipanti è evidente come fosse più difficile riuscire a non farsi pubblicare, ma decisamente non mi lamento.
Quello che mi lascia più perplesso, invece, è il fatto che un paio di racconti decisamente superiori al mio siano finiti in posizioni inferiori, mentre a vincere sia stato un racconto che a mio modesto parere era tra i peggiori in gara, per tutta una serie di motivi (scurrilità inutili, trama debole, finale scialbo, e un'intera sequenza completamente avulsa dal resto della vicenda, tra gli altri).
Comunque sia, poco male, come sempre il mio obiettivo era la pubblicazione e non la vittoria, per cui ho raggiunto il mio risultato. Ora mi aspetta Vamps 2009! ^____^

lunedì 23 marzo 2009

Tautogramma

Altra sciocchezzuola proveniente da facebook ^__^
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ISTRUZIONI

1. Copia il testo
2. Cancella le mie risposte
3. Inserisci le tue
4. È un tautogramma, per cui usa la prima lettera del tuo nome per rispondere alle domande. Devono essere reali, non inventate! Se la persona prima di te ha la stessa iniziale, devi dare risposte diverse dalle sue. Non puoi usare le parole due volte e non puoi usare il tuo nome per la domanda del nome maschile/femminile.

1. Il tuo nome: CARMELO
2. Una parola di quattro lettere: CANE
3. Un nome maschile: CARLO
4. Un nome femminile: CORDELIA
5. Una professione: CUOCO
6. Un colore: CELESTE
7. Qualcosa da indossare: CAMICIA
9. Un cibo: CIOCCOLATO
10. Qualcosa che si trova in bagno: COPRISPAZZOLINO
11. Un luogo: CIPRO
12. Un motivo per essere in ritardo: CADUTA
13. qualcosa che urleresti: CAZZAROLA
14. Il titolo di un film: CRITTERS
15. Qualcosa da bere: COCA COLA
16. Un gruppo musicale: CULTURE CLUB
17. Un animale: CANGURO
18. Il nome di una via: CORSO CAVOUR
19. Un tipo di macchina: COUPET
20. Il titolo di una canzone: CARRIE

L'isola dei sopravvissuti

Credo non sia scritto da nessuna parte che un film, per essere insulso, debba essere horror. Questo film (il cui titolo originale, Three, stava benissimo come titolo ma anche come voto forse...) lo dimostra ampiamente.
Storia banalissima: a seguito di un naufragio dello yatch su cui navigavano, Jenny, avvenente donna sposata, e Manuel, membro dell'equipaggio attratto da lei, si ritrovano su un'isola deserta (e, devo aggiungere, davvero molto bella a vedersi). Si arrangiano alla meno peggio finché, dopo due giorni, ripescano Jack (Billy Zane) il marito di lei, a cui Manuel stava sulle balle già prima (sentimento peraltro ricambiato).
Questi, comportandosi da viziato, arrogante e chi più ne ha più ne metta, finisce con lo spingere Jenny tra le braccia di Manuel (è piuttosto chiaro che non sarebbe mai successo se non fosse stato per lui). Dopo aver scoperto con incredibili doti da veggente che i due sono stati assieme a seguito del peggior tentativo di stupro della storia (Manuel, infuriato, prova a stuprare Jenny, ma la cosa non gli riesce troppo bene visto che lei ci sta...), Jack inizia a comportarsi anche peggio, e la cosa finisce male, con una sorta di guerra civile in cui Manuel finisce per ammazzarsi (letteralmente, si ammazza da solo cadendo come un idiota su un palo appuntito senza che nessuno lo abbia sfiorato).
Sul finale, almeno salvabile, Jenny viene tratta in salvo da una barca, dopo ben un anno passato sull'isola, e si guarda bene dall'avvisare Jack, che si è allontanato per pescare e la vede passare senza poter fare nulla. Per colmo di cattiveria, gli ruba pure l'accendino che era l'unico mezzo per accendere il fuoco.
Il tutto è condito da una sorta di trama soprannaturale sullo sfondo, relativa alla ex di Manuel che è una specie di strega (tiene delle bambole voodoo nel frigo, non chiedetemi perché) e sarebbe l'artefice di tutti i disastri capitati a lui e agli altri due. In concreto, le poche scene con la donna potrebbero essere tranquillamente tagliate dalla pellicola e nessuno si accorgerebbe di niente, perché il tutto ha perfettamente senso senza necessità di alcuna stregoneria... almeno a livello di trama.
Questo perché di cose senza senso in effetti ce ne sono, a partire dal classico problema barba (nei diversi giorni sull'isola, la barba di Manuel appare e scompare senza che si capisca come faccia a radersi. Passi che può farlo con un coltello, anche se resta da chiedersi come lui e gli altri si depilino :P, ma la barba di Jack è sempre, costantemente una barba di tre giorni... si è portato un regolabarba dietro? Solo alla fine ha la barba lunga, e parliamo di un anno dopo l'inizio). O l'interessantissima scena di pesca in cui Manuel dice di non poter andare da solo alla barriera corallina perché l'acqua è troppo torbida, e Jack gli suggerisce di portarsi Jenny (ergo, non è una scusa di Manuel, che neanche l'aveva proposto): i due vanno verso la barriera, evitano con cura l'immane quantità di pesci che gli passa accanto(!), e una volta lì Manuel dice a Jenny di aspettarlo(!), prende un pesce da solo e se ne tornano indietro(!). E allora a che cavolo gli serviva la compagnia???
Da notare anche un discorso surreale, che purtroppo non sono in grado di citare testualmente, in cui le risposte non avevano niente a che vedere con le frasi a cui rispondevano...

Gli attori... be'... Billy Zane non è il più grande attore del mondo, ma la sua parte la regge. L'attrice, credo Kelly Brook, e Manuel (non ho idea di chi fosse l'attore) hanno qualche problema in più. In un paio di scene dovrebbero essere arrabbiati ma stanno fin troppo chiaramente per scoppiare a ridere. Manuel si offende per una cosa detta da Jenny e reagisce con un sorriso a sessantaquattro denti che non c'entra nulla con quello che sta affermando, e così via.
E non c'è neanche il gusto di vedere le smorfie di Radu! :P

domenica 22 marzo 2009

Acronimi

Volevo raccogliere la sfida di lozirion, ma essendo questo il mio pane quotidiano non ce la facevo a farne uno soltanto... ^__-

Kiss from a rose (Seal)
If I told you that (Withney Houston & George Michael)
Same thing in reverse (Boy George)
Sexual Healing (Michael Bolton)
Everything I do (Bryan Adams)
She will be loved (Maroon 5)

Didn't we almost have it all (Withney Houston)
Each time you break my heart (Nik Kamen)
She's out of my life (Michael Jackson)
Please don't go (KC & the Sunshine Band)
Anything anything (Linkin Park)
I l'adore (Boy George)
Resta cu'mme (Domenico Modugno)

Love don't live here anymore (Madonna)
Every time you go away (Paul Young)
All good things (Zero Assoluto & Nelly Furtado)
Via (Claudio Baglioni)
If you leave me now (Chicago)
Nothing lasts forever (Maroon 5)
Gone too soon (Michael Jackson)

Giochino Musicale

Altro rip-off da Facebook, questo potrebbe piacere a lozirion ^___^

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Scegli un cantante o un gruppo e rispondi alle domande usando solo titoli delle sue/loro canzoni.


