venerdì 31 luglio 2009

Logi(sti)ca aziendale

Qualche giorno fa bisognava andare in due banche diverse a ritirare due assegni circolari, le chiamerò Banca1 e Banca2 per non fare pubblicità...
Io preparo le richieste degli assegni, le porto al capo per firmarle e lui mi dice che alla Banca1 deve andare comunque lui per altre cose, per cui quella richiesta gliela lascio, prendo solo quella della Banca2.
Do la richiesta per la Banca2 alla persona che si occupa di queste cose e la mando a prendere l'assegno. Dopo un po' la vedo tornare indietro: mi dice che in banca c'era il capo e che era inutile che ci fosse andato lui, e io avrei dovuto saperlo (sì, in effetti avrei dovuto saperlo che l'avermi detto che andava da una parte era chiaro indice che sarebbe andato da un'altra, a ben pensarci...)
Notare che il tipo torna indietro e si riporta indietro anche la richiesta per il ritiro dell'assegno!

Passa il tempo, e del capo con gli assegni nessuna traccia.
Notare che dovevano essere versati in altrettante banche, per cui era necessario averli entro un certo orario o non se ne faceva più nulla.
Passa la pausa pranzo.
Verso le 14.35 arriva il capo con l'assegno della Banca2 (quello famoso che non doveva prendere lui), mi fa notare che era ovvio che ci sarebbe andato (sì, appunto, visto che doveva andare all'altra banca che è pure in un altro paese, era ovvio...) e... e NON ha l'assegno della Banca1 perché non ci è andato! In effetti "sta per farlo".
Gli faccio notare che è un tantino tardi e che così non riusciremo a fare il versamento, ma lui, tranquillo, mi conferma che tanto rientrerà per le 15.15 al massimo, per cui restano 15 minuti di tempo per farlo (sì, avendo il teletrasporto e un'arma per cacciare gli altri clienti della coda, ma vabbe').
Si ripresenta in ditta alle 16.45 (e senza l'assegno).

Risultato:
- Ho versato l'assegno della Banca2 che potevo anche versare tra tre giorni e non mi sarebbe cambiato niente
- Ho dovuto rimandare di un giorno il versamento dell'altro assegno... che purtroppo doveva essere versato rigorosamente quel giorno, il ritardo mi ha fatto slittare diverse operazioni a Lunedì prossimo!

mercoledì 29 luglio 2009

Classifica concorso "Versi d'Orrore"

È stata pubblicata (per ora solo in maniera "ufficiosa" sul forum del sito) la classifica del concorso "Versi d'Orrore", e, con notevole sorpresa da parte mia, il mio componimento è giunto al secondo posto.
In attesa di poter linkare la classifica definitiva, se qualcuno ha voglia di leggerlo lo trova qui:

http://www.sognihorror.com/versi%20d'orrore%20-%20sensi.htm

martedì 28 luglio 2009

Concorso "Buonanotte e Sogni d'Horror"

È stato pubblicato il bando della terza edizione del concorso a partecipazione gratuita "Buonanotte e Sogni d'Horror", organizzato dal sito SogniHorror.
Trovate il bando completo qui:

http://www.sognihorror.com/Concorso%20bando%202009.htm

Il concorso è per racconti horror (e/o gialli/noir/thriller a sfondo soprannaturale) tra 1000 e 2000 parole, titolo escluso, da inviarsi non oltre il 30 Novembre 2009. Per tutto il resto vi rimando al bando.

Questo è un concorso a cui non parteciperò, almeno non come concorrente visto che sarò nella giuria, per una volta. ^__^

