martedì 24 maggio 2011

STICCON XXV - Parte 1

Come ogni anno (o almeno ogni anno in cui è possibile) il 19 Maggio mi sono avviato alla volta di Bellaria, per partecipare alla STICCON 2011.
Il viaggio è iniziato in maniera abbastanza tranquilla: trenino locale Palo-Bari, megagelato in attesa del treno a lunga percorrenza, salita sul treno in questione (con tutta calma visto che nasce a Bari e quindi è lì sui binari già un po' prima di partire).
Come sempre, ho il posto 105. Come sempre, il treno è quasi vuoto. Peccato che i pochi passeggeri che ci sono siano concentrati nei sedili attorno al mio, e mi ritrovo tra una signora ben in carne (di fianco) e una famigliola di madre, padre e marmocchio (di fronte). Comunque sia, il viaggio passa abbastanza tranquillo, tra qualche SMS di aggiornamento a/da amici e parenti, tre telefonate dall'ufficio e la lettura di "Mr. Murder", che si rivela essere perfino a tema dato che uno dei personaggi secondari è un trekker, oibò!
Ho ancora una volta modo di apprezzare il degrado degli annunci delle stazioni durante il viaggio, che partono con uno squillante "Stiamo per arrivare nella stazione di Barletta", per poi procedere con un più pacato "Stiamo per arrivare nella stazione di Foggia", che alla fine del viaggio sarà ormai diventato un "Din... st... brz... click... scen... Din".
In dirittura d'arrivo, Marcello, che devo incontrare in stazione, mi prospetta un lieve ritardo. La cosa non mi preoccupa più di tanto, posso aspettarlo... solo che non devo, perché ho appena messo piede nella stazione di Rimini che un altro suo SMS mi avvisa che è già arrivato...!
Assieme a lui vado a Bellaria e raggiungo l'hotel Piccadilly, che nelle foto da me trovate su internet era rosa ma nella realtà non lo è, tanto che io neanche mi accorgo di esserci passato davanti!
Salutato Marcello, a cui do appuntamento per Sabato, raggiungo l'hotel e recupero le chiavi della mia stanza. Il ragazzo alla reception mi dice che è la 234 e che "crede sia al secondo piano". Io, che di questa cosa ero certo avendo sentito il numero, comincio a preoccuparmi della stabilità spaziotemporale dell'albergo, ma dopo un rapido giro (che mi sarei risparmiato se solo avessi girato a destra invece che a sinistra) assodo che la stanza è al secondo piano, proprio accanto alle scale, e nonostante le premesse ci resterà per tutto il tempo della mia permanenza.
Dopo le foto di rito alla stanza e la sistemazione, lascio l'albergo... mancando in pieno lo scalino davanti all'ingresso, che visto dall'alto sembra piatto e invece non lo è per nulla... Sarà solo l'inizio delle mie disavventure con le scale di questi giorni.
Bellaria è sempre un bel posto in cui passeggiare, ma la mia meta è il Centro Congressi, e scopro con piacere che si trova esattamente in linea retta rispetto all'albergo. Lo raggiungo in men che non si dica e vado alla reception per prendere il mio badge... che non c'è, a quanto pare è stato già dato alla Sala Giochi, una cosa non molto utile visto che per andare a prenderlo in Sala Giochi dovrei entrare e per entrare dovrei avere il badge... Vabbe', la sicurezza mi guarda un tantino male ma mi fa scendere lo stesso, e subito vengo accolto da buona parte del restante staff della sala, guidato da un Angelo barbuto (no, non c'era un essere celestiale con la barba, c'era Angelo che ne sfoggiava una abbastanza evidente, e che lo avrebbe poi portato a scene inquietanti di cui non farò menzione). Recupero il badge, deposito i giochi che mi ero portato dietro (Dominion, Massimo Stordimento e un paio di giochi di comitato) e noto che quest'anno non c'è stato l'assalto ai giochi dell'anno scorso, quando le iscrizioni ai comitati erano piene fin dal giovedì sera. In effetti è una tendenza che resterà marcata durante tutta la STICCON, forse anche a causa della "concorrenza" della sala Jupiter, ma probabilmente anche per un minore afflusso di gente. In parte, avrò modo di scoprire, molte persone che avrebbero dovuto venire non hanno poi potuto farlo per motivi vari.
In concreto, uno dei giochi di comitato previsto per Giovedì stesso deve essere spostato a Venerdì mattina e poi ulteriormente al pomeriggio (anche se alla fine li giocheremo comunque tutti).
Quest'anno, a sottolineare l'emerso divieto di distribuire cibi e bevande nel centro congressi, con conseguente eliminazione del tradizionale Nutella Party di beneficenza, il centro è tappezzato di manifestini di divieto e avvisi di non dar da mangiare allo staff (né, in effetti, ai triboli, che secondo me comunque mangiano meno). La Sala Giochi, invece, è piena di palloncini. I palloncini in sé non sono una grande novità, anche se in genere se ne restano confinati nell'attiguo Baby Club, ma quest'anno c'è a disposizione anche una bombola d'elio e una notevole quantità di palloncini lunghi "modellabili", offerti da Claudio Sonego, cosa che porta da un lato a scene di nevrosi per il rumore della gomma sfregata e qualche scoppio improvviso, e dall'altro a un notevole consumo di elio a scopi impropri...
Mi faccio ragguagliare un po' sulla cena con delitto che si svolgerà venerdì, do un'occhiata in giro ed è ben presto ora di cena. Chiudiamo i giochi nel Baby Club, chiudiamo il Baby Club, e viene posizionato davanti alla porta il piantone... ovvero una grossa pianta (finta). Il mio primo incontro con le patate della STICCON le vede in forma di purè... fatto col preparato.
Anche dopo cena non c'è moltissimo da fare. Ne approfitto per giocare con Angelo a Trekworm (perdendo) e a Dominion (vincendo).
Da segnalare nel pomeriggio l'arrivo di Chase Masterson, una dei due attori ospiti, che si fa il giro delle varie sale e si va a presentare a tutti i collaboratori uno per uno, molto carinamente.

