martedì 5 maggio 2015

STARCON 2015 - Giorno 2

Dormo poco, sai che novità, e scendo ben presto a fare colazione in albergo. L'assortimento di cibarie è ragguardevole, quello che mi manca è la parte liquida... mi aggiro come un'anima in pena per un po' prima di notare le macchine distributrici. Una, tanto per cominciare, non funziona. L'altra sì, ma già ad occhio quello che sta erogando non è neanche parente di un cappuccino, e l'assaggio conferma, per cui resterà nella tazza, grazie.
Fortuna che devo comunque andare in convention presto per aprire la sala e, quando entro, scopro con delizia che il bar è già aperto. Il tempo di fare un salto su, poi richiudo (tanto mancano venti minuti) e vado a farmi un cappuccino come si deve. Sì ma intanto... cos'è che avevo chiuso io ieri sera? Lo sgabuzzino? Pensavo di sì, ma a stento tocco la serratura con la chiave che la porta mi si apre davanti tipo film dell'orrore... andiamo bene...
Approfitto del "limbo" prima dell'apertura ufficiale del centro per migliorare la mia cultura sui giochi presenti (abbiamo in gestione diverse nuove cosette legate al Dr. Who, ad esempio) e dare un'occhiata alla situazione dei giochi di comitato previsti in giornata, quasi tutti già pieni.
Poco dopo vedo arrivare Angelo e Federica, anzi per meglio dire li vedo assorti in conversazione con la vittima della Cena con Delitto... dell'anno prossimo! Questo sì che si chiama portarsi avanti col lavoro (e no, non ho alcuna intenzione di dire di chi si tratti)! A questo punto, è il caso di aprire al pubblico e...
-- Piccola digressione --
Quest'anno avevo preparato, abbastanza inaspettatamente perché fino a poco prima della convention non ero riuscito a far nulla, due giochi di comitato, entrambi in ambientazione Star Trek. A programma erano stati collocati uno durante la cena di giovedì, e ne abbiamo già parlato, e uno prima della cena di giovedì e... ehm... a meno di giocarlo in treno sarebbe stato complicato gestirlo, perciò era stato rimpiazzato (credo con una replica di qualcosa, non ho più chiesto) ed era rimasto orfano di collocazione, e inserito in uno slot random della giornata di venerdì. Giovedì sera, però, era arrivato un messaggio di Matteo che ci informava che il suo gioco fantasy previsto per sabato pomeriggio non era pronto, e quindi ci ritrovavamo uno slot libero (questo capito in realtà solo dopo uno scambio di SMS, perché in origine il senso dell'affermazione ci era sfuggito... ed era ancora giovedì sera...). Avevamo deciso di pensare a come risolvere la cosa la mattina dopo, ed è quello che ricordo ad Angelo e Fede appena entrano in sala. Sostituire il gioco con una replica di un altro fantasy non sarebbe impossibile, ma è da poco che giochiamo fantasy e si rischierebbe qualcosa di troppo recente e dunque già giocato dagli attuali candidati. Alla fine, decidiamo che al posto del fantasy ci andrà il mio Star Trek)
-- Fine digressione --
... iniziamo ad appendere i fogli per l'iscrizione alla Kobayashy Maru, e poi do una mano a Federica ad affiggere in giro per le sale i volantini che invitano ad iscriversi. Quando torno su, mi ritrovo davanti un volto noto con un Onix in spalla.
In effetti sapevo che un mio amico, Nazareno, aveva deciso di visitare la STICCON per la prima volta (sì, lo so, STARCON, ma non potevo scrivere "visitare la STARCON per la prima volta", perché tecnicamente era la prima volta per tutti, no?), ma non sapevo quando di preciso sarebbe arrivato, e meno che mai che mi sarebbe spuntato davanti in sala giochi. Approfitto perciò della sua presenza per fare il mio primo, vero giro della convention, illustrandogli quello che c'è nelle varie sale e i vari perché e percome (mentre a lui arrivano gli immancabili complimenti per il cosplay). È a questo punto che mi rendo conto di come la sala venditori sia più nutrita dell'anno scorso, sia a livello di banchi che di materiale, e più in là avrò modo di sentire uno dei venditori alla sua prima esperienza in loco esprimere un parere decisamente positivo (bene, continuiamo così!)
