domenica 1 giugno 2014

STICCON 2014 - Giorno 4 (e 5)

Sì, OK, dormo più del solito, ma questo non implica che non mi svegli alle sei di mattina. Resto a letto ancora un po', ma neanche più di tanto.
Del resto, è sveglio anche Pierpaolo, che peraltro oggi ripartirà, poco prima di pranzo.
Di comune accordo, preso già dalla sera prima, disertiamo la colazione dell'albergo (anche se pare che oggi sia al nostro) e andiamo a farla al Fauno, in centro, godendoci due bei (e buoni) cornetti e due sostanziosi (e buoni) cappuccini. No, non due a testa.
Tornati in albergo, aspettiamo lì un po' visto che è ancora presto, e dato che Pierpaolo si porterà dietro i bagagli non ha senso andarsene in giro per il paese.
Quando arriviamo facciamo solo un salto in Sala Giochi a depositare i bagagli in questione e ad assicurarmi che sia stato risolto il problema della copertura durante l'assemblea STIC-AL della mattinata, per la quale sarò assente perché coincide proprio con l'orario del treno. Ridiscesi, andiamo a esplorare di nuovo i banchi dei venditori, e qui Pierpaolo fa le sue compere. Io passo anche per l'ultima volta dalla pesca di beneficenza, ottenendone una piastrina "Don't panic", un set per le unghie (con un tagliaunghie, eh be', è fondamentale) e un domino in legno. Pierpaolo mi imita e si ritrova anche lui un copricuscini "mappato", un blocco note riciclato e un qualche libro.
In zona venditori faccio anche un incontro che richiede una premessa: prima della STICCON, sfogliando il programma, avevo notato la presenza (per la Italcon) di Andrea Viscusi, scrittore che conosco da tempo in rete ma che non avevo mai incontrato di persona, nonostante fosse stato presente a una LevanteCon qualche tempo addietro. L'avevo, di conseguenza, contattato su FB, constatando che forse sarebbe stata la volta buona.
La sera del sabato, leggo un aggiornamento di stato su FB in cui Andrea commenta il suo primo giorno a Bellaria, e replico dicendo che io sono lì da tre, al che lui mi risponde dicendo di avermi cercato, ma non trovato.
Stamattina, mentre mi aggiro tra i banchi, mi sembra di notarlo vicino al bar, così, dopo un'occhiata furtiva al suo badge col nome, lo saluto e gli piazzo il mio sotto il naso (operazione che sarebbe riuscita assai meglio se lo avessi mostrato dal lato giusto, col nome bello in grande, e non da quello sbagliato, col nome in piccolo e pure tagliato, ma vabbe', ormai...)
Facciamo quattro chiacchiere e scopro anche che la presentazione della sua raccolta di racconti, motivo della sua presenza, ha subito un piccolo intoppo: avrebbe dovuto essere condivisa con un altro autore della stessa casa editrice, ma questi non può venire, e dunque Andrea resta solo ad occupare un'ora di tempo.
Mi riprometto comunque di cercare di essere alla presentazione in questione (ci tengo anche perché alcuni dei suoi racconti già li conosco, e in particolare "Spore", che dà il titolo al libro, ha malamente stracciato un mio racconto - del quale a onor del vero non ero troppo convinto neanche io - in uno dei concorsi de La Tela Nera).
In sala, intanto, si sta svolgendo l'assemblea dell'Italcon. Quando io e Pierpaolo entriamo a dare un'occhiata, si sta discutendo dell'abolizione/modifica/aggiunta di alcune categorie per il Premio Italia. A un certo punto ci ritroviamo però ad asssistere alla scena di un membro di Yavin4 (nonché vittima della cena con delitto di venerdì) che si alza e fa una partaccia a... uh... qualcuno per... uh... qualcosa. In realtà, da dove siamo noi, sembra quasi che se la sia presa molto, molto a cuore per la votazione su una categoria a parte per le antologie (per quanto sia ovvio che così non può essere :-P), e solo molto dopo scoprirò cosa fosse davvero accaduto.
Ma l'ora è tarda, gli acquisti sono stati fatti, e il treno partirà a breve, così Pierpaolo recupera il bagaglio e assieme ci avviamo alla stazione, non prima di una foto mentre passa il badge per l'ultima volta e l'essermi sentito dire che essendo collaboratore posso anche evitare di passarlo ogni volta che entro ed esco, basta una volta al giorno (ma come, dopo quattro anni me lo dite? O_o)
Sulla via del ritorno (anche se non per me) facciamo un po' il punto della convention e chiacchieriamo di questo e altro fino a raggiungere la coloratissima stazione di Bellaria.
