Quasi tutti i blog che frequento prima o poi fanno un post sulle strane chiavi di ricerca con le quali qualche strano utente del web li ha raggiunti.
A me questa cosa è sempre stata impossibile, perché per qualche strana ragione gli strani utenti del web tendono a raggiungermi (quando lo fanno) con delle chiavi di ricerca che hanno stranamente un qualche senso e soprattutto che hanno una pur minima ragione di condurre ai miei blog (per dirne una, capisco che chi cerca "verme bianco del legno" in effetti non abbia alcun interesse a leggere il mio racconto "Vermi" in Deliri letterari, ma che possa arrivarci è plausibile. Semmai c'è da preoccuparsi che non abbia trovato niente di più logico prima di finire lì).
Tuttavia, la popolazione del web sembra essermi voluta venire incontro, perché nell'ultima occhiata che ho dato alle chiavi di ricerca utilizzate trovo chicche quali...
mannaia da macellaio
che è solo una delle tante chiavi che rimandano alla recensione di Immortals, ma le altre erano un tantino più specifiche. Si vede che ci sono pochi siti in giro che parlano di mannaie da macellaio (sarà un male o un bene?)
macellaio pazzo
Ah, be', sì, ora capisco (ehm...)
la ragazza drago l'ultima battaglia
la ragazza drago 5 l'ultima battaglia
Queste invece mi sfuggono proprio, sono sicuro di non aver mai parlato de La Ragazza Drago in tutta la mia vita. Mah!
quando tutto va male potrebbe andare peggio
Il che è verissimo (e si capisce anche perché punti qui), ma perché cercarlo su internet? :-?
titani vecchio
il più vecchio dei titani
Eh?
impalamento video
O_o
se non combatti per qualcosa ti ritroverai con niente
Verissimo anche questo, ma oltre al "perché cercarlo?", qui nemmeno capisco come abbia condotto a questo blog.
cornuto contento
No, non voglio saperlo, davvero.
basiピラティス
Qui si scende nel mistero puro. Come dire... EH???
sbattere la porta
No, non so perché sia arrivato qui, ma soprattutto mi domando cosa cercasse: un manuale di istruzioni per sbattere le porte?
marzia caravelli nude
E qui mi preoccupo. Ma chi cavolo è Marzia Caravelli (e no, comunque la domanda è retorica, se anche lo sapete non ci tengo a esserne edotto, grazie), e come cavolo si fa a cercare questa tizia e finire nel mio blog? No, sul serio, questo vorrei saperlo.
la spedizione è in transito che vuol dire
Che ti si prospetta una lunga lite con un corriere, mi spiace. -_-
bayernland topo morto
Ecco, cioè, come dire... EH?
giochi sala giochi vecchi
Una sala giochi per anziani? Dei giochi che non sono più in sala giochi? O semplicemente degli arcade classici? Boh, comunque qui non ce ne sono, ma il perché la chiave conduca qui almeno esiste.
creatore di cipputi
Non credo di volerlo sapere...
prey la caccia è aperta film completo
No, OK, non è strana la ricerca, e non è strano che porti qui, ma davvero, chiunque tu sia, rinuncia, è meglio per te.
creepozoids
Più o meno come sopra, ma non rinunciare, è un trash talmente trash che è quasi divertente. ^_^
piedino sotto tavolo
Ehm... cioè, un piedino da mettere sotto un tavolo che balla o un manuale su come fare piedino sotto il tavolo?
E comunque come cavolo è arrivato qui con questa ricerca? :-?
deficiente fisica
Eh?
consegna elenchi telefonici fastweb
premio compiano sport
OK, legittime, ma mi spiegate come arrivano qui?
E per finire...
saleria
... ^__^ ...
Non so chi o cosa cercassero ma che carino
sabato 1 settembre 2012
martedì 28 agosto 2012
Premio Archimede 2012 - i finalisti
Erano 146, erano giovani e forti, e 80 sono morti.
Wherewolf?, però, è sopravvissuto tra i 66 giochi finalisti del Premio Archimede, e per essere un gioco nato per caso da un'intuizione del tutto estemporanea (come in realtà sono forse tutti i miei giochi...) non c'è male.
Wherewolf?, però, è sopravvissuto tra i 66 giochi finalisti del Premio Archimede, e per essere un gioco nato per caso da un'intuizione del tutto estemporanea (come in realtà sono forse tutti i miei giochi...) non c'è male.
domenica 10 giugno 2012
Sempre Quella Casa Nel Bosco
Non nel senso che la casa è la stessa e non un'altra, nel senso che l'argomento del post è uguale a quello del precedente, ma per altri motivi.
Dopo aver visto il film avrei voluto approfondire alcune cose e mi sono messo a fare delle ricerche in rete. Così ho scoperto che esistono due libri correlati alla pellicola, un "companion" e un adattamento in romanzo.
Mi sarebbe piaciuto leggere quest'ultimo, per vedere come sono state sviluppate alcune cosette in un medium diverso, così mi sono messo a cercarlo.
