mercoledì 25 maggio 2011

STICCON XXV - Parte 3

Si gioca il mio secondo gioco di comitato, particolarmente bastardo, che si conclude giusto a ridosso della cena. Torno fuori e vado di nuovo con Marcello allo Sporting, trovando posto per miracolo perché pare che sia stato tutto prenotato per la serata, una cosa mai vista. Per fortuna arriviamo prima dei prenotanti, altrimenti non so quanto ci avremmo messo a essere serviti, e io mi lancio su una pizza quattro stagioni (pare assurdo, ma mi tocca venire a Bellaria per mangiarne una come si deve, qui una pizzeria su quattro non capisce la differenza tra la quattro stagioni e la capricciosa, al massimo le varia con un ingrediente in più o in meno). Durante la cena parliamo un po' della giornata trascorsa, poi ce la filiamo per sfuggire al caos che sta iniziando a generarsi e andiamo a prenderci un gelato al Lollipop (il famigerato bar che ha la felice idea di chiudere proprio all'ora della pausa pranzo della STICCON, perdendosi un bel po' di clienti, ma che almeno durante la pausa cena è aperto).
Il Sabato è la sera della sfilata dei costumi, e Marcello non ne è propriamente un fan, ma rientra comunque per qualche altra chiacchiera con amici e conoscenti vari e ne approfitto per mostrargli Dominion che non aveva avuto modo di vedere, poi resto giù a chiacchierare col resto dello staff della sala mentre si prepara per la sfilata (OK, resto più che altro a sfottere un paio di persone dello staff, ma sorvoliamo...) finché non è ora di tornare di sopra nella sala principale.
Visto come si mettono le cose (video, comunicazioni, ...) mi dispiace per la povera Federica che non è esattamente a suo agio sui tacchi del costume che indossa, e a cui già normalmente sarebbe toccato aspettare un bel po' visto che il gruppo di Flash Gordon (sì, sono loro) deve sfilare per ultimo. Se non altro, la sua sofferenza sarà premiata col secondo posto.
Tra estrazioni della lotteria e amenità varie la serata si conclude. Torno di sotto a prendere le mie cose e resto ancora un po' con gli altri finché non ci avviamo tutti assieme verso l'albergo... anzi, verso la gelateria. Sì, lo so, è il terzo gelato della giornata, ma ci sta d'incanto.
Mentre torniamo (davvero stavolta) verso l'albergo, parlando del più e del meno, notiamo che Angelo e Federica si sono fermati al famoso forno che sforna (be', è un forno!) brioche e quant'altro anche in piena notte. Noi commentiamo su quanto coraggio ci voglia a prendersi un bombolone dopo un gelato... e neanche sospettiamo che ce li vedremo tornare dopo un po' con in mano una pizzetta a testa ("etta" si fa per dire, da queste parti con ognuna di quelle se ne fanno due!)
A destinazione scopriamo che la STICCON più che terminare si è trasferita sui divanetti del Piccadilly. Consegnandoci le chiavi delle camere, il portiere commenta "non vi dico buonanotte tanto lo so che tra poco tornate". No, decisamente NO. La mia tappa successiva è il letto (be', salvo i passaggi intermedi del caso) e di tornare se ne parla solo la mattina dopo.

Anche Domenica mi unisco al resto della Nautilus per la colazione, chiacchieriamo un po' della serata precedente, delle convention locali passate e presenti (locali nel senso di QUI, non di Bellaria), di varie ed eventuali, poi ci separiamo per tornare in camera prima e in STICCON poi. Gli do appuntamento al centro ma in realtà li rivedrò solo al pranzo, in una megatavolata formata da due tavoli riuniti per l'occasione (sotto lo sguardo allucinato dei camerieri, mi vien detto).
