tag:blogger.com,1999:blog-23409357483807109742024-03-05T11:25:13.578+01:00Poteva andare peggio(perché, siamo seri, alla fin fine, può SEMPRE andare peggio)CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.comBlogger222125tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-57407286185601739822016-05-27T16:21:00.000+02:002016-05-27T16:21:01.964+02:00STARCON 2016 - Giorno 4 (e 5)Mi sveglio abbastanza presto e, nel tempo che passa tra l'aprire gli occhi e lo scendere dal letto, ho già progettato mezzo gioco (o anche qualcosina in più, a dirla tutta), pur conscio che se voglio realizzarlo davvero dovrò faticare non poco.<br />
Con Pierpaolo scendiamo a colazione (l'unica che faremo assieme in albergo) e, oibò, non incontriamo nessun Candeloro. In cambio ci passano letteralmente a cinque centimetri Angelo e Federica, che peraltro mi stavano cercando (al telefono, che però è beatamente spento su in camera) e non ci vedono. Ritenendo che potrebbero far tardi volevano lasciarmi la chiave, ma non trovandomi la lasciano a Marco Pesaresi (ovviamente mi individuano al tavolo dopo pochi minuti, e altrettanto ovviamente li troverò poi comunque in Starcon al mio arrivo, anche in virtù del fatto che, non dovendo aprire, sono entrato con mio cugino assieme agli utenti e non ho saltato la fila, che poi neanche c'era ma non è quello il punto... :-P). C'è nei paraggi anche Daniele, che vede Pierpaolo ma non me.<br />
Una volta tanto, Pierpaolo non deve portarsi i bagagli al centro, visto che ripartiremo assieme lunedì mattina, perciò ci rechiamo lì senza zavorre di sorta. Io, comunque, sono di turno praticamente tutto il giorno, e ci separiamo.<br />
Mi prendo cinque minuti per la seconda colazione al bar e stacco en passant qualche pezzo di Kobayashi rimasto in giro (continuerò a farlo nel corso di tutta la giornata), poi vado di sopra per una mattinata tutto sommato tranquilla. Dopo il turno in sala ho quello al Baby Club dove, con Sara, diamo il cambio ad Angelo e Federica (e basta, il club è vuoto). Discutiamo di alcune cose, tipo del fatto che in un qualche momento imprecisato del giorno prima qualcuno avesse felicemente tappezzato di post it rosa <i>incollati</i> il vetro del ristorante e Angelo e Federica si siano dati da fare per ripulirlo al volo, e del perché il baby club sia pieno di tubetti di colla e giù non ne abbiamo nessuno (che a un certo punto mi sarebbe anche servito).<br />
Quando i due ci lasciano, Federica annuncia che tornerà a portarci dei palloncini, cosa che sì, accadrà, ma mooooolto tempo dopo, all'incirca tre secondi dopo che avrò chiesto "Ma Federica non aveva detto che tornava coi palloncini?"<br />
Su in baby club fa un caldo impressionante, mitigato solo dalle finestre aperte (a un certo punto ce le faranno chiudere per accendere i condizionatori, che saranno però di ben misero aiuto) e suggerisco che l'anno prossimo dovremmo vendere i biglietti come solarium per rimpinguare le casse di Sala e Club (in cambio, nel pomeriggio, in Sala Giochi si formerà un microclima fresco e ventilato, e Marco suggerirà di vendere i biglietti per entrare lì). Nel turno vediamo, incredibile a dirsi, due bambini con rispettive genitrici. Uno dei due, peraltro, si siede davanti al condizionatore, ci poggia il tablet, indossa le cuffie e si mette beato a guardarsi un film o non so cosa (lo ritroveremo ancora lì all'ora di pranzo).<br />
In programma ci sarebbero le foto dello staff con Terry Farrel e Silvester McCoy. Dobbiamo aspettare qualcuno che copra la sala giochi, però.<br />
Nel frattempo, Federica e Sara si offrono volontarie per aiutare la reception a organizzare i tavoli per la cena con gli ospiti (ex cena di gala). Dato che in staff siamo pochini quest'anno, anche aggiungendo al nostro la sala PC c'è posto per Pierpaolo, ma quella è la parte facile, da lì in poi le prodi damigelle dovranno girare per la convention a caccia di gente, e infatti si avviano mentre noi aspettiamo il famigerato cambio.<br />
Quando siamo pronti per la foto con la Farrell, Angelo manda me e Daniele a cercarle per avvisarle. Io guardo ovunque senza riuscire a trovarle, questo anche quando passo loro letteralmente davanti non notandole dietro un tavolo a cui si erano appoggiate per scrivere. Abbiate pazienza, è il quarto giorno di Starcon dopotutto...<br />