In italiano, ovviamente, non esiste (non che me ne sarebbe fregato niente anche in caso contrario, non ci penso proprio a leggerlo in italiano), e non è che io abbia tutta questa voglia di leggerlo da sobbarcarmi una spedizione internazionale, quindi inutile dire che punto direttamente sull'eBook.
E iniziano i problemi...
Normalmente io gli eBook li leggo sul palmare con Microsoft Reader (probabilmente l'unico prodotto Microsoft odierno fatto bene), in formato .lit, ma non è un formato che si trovi facilmente in giro.
Il primo risultato che ho è su Amazon che mi propone il formato per il Kindle.
Io un Kindle non ce l'ho e non lo voglio, ma so che esiste una simpatica app per Android che consente di leggere quel formato. È gratuita e ufficiale, e comunque pensavo di installarmela sul telefono prima o poi, quindi tanto vale farlo subito.
Dopo varie peripezie per una cosa che avrfebbe dovuto essere semplice, riesco infine a installare l'app. Funziona. Vado su Amazon e tento di acquistare il libro ma... no, non posso, non viene venduto al di fuori degli Stati Uniti!
OK, passiamo alla seconda alternativa, l'epub.
Ovviamente neanche quello posso leggere, e mi tocca procurarmi un'altra app (fosse per me la vorrei sul palmare, ma è troppo vecchio, quindi anche questa finisce sul telefono). Trovo un sito che vende il libro, e che probabilmente è il sito web più lento del mondo. Talmente lento che quando cerco di registrarmi, anche se la cosa va a buon fine, lui la completa dopo e mi dice che la mia e-mail è già registrata e dunque non posso registrarmi...
Esaurita la sequela di improperi, per la terza o quarta volta avvio l'acquisto del libro. Arrivato al momento di pagare, mi vengono chiesti ulteriori dati di registrazione... dati che presuppongono che io sia negli USA o appartenga all'esercito statunitense, altrimenti non si può andare avanti!
In buona sostanza, pare che a meno di chiedere la cittadinanza USA, questo libro proprio non lo si possa comprare.
E poi si lamentano che la gente scarica di straforo invece di comprare!
Dopo aver visto il film avrei voluto approfondire alcune cose e mi sono messo a fare delle ricerche in rete. Così ho scoperto che esistono due libri correlati alla pellicola, un "companion" e un adattamento in romanzo.
Mi sarebbe piaciuto leggere quest'ultimo, per vedere come sono state sviluppate alcune cosette in un medium diverso, così mi sono messo a cercarlo.
In italiano, ovviamente, non esiste (non che me ne sarebbe fregato niente anche in caso contrario, non ci penso proprio a leggerlo in italiano), e non è che io abbia tutta questa voglia di leggerlo da sobbarcarmi una spedizione internazionale, quindi inutile dire che punto direttamente sull'eBook.
E iniziano i problemi...
Normalmente io gli eBook li leggo sul palmare con Microsoft Reader (probabilmente l'unico prodotto Microsoft odierno fatto bene), in formato .lit, ma non è un formato che si trovi facilmente in giro.
Il primo risultato che ho è su Amazon che mi propone il formato per il Kindle.
Io un Kindle non ce l'ho e non lo voglio, ma so che esiste una simpatica app per Android che consente di leggere quel formato. È gratuita e ufficiale, e comunque pensavo di installarmela sul telefono prima o poi, quindi tanto vale farlo subito.
Dopo varie peripezie per una cosa che avrfebbe dovuto essere semplice, riesco infine a installare l'app. Funziona. Vado su Amazon e tento di acquistare il libro ma... no, non posso, non viene venduto al di fuori degli Stati Uniti!
OK, passiamo alla seconda alternativa, l'epub.
Ovviamente neanche quello posso leggere, e mi tocca procurarmi un'altra app (fosse per me la vorrei sul palmare, ma è troppo vecchio, quindi anche questa finisce sul telefono). Trovo un sito che vende il libro, e che probabilmente è il sito web più lento del mondo. Talmente lento che quando cerco di registrarmi, anche se la cosa va a buon fine, lui la completa dopo e mi dice che la mia e-mail è già registrata e dunque non posso registrarmi...
Esaurita la sequela di improperi, per la terza o quarta volta avvio l'acquisto del libro. Arrivato al momento di pagare, mi vengono chiesti ulteriori dati di registrazione... dati che presuppongono che io sia negli USA o appartenga all'esercito statunitense, altrimenti non si può andare avanti!
In buona sostanza, pare che a meno di chiedere la cittadinanza USA, questo libro proprio non lo si possa comprare.
E poi si lamentano che la gente scarica di straforo invece di comprare!
sabato 9 giugno 2012
Quella casa nel bosco
Vi siete mai domandati perché i personaggi dei classici film horror ricadano sempre nelle stesse categorie, nei medesimi archetipi?
O perché compiano sempre le solite (stupide) azioni, come mettersi ad amoreggiare nei luoghi più improbabili, andare verso il pericolo anziché cercare di evitarlo e separarsi quando proprio non sarebbe il caso?
