mercoledì 25 maggio 2016

STARCON 2016 - Giorno 2

È cosa ben nota (a chi? a me, ovvio) che io a Bellaria dorma anche meno del poco che già riesco a dormire di solito, invece, a parte un breve risveglio intorno alle 4, riapro gli occhi alle sette passate.
Non so (perché il cartello che vedrò poi al mio arrivo non c'era ancora) che si può fare colazione già dalle sette e mezza, perciò scendo non prima delle 8.30, pur essendo pronto già da un po'. Ne approfitto per scoprire che Alessandro e Darragh hanno in effetti pernottato a Bologna e arriveranno a Bellaria solo in mattinata, per cui dico loro di venirmi a cercare in Sala Giochi quando entrano in STARCON, così da essere sicuro di vederli.
È la mattinata dei cartelli.
Quando scendo, ne trovo ben due ad accogliermi. Il primo è sulla porta dell'ascensore e recita, più o meno testualmente "Oggi non funziona niente, ci scusiamo con i clienti. Lunga sfiga e prosperità". Il secondo, più prosaico, avverte che la colazione si fa al Piccadilly.
Mi ci avvio rassegnato, ben ricordando l'orribile cappuccino del distributore e già pronto a ripiegare su un tè (esiste un limite a quanto sia possibile peggiorare l'acqua calda, distributore o meno), ma qui, proprio sul distributore, trovo il terzo cartello della giornata, che recita

si avvisano i clienti che è possibile chiedere un "caffè espresso" o un "cappuccino" ai camerieri