La foto non richiede che qualche minuto, forse la più rapida di sempre. Terry Farrel è carinissima e ci saluta tutti con strette di mano all'arrivo e alla partenza, facendo anche un commento sul fatto che io non abbia voluto mettermi in ginocchio, delegando Daniele (ma no, grazie, no, il mio ginocchio ha problemi suoi anche senza fargli fare queste cose). La foto com McCoy dovrebbe essere più tardi, molto più tardi, tanto più tardi che, a forza di essere rimandata, scompare nel nulla.<br />
Con Angelo saliamo poco dopo al ristorante per preparare i tavoli per i pranzi di comitato. Oltre ai due già previsti ne era stato affisso un terzo, riciclato, perché c'era un gruppo interessato, che però poi non si iscrive lasciando Pierpaolo, che vi si era aggiunto, da solo. C'è comunque posto nei paraggi al tavolo dello staff giochi (dove, per quanto riesco a vedere, alla fine non c'è nessuno dello staff giochi; credo potessero esserci Sara e Federica, ma se sì sono corse via a finire il lavoro dei tavoli).<br />
Uno dei comitati è il mio di Star Trek, ambientato su una nave alquanto insolita. A giocarlo Alessio, Davide, Laura, Fabio, Stefania e Paolo, che, arrivato al tavolo, mi domanda se "ho pensato" a quello che mi ha detto sul cooperativo e resta sorpreso del fatto che io abbia praticamente già delineato tutto (ma io sono quello che si sogna i regolamenti completi di notte, anche se è ovvio che lui non possa saperlo). Il problema, che resta inespresso, è che sto già lavorando ad altri due giochi, senza considerare i progetti aperti a lunga decorrenza, quindi quando cavolo mi ci metterò su? Boh! Però l'idea c'è e la vorrei portare da qualche parte, penso che possa venirne fuori qualcosa di interessante.<br />
Intanto, però, si gioca. Davide e Alessio mi chiedono di limitare un po' i tempi perché loro e altri stanno organizzando (da tempo) una sorpresa a Gabriella e dovrebberlo metterla in atto subito dopo pranzo. Io li assisto di buon grado e tento di mantenermi in linea con i loro orari (per quanto ne so, riuscendoci).<br />
Non so bene perché ma ci viene richiesto di fare la fila per i pasti in perpendicolare ai banchi, situazione che complica non poco la gestione del pasto in questione. In effetti ho preso solo primo e contorni e così, ottimizzando i tempi, quando Alessio e Davide si alzano per una conversazione privata, ne approfittiamo tutti per andare alla fila dei secondi. Incluso Alessio. Che il secondo l'ha già preso e doveva prendere solo il primo (perché dopo non lo so, affari suoi) e di conseguenza se ne sta lì a fare la fila con un piatto di spaghetti in mano senza ragione alcuna.<br />
Il gioco va bene, Laura in particolare fa tutti i punti che poteva fare, riuscendo anche a individuare in dettaglio due delle "cose strane" che stanno accadendo a bordo, e lasciamo la sala in tempo utile, mentre Angelo al tavolo accanto è ancora in pieno gioco. Non riuscirò poi a vedere la sorpresa organizzata, ma conto di vederne il video quanto prima (sì, lo so, è già su FaceBook).<br />
Ho finalmente un po' di tempo libero da passare con mio cugino, che mi mostra i suoi acquisti (per altri) mentre torniamo nella parte comics. Anche io vorrei comprarmi qualcosa, l'ennesimo ciondolo in effetti ma, più che per la collezione, per sostituire quello attualmente appeso al mio marsupio, un medaglione col logo della Xavier's School for Gifted Youngsters" che mi sta un po' sulle balle (no, non nel senso che mi sta antipatico, con significato... un po' più letterale...). Per lo più trovo in vendita collanine ma, assodato che possono farle su misura, potrei in teoria farmi fare una catenina corta abbastanza da usarla per i miei scopi. Quasi lo faccio, dopo aver finalmente individuato un ciondolo che non mi dispiace (il logo stilizzato del Dr. Who che già una volta ero stato sul punto di comprarmi, ma un po' più piccolo e discreto) ma mi rendo conto che la maglia è troppo sottile. Già ho con rammarico perso la famosa testa di Jeeg, che pure aveva una catenina bella robusta, quella mi si spezzerebbe al primo intoppo, e lascio perdere. Curiosando tra i banchi, però, noto dei carinissimi segnalibro a clip magnetici e finisco per comprarne due uguali, nessuno dei quali per me. La parte curiosa è che, mentre li scelgo, ripeto tra me che posso tranquillamente permettermi di spendere questi X (<- cifra censurata) Euro, ma il problema è che non so da dove sbuchi quella cifra visto che non conosco il prezzo degli oggetti in questione. Quando poi lo chiedo e corrisponde al centesimo... uh... beh...<br />
Ci sono anche delle magliette carine (e, come detto in precedenza, a prezzi più civili di quelli all'interno), ma ne ho davvero fin troppe, specie contando che le uso solo in questi eventi.<br />
