venerdì 10 dicembre 2010

Il modo più efficace per finire in un libro

Pensandoci bene, il modo più efficace di finire in un libro è essere amico o parente di qualche povero disgraziato che ha fatto una brutta fine e assurgere in tal modo agli onori della cronaca.
Quello di cui sto per parlare, dunque, sarà forse il secondo modo più efficace, o forse no.
Fatto sta che uno dei miei racconti ultra-brevi che hanno partecipato al concorso l'Invasione degli Ultracorti tempo fa avrà di certo la possibilità di entrare non in uno ma in molti libri. Di straforo, più che altro, visto che è stato selezionato per essere pubblicato sul retro di uno di dodici segnalibri contenenti altrettanti racconti scartati nella finale del concorso in questione.
Per la precisione, il curatore della raccolta ha recentemente selezionato ventiquattro dei racconti non vincitori, che sono stati pubblicati nel blog della casa editrice a cui il concorso faceva capo.
Dodici di questi sono poi diventati dei segnalibri, per ora legati alle attività promozionali della casa editrice in questione.
Io avevo due racconti tra i ventiquattro e ne ho uno tra i dodici, cosa che potrei definire una ragguardevole media.
Per saperne di più, leggete qui.