Considerato che già quello del distributore era decisamente un "cappuccino", mi domando cosa potrà mai arrivarmi al tavolo se ne chiedo uno con tanto di virgolette di serie, ma ci provo lo stesso (non prima di aver girato mezza sala per trovare un posto e aver salutato Alessio e Davide, lì da prima di me, non in quest'ordine) e ottengo qualcosa che è quantomeno bevibile. Inutile dire che informo subito Pierpaolo, trattandosi di notizia fondamentale.
Dopo un altro passaggio in camera, mi avvio verso il centro congressi, arrivandoci di buon'ora come sempre.
Il venerdì è giornata di preparativi; ci sarà l'immancabile cena con delitto seguita dall'ancor più immancabile Kobayashi Maru, e quest'anno siamo ben preparati: Angelo ci ha mandato le prove della Kobayashi via FaceBook con giorni e giorni di anticipo, e perfino le informazioni della cena con delitto erano pronte e dettagliate... solo che quelle non ci sono proprio arrivate. Vabbe', poco male, in realtà mi sono già appropriato della parte che mi riguarda, scoprendo che Angelo ha messo in pratica tutte ma proprio tutte le idee gettate lì l'anno scorso, incluso avere me come colpevole pressoché accidentale.
In quanto alla Koba, ricalcherà la struttura dell'anno scorso, con gli ufficiali superiori dotati di abilità speciali. Anche alcune prove sono riproposte, come le famigerate palline di... (no, continuo a non poterlo dire in questo modo), o la staffetta con gli aeroplanini di carta, ma è presto per pensarci. Intanto, alle dieci in punto, affiggiamo i fogli per le iscrizioni che cominciano subito a riempirci, facendoci aggiornare spesso e volentieri il tabellone manuale sulla porta (leggasi Post-It col numero dei posti liberi rimasti per Cena e Koba, decisamente utili).
Tra un turno e l'altro tento anche di andare a comprare l'albetto speciale di Leo Ortolani, convinto che sia reperibile solo nella Starcon Comics (invece c'è anche alla reception), e convinto che questa sia aperta negli stessi orari della convention e non solo dalle 14 in poi. Alla fine lo prenderò appunto alla reception, una copia per me e una per un amico che mi ha chiesto di procurarglielo, anche non autografato (ma l'intenzione di farlo autografare ce l'ho).
Tra gli utenti della sala giochi di quest'anno abbiamo anche Trekker in erba, come Adam, il figlio di Alberto Franchi, che resta da noi buona parte della mattina, in uniforme da stormtrooper, a gioare prima con Angelo e poi con me a Star Warp e alla corsa dei tribli assieme a Federica, ma vergognosamente vinco sempre io.
Finalmente arrivano Alessandro e Darragh, giusto poco prima che il mio turno in sala finisca e io debba spostarmi al baby club al piano di sopra. L'incontro è giocoforza breve ma piacevole e ne approfitto anche per dar loro una scheda del Quizzone Multiambientazione, che però non rivedrò mai.
A pranzo è previsto un comitato di Star Trek che viene addirittura sdoppiato per abbondanza di giocatori. Nella seconda copia ci sono in origine due posti vuoti, per i quali ci offriamo io e Sara, ma poi si riducono a uno solo che giocherò io (ovviamente nel ruolo di una donna, come è tradizione). La mia sfilza di vittorie non vale per i comitati, e infatti non mi avvicino ai miei obiettivi neanche di striscio.
Dopo pranzo dovrebbe esserci il mio comitato con dentro Saleria. La coincidenza con l'uscita del libro è, appunto una coincidenza, ma in ogni caso il gioco non parte perché i giocatori non bastano. Poco male, lo ripresenterò (se tutto va bene) nel 2017.
Nel pomeriggio c'è chi si occupa di organizzare i tavoli della cena con delitto (essendo fresca di matrimonio dovrebbe trovarlo facile, ma mi sa di no) e iniziano ad arrivare altri volti noti, tra cui Michele Palermo (che anche quest'anno continua imperterrito a non chiamarsi Riccardo, non so perché) di cui immaginavo la presenza perché avevo visto il suo nome negli iscritti alla Koba, ma che fisicamente ancora non era presente.