Ben presto devo tornare in sala giochi dove trovo Angelo che si sta avviando a farsi fare gli autografi di rito. Visto che ha con sé gli albetti di Ortolani, gli chiedo se già che c'è può far autografare anche il mio (che intanto Pierpaolo mi ha ricomprato) e lui si offre di chiamarmi quando si può andare così scendo io... sì, ok, ma perché? Con Ortolani ho già interagito, l'idea era che lui dovesse andarci comunque mentre io avrei dovuto farlo di proposito... vabbè, comunque chiariamo. :-) Peraltro, a quanto ho capito, nella sessione di domenica nessuno la dava gratis... (ma potrei sbagliarmi).<br />
In sala parte una serie di partite di Flux con giocatori a rotazione. Le vinco quasi tutte io riuscendo anche a fare cose vergognose tipo girare una carta a caso che mi fa vincere istantaneamente (richiedendo, per la vittoria, le uniche due carte che avevo in gioco...) o vincere subito dopo che si sono inseriti in partita Alberto e... uhm, credo Antonio ma non ci giurerei, comunque c'era una seconda persona... di modo che non riescano a giocare una carta una.<br />
Alberto ci propone anche di giocare ad altro e tira fuori tre giochi dalla borsa, lasciandomi basito. Lui spiega dicendo che lavora nel campo dei giochi, cosa che già so, ma resta il fatto che io lavoro nel campo della contabilità e mica mi porto dietro i registri della ditta... O_o Fatto sta che i tre giochi in questione (Boss Monster, che conosco, Stay Away, che conosco di nome, e Rats in the Walls, di cui neanche sospettavo l'esistenza) li vedremo e basta, perché Alberto ed Ellen hanno la sessione autografi e sono gruppo 3, il che significa che saranno fortunati se ne escono (vivi) prima di cena. In effetti non so bene quanto ci mettano, ma i miei sospetti che non li rivedrò in sala giochi sono fondati, nonostante il suo ottimistico "si stanno sbrigando".<br />
La convention, comunque sia, si avvia alla fine. Con Pierpaolo avevamo preventivato di fare un salto in albergo prima della cena, lui per cambiarsi (vorrebbe anche indossare la famosa cravatta dell'Uomo Ragno, che ci sta, ma, lo avviso, lo farà morire di caldo su in sala) mentre io, che intendo restare con la maglietta della Sala Giochi, per prendere il tablet in modo da poter fare qualche foto (ne farò poi pochissime) e mettere in carica il telefono così da trovarlo carico al ritorno. Arrivato in camera non faccio nessuna delle due cose, almeno finché, con un piede già sulla porta, Pierpaolo me le ricorda accidentalmente (non sapeva che dovessi farle, per cui pura fortuna). Come se non bastasse, mi sono riportato in camera tutti i libri che invece dovevo distribuire, e che mi tocca riportarmi indietro, ma se non altro ricordo di recuperare la maglietta "Grazie Alberto" per la foto.<br />
Nonostante siamo andati via a ridosso della foto di gruppo, i miei calcoli sono giusti e torniamo in tempo per parteciparvi. Anzi, torniamo in tempo per metterci in posa e aspettare mentre Nicola Vianello si improvvisa direttore del coro con grande partecipazione dei presenti (almeno quelli non sconcertati, e no, non guardate nella mia direzione, neanche sotto tortura mi sarei messo a cantare, grazie lo stesso).<br />
A foto fatta, Angelo inizia a radunare un po' di gente per il tradizionale girotondo. Io recluto Pierpaolo e poi mi faccio da parte: solito problema di ginocchio, faccio presente, mi limiterò a riprendere come sempre, ma Zen di Yavin4 la prende come una scusa... salvo poi avvicinarmi e chiedere con aria da cospiratore:<br />
"Ma perché, non dobbiamo solo fare un girotondo?"<br />
E io, in tono da vecchia megera: "Saltando".<br />
Indovinate, in quanti saranno a riprendere la scena? :-P<br />
Facciamo anche un ultimo passaggio davanti al banco di Massimo Spettoli dove, tra le chiacchiere, mi metto a guardare i ciondoli. Ci sono dei robottoni vagamente deformed color oro o argento che mi piacciono, ma che sicuramente non mi porterei appesi al marsupio. Per la collezione ci stanno, però, per cui sto per prendere un grande Mazinga quando noto che ci sono ancora dei ciondoli in metallo della serie dello Yattacan preso lo scorso anno. Uno è una macchina dei Predatori del Tempo, l'altro il robottino di Yattaman e il terzo? Visto appeso è incomprensibile, sembra un guerriero mezzo nudo con l'elmo (ma che c'entra?), ma quando lo prendo e sollevo la presunta celata, scoprendo di cosa si tratta, lo acquisto immediatamente (be', la frase esatta rivolta a Massimo è "Sto per darti dei soldi, li vuoi?")<br />