Bene, guardate Quella casa nel bosco (The cabin in the woods) e lo saprete.
Scritto e prodotto da Joss Whedon (scritto anche dal tipo che ha scritto Cloverfield, ma non fa danno), questo film è riuscito a sorprendermi piacevolmente.
È una vera chicca per gli appassionati di horror, ma non ho dubbi che potrebbe risultare piacevole anche a chi non ne va matto.
E visto che mi è piaciuto, non ne parlerò più di tanto. Parlare di un film orribile ha senso, farlo di uno bello significa rovinarne la visione a chi volesse goderselo, perciò meglio tacere. ^_^
O perché compiano sempre le solite (stupide) azioni, come mettersi ad amoreggiare nei luoghi più improbabili, andare verso il pericolo anziché cercare di evitarlo e separarsi quando proprio non sarebbe il caso?
Bene, guardate Quella casa nel bosco (The cabin in the woods) e lo saprete.
Scritto e prodotto da Joss Whedon (scritto anche dal tipo che ha scritto Cloverfield, ma non fa danno), questo film è riuscito a sorprendermi piacevolmente.
È una vera chicca per gli appassionati di horror, ma non ho dubbi che potrebbe risultare piacevole anche a chi non ne va matto.
E visto che mi è piaciuto, non ne parlerò più di tanto. Parlare di un film orribile ha senso, farlo di uno bello significa rovinarne la visione a chi volesse goderselo, perciò meglio tacere. ^_^
domenica 27 maggio 2012
Grimm
Ho iniziato per caso a guardare questo telefilm a causa di una conversazione del tutto non correlata col mio fratellino rumeno.
La premessa è che un detective dei giorni nostri scopre di essere uno degli ultimi discendenti dei fratelli Grimm. Non solo, scopre anche che le loro favole erano in realtà resoconti di cose molto più concrete, e che il nostro mondo è pieno di mostri che lui è in grado di vedere nel loro vero aspetto (almeno in particolari condizioni) e ha il compito di combattere.
Se, tutto sommato, le basi non sono poi così originali, un dettaglio interessante, in genere poco utilizzato in questo tipo di telefilm, è che i mostri ci sono, sì, ma non sono poi tutti necessariamente brutti e cattivi (più che altro non sono necessariamente cattivi, bruttini finora non mancano mai di esserlo).
Già nella prima puntata, ad esempio, si fa la conoscenza di quello che è al momento il mio personaggio preferito, Eddy. Si tratta di un blutbad, ovvero quello che i Grimm avevano ribattezzatgo "big bad wolf" (insomma, un lupo mannaro), che però ha deciso di fare il bravo, e segue uno stretto regime di dieta, farmaci e pilates. Il poverino si ritrova però coinvolto suo malgrado negli affari del protagonista, che inizia a sfruttarlo senza ritegno (tanto per cominciare come enciclopedia vivente dei mostri).
Per dimostrare che non si tratta di un caso isolato, anche nel secondo episodio c'è un'allegra famigliola di jaegerbar (orsi mannari in pratica), con almeno un componente su tre del tutto intenzionato a fregarsene di fare il mostro in quanto mostro e limitarsi a fare l'avvocato (qualcuno potrebbe commentare che non è chiaro cosa sia peggio).
Al terzo non sono ancora arrivato, ma conto di farlo presto. Comunque sia fin qui mi stanno abbastanza intrigando le vicende di questa serie, anche se non è scevra delle pressoché immancabili sviste degli sceneggiatori.
La premessa è che un detective dei giorni nostri scopre di essere uno degli ultimi discendenti dei fratelli Grimm. Non solo, scopre anche che le loro favole erano in realtà resoconti di cose molto più concrete, e che il nostro mondo è pieno di mostri che lui è in grado di vedere nel loro vero aspetto (almeno in particolari condizioni) e ha il compito di combattere.
Se, tutto sommato, le basi non sono poi così originali, un dettaglio interessante, in genere poco utilizzato in questo tipo di telefilm, è che i mostri ci sono, sì, ma non sono poi tutti necessariamente brutti e cattivi (più che altro non sono necessariamente cattivi, bruttini finora non mancano mai di esserlo).
Già nella prima puntata, ad esempio, si fa la conoscenza di quello che è al momento il mio personaggio preferito, Eddy. Si tratta di un blutbad, ovvero quello che i Grimm avevano ribattezzatgo "big bad wolf" (insomma, un lupo mannaro), che però ha deciso di fare il bravo, e segue uno stretto regime di dieta, farmaci e pilates. Il poverino si ritrova però coinvolto suo malgrado negli affari del protagonista, che inizia a sfruttarlo senza ritegno (tanto per cominciare come enciclopedia vivente dei mostri).
Per dimostrare che non si tratta di un caso isolato, anche nel secondo episodio c'è un'allegra famigliola di jaegerbar (orsi mannari in pratica), con almeno un componente su tre del tutto intenzionato a fregarsene di fare il mostro in quanto mostro e limitarsi a fare l'avvocato (qualcuno potrebbe commentare che non è chiaro cosa sia peggio).