lunedì 20 luglio 2009

L'odissea di un trofeo

Esattamente dieci giorni fa ho saputo che uno dei miei racconti, scritto per l'occasione, aveva vinto una delle gare periodiche del sito BraviAutori, la sesta per la precisione, nonché la prima ad avere in palio un premio "fisico", vale a dire un trofeo che potete vedere QUI.
Avevo atteso a postare la "notizia" in quanto volevo corredarla con una foto del trofeo "sul posto"... e qui iniziano i problemi o, meglio, l'odissea.
Lunesì scorso vengo informato che il trofeo è stato spedito, con tanto di copia scansionata della ricevuta del pacco (celere 3). Già a partire dal giorno dopo vado a monitorare la spedizione sul sito delle poste, perciò vedo che il 13 il pacco è partito, il 14 è stato smistato, il 15 è "in consegna"... peccato che non arrivi.
Il 15 pomeriggio ricontrollo e scopro che è "In giacenza". Curioso, visto che non hanno provato a consegnarlo (oltretutto doveva arrivarmi in ufficio e il corriere delle poste, SDA, conosce benissimo il posto e gli orari, non sarebbe mai venuto in orario di chiusura... a parte che anche in quel caso avrebbe dovuto lasciare un avviso... mah!)
Il giorno dopo ricontrollo, questa volta l'annotazione del 16 è direttamente "in giacenza". Assodo che SDA è passato e ha portato altri pacchi, ma chiaramente non quello, al che decido di telefonare per cercare di capire cosa stia succedendo.
Il tizio che mi risponde controlla sul PC e mi spiega "È in giacenza perché il pacco è danneggiato e sono in attesa di istruzioni".
"È danneggiato" mi fa scattare tutti i campanelli d'allarme, fatto sta che non posso farci molto, però gli faccio notare che non c'è stato nessun tentativo di consegna, comunque. Lui mi spiega che, appunto, non hanno provato a consegnarlo perché danneggiato e quindi attendevano istruzioni.
Sorge spontanea la domanda: ma attendevano istruzioni DA CHI???
Di certo non da me, visto che non si sono degnati di avvisarmi che il pacco era in giacenza (avrei benissimo potuto non avere il codice della spedizione o comunque non poter verificare) quindi? Aspettavano che passasse di lì Babbo Natale?
Fatto sta che richiedo che il pacco mi venga consegnato (che poi è la ragione per cui mi era stato spedito, anche se a loro evidentemente la cosa pare strana). Perché questo avvenga devo ridargli il mio indirizzo, quello del mittente, e tutta una serie di dati che loro chiaramente hanno già visto che sono scritti sul bollettino di spedizione...!

Alla fine, stamattina mi viene consegnato il pacco. Che non è danneggiato nemmeno un po', a dire il vero. All'esterno, se non altro, è perfetto. A questo punto i campanelli d'allarme URLANO. Per affermare che il pacco è danneggiato senza che lo sia esternamente può esserci, secondo la mia logica, una sola ragione: ha subito qualche trattamento che non avrebbe dovuto subire (tipo volare giù da un camion senza rete di sicurezza, per intenderci...)
I miei sospetti vengono confermati un attimo dopo, dato che all'interno del pacco ci sono i resti del povero trofeo, irriconoscibile. -____-
A parte la base, che è massiccia e difficilmente poteva subire danni, non si è salvato praticamente niente, è tutto a pezzi. La "targa" anteriore, ripescata miracolosamente nel macello, è spezzata in due e manca di qualche frammento qua e là. Tutti i vetri laterali sono staccati (e questo è niente, si potrebbero anche rimettere assieme se solo sapessi come) e molti sono rotti. Solo la lastra centrale con il logo del sito è miracolosamente intatta, per quanto staccata dalla base. -__-
Che dire, complimenti al PaccoCelere 3, una settimana di tempo per consegnarmi un trofeo devastato, grazie alle splendide poste italiane.

