lunedì 21 dicembre 2009

The time has come



Qualcuno di voi già lo sapeva, altri decisamente no, ma la copertina che vedete qui sopra dovrebbe comunque essere un'anteprima per tutti.
Di che si tratta?
È presto detto, si tratta del mio romanzo, "Riflessi d'Ombra", che è in fase di pubblicazione ad opera della 0111 Edizioni e dovrebbe essere disponibile a partire da Gennaio 2010.
Il romanzo è ambientato nello stesso mondo dei racconti di "Trittico Oscuro", e ne riprende alcuni personaggi (in aggiunta ad altri comparsi in racconti sciolti e altri ancora nuovi del tutto).
Come già per i racconti in questione, è una miscela di Urban Fantasy, Giallo e Thriller con un pizzico di Horror tanto per gradire.

E già che siamo in tema, "Trittico Oscuro" verrà ristampato sempre dalla 0111 Edizioni, ma nella collana gestita dall'Associazione Culturale ad essa affiliata. Questa è una cosa per la quale ho poco merito, trattandosi di un'opportunità offerta dall'associazione a tutti gli autori iscritti al network Lulu.com Italia creato dal buon Sean Mc(nonriusciròmaiascriverlogiustoamemoria)Malcom. Opportunità che ho colto al volo dopo la proposta di pubblicazione del romanzo, perché mi consentirà di avere entrambi i libri sotto la stessa etichetta editoriale, anche se in collane diverse. ^_^

E se là fuori ci fosse qualcuno interessato all'acquisto di questi parti della mia fantasia malata, non deve fare altro che seguire i link che ho gentimente fornito nel testo per arrivare direttamente alla pagina che li riguarda sul sito della casa editrice (entrambi sono già ordinabili).

martedì 15 dicembre 2009

LudoLand è morto, viva LudoLand

Avevo intenzione di rifarmi dall'aver trascurato questo povero blog con un post sulle mie ultime disavventure in materia di "ristrutturazione edilizia", ma come potrete intuire ho cambiato idea, perché credo di avere da dire qualcosa di più interessante.
Non so quanti di voi conoscessero LudoLand, forse pochi, forse nessuno, perciò credo sia opportuno, innanzitutto, spiegare cosa fosse.
LudoLand era un portale, un portale di giochi ma non uno come tanti, era un portale in cui si poteva giocare tra amici a quei giochi che non si fanno solitamente online, giochi umani e non meccanizzati, dal paroliere allo scarabeo al sudoku ai più bizzarri e divertenti giochi di società inventati (anche) dagli utenti stessi, e fatti quasi "con carta e matita", alla vecchia maniera, su forum appositi, per avere il gusto, appunto, di giocare con delle persone e non con ignoti dietro un monitor da un'altra parte del mondo di cui non sapremo mai nulla se non che (forse) ci piace lo stesso gioco.
LudoLand è nato... non so quando, perché non c'ero. Io ci sono arrivato che era già lì, non ne sono stato davvero un membro storico, anche se ho giocato e fatto giocare, a Lupus in Tabula ad esempio, ma anche a giochi di parole inventati sul momento, a giochi di percorso e a quello che mi ispirava durante la mia permanenza lì.
LudoLand è morto. So quando, è stato la scorsa settimana, quando la sua creatrice ha deciso che era venuto il suo tempo. La decisione è sua, del resto è una sua creatura, ma noi, noi che c'eravamo, noi che vogliamo continuare a esserci, possiamo accettarla come tale, ma non certo decidere che il "nostro" LudoLand, quell'incontro di persone, di giochi, di menti, di pazzi, debba finire così.
Per questo stiamo cercando di far rinascere quello che c'era, ovviamente altrove, forse neppure con lo stesso nome quanto con un omaggio a esso, ma comunque sapremo sempre che cos'è, perché esiste, come è nato.

Al momento quello che potrebbe diventare il nuovo LudoLand è qui. Forse sarà una collocazione definitiva, forse no, lo vedremo con il tempo, ma se conoscevate LudoLand, se non lo conoscevate ma avreste voluto, se siete anche solo curiosi di sapere cosa sia, passate a dare un'occhiata, noi siamo lì ad aspettarvi. ^_^

domenica 15 novembre 2009

Samhain 2009

Sono iniziate le pubblicazioni (e relative votazioni del "pubblico") dei racconti in gara per il concorso Samhain 2009.
Per adesso ce ne sono solo una decina ma verranno pubblicati gradualmente, per cui ancora non so quanti avversari avrò questa volta... :D

giovedì 5 novembre 2009

Chi fa sa sé fa per... Tiscali

Dopo gli inutili scambi di e-mail col servizio assistenza della Tiscali (leggasi: io mando cinque e-mail, loro me ne mandano una dopo una settimana che essenzialmente si traduce in "non abbiamo fatto niente e niente faremo"), mi sono messo a fare ricerche e smanettare col server e alla fine ho risolto il problema: ora finalmente posso ricevere posta su PBEMS.NET
Il "problema", peraltro, era di una banalità unica: chi ha fatto le installazioni del server lo ha programmato in modo che non accettasse posta dall'esterno. Sapendolo, sarebbero bastati trenta secondi a risolvere la situazione. C'è voluto quasi un mese.

Ora sono quasi tornato in pieno possesso del mio server, dunque, e ho provveduto a inviare una mail di ringraziamenti alla Tiscali per il loro prezioso aiuto, ma è chiaro che la cosa per me non termina qui.
Al di là del fatto ovvio che dal prossimo Agosto, quando scadrà l'attuale contratto, la Tiscali non mi avrà più fra i suoi clienti (ho iniziato a vagliare le possibili alternative già da un po', e solo la difficoltà che avrei avuto a vedermi restituire i soldi già pagati per tutto l'anno mi ha impedito di mandarli a quel paese da subito), non appena ne avrò il tempo racconterò l'intera vicenda all'associazione Altroconsumo sperando che vogliano renderla pubblica e che io non sia l'unico cliente a lasciare quegli incompetenti.

martedì 3 novembre 2009

Volume Vamp 2009

È stato pubblicato, in pratica simultaneamente ai risultati del concorso, il volume che raccoglie i migliori racconti tra quelli partecipanti a Vamp 2009.
Sarà presente anche il mio, "Primo Sangue", che si è dignitosamente piazzato al nono posto (per quanto in realtà i partecipanti fossero poco più di una trentina).

lunedì 26 ottobre 2009

E non è ancora finita...

Dopo lunghe attese, lo scorso Giovedì la Tiscali mi ha mandato una mail nella quale mi confermava che il Majordomo non era installato sul server (ma no? Chi l'avrebbe mai immaginato), che non era indispensabile per lo stesso (neanche loro mi sembrano molto indispensabili per il genere umano, ma questo purtroppo non impedisce la loro presenza a quanto pare) e che se volevo potevo installarmelo (grazie tante, ci volevano loro per dirmelo).
Dopo avergli fatto notare che non potrebbe interessarmene di meno di quello che loro considerano indispensabile per il server, e che io ho firmato il contratto per un server che aveva il Majordomo (per non menzionare poi che tra le loro cose "non essenziali" era evidentemente incluso il server della posta che mi sono dovuto installare da solo), stufo del loro totale disinteresse mi sono armato di santa pazienza e dopo aver rimesso assieme tutti i pezzi necessari sono riuscito a installare il famigerato programma, configurarlo e farlo funzionare.
Farlo funzionare si fa per dire, in realtà, visto che un majordomo è abbastanza inutile quando il server ancora oggi continua a non ricevere nessuna delle mail che gli vengono inviate, e che si perdono semplicemente nel nulla.
A questo "dettaglio" la Tiscali non si è neanche degnata di rispondere finora.

lunedì 19 ottobre 2009

37

E neanche mi è mai piaciuto questo numero. In genere lo associavo a "Sì, hai la febbre ma non abbastanza da saltare la scuola."

venerdì 16 ottobre 2009

A proposito di galline

Prendo spunto da un post di Sauron, che vi consiglio di leggere prima di andare avanti, per aggiungere qualche visione personalizzata sull'argomento "Perché la gallina ha attraversato la strada?"

Laurell K. Hamilton:
Ha attraversato la strada per fare sesso spinto con qualunque essere di sesso maschile si trovi dall'altro lato e poi lamentarsi per averlo fatto

Stephen King:
La gallina ha avuto un infanzia difficile, uno dei suoi genitori era un alcolizzato che picchiava la madre e lei è stata allevata dal nonno molto saggio che l'ha istruita in merito alle antiche tradizioni del luogo del Maine in cui vivevano, riguardanti forze misteriose e ancestrali. Da tempo è convinta di essere osservata da strani individui che definisce "polli bassi" ... ... ... ecco, sta attraversando, ops, l'hanno investita, è morta.

Terry Pratchett:
L'ha attraversata per andarsene da Ankh Morpork dopo aver acquisito il dono dell'intelligenza nutrendosi di grano cresciuto con concime prelevato dalla discarica sul retro dell'Università Invisibile. E comunque non era una strada, era il fiume Ankh (il che non toglie che fosse attraversabile a piedi in ogni caso).

Dean Koontz:
La gallina è il risultato di un esperimento segreto ed ha attraversato la strada per sfuggire ai suoi aguzzini finendo giusto sul tragitto di una ragazza in fuga da un maniaco omicida e salvandola da morte certa (in qualche modo che non potreste mai sospettare).

Terry Brooks:
Lo saprete nel prossimo volume.

Ann Rice:
Nel 1925 la gallina non sapeva ancora di essere una gallina, fino al suo incontro con un pollo bellissimo che le avrebbe rivelato tutto sulla sua vera natura salvo poi abbandonarla per una banale divergenza di opinioni.
Nel 1940 la gallina si trasferì a New York dove visse a lungo nascondendosi tra il comune pollame finché tale vita non le venne a noia.
Nel 1963, cercando il pollo della sua vita, si spostò in Europa visitando varie città d'arte...
Ah, sì, nel presente ha attraversato la strada perché doveva andare dall'altra parte.

Agatha Christie:
L'ha attraversata perché sospettava che dall'altra parte l'assassino del gallo cedrone avesse gettato l'arma del delitto, come aveva sentito dire in chiacchiere di pollaio mentre prendeva il tè con le oche.

Weis & Hickman:
L'ha attraversata per cercare di scendere nell'abisso e affrontare la dea gallo dalle cinque teste in modo da poter acquisire il potere di una dea.

Neil Gaiman:
La gallina non ha attraversato la strada, ha solo sognato di farlo.

mercoledì 14 ottobre 2009

Un esempio di efficienza

Questa mattina, controllando uno dei miei indirizzi di posta, sono rimasto estremamente sorpreso nel trovarvi dentro una mail della Tiscali.
La sorpresa, principalmente, derivava dal fatto che l'indirizzo in questione non fosse né quello che loro hanno tra i miei dati né tantomeno quello con cui sto scrivendo loro da giorni per richiedere che mi risolvano i problemi del server.
Il perché l'ho capito facilmente quando ho aperto la mail: si trattava della risposta a una richiesta di assistenza inviata tramite il loro form sul sito, in cui avevo appunto indicato quell'indirizzo.
La richiesta non era mia, per la precisione, riguardava la ditta dove lavoro, per un problema di e-mail che avevano smesso di arrivare. Se sembra che la cosa non collimi con quello che ho detto negli ultimi post sull'argomento (specie con il fatto che in ditta abbiamo ormai trasferito il server e tutto l'ambaradan), il motivo è semplice: il problema in questione, e di conseguenza la richiesta, risaliva al 30 Settembre.
Come ciliegina sulla torta, la risposta non serviva assolutamente a nulla, limitandosi a chiedermi di specificare il dominio sul quale avevo il problema (che io avevo specificato, e anche in caso contrario ne esisteva solo uno associato a quel server, di cui avevo fornito l'identificativo).
Va da sé che gli ho risposto complimentandomi per la loro efficienza.

martedì 13 ottobre 2009

L'epopea continua

Dopo 3 giorni e 4 mail, Tiscali non si è neanche degnata non dico di risolvere i problemi del mio server ma anche solo di darmi una risposta, fosse anche stata "impiccati".
Stamattina ho rimandato loro la mail avvisandoli che la prossima andrà direttamente in copia ad Altroconsumo. Ovviamente non si tratta di una minaccia a vuoto, ma spero sia sufficiente per fare sì che almeno mi rispondano (comunque metterla in atto non mi costa davvero nulla, anzi).
Nel frattempo mi sono dovuto installare e configurare il server per la posta (che non c'era) e il client webmail (che non c'era).
Continuo a non capire con quale coraggio definiscano "migrazione" un processo che si risolve in "spegniamo il server che hai e te ne diamo uno nuovo, installato a genitale canino e non utilizzabile senza pesanti modifiche che comunque non faremo neanche se ce le chiedi".