Al terzo non sono ancora arrivato, ma conto di farlo presto. Comunque sia fin qui mi stanno abbastanza intrigando le vicende di questa serie, anche se non è scevra delle pressoché immancabili sviste degli sceneggiatori.
venerdì 18 maggio 2012
Nuovi prototipi
Questa mattina ho completato le penultime operazioni per la partecipazione al Premio Archimede, un concorso per autori di giochi da tavolo.
L'ultima, da rimandare giocoforza a domani, è la spedizione fisica del prototipo, vale a dire di questo che vedete nelle foto qui sotto.
Il gioco in sé non è propriamente nuovo. Si tratta di quello che avevo già prototipato in versione Star Trek per la Sala Giochi della STICCON (questo qui insomma), riportato al suo concetto non-Trek originale.
Per l'occasione ho voluto realizzare un prototipo sì artigianale ma comunque abbastanza curato, acquistando il necessario materiale da un sito tedesco che vende esclusivamente queste cose. In effetti, volendo, le fornisce anche già stampate, ma per un singolo prototipo i costi sono abbastanza proibitivi.
A volerla dire tutta, questo prototipo mi costa di più di quello completo e stampato fatto fare negli USA all'epoca, che però mi aveva salassato coi costi di spedizione (anche qui a onor del vero non bassissimi comunque) e il dazio doganale, oltre a richiedere un mucchio di tempo per arrivare a destinazione.
Chiaramente la qualità non regge il paragone; qui ho per lo più stampato cose io a casa o da una copisteria. Le carte sono semplici stampe su cartoncino ritagliate a manina; la plancia è in bianco e nero (ma in cambio è di cartone rigido e si piega, rendendo anche il tutto più trasportabile, diversamente da quella americana che è un foglio unico e flessibile); le pedine sono di cartoncino pretagliato con adesivi da ambo i lati (quelle del precedente prototipo hanno sì gli adesivi, per quanto prestampati e fatti meglio, ma sono di legno, anche se qui il vantaggio è che le pedine sono un po' più piccole e questo mi ha consentito di tornare alla configurazione 8x8 originale della griglia, che nel tabellone americano non ci entrava in nessun modo se volevo caselle grandi abbastanza per farci stare dentro le pedine).
Altro vantaggio è la scatola comodissima, tutt'altra cosa rispetto a quella USA, anche a livello estetico.
Ho comprato materiale sufficiente per due prototipi (questo sarà purtroppo a perdere, potrei riprendermelo solo andando di persona a Venezia, cosa che proprio non accadrà), ma ne ho realizzato solo uno e mezzo. Del secondo non ho stampato la plancia (ho i fogli adesivi per farlo comunque), ho stampato le pedine in bianco e nero colorandole poi a mano alla meno peggio e non ho affatto le carte, che peraltro ho realizzato solo nella versione inglese richiesta per il concorso. Ma è anche vero che di un prototipo per me non ho questa grande necessità, alla peggio ho sempre quello USA.
L'ultima, da rimandare giocoforza a domani, è la spedizione fisica del prototipo, vale a dire di questo che vedete nelle foto qui sotto.
Il gioco in sé non è propriamente nuovo. Si tratta di quello che avevo già prototipato in versione Star Trek per la Sala Giochi della STICCON (questo qui insomma), riportato al suo concetto non-Trek originale.
Per l'occasione ho voluto realizzare un prototipo sì artigianale ma comunque abbastanza curato, acquistando il necessario materiale da un sito tedesco che vende esclusivamente queste cose. In effetti, volendo, le fornisce anche già stampate, ma per un singolo prototipo i costi sono abbastanza proibitivi.
A volerla dire tutta, questo prototipo mi costa di più di quello completo e stampato fatto fare negli USA all'epoca, che però mi aveva salassato coi costi di spedizione (anche qui a onor del vero non bassissimi comunque) e il dazio doganale, oltre a richiedere un mucchio di tempo per arrivare a destinazione.
Chiaramente la qualità non regge il paragone; qui ho per lo più stampato cose io a casa o da una copisteria. Le carte sono semplici stampe su cartoncino ritagliate a manina; la plancia è in bianco e nero (ma in cambio è di cartone rigido e si piega, rendendo anche il tutto più trasportabile, diversamente da quella americana che è un foglio unico e flessibile); le pedine sono di cartoncino pretagliato con adesivi da ambo i lati (quelle del precedente prototipo hanno sì gli adesivi, per quanto prestampati e fatti meglio, ma sono di legno, anche se qui il vantaggio è che le pedine sono un po' più piccole e questo mi ha consentito di tornare alla configurazione 8x8 originale della griglia, che nel tabellone americano non ci entrava in nessun modo se volevo caselle grandi abbastanza per farci stare dentro le pedine).
Altro vantaggio è la scatola comodissima, tutt'altra cosa rispetto a quella USA, anche a livello estetico.