Arriviamo fin giù alla Sala Borg, dove mi coglie un istante di nostalgia per la vecchia location della Sala Giochi (sì, ma no, cioè, viene ma passa, non è che sto chiedendo di tornarci, eh!), che vista così vuota mette anche un po' di malinconia, anche se poi verrà usata per le lezioni di... no, vi prego, non chiedetemi di scriverlo... non non è porno, è Klingon, la sbaglio di sicuro, tanto ci siamo capiti no? Combattimento, arma, teste tagliate, quella roba lì (a onor del vero teste tagliate non ce ne sono state, ma le menzioni delle stesse sono state ottime e abbondanti, vero Alessio?)
La Sala Borg in questione è stranamente libera al momento. Viene anche voglia di entrarci (a posteriori, per Nazareno sarebbe stato possibile solo previa separazione dall'Onix), però immagino che Pierpaolo vorrà provarla e preferirei aspettare il suo arrivo, perciò rimandiamo (folli! mai rimandare quando la sala è libera!)
Inutile dire che il giro si conclude là dove era partito, ovvero in Sala Giochi. Qui, oltre a illustrare per la prima volta Ultima Frontiera (e fare una partita in cui Daniele decide di prendere per sé praticamente tutto il mazzo e lasciarci a guardarlo sconsolati) faccio la mia prima partita allo Star Fluxx tradotto da Angelo (nonché mia prima partita a Fluxx, Star o meno e tradotto da Angelo o meno che sia, in assoluto).
Mi rendo conto di essere stato parco di informazioni quando, nei giorni scorsi, ho parlato a Nazareno della convention, e mi ritrovo a spiegargli che in effetti per la pausa pranzo siamo chiusi, ma noi dello staff per lo più restiamo dentro avendo il ristorante qui. Lui giustamente chiede lumi su dove poter andare a mangiare qualcosa (tanto di posti non ne mancano). Faccio appena in tempo a dirgli che, se non dovessi servire per tappare qualche buco in un comitato, magari potrei accompagnarlo e mangiare fuori anche io, che Federica, con un tempismo sbalorditivo, arriva a comunicarmi che in effetti serve una persona per riempire il suo comitato (cosa per la quale mi ero reso disponibile in mattinata giacché Pierpaolo sarebbe arrivato solo dopo pranzo). Ah be'. Comunque mi trasformo in CMTomTom e do le indicazioni per raggiungere lo Sporting, che ci sta sempre bene.
Il pranzo, dunque, mi vede nei panni di un nobile di basso rango in quel di Westeros. Federica si scusa preventivamente per gli eventuali errori di battitura nel testo, dato che ha finito di scrivere i giochi molto tardi, al che io abbasso gli occhi sul foglio, li rialzo e annuncio che sì, in effetti c'è almeno un errore di battitura che spiega tutto: "molti sanno" era diventato "molti sonno" :-D
Mentre do fondo alle mie abilità diplomatiche per impedire matrimoni, evitare nomine scomode e, sì, alla fine anche organizzare "incidenti di caccia" (Riccardo, tu però te le vai a cercare...!), mi arriva una telefonata di Pierpaolo che mi illumina sulla situazione del suo viaggio. Gli dico di farmi sapere quando sarà quasi a Bellaria, ma in realtà mi muoverò prima a prescindere, in modo da essere già in stazione all'arrivo del treno.
Nel dirigermi al randez-vouz recupero anche Nazareno, che si mostra lieto di accompagnarmi (del resto ha già conosciuto Pierpaolo a Lucca), e così poco dopo pranzo sono in giro per la cittadina a illustrare come sempre le varie cose che me la fanno apprezzare anche fuor di Convention (sì, le ripeto di continuo, lo so, ma che ci posso fare? Mi piace e ci sto bene), e a parlare delle attività previste dalla sala per il resto della giornata. Faccio anche venire voglia a Nazareno di cimentarsi in cose come la Cena con Delitto (ma il prezzo della cena che dovrebbe pagarsi a parte, avendo il solo ingresso, finisce per scoraggiarlo, e non mi sento di dargli torto) e la Kobayashy Maru, anche se io per primo penso che, dovendo lui tornare a casa dopo, l'orario sia alquanto proibitivo.