sabato 18 luglio 2009

Blood Monkey - Le Scimmie Assassine

Il sottotitolo di questo post potrebbe essere, a ragion veduta, "Cronaca di una schifezza annunciata"...
Questo film parla di alcune persone che vanno a rompere le balle a dei gorilla e vengono massacrate.
Troppo sintetico?
Be', ma è esattamente questo che succede.
OK, tenterò di delineare un po' meglio gli eventi...
Il film inizia con un gruppo di ignoti che lavorano per un certo professor Hamilton che cercano di catturare un gorilla (almeno si suppone sia un gorilla, non viene detto e non lo si vede se non di sfuggita), che non è particolarmente d'accordo e li massacra. Hamilton va sul posto e li trova massacrati. Punto.
Cambio di scena, facciamo la conoscenza con un gruppetto di studenti universitari: Seth (il bel tenebroso), Greg (palestrato e superficiale), Josh (nerd), Amy (ragazza bruna senza alcun particolare), Sidney (biondina tuttatette che sicuramente sarà la prima a essere ammazzata) e Dany (dotata del potere della telecamera dalle batterie infinite, che infatti sarà sempre e costantemente a tre tacche su quattro per tutto il film, nonostante sia accesa di continuo, la storia copra un arco di almeno tre giorni, e non ci sia modo di ricaricarla).
I nostri, scopriremo poi, devono raggiungere proprio il professor Hamilton per una specie di stage sul campo (credo, in realtà non viene mai detto). La loro guida però li lascia in mezzo alla jungla dicendo che non intende andare oltre (e no, non c'è una spiegazione logica al perché non intenda farlo) e che devono seguire il sentiero.
Loro lo fanno finché Seth non decreta che il sentiero è finito. Il sentiero non è finito, si vede chiaramente che continua davanti a loro, ma questo non sembra interessare nessuno, per cui il gruppo si accampa, ma si ritrova faccia a afccia con... con niente, si sentono dei rumori e pare ci sia qualcosa tra le piante ma viene messa in fuga con un bengala da Chen, l'assistente di Hamilton sbucata fuori dal nulla con invidiabile tempismo...
Il gruppetto va così da Hamilton che annuncia loro che il giorno dopo partiranno per una valle inesplorata, e così fanno, dopo che il professore ha dato loro dei braccialetti di riconoscimento tipo quelli degli ospedali.
Si calano in questa valle dove, dice Hamilton, nessuno ha mai messo piede (ovvio che poi il professore abbia qualche difficoltà a spiegare la presenza del campo base già montato e degli zaini degli uomini uccisi all'inizio, un genio, non c'è che dire...), ma Josh ha qualche problema con la discesa, cade a peso morto, si lamenta perché Chen lo ha spinto (il che è anche vero, ma è successo parecchio tempo prima che lui cadesse e nel frattempo Chen è scesa con tutta calma) e si storce una caviglia (cosa molto curiosa se si considera che è atterrato sul sedere, ma chi può conoscere gli strani effetti dei contraccolpi...)
Hamilton mostra ai ragazzi un teschio enorme chiedendo loro se sanno cosa sia. Loro non lo sanno (è il teschio di un gorilla, è enorme ma sempre il teschio di un gorilla è), ma Sidney nota come "il volume sembra uguale al nostro ma il nostro e 1200cc, questo sarà almeno 1800cc"... il che fa pensare che il volume NON sembra uguale al nostro, e direi che non ci voleva una studentessa di antropologia per notare che in quel teschio c'era posto per due delle loro teste messe assieme... mah!
Per la cronaca: no, non può essere il teschio di una delle scimmie del titolo perché l'unica volta che le vedremo sarà evidente come NON abbiano teste di quelle dimensioni.
Durante la notte, Sidney annuncia alle sue compagne di tenda che deve fare la pipì. Se anche alle due compagne di tenda potesse fregargliene qualcosa (cosa che immagino non sia) non farebbe molta differenza visto che stanno chiaramente dormendo della grossa. Mentre è nel bagno, Sidney viene afferrata da qualcosa e trascinata via.