Ho comprato materiale sufficiente per due prototipi (questo sarà purtroppo a perdere, potrei riprendermelo solo andando di persona a Venezia, cosa che proprio non accadrà), ma ne ho realizzato solo uno e mezzo. Del secondo non ho stampato la plancia (ho i fogli adesivi per farlo comunque), ho stampato le pedine in bianco e nero colorandole poi a mano alla meno peggio e non ho affatto le carte, che peraltro ho realizzato solo nella versione inglese richiesta per il concorso. Ma è anche vero che di un prototipo per me non ho questa grande necessità, alla peggio ho sempre quello USA.
domenica 13 maggio 2012
La furia dei titani
La furia dei titani è il seguito di Scontro tra Titani, a sua volta remake di Scontro di Titani.
Va detto che io sono tra coloro che ritengono che ben di rado un sequel sia anche solo al livello del primo film, meno che mai migliore (è, invece, spesso probabile che sia un'emerita schifezza). Le eccezioni sono davvero poche, tuttavia è probabile che a essere il sequel di una ciofeca si possa a volte partire avvantaggiati, perché mentre guardavo il film non riuscivo a esimermi dal pensare che fosse molto migliore del precedente.
In seguito, sono anche andato a rileggermi la recensione che avevo fatto all'epoca, ricordandomi alcune cose che avevo rimosso e rafforzando la convinzione che, a confronto, il sequel sia oro puro (se non altro, non è pieno di gente che dice delle cose tanto per dire senza che poi corrispondano anche per sbaglio alla realtà).
Sia chiaro, non è che lo si possa definire un bel film, e non è improbabile che io sia stato anche influenzato dalla recente visione di Immortals, al cui confronto diversi film acquisiscono improvvisamente molti punti. Ciò non toglie che, in quanto a livello di idiozia, il secondo capitolo delle avventure di Perseo abbia molto da insegnare al primo.
Le vicende iniziano con Perseo che, ormai vedovo, vive col figlio in un villaggio di pescatori e fa (sopresa) il pescatore. A un tratto però va a fargli visita suo padre Zeus che gli chiede aiuto perché i mortali hanno smesso di rivolgere le loro preghiere agli dei (di nuovo? Ma non stava già succedendo nel primo film? Anche se in effetti lì erano solo gli abitanti di Argo, ma in apparenza questo era sufficiente a causare l'indebolimento degli dei). Come da copione, Perseo se ne frega altamente. Tuttavia Zeus gli fa presente che se gli dei perdono i loro poteri divengono mortali, muoiono, e tutto ciò che hanno fatto cessa di esistere: nello specifico, le mura del Tartaro stanno crollando e Chronus (perché non "Crono" proprio non lo so) sta per liberarsi e potrebbe attaccare i mortali.
Perseo grossomodo continua a fregarsene. Dice che non vuole lasciare il figlio, che ha promesso che non gli avrebbe mai fatto impugnare un'arma (sì ma, scusa, chi te l'ha chiesto?) e tutti i classici chiché del genere.
Zeus se ne va e, assieme ad Ares e Poseidone, si reca da Ade (sì, proprio suo fratello Ade, quello che aveva tentato di ammazzarlo nel film precedente) chiedendo il suo aiuto. In realtà, Ares e Ade si sono accordati con Chronus e imprigionano Zeus per rubargli il potere (quello che aveva già perso) e usarlo per aiutare Chronus a liberarsi (il che è curioso visto che a quanto pare basterebbe eliminare Zeus e, di conseguenza, i suoi poteri che trattengono il titano. Si farebbe anche prima).
Dopo aver picchiato Zeus con evidente soddisfazione, Ares gli ruba la saetta e... uhm... fa qualcosa che sembra generare dei draghi coi bruciori di stomaco (sputano un sacco di fumo).
Uno di questi (che scopriremo poi essere una chimera) piove dal cielo tipo meteora sul villaggio di Perseo e inizia a fare una strage. Perseo a questo punto ha poca scelta: recupera la sua spada laser (che non è più laser, si sarà dimenticato di ricaricarla) da una botola sotto un tavolino fuori dalla porta di casa sua (non so se preoccuparmi più per l'elevato livello di sicurezza o per il fatto che tenga un tavolino fuori dalla porta) e dà prova della sua grande conoscenza di mostri urlando a tutti di stare lontano perché "il suo veleno prende fuoco".
Ora, sia chiaro, la conoscenza ha poco a che fare col fuoco (che era evidente a tutti dal primo secondo) o col dover stare lontani (che era chiaro anche senza fuoco, quante persone ci terrebbero a stare vicine a un mostro ruggente e inca$$ato?) quanto al fatto che la cosa abbia del veleno, informazione che non si capisce da dove arrivi o a che serva (non si capisce, in effetti, neanche a che serva del veleno che va a fuoco appena lo si sputa).