Quello del treno, l'orario dico, al contrario è alquanto rispettato, e non dobbiamo attendere molto prima di vedere Pierpaolo che si dirige verso di noi... alquanto stupito del fatto di non starsi dirigendo "verso di me", visto che non sapeva che Nazareno sarebbe stato dei nostri.
Tra una chiacchiera e l'altra ci dirigiamo verso l'albergo, dove lascio che Pierpaolo se ne vada a sistemarsi su in camera mentre noi restiamo ad attenderlo di fronte, sul lungomare. Per due volte sembra che stia iniziando a piovere, ma in realtà cadrà forse una goccia e mezza d'acqua.
Quando vedo qualcuno che sta per uscire dalla porta dell'hotel mi faccio avanti, solo per scoprire che non si tratta di Pierpaolo. Ma... un attimo... Matteo e Camilla?
Inizio a sbracciarmi e chiamare Matteo tentando di attirare la loro attenzione, con scarsissimi risultati, finché Camilla, infine, mi nota. Sappiatelo, è una scena che si ripeterà almeno altre due volte prima della fine della convention.
Faccio una veloce presentazione, spiego perché sto davanti all'hotel, e ne consegue che i due nuovi arrivati decidono di unirsi a noi per andare poi in convention tutti assieme. Ne consegue anche che, per la seconda volta in pochi minuti, Pierpaolo esca da un posto aspettandosi determinate persone in attesa e ne trovi di extra. Sorvolo sugli argomenti toccati lungo la strada, ma non sul fatto che, non per la prima volta, mi cada lo sguardo sui gelati del Fauno e mi riprometta di comprarmene uno prima che la convention sia finita (no, non lo farò mai).
Tornati dentro, do il tempo a Pierpaolo di salutare gli altri per poi dirigerlo opportunamente al banco e iscriverlo a tutto l'iscrivibile. Ne approfitto anche per dare un foglio del Quizzone a Nazareno (perché non l'avessi fatto già prima, è un mistero che a oggi non sono in grado di risolvere). Naz e Pierpaolo si accaparrano anche gli ultimi due posti rimasti del comitato del Dr. Who che si terrà nel pomeriggio (ma che poi finirò per giocare anche io, sostituendo un assente), mentre io vengo reso edotto del mio ruolo nella Cena con Delitto che si terrà, giustappunto, a cena (e sono innocente, sia chiaro).
Facciamo un altro giro per le sale, per dar modo a Pierpaolo di iniziare a disperarsi davanti ai banchi dei venditori (^__^;), e a Nazareno di mettersi a rispondere alle domande del Quizzone. Per inciso, io non conosco le risposte (ho accesso al foglio per le correzioni, ma contiene solo la lettera relativa alla risposta giusta e non la risposta in sé, e comunque la memoria eidetica l'ho lasciata da qualche parte nel '73 e mi sono dimenticato dove), e se anche le conoscessi non gliele direi, ma quando arriviamo al foglio delle domande sull'Universo Marvel cinematografico non riesco a evitare di ripetere "la so, la so" come un cretino (continuando però imperterrito a tenermela per me), laddove la mia reazione alla maggioranza delle domande in altre categorie si poteva riassumere in "eh???"
Scendiamo anche stavolta nel seminterrato - dove la Sala Borg è ormai inaccessibile, ma scopriamo appunto che c'è Alessio intento a dare lezioni di... quella roba là, e Pierpaolo si ripromette di tornarci, e magari provarci, il giorno dopo - e passiamo dal bar, dove io prendo il solito cappuccino e i miei due accompagnatori si dividono in maniera involontariamente iniqua un cornetto al cioccolato (che forse, visti i risultati dopo che la signora del bar l'ha gentilmente tagliato, sarebbe stato opportuno definire "al mezzo cioccolato").