Scelgo: Culture Club


SEI MASCHIO O FEMMINA? Boy Boy (I'm the Boy)

DESCRIVITI: Changing Every Day

COME TI SENTI IN QUESTO MOMENTO? I'm afraid of me

COSA PROVANO LE PERSONE QUANDO SONO CON TE? Victims

COME DESCRIVI LA TUA ULTIMA RELAZIONE? Don't talk about it

DESCRIVI LA TUA RELAZIONE CORRENTE: The Crying Game

DOVE VORRESTI TROVARTI ORA? The dream

COSA PENSI DELL’AMORE? Do You Really Want to Hurt Me

DI' UNA COSA CHE TI MANCA ORA? Black Money

COSA DICI QUANDO SEI FELICE? Higher and higher

E QUANDO SEI TRISTE? Too bad

COM’È LA TUA VITA? I just wanna be loved

COSA CHIEDERESTI SE AVESSI A DISPOSIZIONE UN DESIDERIO? Time (clock of the heart)

DI' QUALCOSA DI SAGGIO: Love is Love

sabato 21 marzo 2009

Subspecies II - Radu, il principe delle Tenebre

Oggi, in un impeto di puro masochismo, ho deciso di guardarmi la seconda puntata della saga dei Puffi Bulldog, anche se a dire il vero questi ultimi, che già nella prima avevano pochissima presenza, qui compaiono solo nelle primissime scene.
Mi ero detto che il primo film era brutto, ma il secondo è un capolavoro per la quantità di cose che NON vi accadono!

Il film inizia esattamente dove era finito il precedente, con Radu impalato e decapitato e i puffi bulldog che lo stanno rimettendo assieme (la scena è anche ben realizzata, nonostante sia ridicola). Tornato alla (non) vita, più brutto e sbavante che mai, Radu va a cercare Stefan, che si trova anche lui dove lo avevamo lasciato, nella sua bara. Sì... ha cambiato faccia ed è invecchiato di una decina d'anni, ma è lì (non si capisce a far che, visto che dovrebbe essere notte). In cambio non c'è Michelle che era entrata nella bara con lui, ma già sapevamo del grande potere dei vampiri di essere sepolti in un posto e ritrovarsi in un altro, quindi niente di strano.
Radu impala Stefan, che contrariamente a lui si riduce subito in polvere e ossa, per riprendergli la Pietra di Sangue e, ovviamente, non gli prende la pietra di sangue. Piuttosto apre la bara dove si trova Michelle - ancora non vampira ma sulla strada per diventarlo - e sta per impalare anche lei (che è sveglia ma se ne sta lì a guardarlo), quando viene terrorizzato (cosa che gli capiterà spesso) dalla luce del sole (sorto all'improvviso come al solito) e va a rifugiarsi... in una cripta invasa dalla luce solare!
Poi è di nuovo notte. Sì, così, all'improvviso. Michelle si sveglia di soprassalto (cosa che continuerà a fare per tutto il resto del film) , prende la pietra di sangue e fugge. Quando Radu se ne accorge, le corr... la inseg... vabbe', cammina nella sua direzione. Ovviamente continua a camminare come un paralitico (potere vampirico) quindi nonostante lei ci metta una vita a prendere i suoi vestiti e la borsa, e poi torni indietro per la stessa strada per cui è arrivata, Radu arriva solo dopo che è andata via. Poi, però, la precede alla stazione, compare lungo il percorso del treno, e arriva prima di lei a Bucarest (perché in tutto questo se ne freghi altamente di provare a fermarla rimane un mistero...)
Michelle trova alloggio in un albergo, chiama sua sorella dicendole di voler tornare a casa (al che lei dice che la raggiungerà lì, ha senso no?) e, affacciandosi alla finestra, vede Radu che la osserva dalla strada, e poi usa la sua nuova vista vampirica per vederlo... esattamente come lo vedeva fino a poco prima ma in sfumature di rosso. Comunque lui scappa via terrorizzato dalle campane della chiesa vicina(!)

Al mattino Michelle cerca rifugio dal sole nella vasca da bagno, ma muore e viene ritrovata dalle cameriere (evidentemente a Bucarest le cameriere hanno l'abitudine di entrare nelle stanze senza aspettare che i clienti escano e senza neanche provare a bussare). Viene caricata su un'ambulanza ma si risveglia, ormai vampira, durante il tragitto e scappa via (causando un incidente per via della reazione del povero autista). La Pietra di Sangue però è rimasta in albergo. In qualche modo Michelle raggiunge quello che sembra il magazzino di un teatro, vi trova una bara in cristallo stile Biancaneve, e decide di usarla per un riposino.
Intanto Radu è andato in un'altra cripta (anche questa illuminatissima, ma non si capisce da cosa) a trovare sua madre, che prima non lo vuole, poi lo vuole, poi lo rimanda a casa, poi gli morde una mano, e no, non ho capito neanche io la logica della cosa. Lui quindi torna al castello a bruciare i resti del fratello (non che ce ne siano molti...).
Michelle invece deve fare i conti con la sua sete di sangue, e grazie alla vista vampirica... no, oddio... in realtà appare ormai evidente che la vista vampirica non è un potere ma un difetto... insomma... guardate questa immagine della stessa strada vista normalmente e con la vista vampirica e giudicate voi...
Lasciamo stare...
Arriva la sorella di Michelle, Rebecca, a cui viene detto che quest'ultima era stata data per morta ma in realtà è poi fuggita dal luogo dell'incidente (nessuno si degna di dirle di quale incidente si stia parlando). Rebecca porta la pietra di sangue da uno stralunato professore che non ha idea di cosa sia, ma in cambio sa che Michelle e le sue amiche erano al monastero, e perciò accompagna la ragazza e un addetto dell'ambasciata americana al castello di Radu (sì, ha senso, vero?). Qui lo stesso Radu compare per un attimo e dice loro di andare via perché quella è proprietà privata, però poi si riteletrasporta (!) a Bucarest (Notare che sì, si teletrasporta, ma ci mette lo stesso tempo ad arrivare di quanto ne impiegano loro in auto) e... niente, sta lì e li guarda.

Infine Rebecca vede Michelle fuori dell'albergo. Lei scappa, ma ormai è una vampira e dunque non ha alcuna speranza di riuscire a sfuggire a una normale umana, poveretta! Le due si incontrano, Michelle prende la pietra (che, ormai è chiaro, non serve assolutamente a niente a parte nutrire un vampiro, e si capisce sempre meno perché Radu la voglia), ma vede Radu e fugge (lui neanche ci prova a inseguirla, del resto è un vampiro anche lui, non ha speranze).
Michelle torna al magazzino, qui Radu arriva, si prende la pietra e se ne va, portandola alla madre, che dopo averla tanto desiderata pare fregarsene abbastanza.
Il vampiro confessa alla madre di desiderare Michelle, il che comunque non toglie che non abbia mai provato a prendersela. Mah!
Comunque sia, dopo un'altra serie di non-eventi (tra cui Radu che va nella stanza d'albergo di Rebecca e prima di morderla fugge via terrorizzato dal suono del telefono), la rapisce di fronte alla sorella, teletrasportandosi via assieme a lei.
Rebecca torna dal professore che adesso sa esattamente dove andare a cercare Radu, e l'accompagna lì. Sta per impalare Radu, quando la madre di quest'ultimo lo ammazza.
Michelle si sveglia (quindi per un po' è notte, dieci minuti o giù di lì) e non trova più Radu accanto a lei. Invece di essere felice va a cercarlo e vede che ha legato sua sorella a un tavolo di pietra (in effetti le ha messo le caviglie in dei ceppi che, si scoprirà poi, si aprono beatamente anche solo pensando di volerlo fare), per cui lo accoltella a uno zigomo con lo stesso coltello che lui aveva usato per uccidere suo padre nel primo film.

A questo punto, la madre di Radu assale Michelle facendo l'imitazione della gallina, ma la ragazza le dà fuoco con una torcia e lei va via piroettando come una trottola (davvero, bisogna vederlo per crederci!), cosicché resta poi libera di infierire su Radu col coltello.

Michelle e Rebecca fuggono, ma ormai è giorno (sì, appunto...) e la vampira deve attendere... ma la madre di Radu, che il fuoco non ha minimamente peggiorato, sbuca fuori dal nulla, la trascina via e... il film finisce. !___!