Qui ci salutiamo quando il treno viene annunciato, e io ripercorro la strada verso il centro congressi, pronto al mio primo pranzo di comitato. Oggi, peraltro, ce ne saranno ben tre, perché ai due previsti ne è stato aggiunto un terzo su espressa richiesta di un gruppo di giocatori. Avrebbe dovuto essere in tema Star Trek, ma i giocatori si svelano essere più del previsto, e Matteo ritira fuori il comitato dei nani di Sabato. Anche il mio è pieno di nani, in effetti, e dà luogo ad alcune scene esilaranti e inattese (tra cui quella di Lucia Cattani, principessa nana, che torna al tavolo da sola dopo una conversazione a tu per tu con Davide Candeloro, re nano e suo padre, annunciando a gran voce "Mio padre è morto!", e creando un tantinello di scompenso tra gli altri giocatori :-D)
Per pranzo abbiamo lasagne al forno, salsiccia e patatine fritte, con bis di queste ultime, seguite da, non c'è domenica che tenga, mela affettata e fragole.
Pur desideroso di un dessert, preferisco non andare a procacciarmene uno e "confinarmi" in sala giochi
Ne uscirò solo per passare al bar e recarmi alla presentazione del libro di Andrea, che ha luogo come previsto, anche se con un pubblico un po' ristretto. Tutto scorre tranquillo finché, in un attimo di silenzio seguito a una domanda sul libro, i libri dell'autore assente decidono di attirare l'attenzione cadendo di punto in bianco. E del resto hanno ragione, è il caso di nominare anche loro, no?
A presentazione finita, aspetto il deflusso per farmi aurografare una copia di "Spore", poi torno in sala giochi, dove resterò fino a ora di cena, anche perché organizzeremo una partita classica di Anno Domini versione Star Trek (che perderò a causa di alcune palle...)
La cena stasera è alle 21, perciò, dopo la foto di gruppo, decidiamo di iniziare a smontare e inscatolare il materiale della sala, così da ridurre al minimo le operazioni da fare (per gli altri) lunedì mattina. Intanto Angelo ci illustra la necessità di dire a Connor Trinneer che ha un bel nome, perché pare che si sia risentito quando qualcuno gli ha fatto notare che in italiano suona strano, o giù di lì. Fin qui tutto bene, è quando poi, a cena, suggerisce di compararlo a quello di Conan il Barbaro (e lo fa poi effettivamente in sua presenza) che rimango un tantino sconcertato (e, a onor del vero, anche Trinneer non ne esce molto convinto).
Per la cena, quest'anno sono stato messo al tavolo giusto. Tavolo che riunisce le sezioni giochi e PC, e del resto siamo comunque rimasti in pochi, visto che Matteo e Camilla sono ripartiti nel pomeriggio. Come l'anno scorso, le portate (o, per meglio dire, gli antipasti) sono in numero ridotto. In cambio sono davvero quelle scritte sul menù (almeno per il menù normale: i presunti strozzapreti del menù vegano si rivelano essere degli gnocchetti), sono buone e vengono offerti bis in quantità.
Come sempre, gli ospiti girano a salutare i convenuti tavolo per tavolo (niente agguati quest'anno), le ragazze discinte dell'Imacrew attirano più commenti degli ospiti in questione, e arriva il momento della torta, o meglio delle torte.
C'è quella extra di Gisella, un capolavoro visivo (non posso commentare sul culinario, perché non l'ho assaggiata quest'anno, ma avendolo fatto altre volte direi che era ottima, sulla fiducia) e ci sono le due ufficiali, una normale e una vegana, del tutto indistinguibili... sopattutto perché entrambe hanno su la locandina Yavincon, laddove una delle due avrebbe dovuto avere quella della STICCON... ahem...
E così, anche questa STICCON si avvia a conclusione. Il centro deve chiudere anche stasera, perciò si decide di rimandare tutti gli ulteriori smontaggi alla mattina dopo e ci si saluta con tutti... anche troppo, considerando che Angelo decide di salutarmi all'ingresso sebbene stiamo per avviarci nella stessa identica direzione, visto che siamo in alberghi adiacenti.
Va detto, comunque, che quando arriviamo al punto in cui dobbiamo dividerci... si volta e se ne va. ma alla fine tutto quadra, lo richiamo, ci salutiamo e non ci stringiamo la mano (e non perché non avessimo tentato... fortuna che non c'era nessuno a riprendere), saluto anche gli altri e torno in camera a fare la valigia, domani mattina si riparte.