Scopriremo dopo che il "qualcosa" è Chen, che dopo averla portata lontana dal campo la butta nel fiume con un calcio rotante senza la benché minima ragione e se ne va. Sidney trova rifugio tra delle piante e un gorilla (che comunque non si vede) le mangia la faccia. Letteralmente.
Al mattino gli altri scoprono che Sidney non c'è più e Hamilton afferma che abbia deciso di tornare a casa. Seth non è convinto e durante l'esplorazione lascia delle strisce di stoffa qua e là per ritrovare il percorso. Assieme ai compagni decide che si impossesseranno della pistola di Hamilton (il fatto che lui non ne abbia una pare irrilevante sul momento, in cambio Chen ha un fucile ma la cosa non è di loro interesse) e torneranno indietro.
Hamilton decide di accamparsi in uno spiazzo pieno di mosche(!) e infine rivela che sta cercando una nuova specie di primati che ha scoperto, un ramo evolutivo completamente diverso da tutti quelli noti, che vive nella valle da secoli.
Durante la notte, i gorilla (che non si vedono) fanno pipì contro le tende (usando degli idranti, si direbbe, a giudicare dai getti). Sono però molto educati e non si azzardano a entrarci, in effetti aspettano che Josh metta fuori un piede per tirarlo via, altrimenti, è chiaro, non l'avrebbero mai fatto.
Greg insegue Josh e lo trova a penzolare da un albero (non si capisce se morto o vivo). Chen spara a Greg(!), che dimostra una salute invidiabile per uno a cui hanno appena sparato tre o quattro pallottole in corpo, e non fa altro che lamentarsi e urlare mentre lei lo lega a un albero per fare da esca e si apposta nei pressi col fucile. I gorilla (che non si vedono), però, ignorano Greg e ammazzano direttamente lei, poi pensano anche a lui.
Seth va a cercare Greg, ha un confronto con Hamilton e cade giù da una scarpata.
Hamilton rivela di avere un localizzatore che trova i braccialetti consegnati ai ragazzi e lo usa per trovare Amy e Dany (curioso che i loro segnali appaiano in movimento quando loro sono ferme da un pezzo, e che quelli degli altri invece non appaiano affatto). Assieme alle due si mette in cerca del segnale di Sidney (che ora compare) e trova solo il suo braccio, mozzato e appeso a una liana. Quando va lì per staccarlo (non ho idea del perché) fa scattare una trappola e un enorme tronco con degli enormi spuntoni lo impala. Ora... l'impatto del tronco è sufficiente per far sì che gli spuntoni lo attraversino da parte a parte, ma non lo smuove di un centimetro dal punto in cui era, bizzarro...
Le ragazze ritrovano Seth e assieme cercano di rirovare il percorso segnato, ma i segnali sono spariti. Mentre corrono, Dany viene presa dai gorilla (che non si vedono) ma la telecamera si salva e viene recuperata.
In qualche modo i due superstiti arrivano a una grotta e fuori trovano le strisce di stoffa appese, di conseguenza entrano (giusto, i gorilla invisibili evidentemente vogliono che entrino, quindi perché non farlo?). La caverna è totalmente buia, quindi Amy usa il filtro per riprese notturne della telecamera e Seth esplora la zona (sì, lei ci vede e lui esplora, tutto sommato è la falla di logica minore fino adesso). Ovviamente non c'è nessuna ragione per stare nella grotta, ma loro ci stanno lo stesso, finché Amy non scorge qualcosa che passa lì accanto. Seth prende la telecamera per vedere e Amy urla guardando qualcosa alle sue spalle (qualcosa che non vede, chiaramente, perché ora la telecamera ce l'ha Seth e lei non può vedere un tubo), poi Seth viene portato via. Amy urla ancora continuando a fissare cose che non vede, compare PER LA PRIMA VOLTA uno dei famigerati gorilla che, si scopre infine... è un gorilla, punto.
Titoli di coda.