Da notare che in questo film Radu ha acquisito il potere del teletrasporto e di mutarsi in ombra, ma ha perso la capacità di camminare a marcia indietro. ^__^;

venerdì 20 marzo 2009

Io

Rubo a Fed da Facebook ^__^
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1. Sei stato chiamato così perché qualcun altro si chiamava con questo nome?
Più o meno sì, solo che porto i nomi di due persone assieme

2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Lacrimato abbastanza di recente, tra tosse e cipolle, pianto... anni fa, chi se lo ricorda

3. Ti piace la tua calligrafia?
No

4.Qual è il tuo pasto preferito a base di carne?
Agnello arrosto

5. Hai figli?
No

6. Se tu fossi un'altra persona, saresti amica di te stessa
Quale delle tante personalità dovrei considerare? :P

7. Sei una persona ironica?


8. Hai ancora le tue tonsille?
No, le ho abbandonate al loro destino circa trent'anni fa

9. Faresti Bungee Jumping?
Neanche se mi pagassero molto

10. Qual è il tuo cereale preferito?
Mais

11. Ti sleghi le scarpe prima di togliertele?
Le compro quasi sempre senza lacci, se ci sono è probabile che sia fisicamente impossibile sfilarsele senza slegarle

13. Il tuo gelato preferito?
Cioccolato fondente (con panna)

14. cosa noti come prima cosa nelle altre persone?
Il viso

15. Rosso o rosa?
Rosso

16. Cos'è che ti piace meno di te?
I peli di barba sugli zigomi che non posso eliminare !___!

17. Cosa ti manca di più?
Dipende dai momenti

18. Vorresti che tutti completassero questa lista?
Tutti chi? Tutto il mondo? No, non credo.

19. Di che colore hai i pantaloni e le scarpe in questo momento?
Pantaloni beige, scarpe marroni (di quelle impossibili da sfilare senza slegarle a cui accennavo prima, ho dovuto mettere gli scarponcini perché piove)

21. Che musica stai ascoltando?
Nessuna

22. Se fossi un pastello che colore saresti?
Nero

23. Profumi preferiti?
Dipende dallo stato d'animo

24. Qual è stata l'ultima persona con cui hai parlato al telefono?
Sicuramente qualche collega, chi non ricordo

25. Ti piace la persona che ti ha spedito questa cosa?
Non me l'ha spedita nessuno, ma mi piace quella a cui l'ho proditoriamente sottratta :P

26. Sport preferito da vedere?
Nessuno, non mi piace lo sport

27. Colore dei capelli?
Neri, anche se col tempo si sono schiariti

28. Colore degli occhi?
Strano. Di base sono verde scuro, ma ci sono dentro pagliuzze di vari colori, persino una chiazza tendente al dorato! !___!
E tanto per completare l'opera, cambiano secondo il tempo.

29. Indossi lenti a contatto?
No, indosso gli occhiali, anche se non mi servono realmente

30.Cibi preferiti?
Cioccolato fondente

31. Film horror o a lieto fine?
Horror a lieto fine. Ovviamente ci sarebbe da discutere sul concetto di lieto fine... ^__-

32. Ultimo film visto?
Un qualche episodio di Masters of Horror, ma al momento mi sfugge quale

33. Colore della maglia che indossi?
Celeste chiaro a righe bianche

34. Estate o inverno?
Primavera

35. Abbracci o baci?
Posso evitare entrambi?

37. Chi risponderà più probabilmente?
Nessuno perché non sto mandando niente a nessuno ^__^

38. Chi risponderà meno probabilmente?
Come sopra

39. Che libro stai leggendo?
A casa (cartaceo) "Midda's Chronicles"; in ufficio (sul palmare) "Breaking Dawn"

40. cosa c'è sul tuo tappetino del mouse?
A casa niente, è blu tinta unita, in ufficio la Defiant di Deep Space Nine

41.Cosa hai visto in TV ieri sera?
I penultimi due episodi della terza stagione di Deep Space Nine (in DVD) seguiti da una puntata di Day Break

42. I tuoi suoni preferiti?
Nessuno in particolare

43. ROLLING STONES O BEATLES?
Beatles

44. Qual è il posto più lontano da casa che hai visitato?
Gradisca d'Isonzo, provincia di Gorizia, anche se non la definirei propriamente una visita...

45. Hai un talento speciale?
Uhm... sì, qualcuno.

46. Dove sei nato?
Ad Altamura, in provincia di Bari, ergo in Puglia, Italia, Europa, mondo

47. Chi speri assolutamente che risponda?
Nessuno

48. Come hai incontrato la tua dolce metà?
Va bene se dico come ho incontrato la metà di un dolce?

giovedì 19 marzo 2009

Brownies

A gentile richiesta... ^___^

INGREDIENTI
180g di burro
180g di zucchero di canna
50g di farina
40g di cacao amaro
2 uova
1/2 bustina di lievito per dolci
120g di gherigli di noce

PREPARAZIONE
Tritare le noci in pezzetti abbastanza piccoli.
Mettere in una terrina lo zucchero di canna e le uova e sbatterli con una frusta fino a ottenere un composto spumoso e soffice.
Sciogliere il burro in un padellino su fuoco dolcissimo, quindi sciogliervi il cacao.
Aggiungere il burro e le noci tritate al composto di uova e zucchero e mescolare con cura.
Mescolare il lievito alla farina e setacciarli nel composto per incorporarli poco a poco.
Versare il composto in una teglia foderata con carta da forno e livellarlo (deve raggiungere uno spessore di circa un centimetro, per queste dosi una teglia in alluminio da sei porzioni è perfetta per lo scopo).
Informare a 180° in forno preriscaldato e lasciar cuocere per circa quaranta minuti.
Sfornare e lasciar raffreddare completamente, poi tagliare a cubetti.

Consigli per la navigazione

A tutti gli amanti dei robottoni giapponesi e/o dei Cavalieri dello Zodiaco (e so che qualcuno che potrebbe leggere queste righe c'è ^__^), dotati di un buon senso dell'umorismo possibilmente, consiglio caldamente di andare a dare un'occhiata al blog a fumetti di "The Sparker", che trovate nel mio elenco blog qui sulla destra.

martedì 17 marzo 2009

5 cose stupide su 50

Come già Fed, riporto dopo averla fatta su Facebook

Ho fatto 5 cose stupide su 50

Istruzioni: copia e incolla il testo sulle tue notemetti una X vicino alle situazioni che ti sono capitate, e metti come oggetto: ''ho fatto "numero" su 50 cose stupide"

01. Far cadere il chewing gum dalla bocca mentre parli. [ ]
(non avrei potuto neanche volendo, visto che non mastico chewing gum)

02. Salutare qualcuno per strada per sbaglio. [ ]
(però mi capita il contrario, che dei perfetti sconosciuti salutino me)

03. Sbattere contro una porta o qualcosa di trasparente. [ ]
04. Chiamare due volte lo stesso numero nonostante ti abbiano già detto che ti sei sbagliato. [ ]05. Pensare qualcosa di divertente, ridere tu solo e notare che gli altri ti guardano come un tipo strano. [ ]
(onestamente mi capita se leggo qualcosa di assurdo mentre sono al PC, ma sempre quando sono da solo, per cui nessuno mi guarda in nessun modo)

06. Sbattere contro alberi, cartelloni, cabine telefoniche mentre cammini.[ ]
07. Poterti leccare il gomito.[ ]
(questa poi mica l'ho capita... poterlo fare è una cosa stupida? Direi più che è una cosa aliena !__!)

08. Dopo aver letto la n.7 hai provato a leccarti il gomito e non ti è riuscito.[ ]
09. Inviare un sms al destinatario sbagliato. [ ]
(Però l'ho mandato al numero sbagliato del destinatario giusto, ma non era esattamente colpa mia)

10. Metterti la scarpa destra al piede sinistro o viceversa.[ ]
11. Uscire con l'etichetta dei vesititi ancora attaccata.[ ]
12. Strozzarti con la tua stessa saliva. [X]
(esiste qualcuno che non l'ha mai fatto?)