domenica 11 ottobre 2009

Yeti

Torno dopo un po' di tempo a parlare di schif... ehm... di film, e nello specifico di una pellicola intitolata, come si sarà capito, Yeti.
Devo ammettere che ho visto film realizzati molto peggio, e questo è un punto a favore del film in questione. L'unico, all'incirca.
Il film inizia con un antefatto ambientato nel passato e con l'unico scopo di farci sapere dell'esistenza di uno yeti, casomai il titolo non fosse stato un indizio sufficiente. Diviene chiaro che lo yeti è l'unico primate umanoide esistente ad avere tre dita per mano. Pensandoci, deve essere il figlio segreto della Bestia e di Nightcrawler degli X-Men...
Subito dopo si passa al presente, dove una squadra di football americana sta andando in Giappone per giocare una partita, sorvolando l'Hymalaya, quando ha un incidente e si schianta sulle montagne.
Esattamente per quale ragione qualcuno voglia andare in Giappone dall'America facendo il giro dal lato opposto del mondo resterà un mistero...
Comunque sia, i nostri si schiantano e un gruppetto sopravvive e inizia a litigare sul da farsi. Due di loro vengono mandati a cercare la radio di riserva, dispersa assieme alla coda dell'aereo. La rintracciano, ma trovano anche lo yeti, che se ne mangia uno lì sul posto.
L'altro riesce a sfuggire nascondendosi in una caverna, dalla quale decide poi di uscire nel modo più difficile: scalando una parete. Per farlo gli sembra ovvio legarsi la radio a un polpaccio, evidentemente perché ci tiene che possa accumulare il maggior numero di danni possibili. In effetti dopo venti secondi è tutta graffiata e ammaccata, ma non ha importanza perché:

  1. comunque non funzionava
  2. deve avere il fattore rigenerante di Wolverine, perché quando infine arriverà a destinazione sarà integra, lucida e pulita

Nel frattempo, l'altro gruppo (a cui lo yeti sta educatamente portando via i cadaveri disposti sulla neve) litiga un po' su qualunque cosa. Alla fine un paio di loro decidono di andare a caccia di scoiattoli, catturano una lepre e arrostiscono un pollo (immagino che il pollo si fosse travestito da lepre per non farsi scambiare per uno scoiattolo).
Ovviamente la cosa non li sazia, per cui, disperati, decidono di ricorrere al gesto estremo e mangiare i cadaveri. In qualche modo riescono a ricavarne una manciata di cubetti di carne che sembrano delle Big Babol giusto un po' più grosse (come forma, aspetto e colore, vale a dire).
Dopo un po' di tempo (un'ora dall'inizio del film) finalmente lo yeti decide di passare all'azione. Arriva sul posto saltando come un Hulk dei poveri e, mentre il gruppo cerca nelle maniere più assurde di contrastarlo, ammazza un po' di gente a caso senza una vera ragione ma, arrivato alla protagonista, decide invece di rapirla (si vede che avrà anche altre esigenze oltre a mangiare...)
Proprio mentre lo yeti se ne va arriva la squadra di soccorso, in marcia da tre giorni dal punto più vicino in cui potesse atterrare l'elicottero (che però a ritroso si raggiunge in tre ore...). Il "capo" del gruppo però si rifiuta di andare con loro senza prima aver recuperato la ragazza, per cui il soccorritore afferma con grande logica "Il nostro compito è portarvi al sicuro, quindi andiamo a cercare lo yeti".
Mentre la ragazza si risveglia abbracciata a uno yeti addormentato (scoprendo che ce ne sono due), il gruppo mette in atto il grande piano anti-yeti: scavare una buca e piantare dei picchetti sul fondo.
È un piano che in effetti avrebbe senso (almeno se ci si dimentica il fatto che lo yeti va in giro saltando come un grillo) se la buca fosse appena un po' più profonda di una ventina di centimetri... tuttavia, dopo che i nostri sono entrati nella caverna e hanno recuperato la ragazza minacciando gli yeti con delle pistole(!), il piano riesce e gli yeti si schiantano e infilzano allegramente, venendo poi seppelliti da una valanga.
Il gruppo riparte verso il rifugio. Inutile a dire che uno yeti è ancora vivo e li insegue, dando luogo a una scena di lotta a dir poco comica che finisce con il capogruppo appeso per una mano sopra un dirupo e lo yeti appeso alla sua caviglia.
Nasce qui il secondo, e ancor più efficace, piano anti-yeti... i ragazzi materializzano dal nulla una catena (che non avevano, né avevano ragione di avere, fino a un secondo prima), la legano a una lancia improvvisata (che se non altro già avevano), arpionano lo yeti, quindi legano l'altra estremità della catena a un masso e lo buttano giù dalla rupe!
Il piano funziona perché lo yeti è tanto gentile da lasciar andare il ragazzo prima di precipitare verso morte certa e tutti sono felici e contenti.
Tutti tranne un poveretto dato per morto e lasciato all'aereo che si riprende e vede la zampina dell'altro yeti spuntare da sotto la neve (nonostante fosse stato sepolto vicino alla caverna che distava almeno cinque miglia da lì...)

sabato 10 ottobre 2009

Inizia l'epopea

Da ieri sera è iniziata la prevista epopea del nuovo server.
Il server se non altro funziona, ma sono praticamente lasciato a me stesso per la configurazione. Non c'è un sistema di webmail installato, un manuale, documentazione utile, ma soprattutto non c'è installato il Majordomo, come già avevo notato, e installarlo autonomamente è una faccenda abbastanza complessa.
Stamattina ho chiamato il servizio clienti. Dopo due telefonate a vuoto (dopo l'attesa si passava direttamente alla linea muta), alla terza mi hanno risposto... dicendomi di mandare una mail. Ho fatto presente che mandare le mail avrebbe molto più senso se qualcuno si degnasse di rispondere (se non di leggerle...), ma la cosa è caduta nel vuoto.
Ovviamente ho mandato la mail... staremo a vedere.

venerdì 9 ottobre 2009

Siti, Blog e quant'altro

Come avrete notato, ho deciso di cambiare il modello del mio blog, anche se non sono ancora sicuro se mantenere questo o passare a un altro che avevo preso in considerazione.
Perché? Tanto per, in effetti, non c'è una valida ragione.

Nel frattempo, sto ancora bestemmiando contro la Tiscali per la loro (solita) pessima gestione della loro (sventurata) clientela.
Dopo aver annunciato per MESI che stavano migrando i servizi dei loro server virtuali (appartenenti, sia chiaro, a un gestore che loro hanno acquisito DOPO che io avevo sottoscritto un contratto, altrimenti non l'avrei fatto in partenza) senza mai rispettare le date che davano, ieri l'hanno fatto all'improvviso.
Poco male, avevo i miei bei backup pronti per assicurarmi che non ci fossero problemi per la transizione... peccato solo che non funzioni un accidente!
Il mio dominio pbems.net ha praticamente cessato di esistere, non ci si arriva da nessuna parte e in nessun modo. Il pannello di controllo funziona, ma non me ne faccio un granché se comunque il sito è irraggiungibile. Per non dire che mi hanno interrotto a metà una partita di Lupus in Tabula on Web (parecchio avvincente, tra l'altro), e che non so neppure se il gioco potrà continuare a esistere su quel server, visto che a quanto pare sui nuovi non c'è il Majordomo!
E questo solo per il mio problema.
La mia ditta ha (anzi, aveva) un server identico e anche quello è stato disattivato. Non solo, in questo caso non si sono mai neanche degnati di attivare la nuova versione, per cui non c'è neanche un pannello di controllo funzionante da cui tentare di rimettere a posto le cose.
Parlare con il loro servizio assistenza è un'impresa: per cominciare bisogna scoprire come comunicare con loro, visto che dalla pagina di assistenza del sito si accede solo a dei form online.
Poco male, si potrebbe dire, non fosse che le comunicazioni inviate con tali form vengono bellamente ignorate.
Ieri sono riuscito a parlare col servizio tecnico business - dopo aver scoperto il numero per vie traverse - almeno per cercare di risolvere il problema aziendale, che è più grave, e mi hanno fornito un indirizzo e-mail a cui scrivere. Ovviamente, la mail è stata ignorata esattamente come le comunicazioni precedenti.
Questa mattina, dopo un'altra mail, un fax e un'ennesima telefonata (con promessa di farmi richiamare, chiaramente disattesa), è partita la lettera di trasferimento del dominio su altra piattaforma. Mi aspetto che Lunedì mi contatteranno domandandomi per quale motivo l'abbia fatto, e ammetto che non vedo l'ora di dirglielo.
Mi piacerebbe molto poter fare lo stesso con il mio server personale, ma non è pensabile perché non posso permettermi la configurazione che mi serve su un'altra piattaforma, e, cosa ancor peggiore, ho rinnovato il contratto da meno di un mese e ci rimetterei i soldi (sperare di farsi rimborsare prima dell'età della pensione è da folli).

martedì 22 settembre 2009

Vamp 2009

È iniziata la pubblicazione dei racconti in gara per il concorso Vamp 2009.
La lettura dei racconti è possibile a tutti, e chiunque voglia può anche votarli e commentarli a condizione di registrarsi (gratuitamente) al sito.

sabato 19 settembre 2009

Alla fiera dell'est



Dopo un'improvvisata organizzazione di ieri sera, stamattina di buon ora io e Pierpaolo ci siamo incontrati a Bari per andare a visitare la Fiera del Levante, dove io non andavo da tempo e lui credo non fosse mai andato (non ne era cérto quindi non posso garantire).
Il tempo è stato clemente (leggasi: faceva un caldo boia) e ci ha permesso di visitare e rivisitare i vari stand, in particolare l'immancabile galleria delle nazioni e una davvero inquietante galleria di "arte passata e futura".
Dopo un primo giro perlustrativo, ci siamo fermati a mangiare, un menù molto personalizzato che includeva una "Baguette Croque" dallo stand della francia (una mezza baguette tostata con sopra formaggio e pancetta) e un panino dallo stand della Germania (o meglio della Bayernland).
Notare che siamo arrivati allo stand alimentare della Francia e non c'era nessuno. Il tempo di decidere se optare per la crepe o la baguette e si era improvvisamente popolato.
La stessa identica scena si è ripetuta poco dopo quando, adesso in giro per acquisti, siamo tornati allo stand della Francia per comprare un po' di invitanti biscotti artigianali (che assaggerò stasera probabilmente).
Oltre a comprare (assieme a Pierpaolo) il piccolo presente che si vede immortalato quassù e alcuni profumi per ambiente a forma di conchiglie, ho approfittato della fiera per comprare una teglia di silicone rettangolare, che volevo da tempo, e un foglio sempre di silicone da usare al posto della carta forno sulla placca (tanto risparmio). Volevo prendermi anche un acchiappasogni, visto che ce n'erano ovunque, ma erano quasi tutti orribili, con piume artificiali in colori osceni. Quando ne ho trovato uno decente (nello stesso stand del presente di cui sopra, scoperto quasi per caso in un angolo dimenticato della Galleria delle Nazioni), nero, elegante e con piume vere, era troppo grande e ho preferito lasciar stare.
Sempre nello stesso stand, siamo rimasti a lungo a rimirare vari set di spade orientali e non, e in particolare Pierpaolo ha dovuto farsi violenza per non comprare un set di tanto, wakizashi e katana venduto a 30,00€ con tanto di supporto in legno...
Avendo camminato praticamente per nove ore di fila con solo una breve interruzione, sono abbastanza fuso, ma è stata una bella giornata diversa dal solito (specie contando che non vedevo Pierpaolo da parecchio). E mi sono anche comprato un volume di Fables che mi mancava! ^__^

venerdì 18 settembre 2009

Heroes - le verità nascoste

Torno a parlare di Heroes dopo riflessioni a mente fredda sugli ultimi due volumi, riflessioni che hanno portato alla comprensione del fatto che fino a questo momento ci siamo lasciati prendere in giro.
Sì, credevamo di sapere chi avesse il potere di fare cosa (contrariamente agli sceneggiatori, peraltro, che continuano a non avere le idee molto chiare in merito), ma ci sbagliavamo, i veri poteri dei personaggi sono ben diversi da quelli che dichiarano, e così, dopo attenti studi e ricerche, porterò alla luce la verità (cosa che in Heroes viene affermata più o meno una puntata sì e l'altra pure), in parte già accennata in altri post.

Nathan Petrelli
Potere Dichiarato: Volare
Potere Effettivo: Nathan ha il potere di fare sempre e comunque la cosa sbagliata nel momento sbagliato. In alternativa riesce a fare la cosa giusta, ma comunque nel momento sbagliato, di modo che questa finisca comunque per essere sbagliata.
Va notato che il suo potere lo rende impervio anche a tutte le persone che tentano di avvertirlo del fatto che sta sbagliando. Non si tratta però di una vera e propria immunità: i consigli fanno effetto su di lui, solo che ci mettono mesi, e quindi, quando si comporta di conseguenza, non solo è troppo tardi ma è anche il momento peggiore per scegliere di farlo.
Può anche volare, ma solo perché è un pallone gonfiato.

Angela Petrelli
Potere Dichiarato: Sogni premonitori, flash precognitivi
Potere Effettivo: Riesce a fare in modo che tutti facciano quello che dice, non importa quanto sia stupido o privo di senso. In effetti, il suo potere cessa di funzionare se cerca di far fare a qualcuno qualcosa che abbia davvero senso: in tal caso il soggetto ha una reazione brusca e/o violenta e non se la fila neanche di striscio.
Fa anche sogni premonitori, ma in genere in ritardo di quarant'anni, e per sua stessa ammissione non hanno senso.