Ora, al di là che questi gorilla evoluti alla fine si dimostrano intelligenti tanto da concepire trappole, isolare i componenti del gruppo, togliere segnali e via dicendo, il che è notevole, non c'è che dire, rimane una domanda fondamentale: ma non potevano assalire il campo in massa dalla prima sera, far fuori tutti e risparmiarci il resto del film?

martedì 14 luglio 2009

E finisce così...

Suona drammatico come titolo, ma in realtà a finire, o meglio a essere stato finito, è solo il mio "romanzo", "Riflessi d'Ombra", che una volta tanto, almeno a livello di dimensioni, posso a ragion veduta definire tale: 101 pagine di word in formato A4, equivalenti a ben 176 pagine in formato libro. Di un'unica storia, sia chiaro.
Un libro (anche se tale concretamente non è) che consta di ben 30 capitoli (sui 29 previsti inizialmente, che già erano una revisione rispetto agli originali 25), che ha anche mutato forma nel tempo, arricchendosi di dettagli e particolari che non avevo previsto quando ho iniziato a lavorarci e che hanno influito moltissimo sul finale (che vi potete scordare di leggere qui, comunque... :P).
Siamo ancora alla prima stesura, adesso lo lascerò riposare un po' (pur continuando la pubblicazione a puntate sull'altro blog) prima di rileggerlo per bene, ripulirlo e sgrossarlo (anche se difficilmente potrà ridursi, anzi è più probabile che si allunghi), ma di certo è la cosa più lunga che io abbia mai scritto a tutt'oggi.
Intanto mi sto dedicando alla scaletta per un nuovo romanzo, un fantasy per ragazzi basato su una vecchia trama ideata secoli fa che mi è tornata in mente ieri sera. Dato che il sistema "scriviti prima il riassunto dei singoli capitoli e poi inizia a scrivere il testo vero" sembra funzionare, chissà che non riesca davvero a partorire anche questo nuovo lavoro, anziché abbandonarlo come altri progetti precedenti.
Certo è che, se dovesse accadere, è probabile che batterà in lunghezza "Riflessi d'Ombra", visto che per ora mi servono otto capitoli solo per iniziare la trama vera e propria... ^__^

lunedì 13 luglio 2009

Imago Mortis

Era da molto tempo che volevo guardare questo film.
Ora l'ho fatto.
E mi sto ancora domandando il perché.

Vi spiego di che si tratta...
Bruno è un ragazzo che frequenta una scuola di cinematografia, o qualcosa del genere. I suoi genitori e sua sorella (o fratello, boh!) sono morti di recente in un incidente e lui ora vive con sua nonna (quando non è periodo di scuola) e ha difficoltà economiche.
Sia chiaro, il novanta per cento di queste informazioni è del tutto irrilevante ai fini della trama, salvo il dettaglio delle difficoltà economiche che, comunque, è solo un po' meno irrilevante.
Per aiutarsi a pagare la retta, Bruno lavora all'archivio della scuola. Qui subentrano le difficoltà economiche, che lui chiama in causa quando chiede di poter lavorare lì. Piccolo dettaglio: ci lavorava già prima dell'incidente, in realtà chiede di poter tornare a lavorare lì, e non si capisce cosa dovrebbe impedirglielo a prescindere... mah!
Senza una vera ragione, Bruno inizia ad avere delle visioni di un ragazzo morto che gli indica qualcosa. Il qualcosa è un film che riprende l'interno di una grotta, dove Bruno decide di recarsi assieme alla sua (scettica) ragazza.
Qui trovano una cassa che contiene uno strano strumento composto da una bizzarra pseudo-macchina fotografica e una specie di elmetto che sembra (e in pratica è) uno strumento di tortura. Lui li fotografa e poi nasconde la cassa sotto il letto, dopodiché ha la felice idea di presentare la foto come suo lavoro per un progetto scolastico.
Il preside della scuola, Olynsky, va subito da lui e gli intima di restituire il "tanatoscopio", ma la cassa è scomparsa da sotto il letto.
Veniamo così a scoprire che lo stranno aggeggio serve a...
- tenere spalancati gli occhi di una povera vittima costringendola a fissare un qualcosa
- uccidere la vittima fracassandole il cranio e simultaneamente cavarle gli occhi
- tramite un complesso procedimento, recuperare dalla retina della vittima l'ultima immagine che ha visto e imprimerla su una lastra di vetro.
Scopo? Nessuno.
Viene detto che si tratta dell'invenzione di un certo nonmeloricorderòmai e che ha poi aperto la strada alla fotografia moderna e bla bla bla.
Fatto sta che a quanto pare tutti gli "anziani" della scuola sanno del tanatoscopio e un tempo ce l'avevano loro, condividono dunque questo gran segreto che... niente, in realtà basta che Bruno vada a chiedere alla contessa Orsini, una dei suddetti anziani, e lei gli spiega tutto candidamente: dopo aver trovato il tanatoscopio la prima volta, lei e gli altri avevano deciso di girare un film sulla vita del suo inventore. Nel farlo avevano genialmente deciso di usare il vero tanatoscopio ed erano così riusciti ad ammazzare la ragazza che recitava nel film, fidanzata del figlio di uno di loro (Astolfi). Quest'ultimo, per il dolore, aveva nascosto il tanatoscopio e poi si era ucciso, ed era lui il ragazzo apparso a Bruno.
Iniziate a vedere un intrico inutile e convoluto? Bene, anche io.
Dunque tutti vogliono il tanatoscopio e nessuno sa perché. Intanto qualcuno sembra aver iniziato a usarlo per uccidere della gente (due persone alla volta, pare), e per qualche motivo Bruno o si trova davanti i cadaveri o si sogna le loro morti.
Convinto che la colpa sia di Astolfi (che pare stesse tentando di ricostruire l'aggeggio infernale), Bruno ne parla con la Orsini e insinua che Olynsky sia un complice... peccato che mentre parla ce l'abbia proprio alle spalle.
Olynsky decide di screditarlo pubblicamente e indice una riunione di tutti gli studenti davanti ai quali... davanti ai quali essenzialmente dice "Come sapete a lui è morta la famiglia di recente, abbiate pazienza e trattatelo bene"!!!

