martedì 17 aprile 2012

LevanteCon 2012 - parte I

Nonostante abbia temuto quasi fino all'ultimo che sarebbe successo qualcosa per impedirmi di partecipare, anche quest'anno sono riuscito a non mancare alla LevanteCon, la convention di scienza, fantascienza e (dall'anno scorso) Comics & Games.
È stato anche il primo anno in cui la scritta "staff" sul mio badge non era lì tanto per bellezza, visto che avevo il mio bel tavolo con su i miei giochi, o almeno quelli che mi ritrovavo ad avere più o meno disponibili. A causa anche delle mia stessa impossibilità di confermare la mia presenza, la possibilità di organizzarmicisitivi è stata abbastanza limitata. Di conseguenza sono riuscito a portarmi dietro Star Trek: Dominion, che almeno ha un bell'aspetto professionale, e una stampa fatta all'ultimo secondo de La Lacrima dei Profeti (con orridi segnalini in bianco e nero e stampati male), oltre al famigerato gioco di comitato "DS 12" già portato in STICCON l'anno scorso. Mi sono già ripromesso che per il prossimo anno, se non mi sbarrano la porta davanti, l'organizzazione sarà migliore e mi porterò qualcosa anche di non Trek, dato che lì il pubblico è assai più eterogeneo.
Ma andiamo con ordine...