Questo pomeriggio c'è Alexander Siddig sul palco, ma io neanche lo so, convinto che gli ospiti siano come sempre solo sabato e domenica. E sì, d'accordo, ho un programma (anche più d'uno, per la sala ne girano tanti) e sì, l'ho anche letto, e sì, volevo vederlo, e sì, è ancora Venerdì, ma abbiate pazienza... Comunque sia, è un problema relativo, perché tanto c'è anche domenica, e intanto in sala giochi c'è gente (no, dico, GENTE!), e ci sono persone che entrano e chiedono giochi (no, dico, CHIEDONO!), e persone che vorrebbero giocare agli scacchi 3D (no, dico... anzi, no, non dico, non sono ancora riuscito a capire come ci si giochi, sul serio, mi metterò a studiare per l'anno prossimo), e poi è quasi l'ora del comitato del Dr. Who e c'è un posto libero, per cui che si fa? Si gioca, fallendo miseramente nell'intento di vincere, anche perché Angelo ha assegnato a questo povero personaggio un obiettivo impossibile quasi come uscire a cena col dottore in persona (ma c'è da dire che i personaggi che mi permettono di tirar fuori la mia vena acida sono sempre ben accetti, specie dopo l'iperdiplomatico del gioco a pranzo, e questo non fa eccezione).
Nazareno fa qualche acquisto e poi ci lascia poco prima di cena, già con l'intenzione di restare più a lungo il prossimo anno. Io propongo un ultimo giro pre-delitto nell'area venditori e... cosa vedo? Al banco di Massimo Spettoli c'è nientemeno che Massimo Spettoli, giustappunto. Erano almeno due anni di fila che non lo vedevo in convention, e al sottoscritto vederlo fa piacere. Al portafogli del sottoscritto meno, perché finché passo dal suo banco e basta amen, se passo dal suo banco e mi fermo a chiacchierare finisce che il suo banco lo guardo anche, e devo faticare più del solito a convincermi che no, non c'è assolutamente niente che vorrei comprare là in mezzo. Va da sé che anche Pierpaolo (che tende a notare il contenuto dei banchi già di suo) viene a fare la conoscenza di Massimo e capisce il perché dei miei problemi nel corso una breve discussione su argomenti vari. Nel mentre, punto l'oggetto che si impone come acquisto inevitabile (quello che: se anche arrivi a legarti le mani dietro la schiena e bruciare il portafogli per non comprare niente, quello lo prendi lo stesso, a costo di salvare il bancomat dalle fiamme coi denti. A parte che forse bruciare il portafogli non è esattamente una buona idea per risparmiare, a ben pensarci... :-|)
Sì, lo so che non ho detto di che si tratta, ne riparlerò a tempo debito.
La Cena con Delitto di quest'anno non ha un vero delitto quanto una serie di strane circostanze, e una volta tanto noi master non siamo sospettati ma testimoni. Forse il mistero non è poi troppo difficile, visto che, anche escludendo il tavolo vincitore che riscrive praticamente la trama pari pari a come la conoscevamo noi, anche gli altri individuano abbastanza bene il colpevole, pur attribuendogli complici che non c'erano, con l'unica eccezione di un tavolo che prende troppo per buona l'affermazione "Angelo quest'anno è paranoico" che ripetevo a ogni spron battuto e decide che sia, essenzialmente, la risposta da dare.
Ma la giornata non è certo finita, anzi!
Mentre Pierpaolo decide di andare in sala K7 (ma perché K7? E soprattutto perché non c'era scritto da nessuna parte che si chiamasse K7?) a guardarsi Guardiani della Galassia, io mi reco in Sala Giochi per la riunione a porte chiuse dei Master della Kobayashy Maru, che quest'anno è tornata alle origini e vede le squadre nei panni di cadetti della flotta intenti a fronteggiare il famigerato test in questione.
Qui urge una piccola premessa: chi mi conosce sa che io e la Koba abbiamo poco in comune; non l'ho mai giocata in nessuna delle mie Sticcon, che fosse da utente o collaboratore, fino all'anno scorso, temendo (a buona ragione) che interferisse col mio sonno (anche se l'interferenza in questione è alquanto singolare, alla fine dei conti) e mi impedisse di godermi il resto della convention (no, questo no, dopotutto). L'anno scorso, appunto, l'ho giocata per via della presenza di Pierpaolo, che voleva provarla. Quest'anno, dato che Matteo e Camilla si erano chiamati fuori, avendo già poco tempo per la convention per conto loro, mi sono offerto come master, e ho prospettato a Pierpaolo le opzioni che questo gli dava: o la giocava, o lo svegliavo alle tre di notte per entrare in camera :-P
Dato che, appunto, non avrebbe giocato, Matteo si era giustamente offerto per aprire la sala il sabato mattina, il che, come scopro arrivando alla riunione, ha portato all'amletico dilemma: ma come fa ad aprire la sala se serve la chiave e la chiave dobbiamo tenercela noi per chiudere quando andiamo via?