Alla fine viene fuori che la colpevole è un'altra studentessa, istruita però da Olynsky, che sta cercando di riprodurre una "vera tanatografia", ovvero la tanatografia tratta dagli occhi di qualcuno che sta guardando una persona nel momento esatto in cui questa muore (state urlando "Che casino!"? Anche io).
La tipa cerca di usare come ultimi soggetti Bruno e la sua ragazza, ma viene impalata da Astolfi con un attizzatoio, poi lo stesso Astolfi indossa il tanatografo e fa promettere a Bruno di sviluppare l'immagine dopo che l'avrà usato.
Bruno lo fa, ottiene un'immagine della ragazza nelle cui pupille si vede il riflesso di Astolfi nelle cui pupille si vede il riflesso della ragazza nelle cui... be', avete capito.
Il fantasma del ragazzo riappare felice e contento (solo lui sa perché), Bruno e la sua ragazza lasciano la scuola felici e contenti (solo loro sanno perché), Olynsky e la Orsini si guardano la tanatografia felici e contenti (solo loro sanno perché), scorrono i titoli di coda e almeno per il fatto che il film è finito mi rendono felice e contento (chiunque può immaginare il perché).

martedì 7 luglio 2009

Coraline e la porta magica

Una cosa che non riuscirò mai a comprendere pienamente è il meccanismo che si cela dietro l'adattamento filmico di un romanzo.
Intendiamoci: che un adattamento lo si debba fare è ovvio e d'obbligo, trasportare integralmente e senza modifiche un romanzo sul grande schermo sarebbe, a dir poco, impossibile. Il punto oscuro e misterioso riguarda però cosa si decide di cambiare e perché.
E veniamo al caso specifico.
Coraline (e l'insulsa porta magica aggiunta nel titolo per ragioni imperscrutabili) è, per chi non lo sapesse, un film d'animazione tratto dall'omonimo romanzo (omonimo senza porte di sorta, vale a dire) di Neil Gaiman, una favola dark davvero piacevole.
Il film, realizzato splendidamente dal punto di vista visivo, con un misto di computer grafica e stop motion che rasenta la perfezione, ne porta sullo schermo la trama, facendo però delle modifiche in gran parte prive di senso.
Da un lato riesco ad accettare (ma non a comprendere) che la porta "murata" della storia sia stata progettata evidentemente per far passare (a fatica) i sette nani, visto che è alta meno di mezzo metro (nel romanzo è una porta di dimensioni normalissime), o che alcuni personaggi siano diventati molto più caricaturali di quanto non lo fossero nel libro. Non lo capisco, ma lo accetto, e in alcuni casi arrivo ad intuirne la necessità (per la porta ridotta, a dire il vero, no).
Ma perché, per quale assurda ragione aggiungere alla trama un personaggio che nel romanzo non esiste e che, se la trama venisse rispettata, non servirebbe assolutamente a nulla?
Perché perdere tempo con un'inutile fantasmagoria di colori in un giardino che non dovrebbe neanche esserci, e poi cambiare il finale, tagliando via tutto l'accurato piano di Coraline per disfarsi della mano ragnesca e trasformandolo in una ridicola battaglia?
Non è una questione di tempi (ci sono scene che potrebbero essere accorciate senza cambiare il risultato finale di una virgola), né di difficoltà tecniche (il finale vero non è di sicuro più complesso di quanto è stato realizzato per il film), quindi a che scopo?
Il film è godibile, certo, fosse anche solo dal punto di vista visuale, ma per chi ha letto il libro sarà difficile non provare una punta di delusione, soprattutto vedendo l'intrepida e scaltra Coraline del romanzo ridotta ad aver bisogno d'aiuto per cavarsi d'impiccio in ogni singola situazione (da notare per esempio come sia del tutto diversa la sua reazione alla scomparsa dei genitori veri).