Il Venerdì, come spesso accade in periodo STICCON, mi sveglio molto più presto del necessario e cerco di perdere tempo in attesa che sia ora di colazione. Mi ritrovo a guardare programmi di cucina su reti televisive finora sconosciute, poi indosso la maglia della Sala Giochi, nuova di zecca, e vado di sotto.
L'hotel di quest'anno è tecnicamente un quattro stelle. La stanza è carina, senza dubbio, ma il tre stelle dell'anno scorso era più che all'altezza, e quando mi trovo di fronte alla colazione non riesco a vedere la differenza: solita roba. Poco male, visto che comunque farò la tradizionale seconda colazione direttamente in STICCON (dove hanno cornetti freschi che, stranamente, quest'anno erano presenti anche di Sabato e Domenica).
Nell'entrare al centro, prendo in pieno uno scalino all'ingresso.
Durante la mattinata vengono distribuite le informazioni per la Cena con Delitto. La vittima è Riccardo, del Baby Club, e tutti i membri dello staff della Sala Giochi hanno buoni motivi per averlo eliminato: starà ai giocatori scoprire chi lo abbia davvero fatto e come. Sfortunatamente c'è un intoppo nei piani: Camilla arriverà solo Venerdì notte a causa di uno spiacevole imprevisto, e bisogna trovare una sostituta. Detto fatto, viene reclutata forzatamente Lisa, una delle figlie di Paolo Attivissimo, che dovrà anche vedersela col fatto che il resto della sua famiglia è tra i giocatori.
Arriva il momento di cimentarmi nel mio primo gioco di comitato da master. Raccolgo i giocatori, distribuisco le schede e presento ai presenti (err...) la famigerata stazione spaziale DS13, altrimenti nota come la stazione che porta sfiga. Il gioco parte all'insegna dello sput... ehm, sì, quello... più totale, coi giocatori che spiattellano senza remore le informazioni di cui dispongono, anche quando si suppone che siano piuttosto riservate. Alla fine tutto va per il meglio e il gioco si chiude in tempo per andare a pranzo e incontrare le patate fritte a bastoncino.
Dopo pranzo, colti dalla frenesia dell'elio, a un certo punto si decide di liberare un tosk volante da dieci punti. Dopo qualche prova con palloncini fini a sé stessi, si procede al lancio in pompa magna, e subito la gente si attrezza per il recupero, qualcuno cercando di creare macchine da guerra con palloncini che trasportano taglierini, altri con più efficaci cavalletti da macchina fotografica rivestiti di scotch nei punti strategici.
L'evento clou della giornata è comunque la Cena con Delitto che si svolgerà, appunto, a cena.
I tavoli sono stati sistemati a dovere, e i giocatori sono pronti, ma nonostante questo l'urlo di Alessandra, che dà il via alla competizione, coglie un po' tutti di sorpresa (tranne i "sospettati" che sapevano che stava per arrivare).
Mentre Angelo spiega la situazione, noi altri aspettiamo dietro le quinte, pronti a tornare in sala e... a cercare di cenare mentre veniamo convocati ai vari tavoli dei giocatori per l'interrogatorio. Ognuno di noi ha delle informazioni che può dare, ma gli investigatori si dimostrano in grado di fare le domande più inaspettate, e complice qualche equivoco alla fine sembra che il morto sia stato accoltellato, avvelenato, strangolato e ammazzato a colpi di tavolo... Sono due i tavoli che daranno la soluzione corretta, mentre uno cercherà di cavarsela con un diplomatico "tutti" e uno azzarderà una morte con "soffocamento con tessere del memotrek".
Lisa, la più giovane del gruppo e un po' impacciata all'inizio, si ritrova non solo a vedersi attribuita una fede calcistica che non le appartiene per necessità di trama... ma anche a perdersì metà della (presunta) pasta alla carbonara visto che il piatto le viene portato via mentre è altrove a farsi torchiare.
Dopo cena è prevista una partita di Mutaforma In Tabula, ma di 8 giocatori iscritti, già pochini, se ne presentano quattro. Alla fine non se ne fa nulla e un po' di noi approfitta per uscire a prendersi un gelato. Buono, ma per qualche ragione funge da attivatore per il mio caotico intestino, e questo mi costringe a tornare al Centro giusto per il tempo necessario a recuperare i miei occhiali da sole e poi fare rotta veloce per l'albergo.


Parte Seconda

2 commenti:

pardan ha detto...

Molto simpatica questa prima parte. Anch'io ho rischiato un paio di volte di ammazzarmi sullo scalino del Piccadilly, quello rotondo, pericolosissimo... e mi sono pure chiesta il perché delle 4 stelle: stanze spartane, niente frigobar ma neanche le cuffiette per la doccia.
Ero in uno dei tavoli che hanno indovinato l'assassino, ma ha fatto quasi tutto Lucia, torchiando i testimoni.
Aspetto la seconda (e la terza?) parte, ciao

Franca

CMT ha detto...

Sì, infatti, proprio quello rotondo. Non che quelli dentro scherzassero, ma almeno sapendo che erano scale ci stavo attento, quello fuori invece era mimetico!