Arthur Petrelli
Potere Dichiarato: Rubare i poteri altrui
Potere Effettivo: Rubare i poteri altrui e poi usarli male o dimenticarsi di averceli (anche quando questi poteri sono sempre attivi e di conseguenza non dovrebbe fare alcuna differenza che si ricordi di averli o meno).
In aggiunta ha il potere di fare in modo che tutti i suoi alleati gli si rivoltino contro (quelli che non lo fanno, li uccide).

Peter Petrelli
Potere Dichiarato: Imitare i poteri altrui
Potere Effettivo: Il potere principale di Peter è la sfiga. Se sta per succedere qualcosa di brutto, si può stare ragionevolmente sicuri che Peter ci finirà in mezzo. Se non sta per succedere, quando arriva lui succederà.
Un effetto secondario del potere è quello di far sì che nessuno, mai, lo creda in grado di risolvere la situazione (ovvio, sanno che è sfigato e che quindi i suoi tentativi andranno in malora a prescindere).
La sua situazione è anche peggiorata dal fatto di soffrire della sindrome della crocerossina, per cui ritiene sia suo dovere aiutare chiunque sia in difficoltà, che questi lo voglia o meno, esponendosi a ogni genere di occasione perché la sua sfiga si manifesti.

Claire Bennett
Potere Dichiarato: Fattore rigenerante, immortalità
Potere Effettivo: Va notato come prima cosa che, al di là del cognome, è geneticamente una Petrelli.
Claire ha in parte ereditato la sfiga di suo zio Peter, ma essenzialmente il suo potere è essere un bersaglio ambulante. In ogni dato momento c'è sempre qualcuno o qualcosa che le dà la caccia per una qualche ragione, sia questa ucciderla, rubarle i poteri, estrarre misteriosi catalizzatori dal suo corpo o arruolarla in assurde crociate per salvare pazzi maniaci pervertiti che dovrebbero essere morti.

Noah Bennet
Potere Dichiarato: Ufficialmente nessuno
Potere Effettivo: Tenere un piede in tre scarpe. Noah è un uomo che mantiene sempre una doppia vita, in cui ognuna delle sue vite ha a sua volta una doppia vita. Non necessariamente tutto questo avviene per una valida ragione.

Molly Walker
Potere Dichiarato: Rintracciare altre persone ovunque siano
Potere Effettivo: Molly ha il potere di scomparire, scomparire in effetti talmente bene che la gente si dimentica del tutto della sua esistenza e continua la propria vita come se non l'avesse mai conosciuta.
Può effettivamente trovare le persone, ma solo se non è davvero il caso che vengano trovate.

Gabriel "Sylar" Grey
Potere Dichiarato: Capire come funzionano le cose, dimenticarsi di non avere (di suo) la telecinesi
Potere Effettivo: Ammazzare il tempo. Per lo più, Sylar ha la capacità di riempire i vuoti facendo cose che non c'è alcuna reale ragione perché faccia. Si noti ad esempio l'intero secondo volume in cui non fa altro che andare in America (impiega circa dieci puntate per riuscirci), il terzo in cui gioca a "mi redimo/non mi redimo" con una margherita virtuale (e dalla quantità spaventosa di petali), il quarto in cui per metà volume cerca suo padre e per l'altra metà gioca a fare l'agente segreto senza la benché minima ragione.
Il suo potere secondario è usare poteri che non possiede dimenticandosi nel contempo di quelli che invece possiede davvero.
Ha anche il potere di cambiare personalità, ma è del tutto casuale e non lo controlla in alcun modo.

Isaac Mendez
Potere Dichiarato: Dipingere il futuro
Potere Effettivo: No, sul serio, Isaac può davvero dipingere il futuro, solo che la cosa è irrilevante, perché

  1. Lo fanno cani e porci
  2. Non è capace di sfruttare il suo potere per nulla di utile, nonostante abbia disegnato in anticipo ben un anno di eventi dettagliati


Matt Parkman
Potere Dichiarato: Telepatia, illusioni mentali, manipolazione delle menti
Potere Effettivo: Matt ha il peculiare potere di non riuscire a decidere quale potere abbia. Inizialmente legge le menti, in seguito scopre che suo padre, che ha il suo stesso potere, ha la capacità di proiettare illusioni mentali, e che lui ci arriverà col tempo. Il tempo è circa un paio di giorni, quando dà prova di usare quel potere perfettamente. Una sola volta, però, poi non lo userà più per due volumi interi, fino alla fine del quarto. Ma svilupperà senza ragione alcuna uno strano potere che gli consente di convincere le persone di quello che dice lui, o anche di quello che non dice ma presumibilmente pensa. In più ha le visioni. E disegna il futuro. Ed entra nelle menti altrui in stile Emma Frost. Ma all'incirca ognuno di questi poteri è monouso.

Daphne qualcosa
Potere Dichiarato: Supervelocità
Potere Effettivo: Morire. Daphne è talmente veloce da poter camminare sull'acqua, viaggiare ovunque nel mondo in un istante e, se potenziata, perfino viaggiare nel tempo. È dunque ragionevolmente più veloce di un proiettile, ma questo non le impedisce di farsi colpire da un proiettile anche se viene avvisata che stanno per spararle (per quanto l'avviso in sé lasciasse abbastanza a desiderare). Ma il suo vero potere si manifesta nel fatto di riuscire a morire per una ferita alla spalla!

Mohinder Suresh
Potere Dichiarato: Forza, agilità, sensi amplificati
Potere Effettivo: Il vero potere di Mohinder è quello di riuscire a spacciarsi per qualcuno che ha un QI superiore a quello di una scimmia catarrina (nonché addirittura per uno scienziato).
Nonostante le numerose prove del fatto che dette scimmie lo superino in misura di 20 a 1, infatti (ricordiamo l'aver creato una sola dose della cura contro i poteri e poi aver scordato come rifarla, l'aver deciso che per togliere i poteri a qualcuno serviva una formula che glieli desse, l'aver sperimentato su se stesso una formula mai testata prima, l'essersi fatto imbrogliare più o meno da qualunque altro personaggio, inclusa la donna delle pulizie) tutti continuano a considerarlo un pozzo di scienza e si rivolgono a lui anche quando è evidentemente la persona meno adatta alla situazione (vedasi Arthur Petrelli che pur sapendo che lui ha creato una formula non funzionante si rivolge a lui per mettere a punto quella che ha, piuttosto che allo scienziato che l'ha ideata e che lui conosce benissimo!)
Sebbene in effetti abbia la superforza e quant'altro, è dimostrato che nonostante quelle non riesce a evitare di farsi malmenare da qualcuno che LUI aveva malmenato quando non aveva la superforza.

E per adesso è tutto, ma le verità nascoste di Heroes potrebbero anche tornare...

giovedì 17 settembre 2009

Heroes - Volume IV

Dopo il Volume III è la volta del Volume IV, e fate attenzione agli spoiler perché questa volta parlerò della trama (quel poco che ce n'è attorno ai buchi).
Il Volume IV di Heroes, ovvero la seconda parte della terza stagione, prende le mosse dagli eventi del III. O, per meglio dire, prende le mosse da quelli che sarebbero stati gli eventi del III se solo nel III fosse successo tutto tranne quello che è successo davvero.
Sì, perché Nathan Petrelli, dopo aver passato tutto il III volume a fiancheggiare più o meno apertamente l'idea di suo padre di dare superpoteri alla gente, di colpo ha cambiato idea e ha deciso che le persone con superpoteri sono pericolose e devono essere messe sotto controllo (leggi: rinchiuse a vita in un carcere in una località sperduta). Allo scopo riesce anche a ottenere degli stanziamenti direttamente dal presidente e, a tutti gli effetti, riforma una versione governativa dell'Impresa, di cui riesce a farsi soffiare il controllo in circa trenta minuti da un fanatico militare di nome Danko che non si capisce bene da dove sia spuntato.
Notare che la logica fallace di Nathan non si limita all'idea di perseguitare un gruppo di persone di cui lui stesso fa parte (ovviamente si guarda bene dal dirlo, ma le sue capacità di occultare la cosa sono pari a quelle di un elefante di mimetizzarsi in una tana di topi), ma arrivano al punto di darsi motivazioni come "Per colpa delle idee di mio padre ho quasi ucciso mio fratello" un attimo prima di sedare a tradimento il summenzionato fratello e spedirlo in carcere...
Sì, perché il bello è che laddove (almeno in teoria) l'impresa si occupava di catturare gli elementi pericolosi, questa nuova organizzazione cattura chiunque abbia dei poteri, ritenendolo pericoloso a prescindere (io sto ancora cercando di capire che genere di pericolo rappresenti il commesso di una fumetteria che è in grado di respirare sott'acqua).
A lavorare per questa nuova entità, teoricamente come capo delle operazioni ma in realtà sottoposto e rivale di Danko, c'è anche Noah Bennet, convinto da Nathan in cambio di un lasciapassare per tenere fuori Claire dalla cosa.
In realtà, Noah collabora con Angela per fare qualcosa.
No, non so cosa.
Un'altra grande realtà di questo volume è che più o meno tutti i personaggi portano avanti un triplo gioco talmente contorto che non solo gli spettatori non sanno cosa stiano facendo e perché, ma il più delle volte non lo sanno neanche loro stessi.
Fatto sta che Claire scopre accidentalmente cosa sta facendo il padre, lui apparentemente riesce a calmarla ma lei riceve un contatto dal misterioso Rebel (un tale che manda messaggi a chiunque, manipola computer a distanza e aggira sistemi di sicurezza elettronici, la cui identità è un mistero per metà della stagione, ma ovviamente solo nella mente degli sceneggiatori, perché chiunque abbia visto almeno una puntata della prima stagione ha già esclamato "Micah Sanders" dopo tre minuti dalla sua prima performance...) che le chiede aiuto per salvare altri perseguitati.
Il primo è Alex, il summenzionato commesso della libreria.
Il secondo è... Doyle, il burattinatio, che professa di aver cambiato vita.
Sì, be', deve indubbiamente averlo fatto visto che è morto alla fine del terzo volume, quindi questa non può proprio essere la sua... È vero, la sua morte non si vede esplicitamente, ma lo si vede affrontare Sylar, che in seguito mostra di aver acquisito i suoi poteri (e se anche non l'avesse ucciso, l'impresa SALTA IN ARIA subito dopo! Con lui dentro!)
Il che mi porta al fatto che anche Sylar è vivo e vegeto e lo si vede già nella prima puntata. Peccato che nessuno si degni di dirci come sia resuscitato dopo che Claire lo ha ucciso al termine del volume precedente, almeno non prima che una buona metà del volume sia trascorsa.
Sorvolando sui dettagli secondari, quello che succede è che Danko prende il controllo e cerca di passare dalla detenzione alla fucilazione immediata per gli eroi. Nathan quasi riesce a farlo licenziare, se non fosse che fa scoprire i suoi poteri e quindi Danko lo costringe alla fuga.
Poi, una volta preso il potere, come è assolutamente logico... Danko si allea con Sylar, e lo aiuta perfino a sfuggire alla cattura e impossessarsi dei poteri di un mutaforma, usando poi quest'ultimo per far credere che Sylar sia morto!
Alla fine Sylar viene sconfitto da Peter, ma non prima che abbia ucciso Nathan, e lui stesso viene condizionato per convincersi di essere Nathan e prenderne il posto (sì, lo so, non ha senso), in modo da... poter di nuovo avviare l'impresa usando fondi governativi!
Sì, esatto, il finale del volume è uguale all'inizio!

Ma passiamo agli ENORMI buchi di logica.
Partiamo con Matt Parkman, l'uomo che alla fine del secondo volume aveva appena scoperto che un giorno sarebbe stato in grado di proiettare illusioni nelle menti della gente, a neanche metà del terzo volume (cioè un paio di giorni dopo, in pratica) è già in grado di farlo perfettamente senza neanche aver mai provato, dopodiché dimentica del tutto di saperlo fare fino all'ultima puntata del quarto volume ma ALL'IMPROVVISO sa manipolare le menti altrui con una via di mezzo tra ipnosi e controllo mentale, e sembra che a tutti la cosa appaia normalissima come se l'avesse sempre potuto fare...
All'inizio, in più, in qualche modo Matt ha acquisito il potere di Isaac di dipingere il futuro (pare che debba per forza esserci qualcuno che ce l'ha, se no non si divertono) che userà per alcune puntate e poi mai più.

Ma c'è anche Matt Parkman junior, il figlio che Matt non sapeva di avere (e che se non ricordo male in effetti non era suo...), che ha il potere di attivare o disattivare le cose. In pratica fa partire i giocattoli, accende la TV anche se non c'è la spina inserita, riattiva i poteri scomparsi di Hiro (o almeno quello di fermare il tempo) e, sorpresa, fa volare un aeroplanino giocattolo, di quelli che al massimo possono camminare per terra... Mah!