Tanto per cambiare l'Atletico Frappè, ovvero il duo della Nautilus formato quest'anno da Simone e Pierpaolo, ha vinto il torneo di biliardino, ma non è stato ancora premiato. In effetti neanche in Sala Giochi ci sono ancora arrivati i premi, che, quando arrivano, tanto per cambiare non quadrano proprio esattamente con le attività in corso. L'anno scorso avevamo una targa per il CluedoTrek (che non c'era) che avevamo biecamente riciclato per la Caccia al Tosk, quest'anno che al più poteva servire una coppa per la cena con delitto (anche se sarebbe stato difficile assegnarla in effetti, troppi vincitori) c'era quella della Caccia al Tosk (e OK) e del Torneo (che però non era esattamente in corso ed è stata assegnata a decisione arbitrale ma non arbitraria).
Durante la mattinata pare che la Sala Giochi si tramuti improvvisamente in una Sala Disegno. Io mi cimento ancora con le ultime cose delle Olimpiadi delle Razze, ma alla fine decido che alcune non ho proprio speranze di farle e vado a consegnare, anche perché stupidamente convinto che il termine siano le 12.30 e non le 15.00 (ma sarebbe cambiato poco, comunque).
Non c'è moltissimo da fare, perciò obbligo Matteo (e Camilla che si trova coinvolta per caso) a fare una partita a Dominion.
Intanto però la sala pare rianimarsi, il comitato previsto si riempie e ci sono perfino un bel po' di spettatori attorno ai tavoli.
La mattinata va via abbastanza rapida. A pranzo si parla un po' (ma non poi tanto, tavolo grande...) con gli altri della Nautilus e si mangiano di nuovo patate fritte a bastoncino. È Domenica e come l'anno scorso ci sono le lasagne, niente a che fare però con quelle dello Sporting, ahimè.
Durante il pranzo ci passa accanto J.G. Hertzler che viene prontamente invitato ad assaggiare un po' di vino non-locale, ma declina perché è sotto antibiotici (un problema che invece non si porrà neanche un po' alla cena di gala, mah!)
A fine pranzo torno al tavolo dello staff della Sala e trovo Angelo con davanti una pila di piatti del dessert (lui nega che siano tutti suoi, ma le prove?), poi scendiamo di sotto e tra una cosa e l'altra non risaliamo per l'esibizione domenicale degli attori. Io in realtà vado su un secondo per fare una telefonata (che poi non farò) e sbircio il palco... vedendo Chase Masterson e un Nicola Vianello mezzo nudo... O__o Più che sufficiente per farmi tornare giù di corsa, ma a conti fatti rischio anche lì, perché a qualcuno viene la sssssplendida idea di girare uno spot per la Sala Giochi annunciandone lo slogan in video dopo una dose di elio... Mi tocca fare qualche tentativo per riuscire a calarmi nella parte... nel senso che le boccate d'elio non funzionano, almeno fino a quando non ascolto con attenzione i suggerimenti degli esperti (:-P)... e faccio tutto fuorché quello.
Alla fine, armati di palloncini e cartellone volante, ci andiamo a piazzare sulla pedana del teletrasporto e al terzo tentativo (dopo una ricarica d'elio) lo spot riesce, o almeno pare. Proprio in quell'istante passa di lì la Masterson in versione camerierina, con un cappuccino su una mano e un cornetto nell'altra (no, non ho idea del perché), ci guarda paperinare ed esclama "Kate Mulgrew!" (Urge nota per i non informati, Kate Mulgrew è l'attrice ospite dello scorso anno, altrimenti nota come Nonna Papera sia per la pettinatura a tema durante alcune stagioni di non-quel-Voyager che per la voce abbastanza squaqquerante...)
Angelo le chiede se voglia fare lo spot con noi e lei rifiuta. Come dire che trova più dignitoso spogliare gente sul palco che abbassarsi ai nostri livelli... ehhh...
Anche nel pomeriggio i comitati procedono bene, uno che sembra aver bisogno di supporto da parte dello staff finisce per riempirsi quasi del tutto, e si fa giusto in tempo a finirlo che c'è un altro gruppo pronto a rigiocarlo sul momento.
In una pausa approfittiamo per consegnare i trofei, fare un bel po' di foto e trasformare la coppa del torneo in un simpatico ricettacolo per biglietti della lotteria usati.