Segue una nottata tranquilla di quasi-sonno. Mi sveglio con calma, mi lavo, mi vesto e vado dritto in stazione, mandando un SMS a Marcello quando sono in partenza per Rimini, dato che siamo rimasti d'accordo per vederci lì prima della mia partenza per Bari. Gliene manderò un altro al mio arrivo, e solo dopo aver ricevuto questo riceverà quello in cui gli annunciavo la partenza (ma questo è niente, mia sorella riceverà il mio "Sono in partenza per Rimini" solo a pomeriggio inoltrato, subito dopo "Sono a casa"...)
Colazione a Rimini, quattro chiacchiere post-STICCON, e poi via, verso il treno, che anche stavolta parte puntuale ma riuscirà a fare venti minuti di ritardo, fermandosi in mezzo al nulla per "un errore di azionamento del segnalamento(!)". Non mi impedirà, comunque, di avere il tempo per un mega-gelato a Bari prima di prendere il locale per tornare a casa (in ritardo pure quello).
Da lì, non resta che disfare la valigia. Anche quest'anno la STICCON è finita ma, sorpresa che scopro al rientro, tra meno di un mese c'è la Star Trek Experience a Bari, servirà a ridurre la nostalgia.

STICCON 2014 - Giorno 3

La colazione del sabato mattina è un'odissea.
Siamo di nuovo al Piccadilly e, tra due distributori di bevande, la mia prima scelta è quello che deve avere il condotto del latte intasato, perché mi scodella un cappuccino che è essenzialmente caffè molto, molto allungato.
Quando me ne accorgo, al tavolo, torno a prenderne un altro al secondo distributore, ma nel frattempo Pierpaolo mi fa notare che anche il suo, preso da lì, non è affatto decente. In effetti, il gusto è orribile, anche se questa volta lo zucchero c'è, e finiremo per abbandonare il proposito di berlo, riproponendoci di prendere poi qualcosa di decente al bar della STICCON. Purtroppo il qualcosa si ridurrà per me al solo cappuccino, perché quando arrivo noto che i cornetti sono quelli avanzati dal giorno prima (e, peraltro, con la marmellata). Dopo sbucherà fuori un vassoio fresco di giornata... :-|
Stamattina ho addosso la maglietta ufficiale della Sala Giochi, e preannuncio a Pierpaolo che, prima che la giornata sia finita, qualcuno sicuramente mi chiederà come mai non si sia ristretta. A farlo sarà poi Federica, peccato che in quel momento Pierpaolo sarà altrove e non potrò pavoneggiarmi per le mie doti di preveggenza. :-(
Arrivato in convention, sono sorpreso di trovare Angelo già lì (e in effetti ero preoccupato che la sala sarebbe rimasta chiusa, non credo di averlo mai visto così presto al centro di sabato mattina). Visto che la sala è coperta, ne approfittiamo per fare un giro degli stand dei venditori, dove Pierpaolo sta iniziando ad adocchiare dei possibili acquisti. Io, più che altro, guardo e basta, perché ben di rado compro qualcosa che vada al di là della spilletta (non perché quello che c'è in vendita non mi piaccia, tutt'altro, ma perché poi non saprei che cosa farmene).
Intanto c'è la troupe di RAI4 che si aggira per le sale, riprendendo e organizzando qualche intervista.
Io faccio anche il mio secondo passaggio alla pesca di beneficenza. Il primo mi era valso un mikado (no, non di quelli commestibili), una coppia di fumetti e un blocco note in materiale riciclabile (che solo dopo scoprirò includere anche una serie di post-it e segnalibri removibili, prevedendo perciò che verrà requisito da mia sorella appena tornerò a casa). Questo mi vale due copricuscini (che sono due premi separati, ci vuole abilità per certe cose) con stampate sopra delle mappe fantasy, che inizialmente penso siano della Terra di Mezzo, salvo poi constatare che così non è (cosa siano di preciso, al momento è ancora un mistero) e un boh (nel senso che proprio non riesco a ricordare cosa fosse).
Per lo staff è anche il momento di fare la foto con gli attori. Incredibilmente, quest'anno tra il momento in cui veniamo radunati e quello in cui la foto viene scattata passa meno di un minuto: è record! Incredibile anche il fatto che quest'anno (grazie Federica! ^_^) riuscirò perfino ad averla, la foto, oltre ad averla fatta.
A mezzogiorno è il momento del Pranzo di Comitato di Matteo, che quest'anno ha scritto una storia in un'ambientazione che, ormai è assodato, conoscono solamente lui e l'autore dei libri da cui è tratta. :-P
In ogni caso, il gioco procede spedito, con un plauso a Pierpaolo che interpreta il suo personaggio in modo encomiabile.