Vista la mia presenza in veste meno "visitativa", la LevanteCon per me è iniziata un tantino prima quest'anno. Saltando le tediose fasi di pre-preparazione (non tediose per me, che alla fine mi diverto a scrivere, stampare, tagliare e via dicendo, ma per chiunque dovesse leggerle nei dettagli :-P), il "primo contatto" è avvenuto Sabato 14, giorno in cui avevo un appuntamento (quasi rispettato) allo Sheraton con gli organizzatori per vedere come e cosa avrei potuto fare il giorno dopo.
In realtà qui occorre una premessa.
Io mi lamento sempre del fatto che la convention sia di Domenica perché i famigerati treni FAL non viaggiano nei giorni festivi, e mi tocca affidarmi agli inaffidabili autobus sostitutivi. Tuttavia, un piccolo vantaggio gli autobus ce l'hanno: quello dell'andata ti scodella praticamente a cento metri dalla destinazione finale. Arrivando in treno, invece, si finisce da tutt'altra parte e tocca farsi una bella scarpinata o sperare nei bus cittadini.
Va da sé che, avuto l'orario, ho cercato come prima cosa un autobus, solo per scoprire che di sabato c'è una specie di buco nero tra le 13.00 e le 20.00 in cui non c'è un bus che parta neanche a dirottarlo.
Non è una tragedia, il treno non manca e la strada dalla stazione la conosco. In effetti la facevo spesso per andare all'unica fumetteria vagamente raggiungibile di Bari (all'epoca; ora ce n'è una a due passi dalla stazione), e l'hotel è poco oltre quest'ultima. Resta il fatto che si tratta di tre chilometri e mezzo, per cui ci vuole un po' di tempo per arrivare a destinazione.
A onor del vero, il treno ha tre fermate in Bari. La prima, che porta al Policlinico, è ben più che a metà strada tra la stazione e l'hotel... peccato che per poterla sfruttare dovrei sapere come venir fuori dal policlinico in questione (sì, la stazione è praticamente dentro il policlinico), e non ne ho la benché minima idea.
Dato che sono piuttosto bravo a sbagliare strada, e che il mio GPS in genere funziona bene quando non mi serve e non ha mai segnale quando invece ne va della mia salute mentale, preferirei non rischiare. Tuttavia mi ritrovo a chiacchierare il giorno prima con un collega che conosce la zona e mi dà qualche dritta, facendomi infine cambiare idea.
È così che Sabato, dopo spesa, commissioni varie, preparazione del pranzo e altri preparativi, appena mia sorella torna dal lavoro e abbiamo modo di pranzare parto all'avventura. O, almeno, vorrei, se non fosse che il treno sembra volermi boicottare, e dalle 16.11 previste parte alle 16.30...
Vabbe', per fortuna riducendo le stazioni da attraversare risparmio dieci minuti buoni di treno e anche di più di camminata. Così scendo alla fermata del Policlico, mi faccio le scale, esco, seguo il muro perimetrale come mi è stato raccomandato e sbuco in una zona che conosco.
Conosco nel senso che so dove si trova, ma ovviamente la prima cosa che faccio è imboccare la direzione opposta a quella che dovrei prendere... me ne rendo conto quando mi ritrovo davanti un punto di riferimento a me ben noto, un ristorante cinese che risponde all'inquietante nome di Fang Xiang o giù di lì, che mi porta a fare un rapido dietro front.
Se non altro, quest'anno riesco a non perdermi la svolta per l'hotel e la imbocco addirittura al primo tentativo, raggiungendo infine l'ambita destinazione.
Di sotto sono tutti già al lavoro, e si vedono poster che vengono montati al loro posto, esposizioni varie in allestimento e gente che vaga armata alternativamente di scale e del martello di Thor (poco utile ai fini dell'allestimento ma di grande effetto scenico ^_^). Saluto i vari membri della Nautilus, deposito temporaneamente la mia mega-sporta con i giochi da tavolo (il gioco di comitato non ce l'ho ancora, non avendo potuto valutare la situazione) e, non avendo fretta alcuna di sistemare il mio angolino, mi limito a vedere dove sarò posizionato e tento nel mio piccolo di dare una mano (più che altro "scocciando" manifesti e programmi qua e là, ma anche spostando un paio di cartelli, una teca, dei divani e qualche tavolo... no, non da solo tipo Hulk, mi limito ad aiutare altri che lo fanno). Oltre agli allestitori della manifestazione vera e propria, dopo un po' arrivano anche quelli degli sponsor e venditori vari, che iniziano a disporre i banchi di vendita nell'area Comics & games.
Sì, iniziano, finiscono... e poi si decide di spostare tutto vicino all'ingresso. Mi ritroverò in seguito a dare una mano nel trasloco di merchandising vario, più di una volta tentato di non farlo arrivare a destinazione (in particolare mi capitano tra le mani alcuni orologi Marvel davvero niente male, ma li deposito debitamente sul banco dei proprietari).
Il mio tempo è limitato (sì, anche su questa Terra, ma in particolare a Bari, visto che devo sottostare agli orari dei treni), perciò, dopo aver collaborato a sistemare alcuni oggetti legati all'esposizione su Giulio Verne, aggancio chi di dovere e inizio a pensara alla mia sistemazione, altrimenti detta: la caccia al tavolo.
Sembra che di tavoli già belli e pronti non ce ne siano (sembra, ricordatevi che ho detto sembra), e iniziamo di conseguenza a cercarne uno. Io non ho grandi pretese, in effetti: mi serve qualcosa di dimensioni civili, anche perché a questo punto sono dell'idea di portare il comitato e dovranno starci sei persone attorno al tavolo se lo giochiamo, ma un tavolo tondo di dimensioni medie è più che sufficiente. O lo sarebbe se ci fosse.
Pare che l'unico tavolo disponibile sia un enorme tavolo rettangolare, decisamente troppo. Decidiamo comunque di montarlo e fare cambio con uno dei due tavoli tondi già allestiti in sala.
Mentre Giuseppe e Riccardo piazzano il tavolo, io vado a riprendermi i miei giochi per occupare un posto... ovvero, ci provo: neanche esco dalla sala che sento un BANG! pauroso alle mie spalle e scopro che il tavolo in questione era in realtà una trappola per topi mascherata: le gambe non si bloccano e si sono chiuse di botto.
Per fortuna nessuno si è fatto male, ma tocca passare al piano B. Troviamo un altro tavolino tondo, un po' piccolo ma accettabile. Io e Riccardo stiamo per portarlo al suo posto quando Giuseppe ne fa magicamente comparire un altro ancora, di dimensioni un po' maggiori, che diventerà poi il tavolo designato.
Ci sistemo sopra le mie cose, e inizio a pensare a come renderlo visibile (ovvero far capire che siano le cose che ci stanno sopra). Questo lo otterrò con un cartello improvvisato la sera stessa, ma...
Ricordate quel "sembra"? Ricordate i due tavoli già allestiti? Be', quei due tavoli non li ha usati né occupati NESSUNO! Ovviamente lo scoprirò soltanto durante la convention.
Fatto sta che è ora di dover tornare. Mi concedo un po' di anticipo sia per sicurezza, sia perché piove (diluvia!), sia perché voglio passare a comprarmi un gelato dal bar dell'angolo che si chiama... Bar dell'Angolo! :-P
In realtà faccio MOLTO bene a concedermelo, perché sulla via del ritorno riesco in qualche modo a oltrepassare il cancello della stazione senza neanche vederlo e arrivare all'entrata principale del policlinico prima di accorgermi che sono fuori rotta e devo tornare indietro... parecchio indietro!!!
Comunque sia, riesco ad arrivare in stazione poco prima dell'arrivo del treno (che poi si scopre essere non così "poco", perché il treno è in ritardo, tanto per cambiare...).
A casa mi aspettano un po' di stampe da fare: gioco di comitato, cartello con nomi e qualche dettaglio dei giochi. Al resto ci penserò domani. Così come penserò domani al resto di questo report.
Ah, comunque sì, il gelato me lo sono preso, anche se ho dovuto mangiarlo in transito e sotto l'ombrello. :-D

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