Prima della tradizionale foto di gruppo iniziamo a mettere via il materiale della sala, cosa che si rivela come sempre abbastanza complicata: gli scatoli che contenevano tutto all'arrivo sembrano non riuscire mai a contenere le stesse cose al ritorno (e comunque ci sono effettivamente delle cose in più). Mentre ci si ingegna a sistemare tutto nel miglior modo possibile, tolgo le batterie alle pistole del LaserTag. Le stiamo rimettendo al loro posto quando una si accende e sul display compaiono tutte le informazioni possibili(!). Le batterie dentro NON ci sono, è assodato, ma lo schermo resta acceso e non c'è verso di spegnerlo. Alla fine qualcuno suggerisce con logica inappuntabile di provare a rimettere dentro le pile, e in effetti neanche il tempo di farlo che lo schermo si spegne(!!!).
Pausa foto, poi si ricomincia. Alla fine tutto sembra a posto, anche se ogni tanto risbuca fuori qualche Tosk, e siamo pronti per la cena di gala. Io passo dalla maglietta della Sala Giochi a una camicia un tantino più elegante, Angelo passa alla maglietta della Sala Giochi (no, non la mia!) e in generale tutti si preparano per tornare alla sala ristorante.
Prima però ci fermiamo a fare qualche foto davanti alla pedana del teletrasporto, e qui matteo ci delizia con un enigma sul cosa la sua uniforme abbia a che fare con il personaggio dell'attore ospite, Geordi Laforge. Alessandra azzarda un "... è negli universi paralleli..." e in quell'istante arriva suo marito, del tutto ignaro sia della conversazione in atto sia del perfetto incastro che sta per causare, e afferma "No, è nel seminterrato..."
Andiamo di sopra e troviamo il tavolo che ci è stato assegnato, praticamente di fronte a quello degli attori. Dalla mia posizione, voltandomi, riesco a vedere una piccola parte di Chase Masterson, ma in cambio vedo in pieno il suo compagno,... solo che lo scambio per un membro dello STIC, Claudio Sonego, e non perché io sia sotto allucinogeni ma perché si somigliano terribilmente e sono anche vestiti quasi uguali. Qualche dubbio mi viene quando vedo Claudio in giro per la sala e simultaneamente seduto al tavolo...
Alla fine la Masterson stessa si fa una foto in mezzo ai due "cugini gemelli" (citazione rubata), e qualcuno si domanda se si assicurerà di riportarsi indietro quello giusto.
Sul tavolo ci aspettano delle bomboniere, spilline del ventincinquennale di Star Trek (molto adeguate) su delle... uhm... err... bare di cartone con dentro dei confetti? OK, forse non dovrebbero essere delle bare ma non sono proprio l'unico a pensare che lo sembrino... ^__^;;;
A tavola sono seduto di fronte ad Angelo, ma soprattutto di fronte all'acqua naturale: è tutta dal lato suo. Lo chiamo per nome diverse volte tentando di farmela passare ma lui non mi sente, alla fine azzardo un "Mario?" e mi risponde! E meno male che i baffi se li è tagliati!!!
Anche quest'anno subisco un tentativo di agguato da parte dell'attore (Burton), che con un minimo preavviso (ma almeno stavolta c'è stato il preavviso!) mi sbuca da dietro, mi si appoggia a una spalla e saluta allegramente la tavolata. Niente agguato invece da parte della Masterson, che peraltro arriva dal lato opposto e non si appoggia a nessuno, ma si inclina abbastanza da chiarire che sì, l'abito di stasera è più lungo e meno rivelatore, ma è tutta una questione di... punti di vista...
Arrivati al momento della torta, Gisella (che ha smesso ormai i panni di venditrice di biglietti della lotteria di beneficenza), che comunque non potrebbe mangiare quella normale, ne condivide con noi una personale comprata al bar, una base di croccante piena di crema e con decorazioni a tema Enterprise. Abbiamo perfino un ospite d'onore a tagliarla, J.G. Hertzler con tanto di stendardo klingon! Faccio notare che "forse" qualcuno dovrebbe immortalare la scena, e subito Angelo impugna la macchina fotografica (di Camilla) e fotografa... prima un suo dito e poi la torta con la mano dell'attore e basta! Io tento di scattare a mia volta, ma il bianco della tovaglia (e della maglia di Angelo) litigano col mio flash, e alla fine di tre foto se ne salva a stento una.