Daniele tenta di organizzare una partita a Capitano Mio Capitano con Alessio, Anna e il sottoscritto. Non la finiamo perché Anna non lo trova molto adatto a lei, e così ripieghiamo su Star Fluxx mentre dietro di noi si avvia a partire il Potter Pursuit. Vinco una prima partita al volo e ne facciamo una seconda che Alessio lascia dovendo iniziare le sue lezioni di [omissis]. A un certo punto mi ritrovo ad avere davanti quasi tutte le carte immaginabili, nonché una serie di bellissime cosette in mano quando Anna gioca una carta che le permette di scambiarsi di posto con me e appropriarsi di tutto. Nonostante questo, vinco con le sue cinque carte scarse e per di più mentre sto parlando con Pierpaolo che mi sta annunciando i problemi ferroviari dell'ultimo minuto e dunque il suo probabile ritardo per il giorno dopo.
Fatto questo, mi reco in baby club (sempre deserto, a parte Riccardo che è lì di turno e Daniele che arriva poco dopo) e ne approfitto per ripassare le informazioni della Cena con Delitto che si terrà di lì a poco.
Abbiamo anche quest'anno un nutrito numero di partecipanti, intorno ai sessanta, e quest'anno Angelo ha provveduto a realizzare per tutti una spillina dell'evento. Ce ne sono anche per i master/indiziati, ma al tavolo ci rendiamo conto che a Sara manca. Quando Angelo arriva glielo facciamo notare, supponendo che semplicemente non fosse lì quando le ha distribuite, e invece no, lui l'ha proprio data a Riccardo al posto suo :-P
È questo il giorno in cui il vantaggio dei pasti a buffet si mostra in tutto il suo splendore: riesco a mangiare TUTTO (a parte il dolce, che ancora non è disponibile) prima ancora dell'inizio delle indagini, e non devo portarmi piatti in giro né temere che me li portino via se li lascio al tavolo.
Nelle discussioni pre-cena, Daniele è contentissimo del suo ruolo (innocente, ma fermamente convinto e contento di essere l'assassino) perché sono anni che propone ad Angelo di dargliene uno simile. Io, tanto per farmi prendere in odio, faccio notare che il mio gliel'avevo proposto giusto alla scorsa STICCON, al che Sara propone a Daniele di proporre le cose a me e farle proporre da me ad Angelo da adesso in poi :-P
Come sempre, la Cena con Delitto è un evento e non manca mai l'occasione di farsi quattro risate (quattro? Ma no, molte di più) prima durante e dopo. Io mi diverto anche a gettare frasi ad arte, come quando alla domanda "Sei stato tu?" rispondo "No" per poi aggiungere "se qualcuno risponde di sì bisognerà iniziare a preoccuparsi", ben sapendo che è esattamente quello che avrebbe risposto Daniele (foreshadowing at its best).
Uno dei tavoli accoglie gli interrogati sotto minaccia di forchettata in caso di menzogne. Solo che a impugnare la forchetta è Michele, che si becca un mio solenne "Tu sai che io potrei essere il tuo master per la Koba, vero?" Chi di minaccia ferisce...
Alla fine, tre tavoli accuseranno il povero innocente Luca (che peraltro se ne andava in giro per la sala con un palloncino rosa legato a un piede), due Daniele (nonostante fosse troppo palesemente colpevole per esserlo davvero) e altri arriveranno alla soluzione, uno in particolare, come avviene ogni anno, con una precisione di dettaglio impressionante, che non a caso gli varrà il primo posto.
Quando torniamo su mi soffermo per la prima volta a guardare i cartelloni che rievocano i vari anni di STICCON. Cerco quello della mia prima STICCON dove so che c'è una foto mia e di amici intenti a guardare Galaxy Quest su un televisore all'ingresso, poi do un'occhiata alle altre e mi fermo un attimo sulla foto di gruppo del 2014... scoprendo che incidentalmente conteneva un indizio per il delitto di quest'anno: Paolo Attivissimo alla mia sinistra e io che guardo ostentatamente nella direzione opposta con l'aria di chi vorrebbe strangolarlo lì per lì. Essì, noi della Sala Giochi STICCON siamo avanti :-D