Io il problema non lo vedo: "Siamo nello stesso albergo, gliela do io domani mattina" (a dire il vero mi offrirei direttamente per aprire, ma costringere anche mio cugino a venir giù presto non mi pare carino). La risposta è all'incirca "Sì, ma tu la Koba la fai" a cui replico all'incirca "Sì, ma tanto mi sveglierò prima di loro lo stesso" ^__^;
Risolta la faccenda, vengo istruito su tutto quello che devo sapere della Koba. In apparenza ci sono ben più master del necessario, perché abbiamo solo tre squadre e un pezzettino. Si decide che io affiancherà Daniele e Sara affiancherà Federica... salvo che poi, intanto che noi andiamo in giro ad affiggere cartelli e preparare materiale vario, spunta un'intera quarta squadra e io torno in solitario, mentre Sara e Daniele andranno in coppia.
Come ultima cosa, aiuto Angelo a sistemare un cartone in cui i giocatori, per una delle prove, dovranno riuscire a far entrare ben venti palline da ping pong. Con quattro buchi a disposizione a cui mirare, e uno solo in cui c'è speranza che entrino davvero (il più piccolo è talmente "a misura" che alla fine prometto alla mia squadra che se riescono a far entrare la pallina in quello gliela conto direttamente per venti :-P). Se qualcuno se lo stesse chiedendo: sì, questa è la prova che ha vantato il maggior numero di insulti nei confronti di Angelo.
Da qui in poi, eseguirò il mio lavoro con precisione quasi svizzera... per nulla, perché tanto mi tocca comunque aspettare che Angelo termini le spiegazioni, anche se ho la squadra già censita, raggruppata e pronta a partire (sia all'inizio che per la prova finale).
Il meccanismo di questa Koba è efficace e alquanto snello, e il fatto che sia a tempo (direi principalmente per problemi di orario limitato, tant'è che ci tocca anticipare tutto di mezz'ora onde non farci cacciare dal centro congressi) non stona con le "abilità speciali" che si usano a tempo e le penalizzazioni anch'esse a tempo in caso di infrazioni (che da parte della mia squadra in effetti non ci sono mai state, anzi si autopenalizzavano applicando regole non richieste, altrimenti detto: "non dovete aspettare che vi portino gli altri aerei!" e "Diego, tu sei l'Ufficiale Scientifico, non devi tenere gli occhi a terra...")
Comunque sia, senza scendere troppo in dettagli, la squadra è coesa e ben organizzata, e finisce per passare a pieni voti tre prove e doversi "sacrificare" per due (una fallita per un solo dannato bullone... mi ricorda qualcosa...), che peraltro comprendono le palline di... no, non posso scriverlo così, vabbe'... :-|
Chiudiamo con la consegna delle risposte alla prova parallela e con una prova finale che sembra un numero di ballo sincronizzato - mi domando se qualcuno abbia avuto la prontezza di filmarla - e poi via, verso nuo... verso l'albergo va, che è meglio, tanto già lo so che rimarrò sveglio.


Varie ed eventuali
- come già in altre occasioni, mi capita di avvicinarmi ad Angelo chiamandolo a gran voce solo per restare del tutto ignorato, poi sussurrare "Angelo", quasi al punto di non essermi sentito neanche io, e vederlo voltarsi di scatto in risposta... O__o
- devo mandare il mio file dei cartellini per i comitati a Federica, no, sul serio
- contrariamente all'anno scorso, il dolce c'è anche a pranzo, niente fragole e fettine di mela quest'anno (ma in cambio ci sono le mele al buffet, mentre non mi pare di aver visto le prugne cotte dell'anno scorso). È uno dei motivi che mi porterà a non comprarmi neanche un gelato che sia uno durante tutta la mia permanenza.
- Angelo mi propone alla laurea in ingegneria honoris causa per il mio sistema estemporaneo per far stare su i cartellini del suo comitato. Io mi propongo di mandargli il mio fi... ah be', se lo passeranno, mi auguro :-)

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