13. Entrare in una macchina che non è la tua o quella con la quale eri venuto.[ ]
(entrare in una macchina diversa da quella con cui sono arrivato da qualche parte sì, l'ho fatto, ma era una cosa assolutamente voluta e pianificata)

14. Confondere sale o zucchero ai pasti/bevande.[ ]
15. Aprire al contrario la scatola dei medicinali e incontrare il foglietto illustrativo. [X]
(che poi non è che ci sia scritto da che parte vanno aperte...)

16. Aprire la doccia e bagnarti la faccia col getto.[ ]
(non sopporto il getto della doccia in faccia, per cui ci faccio molta, molta attenzione...)

17. Ingoiare un insetto involontariamente.[ ]
18. Incendiare qualcosa accidentalmente.[ ]
19. Bere qualcosa con la bocca e finire per fartela uscire dal naso/occhi. [ ]
20. Dormire e svegliarti col cuscino pieno di bava. [ ]
21. Dormire in classe anche ad occhi aperti. [ ]
22. Aprire una bibita frizzante, bagnarti tutto, chiuderla di nuovo e al riaprirla bagnarti ancora tutto. [ ]
23. Raccontare qualcosa e dimenticarti di ciò di cui stavi parlando. [ ]
(Su Facebook questa è segnata, dovrò correggere !__!)

24. Arrivare alla vetrina e dimenticarti cosa volevi comprare. [ ]
25. Cercare di servire da bere con la bottiglia tappata. [X]
26. Usare le dita per fare addizioni semplici. [ ]
27. Dormire nell'autobus/metro/treno e mancare la tua fermata. [ ]
(Ho la sveglia incorporata ^__-)

28. Chiudere una porta che si apre solo da dentro e lasciare le chiavi dall'altro lato [ ]
29. Metterti vestiti al rovescio o dal lato sbagliato. [ ]
30. Cercare qualcosa dappertutto per scoprire che ce lo avevi in mano. [ ]
31. Aprire il bidet e scoprire che l'acqua è bollente. [ ]
32. Andare a votare senza un documento d'identità. [ ]
33. Ingoiare il chewing gum. [ ]
(vedi 01)

34. Andar a comprare qualcosa senza soldi. [ ]
35. Fare una fila di 3 ore per scoprire che era quella sbagliata. [ ]
36. Mettere le dita nel ventilatore stiracchiandoti. [ ]
37. Tuffarti e sbattere la faccia sul fondo. [ ]
38. Ridere con la bocca piena d'acqua e sputare tutto. [X]
(anche questo, a chi non è mai successo?)

39. Perdere una scarpa mentre cammini e tornare indietro a recuperarla. [X]
40. Bruciarsi i piedi con la sabbia calda e far finta di niente [ ]
41. Uscire o entrare in acqua e che ti si abbassi il costume.[ ]
42. Entrare nella classe sbagliata. [ ]
43. Far cadere oggetti nel water. [ ]
44. Accendere il fuoco sotto ad una pentola senz'acqua. [ ]
45. Entrare nel bagno del sesso sbagliato [ ]
46. Inclinare il bicchiere prima di bere e bagnarti tutto.[ ]
47. Lasciare la macchina senza freno a mano e correre per recuperarla.[ ]
(che macchina? ^__^;;)

48. Accendere la sigaretta dal lato sbagliato e cercare di fumarla comunque [ ]
(impossibile, non fumo)

49. Chiamare la maestra mamma.[ ]
(ma ammetto che una volta l'ho chiamata "zia" ^__^;)

50. Sbattere contro qualcuno e cercare di proseguire entrambi dallo stesso lato [ ]

Dubbi e frigoriferi

A volte mi viene il dubbio che esistano al mondo delle verità universali di cui io solo non sono al corrente.
Come quando mi ritrovo a leggere sulle istruzioni di un detergente per la casa: "non usare su superfici rovinate, graffiate o ammaccate (come i frigoriferi)"...

domenica 15 marzo 2009

Imperdibile

No, dico... questo bisogna vederlo!!!

http://www.youtube.com/watch?v=9nFlhiKaQBs

Il respiro del diavolo

Ecco un altro caso in cui potrei passare ore a domandarmi perché si sia deciso di sostituire il titolo originale di questo film, "Whisper", che è decisamente adeguato, con "Il respiro del Diavolo", che in pratica non c'entra assolutamente nulla.
Sì, si può anche supporre che David, il bambino coprotagonista della pellicola, in effetti col diavolo c'entri qualcosa, visto che sembra il gemello separato alla nascita di Damien, l'Anticristo de "Il Presagio" (e non solo fisicamente, intendo), ma questo, comunque, non viene mai esplicitato, e anche se fosse, comunque del suo respiro non potrebbe fregarcene di meno.

Ma passiamo oltre.
La trama di questo film è decisamente un'idea interessante. Il protagonista, Max (Josh Holloway, ovvero il Sawyer di "Lost") è un ex galeotto che ha deciso di rimettere la testa a posto, spinto anche dalla sua ragazza, Roxanne, e aprire un ristorante. Purtroppo non riesce a ottenere il prestito necessario e per questo decide di accettare da un suo ex compagno di crimini un ultimo lavoro estremamente redditizio, commissionato da un tal Jason: il rapimento di un bambino di otto anni, figlio (adottivo) della donna più ricca del luogo.
Quello che lui e gli altri rapitori non sanno, ma che agli spettatori (specie se hanno visto i vari film su Damien) è già noto, è che la vittima è tutto fuorché un bambino innocente. Oltre a possedere una nutrita schiera di "cani neri" (da leggersi nel senso soprannaturale del termine, ovvero grosse bestie che sembrano cani ma difficilmente lo sono sul serio), può confondere le menti delle persone e spingerle a fare il suo volere, o causare loro allucinazioni estremamente realistiche, semplicemente sussurrando (da qui il titolo).
Il rapimento all'inizio fila liscio, ma poi David inizia a dare dimostrazione delle sue inquietanti capacità, e i quattro rapitori se la vedono decisamente brutta. Uno muore d'infarto, davanti agli occhi di Roxanne - che non può fare nulla perché avvisare il 911 sarebbe un tantinello controproducente vista la situazione; il secondo viene spinto a inoltrarsi su un lago ghiacciato e finisce per annegarci dentro, mentre la stessa Roxanne viene convinta che il modo migliore per aiutare Max sia ucciderlo prima che lui uccida David.
Max, intanto, sta proseguendo le trattative con Jason, e finisce per scoprire che questi altri non è che... la madre di David, che peraltro non ha mai avuto alcuna intenzione di far sì che sopravvivesse al rapimento, e paga il pattuito a Max scongiurandolo di ucciderlo, subito prima di togliersi la vita davanti a lui.
Max si ritrova così ricco e nei guai... Roxanne gli spara non appena rientra alla base, ma fortunatamente ha una pessima mira e si limita a ferirlo a una spalla. Lui tenta di uccidere David con scarsi risultati, riuscendo però a scoprire il suo punto debole: se non lo sente, le sue allucinazioni non hanno effetto.
Purtroppo la situazione è un po' concitata e questa consapevolezza non serve a impedirgli di sparare per errore a Roxanne, uccidendola. David tenta quindi di far sì che si suicidi, ma lui riesce a mancarsi, ottenendo così di assordarsi temporaneamente e immunizzarsi dal malefico sussurro del ragazzino.
Il finale è abbastanza spettacolare, con Max circondato dai cani neri che stanno per sbranarlo e David, ormai convinto della sua vittoria, che si ritrova ad avere un incontro estremamente ravvicinato con una scure da taglialegna lanciata con ottima mira.