Tornati in sala, ci accordiamo per iniziare a smontare solo il giorno dopo (non io, ovviamente, che non ci sarò) e usare il dopocena per fare un briefing dello staff (che poi non faremo, vista la durata apocalittica della cena in questione).<br />
Parliamo anche di possibili giochi da realizzare per la sala. Angelo ne ha in cantiere uno del Dr. Who e un altro che non ricordo, io gli ricordo che anche io ne ho uno del Dr. Who che non sono mai riuscito a finire, e lui cade dalle nuvole... quest'uomo non legge FaceBook!<br />
Ben presto saliamo al ristorante e ci sistemiamo al nostro tavolo, a cui, visto che ci avanza un posto (anche se Federica, non so perché, pensava di no), si aggiunge anche Laura... ben felice, visto che l'unico altro tavolo disponibile che aveva trovato era quello di un venditore piuttosto... allegro... (credo di non averlo mai visto senza un bicchiere in mano se non lungo i tragitti necessari a procurarsene uno, tanto da aver iniziato a sospettare che ce l'avesse impiantato stabilmente a mo' di uncino).<br />
Ma un mistero a cena non vogliamo certo farcelo mancare, e così pare sia sparito il tavolo dei bambini (!) anche se Sara e Federica sono certe che fosse nella lista consegnata a Gisella, che peraltro conferma. E quindi? Per risolvere, alla fine accettiamo di "smontare" il nostro tavolo e distribuirci altrove, lasciando due di noi coi bambini, motivo per il quale io sono il primo ad alzarmi e dirigermi sparato verso la mia nuova collocazione. Non riesco, però, a raggiungerla perché vengo richiamato, dato che il famigerato tavolo pare sia ricomparso. Peccato che, nel frattempo, siano spariti Angelo, Federica e Sara, che aspetteremo per un bel po' dopo che ci sono già stati serviti gli antipasti (o, meglio, l'antipasto). Pensando più a loro che all'antipasto in questione, è solo dopo che tornano che mi rendo conto che ai miei "bocconcini di pollo con carciofini e scaglie di grana" manca un componente vagamente essenziale... i bocconcini di pollo! Alla fine non protesto, anche se ne ho voglia (di protestare, non dei bocconcini).<br />
Altro mistero è come mai nel menù "Klingon" ci sia come secondo primo "strozzapreti al ragù vegetariano" (che, per inciso, non ci sono nel menù vegetariano), che oltretutto si rivelano essere al pesto con verdure, e il sospetto è che le verdure in questione vengano dritte dai buffet dei giorni precedenti...<br />
La cena, di per sé, è abbastanza deludente, e mi spiace per Pierpaolo che ha cambiato i suoi soliti giorni di permanenza apposta. Al di là del cibo (non eccelso ma neanche terribile) e dell'incredibile lentezza che la farà durare ore, gli attori sono terribilmente sedentari quest'anno, e di passare tra i tavoli proprio non se ne parla. Shatner manca del tutto (mi sorprende relativamente poco, ma da che frequento la cena di domenica è il primo attore a non presenziare) e gli altri, o meglio le altre, non si muovono dai loro posti. Neppure la Masterson, che in genere è decisamente pronta a mescolarsi col pubblico ma stavolta si limita ad alzarsi ogni tanto per proporre un brindisi o un applauso. D'accordo, capisco il non sbucarti dietro all'improvviso mettendoti una mano sulla spalla e sequestrandoti il bicchiere, Mulgrew docet, ma almeno passare a salutare...?<br />
Comunque sia, alla fine è tanto tardi che, assodato che la riunione in sala non si farà (in caso contrario ci eravamo già organizzati perché Pierpaolo andasse in albergo senza aspettarmi) ce ne andiamo a dormire, non prima di aver preparato i bagagli in modo da poter partire di buon'ora la mattina dopo. I problemi delle ferrovie dovrebbero essersi risolti e si prevede che tutto scorra liscio.<br />
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E ovviamente così non è...<br />
Usciti dall'albergo la mattina (abbandonando le chiavi perché, indovinate, in reception non c'è nessuno) ci viene detto che a quanto pare qualcuno è finito sotto un treno in un punto imprecisato e i treni saranno in ritardo. Noi, imperterriti, facciamo comunque il biglietto, anche perché la macchinetta avvisa che il nostro treno ha 16 minuti di ritardo, poco piacevoli ma accettabili. Ma sarebbe troppo semplice. In buona sostanza, alcuni treni vengono cancellati, uno continua a essere annunciato con "165 minuti di ritardo" (quanto senso la cosa possa avere è da definire) e il nostro... neanche appare sui monitor.<br />
Alla fine, in compagnia di Franca Pardan, decidiamo di affidarci all'autobus, e ci ritroviamo alla fermata con invidiabile tempismo, giusto al momento in cui sta per partire. È un viaggio un tantino sballottante, ma alla fine giungiamo alla stazione di Rimini dove ci incontreremo con Marcello, che infatti mi telefona di lì a poco.<br />