La palma della deficiente del volume va però a Tracy. Imprigionata da Nathan e rinchiusa in una cella con temperatura elevatissima per bloccare i suoi poteri (chissà perché è l'unica ad avere una cella, tutti gli altri sono sedati nei sotterranei con le infernali macchinette che sparano sedativo nel naso, io continuo a chiedermi come mangino e come facciano i loro bisogni questi poveretti visto che non hanno flebo né cateteri...) viene mostrata a una rappresentante del governo che, per sua fortuna, conosce. Questa, inorridita, minaccia di far chiudere tutto.
Poco dopo Tracy trova il modo di uscire dalla cella e la sua fuga viene vista da Nathan e dalla donna assieme alla sicurezza. Capendo che è stata fatta fuggire per dimostrare la sua pericolosità alla sua amica, lei cosa fa? Uccide un povero cristo che non le stava facendo niente! Indubbiamente il miglior modo per farsi tirare fuori da lì da una che di lì a poco avrebbe fatto chiudere il progetto se solo lei se ne fosse stata buonina (cosa che lei sapeva benissimo perché era stato detto in sua presenza!)

All'appello non si sottrae neanche Sylar.
Prima impegnato nella ricerca del padre, che si scopre avere i suoi stessi poteri e aver ucciso sua madre tagliandole la fronte con la telecinesi [Ora... 1) a che scopo, 2) esattamente perché un taglio telecinetico sulla fronte è letale?, 3) per quale ragione ha la telecinesi e usa lo stesso metodo del figlio? Ci ricordiamo una buona volta che Sylar non ha la telecinesi di base ma è solo il primo potere che ha rubato???], dal confronto con l'uomo esce rinvigorito e più cattivo che mai... salvo poi allearsi con Danko per nessuna ragione logica.
Acquisiti poteri metamorfici, poi diventa totalmente dissociato, talmente dissociato in effetti da riuscire a usare i poteri in modo imprevisto trasformando anche i suoi vestiti(!). E no, non è una cosa che faccia parte del potere, infatti il suo proprietario originale (e inizialmente lui stesso) non li mutava affatto.
Ma del resto questo è nulla se si considera che spesso e volentieri entra ed esce da posti chiusi (tipo scomparire dal sedile posteriore dell'auto di Danko senza aprire la portiera) senza avere nessun potere che gli consenta di farlo...
Alla fine, come già detto, Sylar uccide Nathan, ma grazie al nuovo potere magico di Matt viene convinto di essere Nathan.
Curioso che nessuno pensi di resuscitare Nathan con una bella trasfusione di sangue da parte di Claire, che per inciso è anche lì a due passi...

Passiamo un attimo da Micah Sanders a cui va consegnato il premio per lo spirito d'osservazione dopo il suo (inatteso quanto incomprensibile) salvataggio dalla cattura a opera di Sylar, che, davanti a lui, assume il suo aspetto e si finge colpito a morte, scomparendo nelle acque del porto.
Il giorno dopo, vedendo Sylar cambiare aspetto, il buon Micah esclama "WoW! puoi cambiare forma!"
Wow, ieri che pensavi che avesse fatto, messo su un costume di carnevale?

Accenniamo anche all'unica scena valida dell'ultima puntata (Sylar che crede di essere a confronto col presidente, gli stringe la mano per poter assumere la sua forma, e resta di sasso scoprendo che in realtà si tratta di Peter che ha assunto i suoi poteri) rovinata da una battuta pochi secondi dopo: "Senza Nathan non potremo parlare con il presidente"
Bene... però pare che gli abbiate già parlato se Peter è riuscito a toccarlo per poter assumere la sua forma e ingannare Sylar (e Nathan non c'era), sarebbe tanto difficile rifarlo?

Ed eccoci alla puntata che da sola racchiude il peggio del peggio, e che non a caso è una puntata di Flashback...
A seguito di un sogno (che per sua stessa ammissione non ha senso, come, sempre per sua stessa ammissione, la maggioranza dei suoi sogni) Angela trascina tutta la famiglia a Coyote Sands, un posto sperduto nel deserto e lontano dalla civiltà (ma con una bella caffetteria aperta e ben frequentata...) rivelando che lei, i suoi genitori e sua sorella Alice erano stati "rinchiusi" lì nel 1961.
Qui abbiamo alcune delle battute più significative della serie, tipo:
Peter: "E qui che cosa è successo?"
Angela: "Non lo so, io mi sono salvata".
o
Angela: "Ci avevano rinchiusi qui, e noi ci ripromettemmo che non doveva accadere mai più. Per questo creammo l'Impresa." (EHHH!!!??? Avete creato una struttura che imprigionava le persone con poteri per fare in modo che le persone con poteri non venissero imprigionate? Complimenti!)

Comunque sia, dopo aver costretto tutti a scavare per ore ripescando ossa e scheletri senza la benché minima ragione, Angela rivela che tutti coloro che si trovavano lì sono morti. Lei si è salvata solo perché era uscita di nascosto con Linderman, Deveaux e il padre di Elle di cui non ricorderò mai il nome per cercare aiuto, senza portare la sorella perché "li avrebbe rallentati".
Curioso, visto che la fuga si traduce in loro quattro che vanno alla caffetteria a mangiare hamburger e patatine, lei che telefona a un poliziotto che non le crede e poi si mette a ballare con Deveaux, e una notizia alla radio in merito a una tempesta che loro interpretano automaticamente con "sono morti tutti".
In realtà sono davvero morti tutti, tranne Alice, anche se Angela ci ha messo 48 anni a sognare che è ancora viva. Dopo averla ritrovata le due si riuniscono per qualche secondo, poi Alice si arrabbia perché Angela l'aveva abbandonata e svanisce nel nulla per non essere rivista mai più. Wow!
Ma no, non finisce qui. Perché la vera rivelazione è che a capo del progetto vi fosse... Chandra Suresh! Il padre di Mohinder! L'uomo che negli eventi precedenti alla prima stagione aveva passato tutto il suo tempo a cercare le prove tangibili dell'esistenza di persone con superpoteri ed era stato felicissimo di trovare Sylar che provava le sue teorie... quell'uomo aveva lavorato con persone dotate di superpoteri 48 anni prima di iniziare a cercarle. Urrà per l'arteriosclerosi!

domenica 13 settembre 2009

S. Darko

È sempre stata mia ferma convinzione che non esista un buon motivo per realizzare il sequel di un film.
Per carità, ci sono alcuni sequel che riescono ad avere un senso, si può dire però che siano l'eccezione che conferma la regola, ed è ovvio che il discorso non includa film che sono già nati con l'intento di essere l'inizio di un ciclo o quel che è. Tolto questo, però, resto della mia idea.
Un'idea che non può che rafforzarsi guardando pellicole come S. Darko, che è teoricamente il seguito di Donnie Darko, un film che all'epoca ho avuto modo di apprezzare per quanto oscuro e contorto fosse.
S. Darko riesce a essere contorto senza approdare assolutamente a nulla, e anzi lasciando alla fine con un vago senso di... no, siamo seri, con la voglia di andare a picchiare chi l'ha realizzato.

Per chi non lo conoscesse, Donnie Darko è la storia di un ragazzo che sopravvive miracolosamente a un assurdo incidente. La sua vita dopo lo scampato pericolo è caratterizzata da una serie di assurdi eventi - tra cui la presenza di un inquietante individuo in un orripilante costume da coniglio, che solo Donnie riesce a vedere - e termina in tragedia per altre persone. Donnie ha però la possibilità di tornare indietro nel tempo, perire nell'incidente e salvare però in questo modo sua sorella e le altre vittime degli eventi che si sarebbero svolti se lui fosse stato vivo.
Contorto, ma a modo suo ha senso.

S. Darko è la storia (e già qui sto usando un eufemismo) di Samantha, la sorella di Donnie, diversi anni dopo gli eventi del primo film.
Mentre è in viaggio con un'amica, Sam è costretta a fermarsi in un paesino dimenticato a causa di un guasto all'auto. Qui è scomparso un bambino (non il primo in realtà) e molti danno la colpa a un reduce dell'Iraq, Justin, vagamente squilibrato, da tutti chiamato "Iraq Jack".
Quella notte, Justin ha una visione di Samantha in uno strano vestito che lo salva dalla caduta di un meteorite sul mulino su cui per qualche ragione sta seduto tutto il tempo.
Justin avrà poi altre visioni di Sam che lo porteranno, tra le altre cose, a dare fuoco a una chiesa senza la benché minima ragione apparente (No, non c'è neanche una ragione non apparente) e a costruirsi una specie di elmetto da coniglio mostruoso (che in effetti avrà un ruolo fisico negli eventi ma avrebbe potuto essere anche un pezzo di vetro per quel che vale).
Fulcro delle visioni è il fatto che alla mezzanotte del quattro luglio l'universo finirà e che Justin dovrebbe in qualche modo impedirlo.
Intanto, il meteorite viene acquistato da Jeremy, un ragazzo un po' nerd che dopo un po' inizia ad avere strane piaghe sul corpo.
A un certo punto, grazie a un insensato incidente la cui spiegazione (appena accennata) ha ancora meno senso dell'incidente stesso, Samantha muore.
La sua amica ha la visione del bambino scomparso che le dice che potrebbe ancora salvare l'amica, e in effetti riesce grazie a lui a tornare indietro nel tempo al momento dell'incidente. Qui in effetti le basterebbe perdere due minuti per far sì che l'incidente non si verifichi affatto, invece lei fa finta di niente e muore lei stessa.
Sia chiaro: non è che lei muoia al posto di Sam, tutto quello che doveva fare per salvare Sam era non litigarci ed evitare che si avviasse per strada a piedi, cosa che fa senza problemi, quindi se anche dopo avesse evitato l'incidente non sarebbe successo niente di male, ma lei evidentemente ha istinti suicidi e decide di ammazzarsi, così, tanto per.
Tutto questo, comunque, è del tutto irrilevante per la trama, sia chiaro.

Non si sa bene per quale ragione, Sam si reca poi a una miniera abbandonata dove trova i cadaveri dei ragazzi scomparsi, anche se non è ben chiaro chi ce li abbia messi (tutti sospettano Iraq Jack, che però non c'entra, e lei sospetta una donna del posto, ma non si sa se sia colpa sua o meno). Fatto sta che è Justin a essere incarcerato mentre chiede disperato a una confusa Sam di spiegargli "come fa a farlo".
Poi Sam accetta l'invito di Jeremy per andare a vedere i fuochi del quattro luglio e il ragazzo la porta su un'altura dopo averle regalato il vestito che lei indossava nelle visioni di Justin. Appare evidente che Jeremy ha subito una qualche mutazione a causa del meteorite (parrebbe posseduto da un alieno, ma forse ha solo un brutto caso di meteorismo, giusto per restare in tema). A mezzanotte di fuochi non si vede neanche l'ombra, ma inizia una pioggia di... tesseratti. Sì, sul paese si scatena una pioggia di ipercubi provenienti dallo spazio (uno dei quali, per inciso, crede di essere Fenice), che oltre a non dare l'idea di essere particolarmente in grado di porre fine all'universo non sembra in effetti neanche molto più pericolosa del lancio di qualche petardo, tanto che tutti i personaggi continuano ad andarsene beatamente in giro limitandosi a un saltello quando qualcuno dei cubi colpisce il suolo e fa un botto.
Jeremy assale Sam (all'incirca come qualunque adolescente in crisi ormonale potrebbe assalire una bella ragazza in una notte stellata stando solo con lei all'aperto), lei si ritrae, cade e muore sbattendo la testa sull'elmo a forma di testa di coniglio.
Nello stesso momento, Justin ha l'ennesima visione della ragazza che apre la sua cella e gli dice di salvare l'universo. Justin esegue... andando a infilarsi l'elmo.
A quel punto, senza nessuna ragione logica, il tempo si riavvolge fino al momento della caduta del primo meteorite. Questa volta Justin non si muove di un millimetro e muore nello schianto.
Prima che ci si possa chiedere che cosa mai può cambiare il fatto che lui sia vivo o morto, rivediamo la scena in cui viene scoperto cosa è accaduto al mulino, e il proprietario dello stesso afferma che non intende vendere il meteorite perché non vuole trarre profitto dalla morte di una persona.
OK, questo avrebbe quasi senso, se non fosse che già qui ci sarebbe da riflettere su un particolare... la Sam fantasma è apparsa a Justin al solo scopo di fare in modo che lui NON si salvasse dal meteorite, quando perché lui non si salvasse sarebbe stato sufficiente che lei NON gli apparisse e NON lo salvasse la prima volta che questo è caduto!
Questo dettaglio da solo sarebbe sufficiente a far saltare l'intero senso del film (se solo ce ne fosse uno), ma no, non finisce qui.
Non finisce qui perché Sam va via dalla cittadina e non ricorda niente degli eventi, per cui il povero ragazzo rinchiuso nella miniera sarà destinato a morire comunque (e forse neanche verrà mai ritrovato) e il meteorite finisce in qualche modo al proprietario del motel locale che già inizia a grattarsi.
E intanto Sam se ne va via tutta felice mentre tutti, senza la benché minima ragione, se ne stanno lì a guardare il cielo.
NON HA UN BRICIOLO DI SENSO!
L'intera pellicola serve solo a fare in modo che un personaggio secondario torni indietro nel tempo e muoia anziché salvarsi (cosa che avrebbe fatto comunque se non fosse successo niente di strano) per fare in modo che gli eventi successivi alla sua morte mancata si svolgano ugualmente ma in modo leggermente diverso!
Sembra che gli autori abbiano voluto prendere gli elementi chiave di Donnie Darko (le conseguenze di una morte mancata, il riavvolgimento del tempo, il coniglio mostruoso) e le abbiano infilate di forza in una sceneggiatura senza che avessero la minima nozione di come usarle (la stessa presenza del coniglio è esclusivamente un richiamo a Donnie Darko, ma si riferisce a eventi che, proprio in virtù di quel film, NON SONO MAI AVVENUTI, e non ha alcuna logica, laddove nel primo c'era un valido motivo per tutto).
Quasi sempre non esiste un buon motivo per realizzare il sequel di un film. A volte però, come in questo caso, esiste un motivo dannatamente buono per NON farlo!

