venerdì 24 maggio 2013

STICCON giorno 1

La giornata inizia nel migliore dei modi: dormo a rate svegliandomi di continuo e alla fine, quando mia sorella esce di casa, decido di alzarmi. Sono le sette e qualcosa e il mio treno per Bari parte tra quasi tre ore...!
Dopo colazione faccio un salto su Facebook a recuperare e stampare i bandi dei giochi di Matteo per poterli affiggere in sala già oggi. Assieme a spazzolino e dentifricio sono le ultime cose da mettere in valigia, e finalmente posso chiuderla.
Perdo un po' di tempo online facendomi anche qualche partita a Magic (due le perdo, due le vinco per abbandono nei primissimi turni, facendomi venire dubbi sulla mia bruttezza in rete, all'ultima rinuncio io perché terribilmente noiosa).
Alla fine arriva l'ora. Ultimo passaggio in bagno, prendo marsupio e telefoni e mi avvio. Il tempo è osceno ma almeno non piove.
Arrivo in stazione e un treno mi passa davanti, ma è solo in transito. Quello giusto arriva tardi come al solito, ma almeno è il nuovo modello ed è pure quasi vuoto.
Poco prima di scendere dal treno, arriva l'immancabile telefonata dall'ufficio.
A Bari devo attendere oltre un'ora, così giro un po'. Passo da un bancomat, poi a prendere un megagelato fondente e cocco, infine a informarmi sul prezzo (che risulta altino) di un orologio che vorrei regalare a mia sorella per l'imminente compleanno. Nel mentre mi chiama Marcello per sincerarsi di avere il numero corretto. Ce l'ha, ma rischia di credere il contrario perché ci metto un bel po' a sentire il telefono...
Alla fine, con un po' di anticipo, mi dirigo in stazione, mentre dal cilo inizia a cadere qualche goccia... Faccio appena in tempo a salire sul treno (già pronto sul binario) che si scatena un intenso quanto breve diluvio.
Sbeffeggiando interiormente la pioggia, vado a sedermi al mio posto. A parte me, lì c'è solo una signora che si scusa per aver scambiato il posto col mio. Le faccio presente che no, il mio è il 16A ed è lì che sono seduto, ma lei afferma che ha lei il 16A. Si scoprirà poi che invece ha il 18, e resterò beatamente solo per una buona metà del viaggio, prima che un tipo particolarmente irritante decida di lasciare il suo posto e venirsi a piazzare di fronte a me.
Riesco comunque a proseguire imperterrito la mia lettura di Game of Thrones, interrompendola solo per ricevere due telefonate di fila dall'ufficio e una di aggiornamento da Marcello.
Arrivato a Rimini, quest'ultimo mi sta già attendendo e, tra giri dovuti a strade chiuse e insolito traffico, mi scorta all'albergo.
Qui scatta la caccia alla camera: 86, terzo piano. Salgo a quello che presumo essere il terzo piano, in concreto il sottotetto, ma non ci vedo ombra di camere. A quel punto scendo di un piano, e qui le camere ci sono, ma una rapida ispezione mi permette di scoprire che si fermano a 80. A questo punto opto per l'ascensore, che mi dà conferma che la mia prima scelta di piano era quella giusta. Sì ma... le camere? Ah eccole: abbastanza nascoste ma ci sono. E sì, è il sottotetto e ho una camera spiovente ma carina, con ben più letti di quanti me ne servano.
Marcello mi accompagna poi in convention. Prendiamo accordi di massima per il ritorno e mi annuncia l'esistenza di una nuova gelateria a Bellaria, poi ci salutiamo.
Doveroso passaggio alla reception a prendere il pass, entro senza che nessuno mi si fili e scendo dritto in sala giochi dove trovo Angelo davanti a... ma che ci fa lì un muro??? Mi viene spiegato che è stato tirato su l'anno scorso e ora la sala, un tempo a vista, ha, appunto, un muro davanti. Se non altro lo usiamo per appendere i bandi dei giochi.
Faccio un salto nella sala vera e propria dove è giá in corso un comitato. Saluto a gran voce ma devo aver padtoneggiato l'arte ninja del nascondersi on piena vista perché nessuno nota la mia presenza...
Angelo mi aggiorna sulla situazione e mi iscrivo al GGGG, il Grande Gioco del Giovedì Galattico, che terrà banco in serata.
Sulle scale durante il ritorno in sala mi intercetta anche Alberto Priora, il garzone della Macelleria (letteraria, si intende) con cui scambio due chiacchiere al volo.
Tra chiacchiere e saluti arriva la sorprendente pausa cena: pasta buona, e portano perfino il bis, acqua a gettito continuo, pane caldo, secondo decente e perfino il dolce è degno di nota. Le patate (arrosto) non mancano, ma per il resto iniziamo a preoccuparci...
L'attesa per il GGGG è lunga, i giocatori fatocano a radunarsi, ma alla fine in qualche modo si formano le squadre. Sono con Rosa Minniti, che conosco, Antonio Mercurio, già incrociato, e tali Stefano e Luca di cui faccio la conoscenza sul momento. Ci vengono illustrate prove e regole e si parte dalla versione Star Wars della coda dell'asino, in cui Stefano ci fa guadagnare il primo punto. Le mie manine piccole e delicate fanno bupna parte del lavoro di recuperare oggetti in una sorta di melma nella seconda prova, ma non riesco, ahimé, a infilare più di due volte su dieci il disco di Tron in un bastone. Mi consolerà poi scoprire che c'è solo un'altra squadra a due e tutte le altre a zero, ma il minimo per il punto era tre.
Procediamo tra taboo, mimi e duelli vari, ma la vittoria non ci arride e terminiamo a zero punti, come quasi tutti tranne le due squadre rispettivamente a otto e nove. Pazienza, comunque ci siamo divertiti... e forse è il caso di andare a dormire.
Approfitto per una breve missione esplorativa a cercare la gelateria descrittami da Marcello ma, complice anche il fatto che ne ho dimenticato il nome, non la trovo. Riproverò.

2 commenti:

Fed Zeppelin ha detto...

io insisto: e il tortino al cioccolato? non era da quelle parti che lo facevano?

CMT ha detto...

Da quelle parti, sì, ma a all'Arcangelo di Santarcangelo. Di solito ci andavamo con Marcello & company a cena il Sabato sera, ma Marcello (e pure company) non vengono in STICCON da un po' e non siamo riusciti a organizzare niente