L'idea è decisamente originale, gli attori sanno la loro parte e il bambino è molto, molto inquietante, anche se, sinceramente, il film mi lascia qualche perplessità, primo fra tutti il fatto che non si capisca dove esattamente voglia andare a parare David (lo scopo delle sue azioni malvage resta decisamente oscuro ai più), o perché sua madre non abbia semplicemente pagato qualcuno per portarlo via e ucciderlo, invece di mettere in scena il finto rapimento.
Inoltre non so fino a che punto chi non conosca "Il Presagio" e i vari sequel possa rendersi conto della somiglianza tra David e Damien, che pure è un tocco fondamentale per apprezzare il tutto, se non per comprenderlo (la sostanza la si capisce lo stesso, ma non è proprio la medesima cosa).

venerdì 13 marzo 2009

Black Sheep - Pecore Assassine

Mi è già capitato diverse volte in questo blog di fare accenni a film volutamente stupidi, e come tali godibili, mettendoli a confronto con altri che si prendono sul serio finendo per diventare involontariamente comici.
Come probabilmente si intuisce dal titolo, questa pellicola neozelandese non si inserisce nel secondo filone, ma, caso strano, neanche nel primo. In effetti è un film abbastanza insolito, con una trama "seria" nella quale viene inserito un elemento di idiozia senza però renderlo eccessivamente buffonesco o parodistico, come invece avviene, ad esempio, nei vari "Scary Movie".
Immaginate, per capirci, una classica storia di licantropi, con un fattore scatenante che rapidamente trasforma la popolazione di un villaggio in un'orda di lupi mannari (ci starebbe bene anche l'invasione/infezione aliena, ma il paragone sarebbe meno calzante, vedrete poi il perché). Ora... sostituite i lupi mannari con delle pecore, e otterrete Black Sheep, un film che nella sua semplicità riesce comunque a essere un horror e a essere volutamente paradossale senza ridersi addosso.

La storia è, appunto, semplice. Due fratelli, Angus e Andy, sono i proprietari di una fattoria con annesso allevamento ovino in Nuova Zelanda, ereditata in tenera età da loro padre (morto cadendo da una scogliera nell'inutile tentativo di impedire che lo facesse una delle sue pecore).
Andy ha il terrore delle pecore, a causa di un brutto scherzo giocatogli dal fratello proprio il giorno della morte del padre (prima che entrambi sapessero che era morto). Angus, al contrario, be'... le ama fin troppo. :P
È così che Andy è andato via da parecchio, ma si decide a tornare (proprio quando Angus sta per presentare al mondo il nuovo corso del suo allevamento) su consiglio del suo analista.
Non sa che suo fratello sta usando abietti esperimenti genetici per creare una nuova razza di pecore (apparentemente per creare delle pecore con la lana molto ben curata e ordinata, a giudicare da ciò che si scopre poi... ^___^;;). Questo lo sa, in cambio, un'organizzazione naturalista, tanto che due membri di questa, Experience (una donna che parla con un tono terribilmente affettato, non so se per scelta o per pessimo doppiatore) e Graham, stanno sorvegliando i suoi laboratori. Graham riesce perfino a entrare e rubare un contenitore con dentro un embrione di pecora abbastanza orribile. Viene però scoperto (anche perché non è che non si faccia notare...), e nella fuga rompe il contenitore. L'orrido embrione si dimostra più vivo del previsto e gli mangia un orecchio per poi scappare e andare a mordere una pecora innocente.
Diventa subito evidente (dal comportamento di Graham, che sbrana un coniglio vivo) che il morso non è privo di ulteriori conseguenze.
In men che non si dica, le pecore iniziano a diventare carnivore e aggressive, e considerato quante ce ne sono non è decisamente un bene per nessuno. Graham, a sua volta, comincia ad assomigliare a uno zombie, e ha un incontro ravvicinato con Angus, che morde a una mano.
Cosa effettivamente accada a chi viene morso lo si scopre solo dopo, quando il "buon" Graham diventa a tutti gli effetti una pecora mannara(!) carnivora.
Quel che segue è essenzialmente una serie di classici dell'horror: gente che fugge dalle pecore, gente che si rifiuta di credere a quanto sta accadendo e finisce massacrata, e gente che si trasforma. In tutto questo, Experience e Andy iniziano a legare, nonostante le strane tendenze New Age di lei (che dopo essere caduta in un pozzo pieno di scarti organici accende una candela al geranio per riequilibrarsi gli ormoni, tanto per dirne una), e al laboratorio si scopre che il liquido amniotico nel quale vengono conservati gli embrioni funge da antidoto al contagio... peccato che la dottoressa responsabile venga sbranata prima di poter fare qualcosa di tale scoperta.

Il climax del film è lo scontro tra Andy (infettato ma ancora integro) e Angus (ormai totalmente trasformato), nel quale gioca un ruolo determinante... il cane da pastore della fattoria, che riesce a tenere fermo (abbaiandogli contro, ovviamente) Angus quanto basta perché venga travolto dal suo aereo monoposto(!), mentre gli altri infettati vengono poi curati e tutto finisce bene.

Come ho già detto, il film non è grossolano. Gli effetti speciali sono ben realizzati - la trasformazione finale di Angus è degna di qualunque uomo lupo da cinema "serio" - e anche le trovate decisamente più bislacche vengono gestite con un tono finto-serioso che fa sì che sembrino quasi credibili, almeno finché non si bada al fatto che si sta parlando di pecore carnivore! Per dirla sotto un'altra luce: il film ha intenti parodistici, ma i personaggi non si comportano come se lo sapessero e sono relativamente seri, e sufficientemente credibili, nonostante gli eventi decisamente sopra le righe.
Anche l'eliminazione finale delle pecore carnivore, troppe per essere curate con l'antidoto disponibile, avvenuta grazie all'esplosione di una gran quantità di metano (che vi lascio immaginare da dove provenga...), non viene trattata come la buffonata che verrebbe presentata in un altro tipo di film, ma come qualcosa di sensato (perfino riallacciandosi a un accenno fatto in precedenza, in tempi non sospetti).
Sì, resta sempre un film horror con delle pecore assassine, ma rispetto alle varie schifezze convinte di essere geniali, è decisamente una boccata di aria fresca.

L'omino del sale

C'è una teoria che viene spesso fuori nelle conversazioni con mia sorella, e che non manco mai di diffondere ad amici e conoscenti, ma che non ho mai realmente reso "pubblica", per cui ho deciso di approfittarne quest'oggi, in un attimo di tempo libero...

Avete mai notato come i prodotti che hanno qualcosa in meno rispetto ai loro omologhi, in genere costino di più?
Ad esempio, le caramelle senza zucchero, le confetture con meno zucchero, il prosciutto senza polisfosfati, i cibi senza grassi o coltivati senza pesticidi chimici, e così via.
Ammetto che nella maggioranza dei casi esiste, o è possibile formulare, una spiegazione, vuoi perché lo zucchero va sostituito con dolcificanti più costosi, vuoi perché i polifosfati richiedono meno processi di conservazione o quel che sia, vuoi perché i pesticidi chimici sono in effetti un sistema meno costoso e/o che permette di salvare maggiori quantità di prodotto... qualcosa alla fine c'è.
Però... una cosa proprio continua a non tornarmi... I crackers non salati in superficie!
Semplicemente, sono identici a quelli salati, manca solo il sale sopra. Di sicuro non è sostituito da altro, neppure da un maggiore impasto visto che parliamo di cosa, 3 grammi? Non richiede particolari processi di produzione, non riduce la vita media dei cracker, non... niente, devono solo non metterci il sale!

Ergo, la teoria... In realtà tutti i crackers vengono prodotti con il sale sopra, e la differenza di costo è lo stipendio dell'omino che lo rimuove un granello alla volta da quelli che vanno venduti senza! ^_____^

giovedì 12 marzo 2009

Eureka!