Sconfitto il mostro, Perseo decide di portare suo figlio al tempio di Zeus per parlare col padre. Il tempio, però, è deserto e in rovina. A un tratto arriva Poseidone, ferito, che chiede aiuto a Perseo e gli dice che deve recarsi negli inferi per salvare Zeus. Gli dice anche di cercare suo figlio (suo di Poseidone) Agenore per farsi condurre dal dio caduto. Dopo aver consegnato a Perseo il suo tridente, il dio diventa una statua e poi si riduce in polvere.
Non appena Perseo decide di partire, arriva Pegaso che lesto lo porta all'accampamento della regina Andromeda.
Quest'ultima sta da tempo (e pare con scarso successo) combattendo le chimere, ma è subito pronta ad aiutare l'eroe e lo accompagna da Agenore, un ladro mezzo deficiente che tiene nelle carceri.
Agenore acconsente di aiutarli e parte assieme a Perseo (tecnicamente suo cugino) e Andromeda per andare a cercare il dio caduto: Efesto.
Dopo un viaggio per mare guidato dal tridente di Poseidone e un piccolo scontro con dei ciclopi, i nostri arrivano da Efesto e qui scopriamo che:
1 - Efesto è Leonardo da Vinci
2 - Efesto parla con la civetta meccanica del film originale, apparsa in un cameo nel remake e che di conseguenza proprio non può essere lì, visto che era da tutt'altra parte.
3 - Il Tartaro, progettato e costruito da Efesto stesso, è in realtà la Morte Nera, con tanto di corridoio in cui infilarsi per arrivare all'interno. (Questo è vero solo qui: una volta arrivati a destinazione la cosa è totalmente diversa da come viene prospettata in questa scena).
Questa è la parte del film che più si avvicina al livello di idiozia del precedente. Tanto per cominciare, Perseo non sta cercando un modo di entrare nel Tartaro ma uno di andare nell'Ade (dove, peraltro, è già stato nel primo film, per cui tanto complicato non dovrebbe essere). Per seconda cosa, all'inizio era stato detto che il Tartaro si stava indebolendo perché creato dal potere di Zeus che stava svanendo, invece scopriamo che è stato creato da Efesto, che di potere non ne ha più da un pezzo.
Comunque sia, i nostri vanno all'ingresso segreto del Tartaro, si scontrano con Ares e poi, col sacrificio di Efesto, entrano nel Labirinto (eh?) dove Perseo affronta una specie di Minotauro (eh?) e scopre che in realtà il Tartaro non è la Morte Nera ma Hogwarts, con tanto di passaggi che si muovono e ricompongono sotto i suoi piedi.
Qui, Perseo libera un moribondo Zeus che, intanto, era quasi riuscito a convincere Ade a lasciarlo andare, ma Ares ha attaccato suo zio (che sappiamo essere molto più potente di lui, machissenefrega) impedendoglielo.
Ares e Ade erano precipitati in un abisso, ma il primo torna in tempo per lanciare il forcone di Ade nella schiena di Zeus (praticamente regalandolo ai suoi nemici, cosa più importante di quel che sembri visto che, assieme al tridente di Poseidone e alla Saetta di Zeus, compone l'unica arma in grado di sconfiggere Chronus, come era stato fatto in passato).
Con Zeus più morto che vivo, i nostri si preparano alla battaglia contro Chronus. Si preparano molto bene, solo che invece di Chronus arrivano delle creature con due torsi. Buon per loro, visto che la preparazione che avevano fatto includeva trincee infuocate e proiettili in fiamme, che di certo sarebbero stati utilissimi contro Chronus... visto che è un gigante di magma!
Perseo chiede a suo fratello Ares di incontrarlo al tempio di Zeus.
Intanto, riappare Ade che fa ringiovanire Zeus di diecimila anni (eh?) perdonandolo (eh?) e assieme i due vanno in giro a distruggere mostri.
Ares si presenta all'appuntamento col figlio di Perseo, dicendo che vuole farlo assistere alla morte di quest'ultimo e vuole che "veda come ci si sente quando qualcuno ti porta via tuo padre davanti a te" (da come lo dice sembra che qualcuno lo abbia fatto a lui, ma se sì è stato lui stesso... mah!)
Dopo un lungo scontro nel quale apprendiamo che la testa di Perseo è più dura della pietra (Ares gliela sbatte contro una serie di colonne e poi gliela prende a calci mentre è appoggiata a un altare: colonne e altare vanno in pezzi, la testa no), Ares viene ucciso e la possente Lancia della Triade riformata.
Perseo parte in groppa a Pegaso per affontare Chronus (più o meno) e lo distrugge (la lancia lo fa esplodere, interessante però che fosse già stato sconfitto con quella e fosse ancora vivo). Dopodiché decide di regalare al figlio la sua spada, mentre Andromeda si prepara a continuare la guerra contro... uh... contro chi? Ares è stato ucciso, Chronos pure, le truppe erano loro... err...
Zeus muore. Ade dice di aver perso i poteri. Dice che non ci saranno mai più dei. Poi dice a Perseo di usare con cura il suo potere (divino...)
Scene interessanti da notare:
- verso la fine, Agenore si presenta al figlio di Perseo che lo saluta, poi gli dice il nome della tizia che gli sta curando le ferite e questo fa sì che il ragazzino si metta a ridere come un idiota senza alcuna ragione.