venerdì 11 settembre 2009

La fatica di scrivere

Ieri, approfittando del fatto che mia sorella stesse guardando X-Factor e io no (a parte che, se anche avessi avuto il minimo interesse nel programma, non è che sia necessario guardarlo) ho deciso di cominciare a mettere a frutto il mio NetBook e me lo sono portato in soggiorno per mettermi a lavorare sul secondo capitolo del mio nuovo romanzo.
Il fatto che io abbia già completato i capitoli dal terzo al quinto e sia, ancora adesso, a malapena a metà del secondo già lascia capire quanto sia elevato il mio livello di ispirazione per quel capitolo in particolare, che però è necessario per lo svolgimento della trama.
Fatto sta che, inevitabilmente, il mio cervello si è messo a fare altro ed ha cominciato a ragionare sul fatto che, essendo appunto sul NetBook, stessi scrivendo con un elaboratore di testi diverso dal solito.
Ora, non so se proprio tutti sappiano che, per motivi assolutamente incomprensibili, la Microsoft abbia ben due suite di programmi "da ufficio": Microsoft Office e Microsoft Works, che fanno, essenzialmente, le stesse cose.
Works io l'avevo già usato sul mio primo PC in assoluto, il defunto e compianto IBM 486 con ben 256Mb di HD (compresso, se no col cavolo ci arrivavano a 256), e mi ci ero trovato piuttosto bene. In effetti si tratta di un pacchetto veramente integrato di elaboratore di testi, foglio di calcolo, database e ammennicoli vari che si possono usare quasi come un unico programma (cosa che non si può dire di Office, dove una combinazione di tasti o funzione in Word fa cose diverse rispetto a quelle che fa in Excel, evitando di parlare di Access dove in genere la stessa combinazione fa cose diverse a seconda di come si è alzato Office la mattina...), perciò non mi è dispiaciuto affatto trovarlo in versione OEM sul NetBook.
Anche nella sua ultima versione, l'elaboratore di testi di Works è in pratica un Word prima maniera, e non intendo solo prima che Word diventasse un accrocchio di incomprensibili toolbar a scomparsa dalle icone gigantesche in cui trovare un comando di base è quasi impossibile ma quelli che non userai mai ti stanno sempre in mezzo alle scatole, ma prima che anche solo iniziasse ad andare in quella direzione. Prima, insomma, che Word diventasse una specie di contorto videogioco (o, se preferite, una cagata colossale). Ciò non toglie che anche Works abbia uno svantaggio: quello di ostinarsi a voler salvare nel suo formato proprietario, .wps, che probabilmente in tutto il mondo dell'informatica riesce a leggere solo lui...!
Intendiamoci, è perfettamente in grado di salvare in numerosi altri formati, incluso l'.rtf, l'abominevole .docx e il normale formato di Word, solo che bisogna dirglielo ogni volta. E non "ogni volta che si lavora su un file" ma "ogni benedetta volta che si preme il tasto di salvataggio", a prescindere dal fatto che il file fosse un .doc già in origine.
La domanda che mi ponevo era dunque se fossi più disposto a dover perdere tempo ogni volta che salvo un file, o piuttosto dovessi tornare all'idea originale di installarmi OpenOffice sul NB (perché comunque di installare Word non se ne parla a prescindere).
E la risposta che mi sono dato è che ad oggi un elaboratore di testi non dico perfetto ma che quantomeno si avvicini alla perfezione non esiste, quindi tanto vale tenersi i difetti di uno fidato piuttosto che usarne uno che comunque non mi piace.
Perché, c'è poco da fare, con OpenOffice, pur dovendolo usare sul PC di casa da quando Word ha deciso che il solo accenno di una parola straniera nel testo è sufficiente a causargli un attacco epilettico (cosa stupenda per uno che fa di continuo traduzioni...) non mi ci trovo. Per molti motivi, partendo dal fatto che per aprirsi, pur chiamandosi "Open", ci mette quasi più tempo di quello che serve al mio PC per avviarsi (e chiunque mi abbia visto alle prese con uno dei suoi famigerati reset sa bene quanto tempo gli serva per un'operazione teoricamente semplice come accendersi), per arrivare al suo maledetto vizio di suggerire le parole mentre scrivo.
Sia chiaro, non è che l'idea del suggerimento in sé sia da aborrire, me lo fa anche il palmare dove tra l'altro, quando la parola suggerita è giusta, si risparmia un bel po' di tempo selezionandola invece di continuare a scrivere. Solo che il palmare mi fa apparire un miniriquadro a fondo schermo con dentro il suggerimento. OpenOffice no: lui scrive il resto della parola nel testo, lasciandolo evidenziato in modo da sovrascriverlo casomai tu voglia invece scrivere altro. E, ve lo garantisco, iniziare a scrivere "preoccupazione" e vedersi improvvisamente comparire sullo schermo "precedente" è una fonte di distrazione tutt'altro che trascurabile (per non dire che, le rare volte che compare la parola giusta, a me viene spontaneo premere lo spazio per continuare, col risultato di cancellarla, anziché l'invio per confermare), e quel che è peggio finora non ho trovato un modo di disattivarlo, se non disattivando del tutto anche la correzione automatica che invece mi serve (vista la quantità astronomica di "eprchè" che mi ritrovo a digitare regolarmente, per dirne una).
Word è escluso dalla categoria da quando ha iniziato a non ricordarsi più di essere un elaboratore di testi.
A questo punto, salvo volersi mettere a scrivere con il Blocco Note o al più il Wordpad, credo che sceglierò di sopportare i salvataggi bizzarri di Works.

mercoledì 9 settembre 2009

Il (dis)piacere della lettura

Una volta mi è stato detto che uno scrittore dovrebbe credere in quello che scrive.
Non ritengo che questo significhi che io, per citare l'esempio più a portata di mano, dovrei iniziare a ritenere concrete tutte le assurdità di cui infarcisco i miei racconti. In caso contrario le prossime pagine di questo blog le dovrei scrivere dal reparto psichiatrico di un qualche ospedale. Penso però che questa frase, in termini meno letterali sia vera, ovvero che chiunque scriva qualcosa, specie in un'ambientazione elaborata, dovrebbe, nel farlo, calarsi nel proprio mondo, del tutto fittizio o meno che sia, e fare in modo che questo sembri essere reale, se non altro a coloro che lo popolano.
Più in senso generale: chi scrive dovrebbe fare attenzione a quello che scrive.
Perché, d'accordo, mi è successo di leggere di una donna che arrotolava un bastone di legno attorno ai suoi capelli piuttosto che il contrario, ma lo ascrivo a un momento di distrazione dell'autrice (e a una totale assenza dell'editor colto da coliche intestinali atroci il giorno in cui doveva rivedere quel libro) e amen, è un lapsus che certo non aiuta la lettura ma neanche mi cambia la vita. Ma ci sono cose peggiori, molto peggiori.
Una l'ho trovata mentre leggevo l'ultimo romanzo del ciclo di Anita Blake, scritto da Laurell K. Hamilton, e stavo cercando di riprendermi dalla sorpresa di essere arrivato a oltre un quarto del romanzo senza che ci fosse stata ancora un'inutile scena di sesso (né una utile, per inciso, ma questo è normale, quelle utili sono rare come le mosche bianche in un secchio di vernice nera).
Per chi non fosse familiare con il ciclo, le avventure di Anita Blake si svolgono in una versione del nostro mondo in cui vampiri, licantropi e altre amenità varie esistono davvero. Non in stile "Buffy", vale a dire sì, esistono, ma lo sanno in pochi e tutti gli altri credono che siano fantasia. No, esistono alla luce del sole (per quanto sia possibile a un vampiro) da sempre, tanto che ci sono leggi specifiche che li riguardano.
È senza dubbio un'ambientazione che ha il suo fascino (nonostante la Hamilton tenda a cambiare le carte in tavola con frequenza impressionante), e nella quale la scrittrice riesce in genere a far calare il lettore, finché di punto in bianco non fa pronunciare a un suo personaggio una frase come:
"So hard to tell fact from fiction when we live in a world where myth is real" (grossomodo: "È difficile distinguere la realtà dalla finzione quando si vive in un mondo in cui il mito è realtà").
Cérto, una frase che ci starebbe benissimo se pronunciata dal narratore (anche se, nello specifico, la voce narrante è quella della protagonista che parla in prima persona, quindi no, neanche così ci starebbe bene), ma detta da un personaggio disintegra in un istante la sospensione dell'incredulità. Perché, pensiamoci... quale mito?
Per noi vampiri e licantropi sono creature del mito, indubbiamente, ma noi non ci viviamo a stretto contatto da sempre, e se anche oggi scoprissimo che esistono potremmo a ragion veduta continuare a definirle tali. Ma in quell'ambientazione sono sempre stati lì, non sono mai stati un mito più di quanto possano esserlo stati i cavalli o le capre. Il mito non è realtà, semplicemente non è, né è mai stato, un mito.
Cérto, a meno che il tizio si riferisse al fatto che Anita è in realtà una creatura mitologica nota come Maiala Mannara, ma dato che questo lo sappiamo solo io e i pochi che ho reso edotti, mi permetto di dubitarne...

lunedì 7 settembre 2009

NetBook, Trillian Astra e i casi della vita

Come forse alcuni sanno, il mio caro PC di casa ha il dannato vizio, specie d'Estate, di resettarsi come minimo una volta per ogni "ciclo di accensione".
Col caldo questa cosa è notevolmente peggiorata, e i miei nervi ne stavano risentendo, specie perché ultimamente ho iniziato a scrivere con un po' più d'impegno, e vedersi spegnere il PC (che poi in realtà non si spegne e basta: presenta una schermata blu con errore assolutamente casuale e informa che sta "provvedendo allo scaricamento della memoria virtuale", cosa che un tempo si esauriva lì e ora procede con un conteggio da 1 a 100 della durata di ere geologiche, che in genere interrompo premendo il pulsante di reset visto che, comunque, è quello che accadrà a conteggio finito) nel bel mezzo della scrittura di un sudato capitolo e tutto fuorché piacevole.
Non che, del resto, lo sia scomparire nel mezzo di una conversazione con qualcuno, in genere perdendosi qualche sua risposta, ma se non altro a questo si può porre rimedio a posteriori senza doversi riscrivere testi interi...
Tra questo, il fatto che avessi già pensato di procurarmene uno, e alcuni altri vantaggi vari, ho deciso di sbilanciare le mie già sbilanciate finanze e acquistare un NetBook nuovo di zecca (dopo alcuni malriusciti tentativi di prenderne uno usato decente su Ebay).
Avevo inizialmente pensato a uno di quelli con disco a stato solido di pochi Gb, alla fine però, approfittando anche dell'offerta del mio spacciatore di fiducia (di PC, non di droga :P), ho optato per un ASUS 1005AH, con tutto quello che mi può servire e anche qualcosina di più.

Dovendolo adattare alle mie esigenze software, ho iniziato a farmi la lista delle cose indispensabili: il Writer di OpenOffice (perché nemmeno ci penso ad attivare la versione trial preinstallata di MSOffice, a stento ci avrei pensato se fosse stata gratuita per sempre...), Firefox da sostituire a IE, e ovviamente un programma di messaggistica. Trillian, vale a dire.
Già che dovevo installarlo, ho pensato fosse il caso di andare a scaricarmi l'ultima versione... e qui arriva la scoperta: il caro vecchio Trillian che avevo usato finora non esiste più, è stato rimpiazzato dal Trillian Astra.
Sulle prime, la cosa mi secca.
Poi guardo cosa si suppone che faccia Astra, e inizia a interessarmi.
Poi lo installo e dopo l'impatto iniziale me ne innamoro perdutamente.
Già il Trillian, nonostante qualche difettuccio, lo adoravo, ma Astra lo ha portato davvero al top della sua categoria... non solo posso collegarmi a ICQ, Yahoo! e MSN simultaneamente come già facevo, ma posso aggiungerci...