"Già che abbiamo poco tempo", mi dice, "che ne dite se ci fermiamo a prendere qualcosa al bar davanti alla stazione?"<br />
"Certo", rispondo io, "quello con l'insegna verde?"<br />
E lui: "No, non ho addosso niente di verde". ^__^;<br />
Facciamo le immancabili quattro chiacchiere post-STICCON e arriva fin troppo presto il momento di prendere il treno per Bari, stavolta senza ulteriori intoppi... a parte una signora sudamericana che ha decretato che il posto di Pierpaolo sia suo, ma poco male, gli altri 3 del blocco sono comunque liberi.<br />
Probabilmente è il periodo più lungo trascorso ininterrottamente con Pierpaolo dal suo arrivo a Bellaria (specie contando la quasi mezz'ora di ritardo all'arrivo, che vanifica ogni mia speranza di prendere il treno delle 15.46 da Bari) e nel corso del viaggio abbiamo anche modo di fare una nostra prova della Kobayashi Maru personale: attraversare tutto il treno per arrivare alla carrozza "ristorante" passando per varie porte ognuna diversa dalla precedente e attraverso corridoi dalle improvvise folate di vento (irrilevanti all'andata, un po' meno al ritorno quando ci portavamo dietro le nostre belle piadine, consigliate esplicitamente dal loquace barista prima che, attivato da un'accidentale menzione del Bacio di Latte, iniziasse a farci la cronistoria della pasticceria in questione).<br />
A Bari c'è tempo per il tradizionale megagelato da Catullo (anche se continuo a non trovare il gusto cioccolato&menta decantatomi da mia sorella, ma che pare esistesse solo in quell'unica occasione in cui l'ha assaggiato lei, né la cassata, che in genere abbino al cioccolato fondente) e poi ci separiamo. Il mio treno non partirà ancora per un po', ma per fortuna è già al binario e posso mettermi a sedere. Non ho da leggere, non avendo ricaricato il palmare (supponevo giustamente che non l'avrei usato nel viaggio verso Bari, non essendo da solo, ma avevo dimenticato quello da Bari a casa), ma mi arrangio. Anche questa Starcon è finita, ma già questo fine settimana c'è il BGeek a Bari e poi... si vedrà.<br />
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- Episodi dimenticati dei giorni precedenti<br />
Viaggio di andata: mentre, appena salito in treno, leggo di un demone che prepara dei toast, da dietro di me si sprigiona l'inequivocabile odore... di toast O_o<br />
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Non citato è l'incontro di sabato pomeriggio con Simone che riesce puntualmente a materializzarsi all'improvviso nelle mie vicinanze, come già in quel di Lucca. E, in effetti, la Comics ha portato un po' di Lucca a Bellaria, almeno nel senso che, come lì, spesso e volentieri incontrerò persone che non sto cercando ma faticherò a trovare quelle che invece cerco.<br />
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Sempre sabato, andando verso la tensostruttura, incontro anche Gabriele Giorgi, convinto che sia arrivato da poco, invece è lì da giovedì anche se non l'ho visto neanche di striscio.<br />
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- in ordine sparso<br />
Uno dei pezzi del baby club più utilizzato quest'anno è la scacchiera... solo che ad usarla sono Riccardo, Daniele, Denise (a rischio di assimilazione nello staff) e a un certo punto anche io (che decisamente non gioco a scacchi da troppo tempo e faccio errori marchiani già in apertura).<br />
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Restando in tema, abbiamo trovato almeno due persone (Riccardo e Denise, appunto) che sanno gestire gli Scacchi 3D. Sì, ovviamente il più delle volte qualcuno vorrà sapere come ci si gioca mentre loro non ci sono, ma è già un passo avanti.<br />
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Sento dire che i venditori dell'area Comics si sono lamentati dell'esito della fiera, anche perché pare fosse stato concordato di fare in modo che i visitatori, per entrare, dovessero attraversare la tensostruttura, e così non è accaduto. In realtà, come ho avuto modo di dire, i visitatori sono davvero stati convogliati lì con le transenne, almeno finché arrivavano dalla strada a piedi e non parcheggiavano in auto direttamente davanti al centro, ma in sostanza la struttura era quasi sempre chiusa se non in poche ore del pomeriggio, il che trasformava il "convogliamento" in un fastidio per chi arrivava senza alcun reale vantaggio per i venditori. Io però mi domando se i bizzarri orari di apertura siano stati decisi dalla Starcon o dalla struttura in sé e, anche nel primo caso, c'è da notare che spesso e volentieri passando da lì si trovavano banchi coperti anche in primissima serata, quando tecnicamente la struttura era aperta. Da dire anche, però, che la tenda in sé era alquanto anonima, bianca senza uno straccio di striscione o cartellone (a parte un paio di ambigui "gadget in vendita all'interno" scritti a mano alla meglio dal secondo giorno) che la identificasse e che, appunto, per essere una "mostra mercato del fumetto", di fumetto se ne vedeva davvero poco.<br />