Tecnicamente, tra la cena e la Kobayashy Maru passano ore, ma noi dobbiamo organizzarci, e iniziamo quasi subito a fare con Angelo il punto della situazione, preparare le cartelline dei master e quant'altro. Quando Angelo chiede a me e Daniele di rimontare un cartone, capisco quale sia lo scopo e mi assicuro di far sì che NON sia Angelo a fare i buchi da dove dovranno passare le famigerate palline da ping pong, ben memore dei suoi quattro fori di cui uno solo davvero largo a sufficienza perché ce ne passasse una. A stento.
Mi produco perciò nella perforazione quando arriva in sala Riccardo (non quello dello staff, il giocatore/portiere del Piccadilly) che, giustamente, mi guarda perplesso. Gli spiego che stiamo per partire con la Koba che durerà fino a verso le 3 e la sua reazione anzichè "Voi siete matti" è "Voglio partecipare!" Bravo, così si fa! :-D
Dopo un surreale discorso tra me e Daniele sulla possibilità di inserire un undicesimo giocatore in qualche squadra (possibilità già assodata, ma per qualche motivo Daniele si ostina a farmi notare che non possiamo aggiungere un giocatore a una squadra che già ne ha 11, cosa che però io non volevo fare, anche perché di squadre da 11 ce n'era una sola), scopriamo che in realtà c'è stato qualche spostamento e la Respect, vincitrice dello scorso anno, ha ancora un posto vuoto, che viene prontamente riempito.
Quest'anno è stata programmata una riunione dei capitano alle 22.30 che, puntualmente, salta, un po' perché alcuni capitani sono impegnati a fare altro (tipo il gioco sul palco), un po' perché quelli che ci sono li mandiamo via noi, essendo ancora nel pieno dei preparativi, che si protrarranno ancora a lungo. Intanto ci ha raggiunti Fabio, che si unirà a noi come sesto master (Riccardo, stavolta sì quello dello staff giochi, non sarà dei nostri se non per un piccolo supporto nella prima prova). Ripassiamo tutto il da farsi, modifichiamo la mappe per i capitani per rispecchiare delle modifiche obbligate dell'ultimo minuto, finiamo di distribuire materiale in giro per la convention e infine, correndo perché siamo in ritardo, ci avviamo alla sala principale.
E sì, noi siamo in ritardo, ma il gioco sul palco lo è ancora di più, e ci porta via quasi un'ora di tempo!!!
Alla fine le squadre si riuniscono, pur con qualche defezione. Io, previa richiesta di consenso agli altri, mi riprendo la Respect e non devo faticare troppo a recuperare i vari giocatori (DOPO che sono scesi dal palco, vale a dire). Oltre al già citato e nuovissimo Riccardo vero, abbiamo anche il Riccardo falso, ovvero Michele, che riprende il suo ruolo di capitano, assieme a Diego, Laura e Stefano (che Angelo ribattezzerà Michele, consolante per quel che mi riguarda) e altri nuovi come Sandra, Alberto (nome molto gettonato) ed Ellen. In effetti quest'anno abbiamo moltissime presone alla prima Starcon E alla prima Kobayashi, yay!
Angelo, che notoriamente era in fila per il dolce quando distribuivano il dono della sintesi (:-P), dà tutte le spiegazioni del caso e qualcuna in più, e poi si parte con le prime due prove comuni. La prima, novità dell'anno, è una specie di "musichiere visivo" nel quale bisogna riconoscere la serie da cui è stato tratto un fotogramma, impugnare il cucchiaio corrispondente e usarlo per trasportare una pallina da ping pong in un bicchiere. C'è qualche problema logistico ma si parte, con una serie di fotogrammi che non di rado si rivelano a trabocchetto. Data la posizione un po' scomoda, vengono inseriti nel gioco dei membri atti a fare da "portavoce", che possono guardare lo schermo dalla prima fila e dovrebbero comunicare a gran voce di che serie si tratti ma, nella sostanza, non lo fanno quasi mai.
La Respect se la cava con un decente terzo posto che si rovinerà alla grande nella seconda prova comune, l'immancabile passaggio di energia, come unica squadra a fare 5 errori (dei quali però uno spettacolare, con Riccardo che riesce non solo a sbagliare ma a contagiare le tre persone dietro di lui scatenando una serie di falli impressionante). Alla fine delle due prove iniziali sarà quinta in classifica e ultima (causa un pari merito) a lasciare la sala durante le partenze scalate di 30 secondi. Da considerare che ci sono sei squadre, ma solo cinque prove, e se non si trova una prova libera tocca aspettare.
Angelo avverte i master di contare loro i 30 secondi a scalare. Va da sé che lo fa lui per le prime squadre e poi, uscita la sua, più nessuno... fortuna che sono previdente e stavo portando il conteggio di tutti anche io... :-P
La Respect si lancia subito sulla prima prova, trovandola libera e risolvendola in una frazione del tempo disponibile (a tutti gli effetti serve loro più tempo a descriverla che a svolgerla), ma da lì in poi si mette all'inseguimento della squadra di Fabio e deve aspettarla sia per la prova degli aeroplani (anche questa risolta in 1/4 del tempo) che per quella delle infernali palline di... no, non me lo farete dire in questo modo, no. Nonostante i buchi più gestibili, il problema è che Riccardo ha pensato bene di mettere il cartone in terra e non su un rialzo come lo scorso anno, il che implica che la difficoltà sia comunque notevole e, come sempre, non c'è speranza di superare la prova, che porta a sprecare 10 preziosi minuti del tempo già risicato (avremmo dovuto iniziare le prove alle 23.30 e siamo partiti all'una passata...). Viene tentata un'altra prova nuova, il Pictionary, ma il tempo è insufficiente, anche se l'abilità della squadra è notevole, complimenti.
Siamo in effetti tanto stretti che purtroppo l'ultima prova salta, a stento c'è il tempo di spiegarla e non sarebbe possibile effettuarla senza sforare l'orario limite del centro congressi, perciò siamo costretti a chiudere.
Angelo è dispiaciuto, ma i giocatori si sono divertiti lo stesso e non sembrano convididere le sue preoccupazioni.
Recuperate le nostre cose dalla sala giochi, lasciamo il centro e torniamo ai rispettivi alberghi. Io mi preparo a una nottata insonne che però non ci sarà.

In ordine sparso:
- quest'anno in sala abbiamo un megacruciverba alla parete alla cui soluzione tutti possono contribuire. Angelo resterà di sasso scoprendo che una delle definizioni è "IDIC (Infinite Diversità in Infinite Combinazioni)" dove la parte tra parentesi è letteralmente la risposta.
- il morto di quest'anno è Paolo Attivissimo, che si è prestato anche a essere fotografato "da morto" con un boa di struzzo al collo (storia lunga). Il problema è che sia l'annuncio della sua "morte" che l'annuncio della mia colpa vengono accolti da scrosci di applausi... ehm...
- da notare il momento in cui, interrogato da un tavolo durante la cena, mi ritrovo di fronte proprio Paolo e non posso evitare di esclamare "Ah, ma è resuscitato, tutto a posto allora"

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