- quando Perseo sta accampando scuse per non aiutare Zeus, la tata di suo figlio gli fa notare che "chi ha un potere ha anche dei doveri" (non è inquadrato Stan Lee e/o Peter Parker che chiede i diritti).
Va detto che io sono tra coloro che ritengono che ben di rado un sequel sia anche solo al livello del primo film, meno che mai migliore (è, invece, spesso probabile che sia un'emerita schifezza). Le eccezioni sono davvero poche, tuttavia è probabile che a essere il sequel di una ciofeca si possa a volte partire avvantaggiati, perché mentre guardavo il film non riuscivo a esimermi dal pensare che fosse molto migliore del precedente.
In seguito, sono anche andato a rileggermi la recensione che avevo fatto all'epoca, ricordandomi alcune cose che avevo rimosso e rafforzando la convinzione che, a confronto, il sequel sia oro puro (se non altro, non è pieno di gente che dice delle cose tanto per dire senza che poi corrispondano anche per sbaglio alla realtà).
Sia chiaro, non è che lo si possa definire un bel film, e non è improbabile che io sia stato anche influenzato dalla recente visione di Immortals, al cui confronto diversi film acquisiscono improvvisamente molti punti. Ciò non toglie che, in quanto a livello di idiozia, il secondo capitolo delle avventure di Perseo abbia molto da insegnare al primo.
Le vicende iniziano con Perseo che, ormai vedovo, vive col figlio in un villaggio di pescatori e fa (sopresa) il pescatore. A un tratto però va a fargli visita suo padre Zeus che gli chiede aiuto perché i mortali hanno smesso di rivolgere le loro preghiere agli dei (di nuovo? Ma non stava già succedendo nel primo film? Anche se in effetti lì erano solo gli abitanti di Argo, ma in apparenza questo era sufficiente a causare l'indebolimento degli dei). Come da copione, Perseo se ne frega altamente. Tuttavia Zeus gli fa presente che se gli dei perdono i loro poteri divengono mortali, muoiono, e tutto ciò che hanno fatto cessa di esistere: nello specifico, le mura del Tartaro stanno crollando e Chronus (perché non "Crono" proprio non lo so) sta per liberarsi e potrebbe attaccare i mortali.
Perseo grossomodo continua a fregarsene. Dice che non vuole lasciare il figlio, che ha promesso che non gli avrebbe mai fatto impugnare un'arma (sì ma, scusa, chi te l'ha chiesto?) e tutti i classici chiché del genere.
Zeus se ne va e, assieme ad Ares e Poseidone, si reca da Ade (sì, proprio suo fratello Ade, quello che aveva tentato di ammazzarlo nel film precedente) chiedendo il suo aiuto. In realtà, Ares e Ade si sono accordati con Chronus e imprigionano Zeus per rubargli il potere (quello che aveva già perso) e usarlo per aiutare Chronus a liberarsi (il che è curioso visto che a quanto pare basterebbe eliminare Zeus e, di conseguenza, i suoi poteri che trattengono il titano. Si farebbe anche prima).
Dopo aver picchiato Zeus con evidente soddisfazione, Ares gli ruba la saetta e... uhm... fa qualcosa che sembra generare dei draghi coi bruciori di stomaco (sputano un sacco di fumo).
Uno di questi (che scopriremo poi essere una chimera) piove dal cielo tipo meteora sul villaggio di Perseo e inizia a fare una strage. Perseo a questo punto ha poca scelta: recupera la sua spada laser (che non è più laser, si sarà dimenticato di ricaricarla) da una botola sotto un tavolino fuori dalla porta di casa sua (non so se preoccuparmi più per l'elevato livello di sicurezza o per il fatto che tenga un tavolino fuori dalla porta) e dà prova della sua grande conoscenza di mostri urlando a tutti di stare lontano perché "il suo veleno prende fuoco".
Ora, sia chiaro, la conoscenza ha poco a che fare col fuoco (che era evidente a tutti dal primo secondo) o col dover stare lontani (che era chiaro anche senza fuoco, quante persone ci terrebbero a stare vicine a un mostro ruggente e inca$$ato?) quanto al fatto che la cosa abbia del veleno, informazione che non si capisce da dove arrivi o a che serva (non si capisce, in effetti, neanche a che serva del veleno che va a fuoco appena lo si sputa).
Sconfitto il mostro, Perseo decide di portare suo figlio al tempio di Zeus per parlare col padre. Il tempio, però, è deserto e in rovina. A un tratto arriva Poseidone, ferito, che chiede aiuto a Perseo e gli dice che deve recarsi negli inferi per salvare Zeus. Gli dice anche di cercare suo figlio (suo di Poseidone) Agenore per farsi condurre dal dio caduto. Dopo aver consegnato a Perseo il suo tridente, il dio diventa una statua e poi si riduce in polvere.
Non appena Perseo decide di partire, arriva Pegaso che lesto lo porta all'accampamento della regina Andromeda.