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Non ricordo esattamente in quale giorno e momento, girando con Pierpaolo scopro dove si trova il banchetto della pesca di beneficenza, di cui di solito sono assiduo frequentatore ma che quest'anno mi sembrava non ci fosse affatto (il solito posto era occupato dai venditori sfrattati dal bar). Sul momento però ho altro da fare e solo a fine convention mi renderò conto di non esserci più passato.<br />
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Credo sia la prima volta in assoluto che alloggio in un albergo e non accendo la TV neanche per vedere se funziona.<br />
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Meno prolisso dei miei, c'è anche il report di Pierpaolo: http://boffare.blogspot.it/2016/05/starcon-2016-pseudo-reportage.htmlCMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-69112316548935655842016-05-26T13:37:00.000+02:002016-05-26T13:37:04.217+02:00STARCON 2016 - Giorno 3Mi risveglio, sorpreso, verso le 6.10, richiudo gli occhi e riesco a fare un'altra oretta di sonno, cose dell'altro mondo!<br />
Scendo a fare colazione di buon'ora e incontro stavolta un Candeloro soltanto, Davide, che ieri si è ritirato dalla Koba per un piccolo infortunio (sapevo che qualcuno l'aveva fatto, ma scopro solo ora chi). Suo fratello, che invece l'ha terminata, evidentemente non è ancora attivo. Scambiamo giusto due chiacchiere e poi faccio colazione, stavolta senza dover girare in cerca di tavoli perché, visto l'orario, ci sono posti in abbondanza (e trovo anche una torta davvero buona che non c'era giovedì e non ritroverò sabato).<br />
Una tappa in camera, per lo più (ma ovviamente non solo) per perdere tempo già che è presto, e mi avvio. Tecnicamente non sono di turno fino a metà pomeriggio, ma ho io la chiave della sala (sì, ormai è chiaro a tutti che arrivo presto a prescindere) e vado subito ad aprirla, allontanandomene solo quando arriva Riccardo per fare una tappa al bar dove trovo... Davide. Ma non avevamo entrambi appena fatto colazione? Fatto sta che mi offre un cappuccino (grazie ^_^) a cui io aggiungo di mio una pasta (una girella all'uvetta, per la precisione, quest'anno ho deciso di variare rispetto ai soliti cornetti) e una necessaria bottiglietta d'acqua.<br />
Impiego solo un attimo a essere servito, ma per riuscire a pagare ci vuole una mezza eternità!<br />
Incontro in zona anche i Pantabros, arrivati da poco, che peraltro avevo rivisto in tempi recenti all'AiG a Roma.<br />
Al mio ritorno in sala trovo Angelo e Federica e assisto alla preparazione delle spillette della Kobayashi che distribuiremo ai partecipanti. Ne approfitto per "sacrificare" uno dei miei volantini e farmi realizzare una spilletta personalizzata di Saleria Lindir che aggiungo al mio laccio portabadge anche se ormai sto esaurendo lo spazio e sarà necessario rinunciare a qualcosa (specie se intendo metterci le spilline di Cena e Koba).<br />
È il momento di fare un po' di conti per determinare chi sia la squadra vincitrice della Koba. Io do uno sguardo preliminare alle cartelline e faccio i conteggi delle prove, cosa che porta a una situazione insolita, con una squadra in testa (non ricordo quale) e due seconde a pari merito (Respect e Unity/Seleya) staccate di una quarantina di punti. È chiaro che tutto verrà deciso dalla prova parallela: 50 domande le cui risposte erano sparse in giro per il centro su enigmatici bigliettini (sui quali qualcuno si era fatto anche strani film). Le domande rappresentavano l'hackeraggio del simulatore e sottostavano a una regola: se tutte le squadre avevano successo (almeno 30 risposte corrette), l'hackeraggio era riuscito e ogni risposta corretta valeva 5 punti, punto. Se però anche una sola squadra falliva, venivano conteggiate anche le risposte sbagliate, che sottraevano 3 punti.<br />
Iniziamo a verificare le griglie e restiamo di sasso quando scopriamo che una sola delle 6 squadre ha fallito la prova... per UNA domanda UNA.<br />