A cena finita, dirigendoci verso la sala per la cerimonia di chiusura, discutiamo dell'idea di avere davvero i costumi di SuperMario per il prossimo anno, assieme ad altri personaggi dei videogiochi, mentre io come è ovvio faccio l'indifferente per evitare eccessivi coinvolgimenti...
Arrivati in sala ci aspetta sul palco la Masterson che ci annuncia di voler cantare una canzone in italiano. Giravano voci inquietanti sul fatto che volesse cantare Romagna Mia (io ho tra le mani la baretta e qualcuno mi suggerisce di provare a lanciargliela e metterla fuori combattimento prima che sia troppo tardi ma, ahimè, sono troppo lontano...), ma in realtà pare con Prayer di Bocelli e poi bissa con Non Dimenticar (continuo a preferirla quando non canta, ma -inserire nome del blog qui-).
Mentre un palloncino vagante porta nella sala lo spirito della Sala Giochi, la cerimonia di chiusura si svolge in maniera abbastanza tranquilla. Ci viene annunciato che non si sa esattamente quando sarà la Reunion né chi possa esserne ospite, ma si sa che sarà a Montecatini (pare che un tentativo di rientro a Riccione sia stato reso impossibile dal fatto che la sola settimana disponibile era quella prima di Natale, quando come è ovvio non sarebbe venuto nessuno). Sono note invece le date della STICCON... dal 24 al 27 Maggio... tragedia! Come faccio ad andarci così vicino a fine mese? ;__; L'ospite non è noto ma pare tenteranno di portare Patrick "Jean Luc Picard" Stewart... Ci riusciranno? Ai posteri l'ardua sentenza.
Quest'anno non abbiamo altro da mettere a posto né "fili cattivi" da sciogliere, quindi dopo un rapido passaggio di sotto a riprendere le nostre cose possiamo tornare in albergo. Per qualche strana ragione, saputo che ripartirò il mattino dopo, Angelo vorrebbe salutarmi anche se stiamo uscendo assieme e stiamo andando allo stesso hotel. In cambio non riesco a salutare Alessandro e Alessandra che sono già andati via.
Anche questa sera la STICCON pare essersi trasferita sui divanetti. C'è meno gente, ma in cambio c'è anche Chase Masterson. Io, comunque, ho un appuntamento con il letto, che raggiungo intorno all'una e mezza.
La mia STICCON è finita, la mia tragedia personale inizia... due ore scarse di sonno e mi risveglio coi dolori di stomaco. Inizialmente sembrano solo i miei soliti compagni di vita, ma dopo un po' iniziano i conati e la nottata se ne va via in modo tutt'altro che piacevole (a oggi non mi sono ancora rimesso del tutto in sesto in effetti, e fino a Martedì sera non ho avuto il coraggio di ingerire nulla di solido).
Di conseguenza non sono per nulla in forma quando il mattino dopo preparo i bagagli e mi avvio alla volta del Centro Congressi, dove ho appuntamento con Marcello. Esco dalla mia stanza giusto in tempo per incontrare Alessandro e Alessandra e rifarmi del saluto mancato, poi mi metto in marcia.
Trascorro con Marcello il tempo che mi resta... prima del treno, si intende! ... poi raggiungo la stazione e... aspetto. A quanto pare c'è un treno che parte sette minuti prima del mio ma sullo stesso binario, e ha già cinque minuti di ritardo (per inciso va anche quello a Bari, ma arriva oltre un'ora dopo).
Il viaggio non è molto piacevole, ma lo trascorro cercando di dormire e non pensarci, e in effetti passa abbastanza in fretta. Stavolta non ci sono posti di fronte a me e quello accanto è libero, se non altro. Qualcuno nelle file più avanti sembra stia parlando di STICCON e Sala Giochi, ma potrebbe essere un delirio del dormiveglia.
Se non altro, sono contento di essere stato male dopo la fine e non prima (anche se avrei peferito non star male del tutto).
Adesso non mi resta che riprendermi... in tutti i sensi.

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