Tanto, tanto tempo fa, ho trovato una ricetta che cercavo da tempo.
Quella dei Brownies.
Per chi non lo sapesse, sono dei dolcetti al cioccolato tipici di Halloween, che a dirla tutta in effetti sono più che altro una torta bassa tagliata a cubetti.
Ora, la ricetta originale prevede che l'impasto si ottenga con zucchero di canna, uova, burro, una quantità misera di farina, cacao e noci di pecan, una particolare varietà di noci che però è praticamente irreperibile da queste parti, tanto che la ricetta stessa suggeriva di usare delle comuni noci al loro posto, e così ho sempre fatto.
Tuttavia, anche se i dolci in questione comunque riescono benissimo e ogni volta che li faccio trovo molta gente disposta a divorarli senza por tempo in mezzo (in realtà ho anche gente che li richiede espressamente quando non li faccio...), mi è sempre rimasta la curiosità di capire come verrebbero usando gli ingredienti giusti... e pensavo che non avrei mai potuto soddisfarla.
Invece, stasera mia sorella rientra a casa dopo essere passata dal supermercato a Bari e cosa mi porta? Esatto, una bustina di noci di pecan!!!
In realtà la bustina in questione era figlia unica di madre vedova, nonché prossima alla scadenza, quindi non potrò mai usarla per fare i brownies (non solo perché non ho in programma di farli a breve, ma soprattutto perché non basta), ma se non altro apre uno spiraglio di speranza per il futuro, come dire: esistono!!! ^___^

mercoledì 11 marzo 2009

Eccola...!

Dopo avermi girato intorno per non so più quanto tempo, credo che l'influenza si sia decisa a prendermi in pieno.
Ora... va da se che "prendermi in pieno", nel mio caso, è comunque una cosa relativa... mi sono svegliato con il mal di gola (che in realtà minacciava di arrivare già da un paio di giorni) e ora ho i brividi, segno evidente che avrò... uh... una linea o due di febbre immagino, non ho un termometro sottomano.
Immagino che come al solito sarò fuori fase almeno fino a domani, sperando che il dannato mal di gola si risparmi tutto il resto dello show (quando arriva, di solito, riesce in qualche modo a sfociare in megaraffreddore - da confrontarsi col miniraffreddore permanente - e tosse che mi dura mesi).
Bof... se eviterò gli strascichi, a questo punto meglio ora che tra un paio di settimane, visto che devo andare alla LevanteCon. Se non li evito ci andrò lo stesso e passerò la giornata a tossire in faccia alle persone invece che a presentarmi... @___@

domenica 8 marzo 2009

Denti

Il motivo principale per cui ho voluto guardare questo film, oltre al fatto che fosse classificato come horror (da qualcuno, credo, che non ha mai visto un horror in vita sua), era la curiosità di vedere come fosse possibile tirar fuori un'ora e mezza di film dal solo presupposto che una ragazza avesse una vagina dentata.
Se la risposta esiste, non l'ho avuta.
L'unica ragione per cui questo film riesce a durare così tanto, è che è infarcito di scene in cui non accade assolutamente nulla, come questo caso emblematico:
- Quattro ragazzi guardano una roccia.
- "È una caverna quella?"
- Pausa
- "Sì, la gente ci va per... hai capito."
- Inquadratura dei quattro ragazzi che fissano la caverna (5-10 secondi)
- Inquadratura della caverna (5 secondi)
- Inquadratura dei quattro ragazzi che fissano la caverna (altri 10 secondi)

Quel poco di trama che c'è, si riduce a pochi punti salienti:

  1. Dawn, la protagonista, scopre di avere la vagina dentata (cosa già nota al pubblico dall'inizio) durante un maldestro tentativo di stupro. Notare che questo accade a ben trentadue minuti dall'inizio. Trentadue minuti di nulla cosmico.
  2. Dawn va da un ginecologo dopo una ridicola ricerca su google e finisce per mozzargli le dita (dopo altri diciotto minuti di nulla)
  3. Dawn va a casa, trova sua madre che sta male, decide di costituirsi, va da un compagno di scuola, fa sesso, rifà sesso, si arrabbia, morde
  4. Dawn si vendica del fratellastro (immaginatevi come) e se ne va


Il film si sveglia un pochino solo negli ultimi quindici minuti scarsi, dove decide anche di applicare un minimo di ironia che secondo me sarebbe stata fondamentale fin dall'inizio con un tema del genere. Non lo fa neppure con troppo impegno, riuscendo a inserire giusto tre momenti minimamente decenti nell'arco dell'ultimo quarto d'ora. Per il resto c'è un solo aggettivo che continua a rimbalzarmi nella mente: patetico.

Piccoli dubbi esistenziali

Da anni, ormai, salvo pause occasionali e il periodo da Novembre a Febbraio (leggasi: quando ho le scorte di panettoni ^__^), la mia tipica colazione mattutina è costituita da tazzone di caffellatte (quasi mezzo litro per essere precisi) e corn flakes (e/o altri cereali, ma più di rado).
Mi capita, talvolta, di ritrovarmi mentre mangio a leggere quello che c'è scritto sulla confezione dei cereali, specie quando ne sto provando di nuovi e mi viene lo sfizio di metterne a confronto le caratteristiche. L'altro giorno stavo appunto leggendo il fianco della scatola dei Corn Flakes e mi soffermo sugli ingredienti: "Mais (99%), zucchero, sciroppo di malto d'orzo, sale, [...]"
Fin qui, tutto bene.
Poi però passo alla tabella nutrizionale, e verso la fine, nella colonna "quantità medie per 100g di prodotto", leggo "sale - g 1,8".
Un momento...
Su 100 grammi di prodotto ci sono 1,8 grammi di sale. Quindi l'1,8%, fino a prova contraria.
Ora, forse non tutti sanno che gli ingredienti in etichetta devono essere elencati in ordine di quantità, da quello presente in quantità maggiore a quello in quantità minore (no, non è che vi prendo per ignoranti, ma io stesso l'ho scoperto solo in tempi relativamente recenti, per cui mi sembra una notizia non esattamente diffusissima), il che implica che lo zucchero e lo sciroppo di malto d'orzo devono essere come minimo in quantità pari al sale, perciò non meno di 1,8 grammi l'uno per 100 di prodotto.
Per cui abbiamo che su 100 grammi di prodotto, almeno 5,4 grammi (senza metterci a contare le cose in quantità minore, che volendo potrebbero anche essere infinitesimali) sono composti da qualcosa che non è mais. Il 5,4% del totale. E il 99% di mais che fine ha fatto?
Quindi o questo prodotto piega le leggi della fisica e in ogni 100 grammi contiene 104,4 grammi di sé stesso, o 99 + 5,4 = 100, e non mi si venga più a dire che la matematica non è un'opinione!

sabato 7 marzo 2009

Pomeriggio fantascientifico

Questo Sabato ho deciso di dedicarmi alla fantascienza e mi sono guardato ben due film in sequenza: Space Chimps e Dante 01.
Il primo è un film di animazione della Vanguard, che definirei niente di speciale. Buona animazione, musiche piacevoli, ma trama abbastanza piatta, tolto qualche momento divertente. Niente di cui valga la pena parlare in maniera approfondita.
Discorso diverso per Dante 01, che ho scoperto troppo tardi (leggasi: dopo averlo guardato) essere un film francese (mi sarei proprio risparmiato di guardarlo, a saperlo...).
Dante 01 è il nome di una stazione spaziale che orbita attorno a un pianeta chiamato Dante. Si tratta di un carcere in cui vengono ospitati dei criminali che hanno scelto di sottoporsi come cavie a degli esperimenti scientifici (che nessuno sta conducendo, apparentemente...)
Il nostro film inizia con l'arrivo di una navetta che porta a bordo della Dante 01 una nuova dottoressa (incredibilmente intenzionata a fare esperimenti scientifici sui detenuti!) e un nuovo detenuto, che non si capisce bene perché sia detenuto, visto che pare sia stato trovato su una navetta alla deriva, sia del tutto sconosciuto e non abbia fatto niente di male.
Qui scopriamo le prime cose interessanti, vale a dire che nel futuro in cui si svolge il film:
- tutti, nessuno escluso, sono completamente calvi
- tutti, nessuno escluso, hanno dei nomi idioti, spesso con una qualche affinità con l'inferno o con qualche religione (Caronte, Persefone, Moloch, Lazzaro, Attila, Rasputin, Caesar, Budda... l'unica che un po' sfugge alla regola è l'ultima arrivata, che si chiama Elisa) e non esistono cognomi
- la tecnologia è estremamente avanzata, nel senso che è fabbricata con degli avanzi di qualche sfasciacarrozze...
- il tipico metodo di trasporto dei prigionieri è avvolgerli nel domopak...