  • Skype
    Bisogna comunque avercelo installato e in realtà lo attiva in modalità silenziosa, ma mi risparmia di dovermi ricordare che esiste e mi mantiene tutto nella stessa finestra, che non è poco
  • Facebook!
    Non solo posso vedere in tempo reale i cambiamenti di stato/aggiunte al profilo/cavolate varie dei miei contatti, che mi compaiono senza dare fastidio nell'angolino dello schermo, ma posso anche collegarmi alla chat di Facebook che (con grande seccatura di alcuni miei contatti) io non uso MAI perché la trovo scomodissima (essendo costretto a tenere aperto il sito anche se non ci sto facendo niente e a controllare la finestra ogni tanto per sapere se qualcuno ha scritto)
  • Google Talk
    Stesso ragionamento, e in più mi avvisa anche se ho posta (non me ne importa un granché perché non lo uso, ma è comunque utile in generale)
  • Un mucchio di altre cose che presumibilmente non userò mai, ma se volessi sono lì.

Non solo, tutto il pacchetto è notevolmente migliorato: è più veloce, permette di vedere icone dei vari messenger che in genere non arrivavano affatto, è più funzionale e, soprattutto, resta completamente GRATIS.
Sì, dopo 30 giorni dall'installazione scade la versione PRO e si torna alla basic, ma le differenze sono, a parere mio, davvero irrilevanti (a parte il fatto che, alla peggio, la PRO costa 25$, una miseria!)

Va aggiunto che, come mi aspettavo, ieri il mio PC si è immediatamente ingelosito del nuovo arrivato e ha funzionato per tutta la serata senza resettarsi una sola volta...! :P

domenica 6 settembre 2009

The Signals

Quando una pessima sceneggiatura, dei dialoghi senza né capo né coda e una trama illogica e sconclusionata vengono messi al servizio di un film che non sa esattamente che cosa vuole essere, quello che si ottiene è probabilmente meglio di "The Signals".
Il film inizia spiegando cosa sia il SETI, e lasciandoci pensare che la trama abbia a che fare con un segnale proveniente dallo spazio. Non è così.
Passiamo a una specie di osservatorio sperso in mezzo al nulla che ha poco o niente a che fare con il SETI dove due personaggi (che in pratica non vedremo mai più) monitorano... be', un monitor. Uno dei due sta mangiando con ben poco gusto una razione confezionata scaldata al microonde (poi scopriremo che probabilmente ce ne sono solo due in tutta la dispensa, che per il resto è piena dei cibi più improbabili, inclusa frutta fresca e una GROSSA torta ricoperta di panna al cioccolato con tanto di decorazioni...!!!), poi i due parlano un po' e infine arriva un inatteso segnale.

Qualche tempo dopo, un eterogeneo gruppo di persone arriva alla stazione. Si tratta del proprietario della stessa, Shaw, una donna che non si capisce chi sia, un tecnico, Jack, un'altra tizia, Smitthy (!), che in passato era la ragazza di Jack e ora fa un qualche genere di lavoro per Shaw, e un obeso reverendo di non si capisce quale chiesa (né si capisce che ci faccia lì). I nostri arrivano e trovano la base vuota e distrutta, ma Jack riesce a rimetterla in sesto in tempo per captare di nuovo il segnale e salvarlo su un dischetto.
Qui si inizia a capire che qualcosa non va, perché a chi ascolta il segnale lampeggiano gli occhi (letteralmente, a ognuno di un colore diverso) e inizia a comportarsi diversamente dal solito. Vale a dire che si comporta esattamente come prima, ma gli altri dicono che si sta comportando in modo diverso.
Jack, che è sordo, è immune agli effetti del segnale (dato che "il suo apparecchio acustico non sente quelle frequenze"). Lo sarebbe anche se non fosse sordo, visto che non prova mai ad ascoltarlo. Smitthy invece lo ascolta ma non le succede niente perché... crede in Dio.
Sì, avete capito bene.

A un certo punto, nella base si materializzano un colonnello e alcuni soldati, tra cui una tenente dotata di poteri paranormali. A nessuno sembra strano che stiano lì, e lui e Shaw si mettono a discutere per qualcosa che hanno capito solo loro. Qualcuno poi afferma che si tratti di prendere il controllo del segnale, ma cosa ci sia da controllare resta un mistero.
Risparmiando tutti i vari e dolorosi passaggi, (incluso il momento in cui la tenente dà dimostrazione dei suoi poteri paranormali e tutti reagiscono come se l'avessero vista fare ciao con la manina) si scopre che il segnale non arriva dallo spazio ma è apparentemente di origine demoniaca (indizio da non sottovalutare è che duri 6,66 secondi -__-).
Convinto da Smitthy, Jack, che sta riparando il trasmettitore della base per poter diffondere il segnale, capisce che è il caso di non farlo e inizia a cercare le registrazioni delle telecamere interne. Da queste scopre che uno dei tecnici aveva legato l'altro e cercato di trasmettere il segnale (perché non ci sia riuscito è un mistero) e capisce che non è il caso di trasmetterlo (sì, l'aveva già capito prima, ma a chi volete che importi?). Di conseguenza, come è ovvio... va dagli altri a dire che non trasmetterà il segnale, già sapendo che loro vogliono che lo si faccia.
Qui si assiste a una delle sequenze più patetiche del film: Shaw, il reverendo e la donna misteriosa, tutti intenzionati a far sì che il segnale venga trasmesso, litigano perché ognuno di loro vuole convincere Jack a farlo! Esatto: vogliono la stessa identica cosa e comunque litigano!
Jack si dà alla fuga e va a nascondersi dietro l'unica porta al mondo che può essere sfondata con un banale coltello da cucina, ma che, badate bene, è in grado di autoripararsi una volta che la tenente paranormale l'ha strappata via con la telecinesi (c'era un buco degno dell'ascia di Jack Nicholson un secondo prima, poi è integra senza un graffio).
Ora... lasciamo perdere come alla fine Jack sia costretto a riattivare il trasmettitore e come la situazione si risolva... pregando... piuttosto guardiamo il piccolo dettaglio che rende davvero un capolavoro questa trama...
IL SEGNALE
Chiunque abbia generato questo famigerato segnale, evidentemente non ha nessuna intenzione di farlo diffondere, visto che:

  • lo trasmette solo a una sperduta stazione in mezzo al nulla piuttosto che a tutto il mondo (forse all'inferno hanno dei trasmettitori molto ridotti, dovrei contattarli per vedere se vogliono comprarne di nuovi dalla ditta dove lavoro)
  • lo trasmette una volta ogni quando capita
  • lo rende terribilmente complesso da trasmettere (il tecnico presente all'inizio, senza nessuno che possa ostacolarlo, non ci riesce, e poi evidentemente sfascia tutto in preda alla frustrazione, o non si capisce perché le apparecchiature fossero a pezzi all'arrivo del gruppo)
  • fa sì che non possa essere manipolato (e fin qui OK), né copiato (?) o registrato (e come l'hanno registrato su disco la prima volta?), ma che lo si possa trasmettere solo da un dischetto (eh???) e non direttamente dal PC (PC che, evidentemente, non deve avere un disco fisso, dato che Jack afferma che a parte il dischetto il segnale è solo nella RAM... dove peraltro resta anche dopo che il PC viene spento...)
  • come già detto, il segnale fa in modo che la gente si scanni allo scopo di trasmetterlo, sebbene tutti quanti vogliano fare esattamente la stessa cosa

Come piano demoniaco per la conquista del mondo ha qualche piccola falla, non credete?

lunedì 31 agosto 2009

Heroes - Volume III

Reduce dalla visione del Volume III di Heroes (ovvero della prima metà della terza stagione del telefilm) e dalle varie chiacchierate in merito con Fed, non potevo esimermi dallo scrivere questo post, il cui sottitolo potrebbe essere "come rovinare un bel telefilm".
Perché... sì, la stagione 3, almeno fin qui, è una ciofeca.
Non parlerò della trama perché non ce n'è abbastanza di cui parlare, la storia devia ogni venti minuti come un toro impazzito sotto anfetamine. Parlerò invece dei personaggi, che evidentemente tra la seconda e la terza stagione, sebbene in termini pratici non siano passati che pochi minuti del loro tempo soggettivo, devono essere caduti in massa in una vasca di psicofarmaci sperimentali allo stato liquido.
Iniziamo con...

Peter Petrelli dal Futuro
Quando ho iniziato a pensare a questo post, ovvero mentre seguivo la serie, ritenevo che fosse uno dei personaggi più idioti in assoluto. Ed è vero, solo che lo pensavo per le ragioni sbagliate.
Si scopre che Peter è il misterioso attentatore che ha sparato a Nathan alla fine del secondo volume, per impedirgli di rivelare al mondo l'esistenza delle persone con superpoteri, cosa che avrà catastrofiche ripercussioni sul futuro. Sembra un'idiozia colossale, perché avrebbe fatto molto prima a tornare un po' più indietro e DIRGLIELO. Alla luce dei fatti, non è questa la sua idiozia, perché anzi sono sempre più convinto che sparare a Nathan sia cosa buona e giusta.
Resta il fatto che questo Peter è un idiota, sia perché non si assicura che Nathan tiri le cuoia, pur avendone l'occasione, sia perché è l'unico imbecille al mondo capace di convincere il suo sé del nostro presente a prendere un potere che:

  1. non gli servirà assolutamente a niente (non riesce a usarlo, in realtà, ma non si capisce comunque a che cavolo potesse servirgli se anche avesse potuto)
  2. avrebbe potuto prendere lui stesso con molta più facilità, ma evidentemente non ci ha mai neanche provato

Vale la pena anche ricordare che si dimentica di non poter morire, possedendo il potere di Claire, e infatti muore.

Peter Petrelli
Il Peter del presente è almeno altrettanto idiota per la maggioranza del volume: fa cose completamente prive di logica, non dice cose che sa, non chiede cose che ha bisogno di sapere, e in generale compete tranquillamente per il primo posto della classifica degli imbecilli, non fosse che si riscatta sul finale (peraltro con un poderoso pugno in faccia al fratello, che ci sta benissimo... peccato solo che dopo gli salvi la vita).

Matt Parkman
Basti dire che Matt è praticamente l'unico telepate al mondo che ha bisogno di aprire la porta per vedere chi sta bussando.

Nathan Petrelli
Ad onor del vero, Nathan non è cambiato molto dalla prima stagione, il che non va affatto a suo favore. È (e resta) l'unico uomo al mondo capace di prendere solo ed esclusivamente decisioni sbagliate, nonché di cambiare idea ogni cinque minuti (ma sempre e solo in modo da perseguire l'idea sbagliata al momento sbagliato).

Isaac Mendez
Isaac è morto nella prima stagione. E infatti non compare nella terza, neanche in flashback. Nonostante questo, gli sceneggiatori riescono a fargli fare la figura dell'idiota rivelando che aveva disegnato numeri del suo fumetto "profetico", 9th Wonder, sufficienti a un anno di pubblicazioni postume (vale a dire fino agli eventi di oltre metà del terzo volume). Traduzione: sapeva esattamente tutto quello che sarebbe accaduto ma è riuscito comunque a farsi ammazzare, nonché a lasciare che gli altri facessero un guaio dopo l'altro.

Hiro Nakamura
Almeno lui non me l'hanno rovinato! Sì, è un pasticcione e non ne combina una giusta, ma lo è sempre stato se non altro, e i suoi momenti riescono a rimanere divertenti.

Claire Bennett
In breve...
"Peter, vogliono prenderti ma ho un piano, esci dalla finestra e scappa dalla scala antincendio"
... poi si scopre che il piano è buttarsi da quella stessa finestra di fronte agli inseguitori. Mentre Peter è ancora a metà scala.

Non guasta neanche stare mezz'ora con un taser puntato davanti a un uomo che sa benissimo avere poteri di controllo mentale.

Mohinder Suresh
Un uomo, un perché.
Naturalmente si intende un "perchéééééé?", gridato con aria disperata e occhi rivolti al cielo.
Mohinder è l'unico essere senziente (ma è un essere senziente?) in grado di scoprire la "cura" per i poteri superumani, crearne una sola fiala e poi dimenticarsi come l'abbia fatta, quindi decidere che per togliere i poteri alla gente deve scoprire il modo di darglieli, non riuscire a fare neanche quello e per di più sperimentare la cosa su se stesso diventando la versione moderna de "La mosca", solo con ragnatela.

Sylar
Tutto sommato, Sylar è quello che ne esce peggio. Viene manipolato come un burattino praticamente da chiunque, compreso il garzone del lattaio. Basta che gli si dica una cosa qualunque e lui ci crede. Poi alla fine si arrabbia e fa finta che non sia stato lui a essere tanto deficiente da credere a tutto, ma siano stati gli altri a ingannarlo.
Che lo abbiano ingannato lo ammetto, ma non hanno davvero dovuto sforzarsi molto. Quasi ci si aspettava che qualcuno gli dicesse "Guarda, un asino che vola", e lui passasse il resto della stagione a cercarlo...

Arthur Petrelli
E come non menzionare il "cattivo" della serie. Un genio del male, un avversario imbattibile, un... deficiente!
Vediamo i suoi exploit...