domenica 5 luglio 2009

Parlando di cinema

È un po' che in questa sede non commento qualche film, questo non perché non ne abbia guardati (anzi), quanto perché, be', non avevo una gran voglia di farlo.
"Rimedio" con una breve carrellata di alcune pellicole che ho visto in tempi più o meno recenti, tra belle, brutte e "poteva andare peggio (ma sul momento non mi sovviene come)".
Procederò brevemente e in ordine sparso (occhio agli spoiler)...

Across the Universe
Musical, o forse sarebbe meglio definirlo film musicale, basato sulle canzoni dei Beatles. In sostanza è una storia d'amore sullo sfondo della guerra del Vietnam, ma al di là della trama, che alla fine dei conti non è niente di particolare, vale la pena guardarlo per, appunto, le musiche, nonché le coreografie e tutto l'insieme.

Terminator Salvation
E qui da "salvare" c'è davvero ben poco.
Se si parte con l'idea di guardare un film d'azione a prescindere dal fatto che si suppone debba essere il quarto capitolo della saga di Terminator... be', alla fine si resta delusi lo stesso dai tremendi buchi nella trama, ma l'azione non manca.
Se invece l'idea è collocare il film nell'affresco della saga, scordatevelo.
Non si capisce a cosa voglia fare riferimento, se al primo, al secondo o al terzo. Di sicuro, contrariamente a quanto si prospettava, non si ricollega alla serie TV, visto che ignora completamente tutti gli eventi fondamentali di questa.
Ma questo è un problema secondario, il problema davvero grosso sta nella trama priva di senso.
Basti pensare che Skynet fa rapire Kyle Reese (che ancora non conosce il suo futuro figlio John Connor) sapendo che è il padre di Connor e che dunque eliminarlo significa far sì che John non sia mai esistito. E... tenetevi forte... lo rapisce allo scopo di attirare lì John Connor e poterlo uccidere! Ma si può? E come se io avessi un comando a distanza per eliminare un mio nemico e invece di usarlo gli telefonassi e gli dicessi "Ehi, se premo questo bottone sei morto, vieni a fermarmi" e aspettassi il suo arrivo per ucciderlo. Geniale!
Ma il finale... oh, il finale è una delle cose peggio scritte degli ultimi tempi. E sì, ve lo dico perché meritate di essere messi in guardia...
Il protagonista del film (un cyborg creato dalle macchine per attirare John Connor... sì, è il loro passatempo preferito trovare sistemi per attirare John Connor), e di cui non si fa che ripetere per tutto il film che ha un cuore umano, che il suo cuore è molto forte, e oh come è forte il suo cuore umano..., offre, pensate un po', il suo cuore umano per trapiantarlo a John che, guardacaso, è stato ferito al cuore.
Sì, esatto, tutto normale: nel bel mezzo di una guerra e in un ospedale da campo la tizia di turno effettua un trapianto di cuore a John Connor col cuore del primo arrivato e tutto va bene!