Il nuovo arrivato, che viene ribattezzato San Giorgio da Rasputin, sembra incapace di parlare, e possiede apparentemente degli strani poteri di guarigione, probabilmente collegati al fatto che quando guarda qualcuno vede le Sacre Stelle di Hokuto...


Da qui in poi, in realtà, non è che accada molto.
Il direttore della prigione, Caronte, cerca di scoprire dati sui suoi datori di lavoro, facendosi aiutare da uno dei prigionieri, Attila, esperto di hackeraggio. Rifiuta però di dargli la sua password di accesso alla rete, ed è per questo che Attila riesce a bloccare i comandi della stazione gongolando per il fatto che Caronte ha commesso l'errore di dargli la sua password di accesso alla rete (ha senso, no?)

Attila decide quindi di far sì che Dante 01 precipiti sul pianeta (il perché è abbastanza ignoto, ma pare abbia qualcosa a che fare con gli esperimenti di nanotecnologia di Elisa, che per inciso sembra servano solo a causare dolore ai pazienti, o comunque se fanno altro non lo si scoprirà mai... in cambio è interessante notare come i naniti siano esattamente identici alla stazione spaziale, mah!)
Mentre dottori e detenuti collaborano per risolvere la situazione, Elisa decide di addormentare tutti e scappare a bordo della sua navetta, che ha solo due posti. Non sa che Attila è in grado di resistere al gas usato per sedare le rivolte, e si ritrova costretta a portarlo con lei. Poco male, perché si schiantano sul pianeta senza la benché minima ragione.
Intanto gli altri si dirigono verso la cabina di comando manuale della base, che oltre a trovarsi
- da tutt'altra parte rispetto ai comandi automatici
- dalla parte opposta della stazione
- oltre i quartieri dei detenuti
- al di là di un passaggio chiuso da una botola pesantissima, ma a parte quello priva di protezioni
oltre a tutto questo, dicevo, è raggiungibile solo attraversando un corridoio di quattro metri pieno di acqua bollente(!)

Uno dei detenuti si offre di tentare l'impresa, e di conseguenza viene amorevolmente travestito da omino Michelin per consentirglielo.
Muore (per l'imbarazzo, credo), ma in qualche modo riesce a portare a compimento la missione (come, esattamente, resta un mistero).

Dopodiché, senza ragione alcuna, San Giorgio viene sparato nello spazio dentro uno scaldab... ehm... una strana tuta spaziale, qui viene investito da una tempesta di bollicine poco prima che si metta a nevicare e che il pianeta Dante, originariamente rosso, diventi blu.
E la parte peggiore è che di quest'ultima sequenza non mi sono inventato assolutamente nulla...!!! -___-

venerdì 6 marzo 2009

Il rovescio della medaglia

Ogni cosa ha lati positivi e lati negativi, questo è risaputo.
Il lato negativo dell'essere fuori dal tunnel del sovraccarico di lavoro è che in questo momento.... Non. Ho. Niente. Da. Fare!
Sì, un paio di ragioni per venire in ufficio stamattina ce le avevo, ma hanno già fatto il loro tempo. Devo svolgere un altro paio di compitucci elementari, che però devono necessariamente attendere il pomeriggio per motivi del tutto indipendenti dalla mia volontà, e ci sono le classiche due o tre cose che non posso neanche cominciare se altri non fanno prima la loro parte e mi passano il risultato. Ergo, tolte le varie ed eventuali... ZZZZZZZZZzzzzzzzzZZZZZZzzzzzzzzzzzzzzz...
Avessi un po' d'ispirazione almeno mi metterei a scrivere qualcosa, purtroppo sembra che si sia messa in sciopero (o sia andata in letargo, visto il periodo e la temperatura), quindi non mi resta che starmene qui a non fare niente, uff!
Quasi quasi preferivo il sovraccarico, almeno non mi annoiavo! :P

mercoledì 4 marzo 2009

La luce alla fine del tunnel

Dopo quasi due intere settimane infernali, con la mia buona dose di pause pranzo ridotte, interrotte o semplicemente saltate e il lavoro che mi si accumulava, stamattina a un certo punto mi sono reso conto di... aver finito!
Non avevo più arretrati, tutte le scartoffie "urgenti" avevano fatto il loro corso - diventando urgenze di qualcun altro - e perfino il lavoro di routine era in quella particolare fase di stasi in cui devo aspettare che siano altri a fare qualcosa prima di poter procedere io.
Mi sono reso conto che era passato non so più quanto tempo dall'ultima volta in cui avevo sfogliato i vecchi appunti e le carte in sospeso, l'ho fatto con sommo gaudio, assodando che un buon 80% erano semplicemente da buttare nel cestino ormai, e con gaudio ancor maggiore ho scoperto che sotto tutte le carte c'era una scrivania: credo di averla vista l'ultima volta poco prima di Natale.
Ho vuotato i contenitori dei sospesi (fatta eccezione per alcuni sospesi eterni che tali rimarranno più a lungo di quanto mi sia dato vivere), scadenzato le fatture dei fornitori, messo a posto tutti i cedolini paga, sistemato le cartelle dei dipendenti dimessi e assunti negli ultimi tempi, e se fossi riuscito anche a terminare la distribuzione dei CUD (ma non dipende da me, sono i colleghi che non se li vengono a prendere, e sinceramente se lo scordano che mi giri io tutta l'azienda col pacco famiglia per consegnarglieli!) avrei stappato una bottiglia di champagne (da far bere poi a qualcun altro, visto che non mi piace, o al più per annaffiare la pianta, chissà che almeno non elimini la muffa...)

martedì 3 marzo 2009

La Prova

Non è che io avessi necessità di ulteriori prove dell'esistenza delle mie personalità multiple, però capita di frequente di ottenere cose di cui non si ha bisogno, e non altre che invece servirebbero...

Domenica scorsa, di punto in bianco, mia sorella se ne esce con
"Comunque è probabile che fosse [nome censurato per proteggere i colpevoli]"
Così come la frase sicuramente non ha senso per chi la sta leggendo ora, non ce l'aveva neanche per me.
"Cosa?" le domando
"La telefonata." mi risponde lei "Era un numero lungo."
"La telefonata?" faccio eco io ancora più confuso
"La telefonata notturna!"
"C'è stata una telefonata notturna?"
"Ma sì, quella verso l'una!"
"Ma io non ne so niente, stavo dormendo, non l'ho sentita."
"Ma se hai risposto!"
"Io ho risposto al telefono all'una???" (e giuro che se qui la risposta fosse stata sì mi sarei autoricoverato in un ospedale psichiatrico di quelli buoni...)
"No, hai risposto a me. Io ho detto «Chi sarà?» e tu hai risposto «E chi potrebbe essere?»"
"Ma sei sicura??? Io???"
"Sì, ti sei pure mezzo alzato dal letto."

Ora, le cose sono due, o c'era un'altra delle personalità al controllo, o sono riuscito a inventare il sonnambulismo interattivo, perché io non ho la benché minima frazione di ricordo di telefonate o altro. Non fosse che la telefonata c'è stata veramente (come testimonia il CHI È del mio telefono), avrei pensato che mia sorella si fosse semplicemente sognata tutto.
Perché, OK, capita a me come a chiunque, credo, di non ricordare con precisione qualcosa che si è fatta in piena notte mentre si era mezzi addormentati (tipo alzarsi per andare in bagno), ma in genere una vaga ombra di memoria c'è, e se viene risvegliata dal pur minimo indizio si materializza.
Qui no. Vuoto totale.