  1. Avvelenato dalla moglie (l'evento è della prima stagione, cronologicamente, ma viene visto solo nella terza in flashback), Arthur si fa credere morto pur essendo in realtà solo paralizzato.
    Ora per guarire fa rapire Adam Monroe e gli ruba i poteri (uccidendolo nel processo perché senza poteri invecchia di colpo di tutti gli anni che si era risparmiato). Adam Monroe... che mi dice questo nome?
    Ah, sì, è l'uomo che era stato nel Livello 5 (vedi sotto) per secoli, che alla fine della seconda stagione era stato sepolto vivo chissà dove da Hiro, e che solo per puro caso viene disseppellito dallo stesso Hiro e miracolosamente incrociato dieci minuti dopo dagli agenti di Petrelli, che coincidenza...
    Adam Monroe, quello che possiede lo stesso identico potere che Arthur avrebbe potuto assorbire in qualunque momento da Claire o da Peter...
    Non che ne avesse bisogno perché, ricordiamolo, nella prima stagione Arthur avrebbe potuto beatamente farsi curare da Linderman!
  2. Visto che Maury Parkman non vuole che suo figlio Matt (che ha rifiutato di unirsi alla Pinehearst) venga ucciso, Arthur lo uccide. Con un ceffone, per inciso. Senza neanche pensare a prendere i suoi poteri prima. Esatto: uccide il suo unico telepate allo scopo di poter uccidere senza interferenze l'unico altro telepate disponibile che non vuole allearsi con lui.
  3. Per tutta la stagione dimostra che il suo vero potere è rubare i poteri degli altri... e usarli male. Ha il potere di Isaac ma, contrariamente a tutti quelli che l'hanno avuto prima di lui, non solo non impara a disegnare bene ma i suoi disegni sono imprecisi (un disegno di Claire ferita mostra un mucchio di sangue che nella scena reale non c'è, uno di Elle e Sylar che si baciano mostra Elle con la coda, ma quando la scena si svolge lei ha i capelli sciolti). Ha il potere di Peter ma apparentemente non acquisisce nessuno dei poteri delle persone che gli stanno intorno (altrimenti, per dirne una, avrebbe la supervelocità di Daphne, che gli risparmierebbe parecchi problemi sul finale). Ha Il potere di Adam e quello di Claire (preso tramite Peter) ma muore per un colpo di pistola. Ha il potere di Hiro ma non lo usa per fermare il tempo e risparmiarsi il suddetto colpo di pistola.


E dopo le idiozie dei personaggi, passiamo alle idiozie generiche degli sceneggiatori...

Le celle del Livello 5
Per me, le celle del Livello 5 dell'Impresa resteranno un mistero a vita. In qualche modo riescono a trattenere gli individui dotati dei poteri più disparati, eppure Peter riesce a teletrasportarsi al loro interno senza sforzo. In realtà, poi, non è che le celle blocchino i poteri: si vede chiaramente che molti dei prigionieri li hanno e li usano, quindi ci si domanda come mai quelli dotati di controllo mentale o doti simili non riescano tranquillamente a controllare una guardia o un passante qualunque (sì, perché, va notato, nel Livello 5, che dovrebbe essere di massima sicurezza, ci entrano costantemente cani e porci) e farsi liberare.

L'Haitiano
In una puntata, l'Haitiano torna al suo villaggio per sconfiggere suo fratello, anche lui dotato di poteri.
Piccolo problema: l'Haitiano non ce l'ha mai avuto un fratello, e il suo villaggio è disabitato da quando ha accidentalmente cancellato del tutto le menti di tutti gli abitanti (sono eventi narrati nei fumetti online collegati alla serie, che sono canon a tutti gli effetti).

Flashback
A un certo punto della stagione c'è una puntata di flashBack i cui eventi servono solo a giustificare delle cose che accadranno nelle puntate successive. È un vero peccato che questi eventi però contrastino nettamente con cose che sono accadute nelle puntate precedenti (e non parlo di stagioni precedenti, parlo di due puntate prima!)
È dopo averla vista che ho maturato la netta convinzione che gli sceneggiatori in questa stagione siano andati a braccio senza avere la minima idea di dove stessero andando a parare.

L'Eclissi
L'unica eclissi anulare della storia a poter essere vista simultaneamente in Texas e ad Haiti è giustamente anche in grado di annullare per tutta la sua durata i poteri dei vari personaggi, artificiali o meno che siano (annulla anche quelli creati dalla formula sballata di Mohinder).
La cosa non ha alcun senso, a parte ricollegarsi al continuo insistere di Mohinder sul legame tra i poteri e l'attività solare (che esiste solo da quando ne parla lui).
Tra l'altro c'è da pensare che di eclissi simili ce ne siano state altre in passato, ma a giudicare dalle reazioni dei personaggi più "datati", che tolgano i poteri è una novità assoluta...
Per cercare di giustificare la cosa, qualcuno se ne esce anche con "Nathan, non c'è stata un'eclissi la prima volta che hai volato?", e per quanto sappiamo che Nathan sia un deficiente, neanche lui dovrebbe esserlo tanto da rispondere di sì, quando noi sappiamo che l'eclissi è successiva al pilot della prima stagione, e Nathan all'epoca aveva già avuto l'incidente e sapeva già di poter volare. (Ah, ma ovviamente, lui risponde "Sì").

La formula
La famigerata formula, che è alla base delle vicende della stagione (o almeno è sinceramente convinta di esserlo) è quella che è stata usata per conferire poteri artificiali ad alcune persone, tra cui Nathan Petrelli, Nikki e le sue due gemelle, Tracy (che conosciamo in questa stagione) e Barbara (mai vista finora).
Sorvoliamo sul fatto che metà della formula sia nella cassaforte di Kaito Nakamura e che lui, in un video lasciato al figlio, pur sapendo benissimo che se gli dice di non aprire la cassaforte lui lo farà, non si degna di spiegargli perché non dovrebbe aprirla e convincerlo meglio, col risultato che lui se la fa rubare.
Sorvoliamo sul fatto che, scoperto che la formula non funziona (c'è da chiedersi come, non sembra abbiano fatto esperimenti di sorta), quelli della Pinehearst chiamino Mohinder per cercare di sistemarla, e non il dottor Zimmerman che l'ha creata e sappiamo essere vivo, vegeto e facilmente rintracciabile...
Sorvoliamo sul fatto che la formula una volta realizzata sia praticamente succo di lampone...
Ma qualcuno deve davvero spiegarmi come e perché questa formula funzioni solo se esposta a un misterioso catalizzatore che per qualche ragione si trova dentro la madre di Hiro, sotto forma di una luce che a quanto pare può essere trasmessa in giro e perfino rubata da Arthur Petrelli così come ruba i poteri della gente.

Ma, esattamente, cosa si sono fumati???

mercoledì 19 agosto 2009

Transformers - La vendetta del caduto

Sì, sì, d'accordo, lo sapevo. Lo immaginavo anche per conto mio e per di più ero stato avvertito, quindi in gran parte a spingermi a vedere questo film è stato il puro masochismo, condito dall'insana curiosità di voler scoprire se, dopo l'orribile scempio ai danni dei Transformers perpetrato dal primo film, fosse possibile cadere ancora più in basso.
La risposta, inutile dirlo, è sì.
Anche senza voler scendere nei dettagli della trama (peraltro decisamente insufficiente a giustificare due ore e venti di film...!) ce ne sarebbe più che a sufficienza per decidere che questa pellicola va inserita di diritto nella categoria "schifezze".
Il primo motivo è senza dubbio il fatto che i robot siano pressoché privi di caratteristiche distintive. Presi singolarmente sono più o meno individuabili, ma nel corso degli scontri sembrano tutti uguali, specie i Decepticon (vale a dire: scarti di metallo ammassati a caso senza alcuna logica). Quando ci sono grandi scene di battaglia (ma non pensiate che negli scontri a due le cose siano sempre migliori) si finisce col non capire più chi stia combattendo contro chi, e alcune scene sono al limite del mistero irrisolvibile (ad esempio, nella sequenza iniziale c'è un robot che taglia in due un'automobile con una lama che gli esce dal braccio, e io sto ancora cercando di capire chi sia e per quale assurda ragione l'abbia fatto...).
A questo si aggiungono i personaggi che appaiono dal nulla senza che si sia capito come e quando sono arrivati. E non parliamo solo di arrivare all'improvviso su una scena: ci sono robot praticamente ovunque si sposti l'azione, senza nessun motivo perché siano lì, c'è Bumblebee [che è ancora una Camaro (e questo era inevitabile), ha ancora problemi ai circuiti vocali (bizzarro visto che avevano ripreso a funzionargli alla fine del film precedente) e si comporta come un bambino di due anni] che scompare letteralmente dal film per venti minuti e poi si ritrova in un posto in cui non avrebbe dovuto essere, per non parlare dei genitori di Sam che di punto in bianco spuntano (uscendo da un Decepticon mai visto prima) in Egitto quando l'ultima volta che si erano visti erano negli USA.
Poi ci sono i classici buchi di trama: The Fallen (ma perché non l'hanno tradotto nel film se l'hanno tradotto nel titolo???) che "può essere sconfitto solo da un Prime"... e a quanto pare questo significa proprio che deve essercene solo UNO, perché in SEI non ci sono riusciti nell'antefatto. Il perché possa essere sconfitto solo da un prime, poi, non è dato saperlo: semplicemente è qualcosa che sembra più una profezia in stile fantasy che un dato di fatto basato su un qualche criterio logico.
Basti pensare che:
- Optimus prime è l'ultimo prime rimasto, ma in realtà è un discendente dei prime originali
- i prime originali sono i progenitori di tutti gli abitanti di Cybertron (ergo TUTTI gli Autobot e i Decepticon sono discendenti dei prime originali... qualcosa inizia a non quadrare troppo bene...)
- come già detto, gli altri SEI prime non hanno neanche tentato di sconfiggere The Fallen all'epoca perché era troppo potente per loro (non "per loro singolarmente", "per loro sei messi assieme"!), quindi la logica secondo cui un loro discendente possa farlo è piuttosto sfuggente
- il discendente in questione è sì potente, ma non poi così tanto visto che viene ucciso da Megatron (che non è "prime" neanche di nome), infatti riesce a battere The Fallen solo montandosi addosso i pezzi di scarto di un Decepticon ottuagenario e disertore arrivato sulla Terra negli anni venti o giù di lì (e che si trasforma in uno stealth, tiiiiiipico velivolo dell'epoca...)

E la lista delle brutture potrebbe continuare, passando per le strizzate d'occhio ad altri film, come l'invasione di elettrodomestici robot nella casa di Sam che ricorda tanto i Gremlin dell'omonimo film (ma, se non altro, è divertente), o la decepticon in grado (come???) di diventare una ragazza umana molto reminiscente dell'aliena di Specie Mortale, per continuare con i FANTASMI dei prime che parlano con Sam(!!!) e finire con le innumerevoli gag forzate, che più che far sorridere aggiungono un'altra tacca all'elenco delle cose su cui sarebbe meglio stendere un velo pietoso.

E dopo questo è veramente difficile non immaginarsi il "vero" Optimus Prime che si rigira dallo sfasciacarrozze... -__-

venerdì 31 luglio 2009

Logi(sti)ca aziendale

Qualche giorno fa bisognava andare in due banche diverse a ritirare due assegni circolari, le chiamerò Banca1 e Banca2 per non fare pubblicità...
Io preparo le richieste degli assegni, le porto al capo per firmarle e lui mi dice che alla Banca1 deve andare comunque lui per altre cose, per cui quella richiesta gliela lascio, prendo solo quella della Banca2.
Do la richiesta per la Banca2 alla persona che si occupa di queste cose e la mando a prendere l'assegno. Dopo un po' la vedo tornare indietro: mi dice che in banca c'era il capo e che era inutile che ci fosse andato lui, e io avrei dovuto saperlo (sì, in effetti avrei dovuto saperlo che l'avermi detto che andava da una parte era chiaro indice che sarebbe andato da un'altra, a ben pensarci...)
Notare che il tipo torna indietro e si riporta indietro anche la richiesta per il ritiro dell'assegno!

Passa il tempo, e del capo con gli assegni nessuna traccia.
Notare che dovevano essere versati in altrettante banche, per cui era necessario averli entro un certo orario o non se ne faceva più nulla.
Passa la pausa pranzo.
Verso le 14.35 arriva il capo con l'assegno della Banca2 (quello famoso che non doveva prendere lui), mi fa notare che era ovvio che ci sarebbe andato (sì, appunto, visto che doveva andare all'altra banca che è pure in un altro paese, era ovvio...) e... e NON ha l'assegno della Banca1 perché non ci è andato! In effetti "sta per farlo".
Gli faccio notare che è un tantino tardi e che così non riusciremo a fare il versamento, ma lui, tranquillo, mi conferma che tanto rientrerà per le 15.15 al massimo, per cui restano 15 minuti di tempo per farlo (sì, avendo il teletrasporto e un'arma per cacciare gli altri clienti della coda, ma vabbe').
Si ripresenta in ditta alle 16.45 (e senza l'assegno).