Caccia al Ragno Assassino
Filmetto di serie B a proposito di uno scienziato che, in un villaggio sperduto nel cuore della foresta di nonsodove, usa il veleno dei ragni per facilitare un traffico d'organi (organi che nel film prende a dei turisti imbecilli finiti lì per caso ma che prima di allora non si sa a chi prenda visto che il villaggio è, appunto, sperduto in mezzo alla foresta...)
Il film è idiota ma c'è una sequenza in particolare che è oltre l'idiozia:
- una delle ragazze viene assalita da dei ragni che, chissà perché, si limitano a imbozzolarla (a velocità supersonica), mentre la sua telecamera, cadutale di mano, riprende la scena
- gli amici della ragazza, in seguito, entrano nelle caverne dove si trova il laboratorio del dottore, e lì trovano la ragazza di prima, viva ma paralizzata; poco dopo sono costretti alla fuga
- fuggendo, i due di cui sopra trovano la videocamera della prima ragazza, guardano il filmato (perché poi ritengano sia il caso di farlo invece di andarsene è un mistero) e reagiscono alla scena dei ragni disperandosi come se pensassero che la loro amica è morta. Se non si fosse capito l'hanno vista due minuti prima e sanno benissimo che è sopravvissuta all'attacco delle bestioline!

San Valentino di Sangue
Uno dei film in 3D che impazzano negli ultimi tempi (sarà anche cambiata la tecnologia, ma la sostanza è la stessa, ovvero non serve a niente ma dà una scusa a chi di dovere per curare meno il film contando sul richiamo del 3D).
La storia in breve: nel giorno di San Valentino, durante una festa, un minatore folle ammazza a picconate un mucchio di gente, si salvano solo due ragazzi, Axel e Tom, e le rispettive ragazze.
Dieci anni dopo, Tom torna in paese (sappiamo che è andato via, senza farsi più vedere, poco dopo il massacro); Axel intanto è diventato lo sceriffo e si è sposato con Sarah, che all'epoca era la ragazza di Tom.
Col ritorno di Tom iniziano degli omicidi a picconate che alcuni attribuiscono al redivivo folle di dieci anni prima (che però si presume sia morto).
Viene logico pensare che il colpevole sia Tom e... be', è Tom, appunto, nel più classico e abusato cliché della personalità multipla.
Fatto sta che il regista si impegna il più possibile per farci credere che le cose non stiano così, tanto da arrivare al punto di far vedere Tom e l'assassino nella stessa scena. No, non con stacchi di camera, o in inquadrature dal punto di vista di Tom: vengono davvero mostrate agli spettatori scene in cui i due coesistono sullo schermo e che non sono realisticamente giustificabili come allucinazioni di Tom...! Non vedevo una schifezza del genere da Alta Tensione.

The Uninvited
E anche qui non andiamo lontani...
La giovane Anna torna a casa dopo essere stata a lungo in un ospedale psichiatrico per riprendersi dal trauma della morte della madre (già di suo malata) in un incendio. Qui ritrova la sorella, Alex, e scopre che il padre si è fidanzato con l'ex infermiera della madre, e intende sposarla (nonché che la relazione è in realtà iniziata quando la madre era ancora in vita).
Le due sorelle sono convinte che la donna (mi pare si chiami Rachel ma non ci giurerei) nasconda un segreto e, indagando, scoprono che potrebbe essere una maniaca omicida.
Il finale rivela che le cose sono molto diverse, che l'incendio è stato causato accidentalmente da Anna stessa e che Alex è morta proprio in quell'incendio... sì, un altro caso di allucinazioni ma ci starebbe anche se non fosse per la sequenza finale che lascia intendere che in realtà Anna sia lucidissima e sia tornata a casa già con l'intenzione di eliminare la futura matrigna... quindi per tutto il film le allucinazioni chi le ha avute, noi?

Ultimatum alla Terra
Dirò solo questo: per UNA cosa è famosissimo il film originale da cui è tratto questo confusionario remake, le celeberrime parole "Klatu barada nikto" con cui il protagonista impedisce la distruzione della Terra alla fine.
Qui non ci sono. E ho detto tutto.