Quindi mi domando e dico... ma questa doppia personalità del cavolo non potrebbe prendere il controllo mentre sono in ufficio e fare il mio lavoro invece di mettersi a fare conversazioni stupide in piena notte???

domenica 1 marzo 2009

La Scienza del Disordine

Come accennavo qualche tempo fa nelle "25 cose a caso su di me", in fatto di ordine (e non solo, in effetti) io sono una persona equilibrata, ma, poiché sono uno squilibrato, il mio concetto di equilibrio non è tanto quello di stare nel mezzo quanto quello di sbilanciarmi in egual misura verso i due opposti.
Vale a dire che per alcune cose sono di una precisione certosina, per altre sono il caos personificato.
Quest'ultima cosa la si può dedurre facilmente dalla mia scrivania, sia di casa che in ufficio, che è sempre sommersa di carte disposte in maniera apparentemente casuale (a onor del vero, la mia scrivania di casa è per oltre l'80% sommersa di carte e libri di mia sorella, ma quello che rimane è coperto dalle mie), laddove, come spesso accade, si tratta comunque di un disordine del tutto personale nel quale io comunque so sempre con precisione dove si trova cosa e perché si trovi lì e non altrove.
Quando però si tratta di cose che non mi appartengono, o che devono essere accessibili anche ad altri, lì si scatena la mia mania dell'ordine, e non c'è dettaglio che sfugga a un'attenta classificazione, che sia alfabetica, numerica, di categoria o, più spesso, tutte queste cose assieme.
Questo si riflette, in concreto, anche nel mio rapporto con ciò che ho attorno. Se una cosa non è mia e di mia esclusiva proprietà, anche ammesso di doverla prendere/usare/muovere, alla fine la lascio sempre esattamente com'era quando l'ho trovata. Ripeto spesso e volentieri che se lascerò una traccia del mio passaggio nel mondo, non sarà per le cose che ho spostato.
A me non sembra che questo concetto sia particolarmente maniacale... voglio dire, se qualcuno ha messo una data cosa in un dato posto, presumibilmente ci sarà una ragione: devo usarla, lo faccio, ma poi la rimetto dove stava. Questo però pare applicarsi solo a una ristretta quantità di esponenti del genere umano, e non sembra ci sia verso di renderla universale.
Nel mio caso, apprezzerei moltissimo che venisse messa in pratica nei miei confronti, ma non succede mai.
Quando lavoravo al centralino, avevo l'incubo della porta: le persone entravano e regolarmente o lasciavano la porta aperta, quando era chiusa, o la chiudevano senza che nessuno avesse chiesto loro di farlo.
Ero arrivato al punto di mettere un cartello "SIETE PREGATI DI LASCIARE LA PORTA COME LA TROVATE", ma con scarsi risultati. Qualcuno arrivava a dirmi "E vabbe', come faccio a ricordarmi come l'ho trovata?"
No, chiariamo. Non è che devi "ricordartelo"... la apri, entri (o esci), la chiudi. Penso che tua memoria a breve termine non sia così a breve termine da non farti rendere conto che hai appena aperto una porta chiusa, o sbaglio?
Posso anche capire quando invece la porta era aperta in partenza e poteva venire qualche dubbio... ma io avevo un bel fermaporta di quelli che si piazzano sotto e ancorano letteralmente la porta al pavimento. Quindi... cerchi di chiudere la porta, incontri una notevole resistenza, non ti viene il dubbio che forse non si debba chiudere?
No, lì invece scattava il "Ma non riesco a chiuderla, c'è il fermaporta."
"E proprio perché tu non possa riuscire a chiuderla sta lì!"

Ora che ho cambiato ufficio, i problemi sono cambiati a loro volta. La porta è quasi sempre aperta e nessuno in genere tenta di chiuderla, il che mi sta bene.
In cambio ci sono la finestra e le carte.
La signora delle pulizie, ogni santa mattina dall'inizio della primavera in poi, mi fa trovare la finestra aperta.
Non è che venga a fare altro nella mia stanza, come dimostrano ampiamente le due dita di polvere su tutte le superfici piane. No, apre la finestra e se ne va.
Se il tempo è bello va tutto bene. Se c'è vento o, non sia mai, si scatena un temporale prima del mio arrivo, vi lascio immaginare i risultati.
Anzi, no, ce n'è uno inimmaginabile: se la stanza mi si allaga causa pioggia, lei arriva e si lamenta perché deve raccogliere l'acqua. Come se la finestra l'avessi aperta io!
Poi, quelle rare volte che si ricorda perchè è "delle pulizie", arriva e mi mette a soqquadro la scrivania. Prende tutte le mie carte, le raduna in delle bellissime pile, e... No, non spolvera, se ne va. Qualche volta passa uno straccio bagnato sul ripiano (che per fortuna non è molto polveroso, visto che c'erano sopra le carte), ma è accidentale.
Fatto sta che tutti i documenti che io tenevo in bella evidenza per delle ottime ragioni, mi finiscono sotto altre carte che mai mi sognerei di andare a toccare, e incartamenti urgenti vengono regolarmente dimenticati finché qualcuno non mi viene a chiedere se li ho completati (e lì non solo tocca correre per finirli, tocca pure fare la caccia al tesoro per ritrovarli!)
Ormai il mio ufficio è pieno di bigliettini adesivi del tipo "Non aprire", "Non spostare", "Non nascondere"...

A casa, le cose non vanno molto meglio.
Fortunatamente le cose mie vengono in genere abbastanza rispettate, ma quelle di uso comune sono una tragedia.
L'inizio della mia giornata tipo, dopo le dovute abluzioni, è: entra in salotto, prendi il bicchiere dal tavolo e riportalo in cucina, recupera la scatola dei corn flakes (adesso ho ripreso a mangiarli anche io dopo aver esaurito la scorta di panettoni, per cui mi serve, ma fino a poco fa si trattava di rimetterla al suo posto), prendi le forbici dal tavolo della cucina e rimettile nel mobile da cui sono uscite, poi chiudilo visto che comunque era aperto. Questo seguito nel corso della giornata da, in ordine variabile: "chiudi il mobile della cucina", "chiudi il mobile del bagno", "tappa la bottiglia del detersivo", "rimetti a posto il sifone della doccia" e così via.
Questo per le cose che posso fare. Poi ci sono quelle che proprio non si possono neanche prendere in considerazione, tipo togliere dal tavolo le cose lasciate lì per poter poi apparecchiare la tavola.
Mai provarci!
Dovunque le si metta, sarà sempre, regolarmente il posto sbagliato. Anche se era quello giusto il giorno prima, anche se è l'unico posto in tutta la casa dove sia ancora possibile mettere qualcosa, è sbagliato, non si discute. D'altra parte, se le cose restano lì e aspetto che le rimetta via la diretta interessata, ho sbagliato comunque perché avrei potuto farlo da solo.
E poi l'ultima, la goccia, la cosa che davvero mi fa impazzire: la bottiglia dell'alcol.
Io non sopporto l'odore dell'alcol. Non lo reggo. Quando sono costretto, per qualunque ragione, a usarlo, devo farlo in apnea e allontanarmi prima possibile, altrimenti mi vengono i conati.
Nonostante questo mia sorella lo sappia benissimo, lascia sempre e comunque la bottiglia dell'alcol aperta nel mio bagno.
E io sempre e comunque la chiudo.
E lei sempre e comunque si lamenta perché avvito troppo il tappo, e mi urla contro perché dovrei avvitarlo di meno (a prescindere dal fatto che io non lo avvito, ce lo poggio e basta...).
Nella sua personale scienza del disordine, l'idea che, se il tappo lo rimettesse lei e se lo avvitasse quanto serve, il problema non si porrebbe neppure, non è minimamente contemplata.