Quest'ultima sta da tempo (e pare con scarso successo) combattendo le chimere, ma è subito pronta ad aiutare l'eroe e lo accompagna da Agenore, un ladro mezzo deficiente che tiene nelle carceri.
Agenore acconsente di aiutarli e parte assieme a Perseo (tecnicamente suo cugino) e Andromeda per andare a cercare il dio caduto: Efesto.
Dopo un viaggio per mare guidato dal tridente di Poseidone e un piccolo scontro con dei ciclopi, i nostri arrivano da Efesto e qui scopriamo che:
1 - Efesto è Leonardo da Vinci
2 - Efesto parla con la civetta meccanica del film originale, apparsa in un cameo nel remake e che di conseguenza proprio non può essere lì, visto che era da tutt'altra parte.
3 - Il Tartaro, progettato e costruito da Efesto stesso, è in realtà la Morte Nera, con tanto di corridoio in cui infilarsi per arrivare all'interno. (Questo è vero solo qui: una volta arrivati a destinazione la cosa è totalmente diversa da come viene prospettata in questa scena).
Questa è la parte del film che più si avvicina al livello di idiozia del precedente. Tanto per cominciare, Perseo non sta cercando un modo di entrare nel Tartaro ma uno di andare nell'Ade (dove, peraltro, è già stato nel primo film, per cui tanto complicato non dovrebbe essere). Per seconda cosa, all'inizio era stato detto che il Tartaro si stava indebolendo perché creato dal potere di Zeus che stava svanendo, invece scopriamo che è stato creato da Efesto, che di potere non ne ha più da un pezzo.
Comunque sia, i nostri vanno all'ingresso segreto del Tartaro, si scontrano con Ares e poi, col sacrificio di Efesto, entrano nel Labirinto (eh?) dove Perseo affronta una specie di Minotauro (eh?) e scopre che in realtà il Tartaro non è la Morte Nera ma Hogwarts, con tanto di passaggi che si muovono e ricompongono sotto i suoi piedi.
Qui, Perseo libera un moribondo Zeus che, intanto, era quasi riuscito a convincere Ade a lasciarlo andare, ma Ares ha attaccato suo zio (che sappiamo essere molto più potente di lui, machissenefrega) impedendoglielo.
Ares e Ade erano precipitati in un abisso, ma il primo torna in tempo per lanciare il forcone di Ade nella schiena di Zeus (praticamente regalandolo ai suoi nemici, cosa più importante di quel che sembri visto che, assieme al tridente di Poseidone e alla Saetta di Zeus, compone l'unica arma in grado di sconfiggere Chronus, come era stato fatto in passato).
Con Zeus più morto che vivo, i nostri si preparano alla battaglia contro Chronus. Si preparano molto bene, solo che invece di Chronus arrivano delle creature con due torsi. Buon per loro, visto che la preparazione che avevano fatto includeva trincee infuocate e proiettili in fiamme, che di certo sarebbero stati utilissimi contro Chronus... visto che è un gigante di magma!
Perseo chiede a suo fratello Ares di incontrarlo al tempio di Zeus.
Intanto, riappare Ade che fa ringiovanire Zeus di diecimila anni (eh?) perdonandolo (eh?) e assieme i due vanno in giro a distruggere mostri.
Ares si presenta all'appuntamento col figlio di Perseo, dicendo che vuole farlo assistere alla morte di quest'ultimo e vuole che "veda come ci si sente quando qualcuno ti porta via tuo padre davanti a te" (da come lo dice sembra che qualcuno lo abbia fatto a lui, ma se sì è stato lui stesso... mah!)
Dopo un lungo scontro nel quale apprendiamo che la testa di Perseo è più dura della pietra (Ares gliela sbatte contro una serie di colonne e poi gliela prende a calci mentre è appoggiata a un altare: colonne e altare vanno in pezzi, la testa no), Ares viene ucciso e la possente Lancia della Triade riformata.
Perseo parte in groppa a Pegaso per affontare Chronus (più o meno) e lo distrugge (la lancia lo fa esplodere, interessante però che fosse già stato sconfitto con quella e fosse ancora vivo). Dopodiché decide di regalare al figlio la sua spada, mentre Andromeda si prepara a continuare la guerra contro... uh... contro chi? Ares è stato ucciso, Chronos pure, le truppe erano loro... err...
Zeus muore. Ade dice di aver perso i poteri. Dice che non ci saranno mai più dei. Poi dice a Perseo di usare con cura il suo potere (divino...)
Scene interessanti da notare:
- verso la fine, Agenore si presenta al figlio di Perseo che lo saluta, poi gli dice il nome della tizia che gli sta curando le ferite e questo fa sì che il ragazzino si metta a ridere come un idiota senza alcuna ragione.
- quando Perseo sta accampando scuse per non aiutare Zeus, la tata di suo figlio gli fa notare che "chi ha un potere ha anche dei doveri" (non è inquadrato Stan Lee e/o Peter Parker che chiede i diritti).
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