A conti fatti, la squadra che era in testa si ritrova <b>ultima</b> (e con meno punti di quanti ne avesse inizialmente), mentre la Unity staccherà tutti (con 49 domande corrette su 50) e la Respect dovrà accontentarsi di un... rispettabile terzo posto, più che altro a causa degli scarsi risultati delle due prove iniziali.<br />
Ci dedichiamo anche alla stesura della classifica della cena con delitto, questa con criteri un po' meno matematici. Dopo aver riletto un paio di volte le varie soluzioni, è facile decidere in quale ordine piazzare le squadre/tavoli, un po' più complicato fare la classifica vera e propria, visto che il foglio predisposto da Angelo non è esattamente adeguato a gestire dei pari merito, e noi ne abbiamo parecchi.<br />
Intanto, in sala c'è una processione di gente che vorrebbe sapere, ma è presto, signori, è presto, dateci tempo di fare le cose per bene.<br />
Pierpaolo, nel frattempo, è partito in orario, anche se il treno è diverso da quello preventivato, e presumo (sbagliando) che arriverà poco dopo pranzo. Io aspetto lui per farmi davvero un giro della STARCON come si deve, e quindi passo il mio tempo libero... in Sala Giochi, dove altro? Se non altro mi sentirò meno colpevole in caso dovessi disertare qualche turno pomeridiano perché sarò fuori a incontrare mio cugino.<br />
Quest'anno si aggirano per la sala anche loschi figuri (che detta da me non è un'offesa, visto che mi autodefinisco tale da una vita :-P) che lavorano nel mio tanto amato campo dei giochi ed è con uno di loro, Paolo, incontrato brevemente all'AiG di Roma, che facciamo una partita a tre (con Federica) all'Anno Domini di Star Trek (e no, non vinco io). Finita la partita chiacchieriamo un po' dei giochi in sala, del fatto che fossimo entrambi all'AiG (cosa che io ricordavo e lui no, ma amen, eravamo un casino e mezzo, già che se ne ricordasse uno dei due è tanto) e del fatto che in sala ci siano giochi mediamente semplici, dato che l'idea è quella di intrattenere gli utenti, non di trattenerli. Il suo campo è invece quello dei giochi più complessi, German in primis, e si industria a dirmi (mentre io cerco di svicolare perché certe idee è meglio NON darmele) come ad esempio in tema Star Trek ci siano molti giochi che sono più che altro di combattimento tra astronavi ma non ci sia, per dirne una, un cooperativo (poi scoprirò tramite Angelo che in effetti uno c'è, ispirato al primo film "nuovo"). Inevitabilmente io parto per la tangente DS9 e lui rincara la dose dando voce al mio pensiero di cooperativo col traditore/mutaforma, non sapendo che in sostanza mi ritroverò ad avere una bozza di regolamento nel cervello già la mattina dopo.<br />
A pranzo mi aggiungo al gioco di comitato del Dr. Who gestito da Angelo, nel ruolo di una donna, ovviamente (io, non Angelo, sarebbe stato inquietante se fosse stato nel ruolo di una donna per gestire il gioco O_o) e anche stavolta non centro i miei obiettivi nemmeno per errore. Intanto Pierpaolo mi informa che il primo treno da Bellaria non parte prima delle 14.40 e, come scopre poi, in realtà non è neanche un treno ma un autobus, che di partire poi non ne vorrà proprio sapere. Continuiamo a scambiarci SMS di aggiornamento e, alla fine, riesce a partire. Io mi faccio i miei conti e, dopo aver avvisato che mi sto allontanando e che probabilmente salterò il turno, mi avvio in anticipo con la ferrea intenzione di non ripetere l'astinenza da gelato dell'anno scorso e approfittare dell'uscita per una puntata al Fauno: cioccolato nerissimo e cocco sono i gusti che mi accaparro e mangio (con una certa fretta, perché rischiavo mi si sciogliessero addosso) lungo la strada. Novità, almeno per me, mi chiedono se desidero del cioccolato fuso nel cono e, ingenuo, dico di sì. Il problema è che il cioccolato fuso è, appunto, fuso, e riuscire a non versarmelo tutto addosso quando inizio a sbocconcellare il cono è più questione di fortuna che di abilità.<br />
Arrivato in stazione non devo aspettare molto prima di veder arrivare l'autobus con mio cugino a bordo. Per un attimo ho l'impressione che stia facendo manovra per ripartire e andarsene di nuovo a Rimini, ma poi si ferma.<br />
Saluti di rito, e ci incamminiamo verso l'hotel, dove ho modo di mostrargli le incredibili porte autogestite e poi, con un po' di fortuna, troviamo qualcuno alla reception per la sua registrazione (in effetti più che alla reception è nell'ufficio alle spalle, ma non è difficile attirarne l'attenzione).<br />