Risultato:
- Ho versato l'assegno della Banca2 che potevo anche versare tra tre giorni e non mi sarebbe cambiato niente
- Ho dovuto rimandare di un giorno il versamento dell'altro assegno... che purtroppo doveva essere versato rigorosamente quel giorno, il ritardo mi ha fatto slittare diverse operazioni a Lunedì prossimo!

mercoledì 29 luglio 2009

Classifica concorso "Versi d'Orrore"

È stata pubblicata (per ora solo in maniera "ufficiosa" sul forum del sito) la classifica del concorso "Versi d'Orrore", e, con notevole sorpresa da parte mia, il mio componimento è giunto al secondo posto.
In attesa di poter linkare la classifica definitiva, se qualcuno ha voglia di leggerlo lo trova qui:

http://www.sognihorror.com/versi%20d'orrore%20-%20sensi.htm

martedì 28 luglio 2009

Concorso "Buonanotte e Sogni d'Horror"

È stato pubblicato il bando della terza edizione del concorso a partecipazione gratuita "Buonanotte e Sogni d'Horror", organizzato dal sito SogniHorror.
Trovate il bando completo qui:

http://www.sognihorror.com/Concorso%20bando%202009.htm

Il concorso è per racconti horror (e/o gialli/noir/thriller a sfondo soprannaturale) tra 1000 e 2000 parole, titolo escluso, da inviarsi non oltre il 30 Novembre 2009. Per tutto il resto vi rimando al bando.

Questo è un concorso a cui non parteciperò, almeno non come concorrente visto che sarò nella giuria, per una volta. ^__^

lunedì 20 luglio 2009

L'odissea di un trofeo

Esattamente dieci giorni fa ho saputo che uno dei miei racconti, scritto per l'occasione, aveva vinto una delle gare periodiche del sito BraviAutori, la sesta per la precisione, nonché la prima ad avere in palio un premio "fisico", vale a dire un trofeo che potete vedere QUI.
Avevo atteso a postare la "notizia" in quanto volevo corredarla con una foto del trofeo "sul posto"... e qui iniziano i problemi o, meglio, l'odissea.
Lunesì scorso vengo informato che il trofeo è stato spedito, con tanto di copia scansionata della ricevuta del pacco (celere 3). Già a partire dal giorno dopo vado a monitorare la spedizione sul sito delle poste, perciò vedo che il 13 il pacco è partito, il 14 è stato smistato, il 15 è "in consegna"... peccato che non arrivi.
Il 15 pomeriggio ricontrollo e scopro che è "In giacenza". Curioso, visto che non hanno provato a consegnarlo (oltretutto doveva arrivarmi in ufficio e il corriere delle poste, SDA, conosce benissimo il posto e gli orari, non sarebbe mai venuto in orario di chiusura... a parte che anche in quel caso avrebbe dovuto lasciare un avviso... mah!)
Il giorno dopo ricontrollo, questa volta l'annotazione del 16 è direttamente "in giacenza". Assodo che SDA è passato e ha portato altri pacchi, ma chiaramente non quello, al che decido di telefonare per cercare di capire cosa stia succedendo.
Il tizio che mi risponde controlla sul PC e mi spiega "È in giacenza perché il pacco è danneggiato e sono in attesa di istruzioni".
"È danneggiato" mi fa scattare tutti i campanelli d'allarme, fatto sta che non posso farci molto, però gli faccio notare che non c'è stato nessun tentativo di consegna, comunque. Lui mi spiega che, appunto, non hanno provato a consegnarlo perché danneggiato e quindi attendevano istruzioni.
Sorge spontanea la domanda: ma attendevano istruzioni DA CHI???
Di certo non da me, visto che non si sono degnati di avvisarmi che il pacco era in giacenza (avrei benissimo potuto non avere il codice della spedizione o comunque non poter verificare) quindi? Aspettavano che passasse di lì Babbo Natale?
Fatto sta che richiedo che il pacco mi venga consegnato (che poi è la ragione per cui mi era stato spedito, anche se a loro evidentemente la cosa pare strana). Perché questo avvenga devo ridargli il mio indirizzo, quello del mittente, e tutta una serie di dati che loro chiaramente hanno già visto che sono scritti sul bollettino di spedizione...!

Alla fine, stamattina mi viene consegnato il pacco. Che non è danneggiato nemmeno un po', a dire il vero. All'esterno, se non altro, è perfetto. A questo punto i campanelli d'allarme URLANO. Per affermare che il pacco è danneggiato senza che lo sia esternamente può esserci, secondo la mia logica, una sola ragione: ha subito qualche trattamento che non avrebbe dovuto subire (tipo volare giù da un camion senza rete di sicurezza, per intenderci...)
I miei sospetti vengono confermati un attimo dopo, dato che all'interno del pacco ci sono i resti del povero trofeo, irriconoscibile. -____-
A parte la base, che è massiccia e difficilmente poteva subire danni, non si è salvato praticamente niente, è tutto a pezzi. La "targa" anteriore, ripescata miracolosamente nel macello, è spezzata in due e manca di qualche frammento qua e là. Tutti i vetri laterali sono staccati (e questo è niente, si potrebbero anche rimettere assieme se solo sapessi come) e molti sono rotti. Solo la lastra centrale con il logo del sito è miracolosamente intatta, per quanto staccata dalla base. -__-
Che dire, complimenti al PaccoCelere 3, una settimana di tempo per consegnarmi un trofeo devastato, grazie alle splendide poste italiane.

sabato 18 luglio 2009

Blood Monkey - Le Scimmie Assassine

Il sottotitolo di questo post potrebbe essere, a ragion veduta, "Cronaca di una schifezza annunciata"...
Questo film parla di alcune persone che vanno a rompere le balle a dei gorilla e vengono massacrate.
Troppo sintetico?
Be', ma è esattamente questo che succede.
OK, tenterò di delineare un po' meglio gli eventi...
Il film inizia con un gruppo di ignoti che lavorano per un certo professor Hamilton che cercano di catturare un gorilla (almeno si suppone sia un gorilla, non viene detto e non lo si vede se non di sfuggita), che non è particolarmente d'accordo e li massacra. Hamilton va sul posto e li trova massacrati. Punto.
Cambio di scena, facciamo la conoscenza con un gruppetto di studenti universitari: Seth (il bel tenebroso), Greg (palestrato e superficiale), Josh (nerd), Amy (ragazza bruna senza alcun particolare), Sidney (biondina tuttatette che sicuramente sarà la prima a essere ammazzata) e Dany (dotata del potere della telecamera dalle batterie infinite, che infatti sarà sempre e costantemente a tre tacche su quattro per tutto il film, nonostante sia accesa di continuo, la storia copra un arco di almeno tre giorni, e non ci sia modo di ricaricarla).
I nostri, scopriremo poi, devono raggiungere proprio il professor Hamilton per una specie di stage sul campo (credo, in realtà non viene mai detto). La loro guida però li lascia in mezzo alla jungla dicendo che non intende andare oltre (e no, non c'è una spiegazione logica al perché non intenda farlo) e che devono seguire il sentiero.
Loro lo fanno finché Seth non decreta che il sentiero è finito. Il sentiero non è finito, si vede chiaramente che continua davanti a loro, ma questo non sembra interessare nessuno, per cui il gruppo si accampa, ma si ritrova faccia a afccia con... con niente, si sentono dei rumori e pare ci sia qualcosa tra le piante ma viene messa in fuga con un bengala da Chen, l'assistente di Hamilton sbucata fuori dal nulla con invidiabile tempismo...
Il gruppetto va così da Hamilton che annuncia loro che il giorno dopo partiranno per una valle inesplorata, e così fanno, dopo che il professore ha dato loro dei braccialetti di riconoscimento tipo quelli degli ospedali.
Si calano in questa valle dove, dice Hamilton, nessuno ha mai messo piede (ovvio che poi il professore abbia qualche difficoltà a spiegare la presenza del campo base già montato e degli zaini degli uomini uccisi all'inizio, un genio, non c'è che dire...), ma Josh ha qualche problema con la discesa, cade a peso morto, si lamenta perché Chen lo ha spinto (il che è anche vero, ma è successo parecchio tempo prima che lui cadesse e nel frattempo Chen è scesa con tutta calma) e si storce una caviglia (cosa molto curiosa se si considera che è atterrato sul sedere, ma chi può conoscere gli strani effetti dei contraccolpi...)
Hamilton mostra ai ragazzi un teschio enorme chiedendo loro se sanno cosa sia. Loro non lo sanno (è il teschio di un gorilla, è enorme ma sempre il teschio di un gorilla è), ma Sidney nota come "il volume sembra uguale al nostro ma il nostro e 1200cc, questo sarà almeno 1800cc"... il che fa pensare che il volume NON sembra uguale al nostro, e direi che non ci voleva una studentessa di antropologia per notare che in quel teschio c'era posto per due delle loro teste messe assieme... mah!
Per la cronaca: no, non può essere il teschio di una delle scimmie del titolo perché l'unica volta che le vedremo sarà evidente come NON abbiano teste di quelle dimensioni.
Durante la notte, Sidney annuncia alle sue compagne di tenda che deve fare la pipì. Se anche alle due compagne di tenda potesse fregargliene qualcosa (cosa che immagino non sia) non farebbe molta differenza visto che stanno chiaramente dormendo della grossa. Mentre è nel bagno, Sidney viene afferrata da qualcosa e trascinata via.
Scopriremo dopo che il "qualcosa" è Chen, che dopo averla portata lontana dal campo la butta nel fiume con un calcio rotante senza la benché minima ragione e se ne va. Sidney trova rifugio tra delle piante e un gorilla (che comunque non si vede) le mangia la faccia. Letteralmente.
Al mattino gli altri scoprono che Sidney non c'è più e Hamilton afferma che abbia deciso di tornare a casa. Seth non è convinto e durante l'esplorazione lascia delle strisce di stoffa qua e là per ritrovare il percorso. Assieme ai compagni decide che si impossesseranno della pistola di Hamilton (il fatto che lui non ne abbia una pare irrilevante sul momento, in cambio Chen ha un fucile ma la cosa non è di loro interesse) e torneranno indietro.
Hamilton decide di accamparsi in uno spiazzo pieno di mosche(!) e infine rivela che sta cercando una nuova specie di primati che ha scoperto, un ramo evolutivo completamente diverso da tutti quelli noti, che vive nella valle da secoli.
Durante la notte, i gorilla (che non si vedono) fanno pipì contro le tende (usando degli idranti, si direbbe, a giudicare dai getti). Sono però molto educati e non si azzardano a entrarci, in effetti aspettano che Josh metta fuori un piede per tirarlo via, altrimenti, è chiaro, non l'avrebbero mai fatto.
Greg insegue Josh e lo trova a penzolare da un albero (non si capisce se morto o vivo). Chen spara a Greg(!), che dimostra una salute invidiabile per uno a cui hanno appena sparato tre o quattro pallottole in corpo, e non fa altro che lamentarsi e urlare mentre lei lo lega a un albero per fare da esca e si apposta nei pressi col fucile. I gorilla (che non si vedono), però, ignorano Greg e ammazzano direttamente lei, poi pensano anche a lui.
Seth va a cercare Greg, ha un confronto con Hamilton e cade giù da una scarpata.
Hamilton rivela di avere un localizzatore che trova i braccialetti consegnati ai ragazzi e lo usa per trovare Amy e Dany (curioso che i loro segnali appaiano in movimento quando loro sono ferme da un pezzo, e che quelli degli altri invece non appaiano affatto). Assieme alle due si mette in cerca del segnale di Sidney (che ora compare) e trova solo il suo braccio, mozzato e appeso a una liana. Quando va lì per staccarlo (non ho idea del perché) fa scattare una trappola e un enorme tronco con degli enormi spuntoni lo impala. Ora... l'impatto del tronco è sufficiente per far sì che gli spuntoni lo attraversino da parte a parte, ma non lo smuove di un centimetro dal punto in cui era, bizzarro...
Le ragazze ritrovano Seth e assieme cercano di rirovare il percorso segnato, ma i segnali sono spariti. Mentre corrono, Dany viene presa dai gorilla (che non si vedono) ma la telecamera si salva e viene recuperata.
In qualche modo i due superstiti arrivano a una grotta e fuori trovano le strisce di stoffa appese, di conseguenza entrano (giusto, i gorilla invisibili evidentemente vogliono che entrino, quindi perché non farlo?). La caverna è totalmente buia, quindi Amy usa il filtro per riprese notturne della telecamera e Seth esplora la zona (sì, lei ci vede e lui esplora, tutto sommato è la falla di logica minore fino adesso). Ovviamente non c'è nessuna ragione per stare nella grotta, ma loro ci stanno lo stesso, finché Amy non scorge qualcosa che passa lì accanto. Seth prende la telecamera per vedere e Amy urla guardando qualcosa alle sue spalle (qualcosa che non vede, chiaramente, perché ora la telecamera ce l'ha Seth e lei non può vedere un tubo), poi Seth viene portato via. Amy urla ancora continuando a fissare cose che non vede, compare PER LA PRIMA VOLTA uno dei famigerati gorilla che, si scopre infine... è un gorilla, punto.
Titoli di coda.

Ora, al di là che questi gorilla evoluti alla fine si dimostrano intelligenti tanto da concepire trappole, isolare i componenti del gruppo, togliere segnali e via dicendo, il che è notevole, non c'è che dire, rimane una domanda fondamentale: ma non potevano assalire il campo in massa dalla prima sera, far fuori tutti e risparmiarci il resto del film?