A me la sorte (ma non poi tanto, visto che alla fin fine me lo sono scelto quando i ruoli erano ancora tutti liberi) assegna un candidato imperatore con pochissime speranze di raggiungere il suo obiettivo, e in effetti non lo raggiungo (né, in sostanza, lo raggiunge qualcun altro, da quel punto di vista: le votazioni non incoronano nessuno).
A tavola mi insospettisce, e a ragione, l'assenza di un cucchiaino: quest'anno non c'è dessert per il pranzo, ma... una mela affettata (ma non sbucciata) e delle fragole, in un unico piatto per l'intero tavolo. È l'unica cosa di cui potrò onestamente lamentarmi per quel che riguarda i pasti di quest'anno.
Per compensare, decido di andare a farmi un giretto post-prandiale e prendermi un gelato, idea che non si rivelerà del tutto buona. Niente da ridire sul gelato, ma ci ricavo una goccia di cioccolato sulla maglietta (anche se all'altezza giusta per essere coperta dal badge la maggior parte del tempo), e uno scivolone quando accidentalmente metto il piede sul bordo rialzato di un'aiuola e, complice il fatto che tanto le pietre che lo compongono quanto le suole delle mie scarpe facciano ben poco attrito, finisco letteralmente di sedere per terra (ma salvo il gelato, olè!)
Quando rientriamo in convention, è già sul palco uno degli sceneggiatori del Dr. Who. Pierpaolo va in sala, io decido che per il momento farò un salto di sopra e lo raggiungerò in seguito, per assistere all'esibizione degli attori.
In sala non c'è sul momento grande attività. Discuto un po' con Daniele del gioco di carte di Yugi-oh (a cui però non mi convince a giocare) e di Magic, poi facciamo qualche partitella a Trekworms (io adoro quelle calamite, a prescindere dal gioco). Nel frattempo si unisce a noi un amico di Daniele e facciamo un paio di partite ad Alienàti, complice anche il fatto che mi viene richiesto di coprire la sala visto che gli altri hanno impegni vari.
Nel frattempo, arriva in sala un gruppetto di giocatori "autonomi" che inizia a giocare a un gioco di carte a me sinora ignoto, che mi si dice essere una "versione semplificata" di Magic. Dal poco che colgo della partita, a me sembra che sia una versione complicata, a dire il vero. O_o
Per quando finiamo la seconda partita, lo staff della sala si è un po' ripopolato, quindi torno giù come previsto, e assisto a una piccola parte dello spazio di Connor Trinneer. Pierpaolo, comunque, non lo vedo in giro.
Dopo un po' decido di tornare di sopra, non ho la lucidità mentale per seguire i discorsi dell'attore, e successivamente anche mio cugino mi raggiunge in sala, cosicché scopro che era andato in sala proiezioni (mi dice anche a guardare cosa, ma la mia memoria non arriva a tanto).
Tra non molto, comunque, tocca a me: ho in programma il gioco di comitato ambientato nel mondo di Anthuar, preceduto da una breve presentazione di Riflessi d'Ombra. Il gioco va bene, e fa venire a Camilla una gran voglia di leggere il libro, che male non fa. :-) Peccato che lo Shim Stonehand di turno riesca a sbagliare tutte le indagini e accusare chiunque tranne i veri colpevoli, ma sono cose che capitano. :-D
Chiudiamo i giochi in tempo per la cena a base di pesce (merluzzo gratinato, ma le patate non mancano), alla quale io e Pierpaolo facciamo seguire un'altra passeggiata serale, approfittandone anche per rifarci del bombolone post-koba mancato (e per riempirmi di zucchero a velo, credo che quei pantaloni ne porteranno le tracce a vita... :-|). Tornati alla base, decidiamo che per oggi si può anche chiudere la giornata. Pierpaolo resta ad attendermi fuori e io rientro solo perché ho da recuperare delle cose dallo sgabuzzino, di conseguenza, dopo essere passato dal bar a prendere una bottiglietta d'acqua, mi metto in cerca di Angelo per farmi prestare la chiave... solo che non lo trovo. Come giustamente sospettavo era in sala principale, solo che lo cercavo in tutt'altra posizione, così finisco per farmi tutto il giro del centro prima di trovare qualcuno che sappia dirmi dove guardare. Da lì, è facile, peccato che una volta su poggi la mia bottiglia pressoché intonsa su un tavolino e poi mi dimentichi di riprenderla uscendo. Me ne accorgo solo dopo aver restituito la chiave, e decisamente non ho alcuna voglia di andare a chiederla di nuovo, perciò amen!
Al Piccadilly sono in pieno party post-STICCON, ma l'essere sveglio praticamente da 42 ore per certi versi ha una sua utilità, e riuscirò a dormire più del solito.