Saliti in camera apro la porta e scopro che è sì chiusa, ma non a chiave come invece ero certo di averla lasciata. Sul momento penso a una mia dimenticanza (poi farò una diversa ipotesi), del resto nella stanza tutto è a posto... e niente è in ordine: il letto non è stato rifatto (che di per sé non è una gran tragedia), ma soprattutto non sono stati portati nuovi asciugamani, che invece è un po' un problema perché io ne ho usati diversi e uno era stato addirittura tolto, ma non sostituito, il giorno prima, tant'è che appeso accanto al lavandino ce n'è solo uno. Presumo che per qualche ragione abbiano tardato col servizio e archivio la cosa, per il momento.<br />
Non appena Pierpaolo ha avuto modo di prepararsi, facciamo ritorno al centro dove, già che il turno l'ho saltato comunque, approfitterò per fare un primo vero giro delle sale.<br />
Lui, chiaramente, ha già il badge, per cui deve solo "timbrare", e riesce in qualche modo a farlo due volte con un solo passaggio. ^__^;<br />
Dopo averlo accompagnato a salutare un po' di gente, visitiamo infine la STARCON, girando ra i vari banchi e passando davanti a quello di Barbara Luna, che si para davanti a Pierpaolo con mossa da ninja urlando "Stop! Basta!" (seguono facce con gocciolona manga che purtroppo non potevo selfie-immortalare) e poi, indicando il suo banco (che ha dietro) "This is me!" e procede a illustrarci la sua carriera e le foto assieme a Nimoy e chiedere a mio cugino se sia più fan Star Trek o Star Wars e se si ricordi Mirror Mirror quando Spock aveva la barba e... ce la filiamo all'inglese appena possibile... :-D<br />
Arriviamo nei pressi della sala principale giusto per l'intervento di William Shatner (mi ero del tutto dimenticato fosse a quell'ora, in effetti mi ero anche del tutto dimenticato di che ora fosse) che ci fermiamo a seguire. Il capitano Kirk, munito di sandali alla tedesca (se non altro senza calzino bianco) e camicia orfana di ferro da stiro si dà subito alle domande del pubblico, alcune delle quali (come sempre) rasentano l'irripetibile (e non perché siano pornografiche, anzi, forse sarebbe più interessante così). Lui rigira quasi tutto in modo da finire a parlare dei suoi cavalli (!), ma in buona sostanza è meno peggio di quanto mi aspettavo e si prende anche un po' in giro. C'è da dire che i suoi anni, sui quali ironizza non poco, se li porta bene, dopotutto.<br />
Io, comunque, mi distraggo un attimo per cercare di fare qualcosa delle foto (poche e brutte) che sono riuscito a fare: attivo la connessione internet sul tablet e... mi ritrovo a guardare in diretta le foto di Shatner che Alessandro sta postando su FaceBook, deducendo che sia in sala anche lui (che investigatore, eh?) e ripromettendomi di cercarlo quando usciremo.<br />
Cercarlo lo cerco, trovarlo non lo trovo, perciò, convinto che comunque prima o poi ci incroceremo, prendo la via della tensostruttura e... toh, Alessandro e Darragh stanno giustappunto uscendo dall'ingresso secondario, così abbiamo modo di fare quattro chiacchiere, pur separati da una transenna in stile (cito Alessandro) muro di Berlino.<br />
Va detto che Alessandro e Pierpaolo si sono conosciuti molto, molto tempo fa in occasione della mia seconda presenza alle giornate medievali di San Marino. Nel dare notizie a mio cugino sulla STARCON, gli avevo annunciato la presenza di Nazareno (che ricordava bene, ma che poi non è potuto venire) e, appunto, di Alessandro, ma ovviamente "il mio amico Alessandro che hai visto una volta a San Marino" tutto poteva fuorché fargli capire di chi si trattasse, mentre vederlo dal vivo (anche perché in dieci anni o giù di lì non è cambiato per niente) è un tantino più efficace. Nel discorso, non ricordo bene chi, come e perché ipotizza che Darragh possa essere un Cylon e la successiva frase di Alessandro "Ho sposato un Cylon" viene subito indicata da me come possibile titolo di una SitCom, bisognerà suggerirla a qualcuno... :-P<br />
Dopo un po' ci separiamo (non prima di essermi assicurato che A&D passino a cercarmi prima di andare via, anche perché voglio dare loro una copia del libro) ed entriamo nella famosa Starcon Comics, dove a mio avviso di fumetterie ce ne sono tante, ma di fumetti davvero pochi, per lo più si vedono gadget, action figures, ciondoli e magliette (queste ultime, peraltro, molto più economiche di quelle del classico venditore in STICCON che quest'anno pare aver raddoppiato i prezzi). Incontriamo un venditore, credo di Taranto, che io avevo già visto a Barletta e Pierpaolo conosceva già da prima, poi ci aggiriamo a guardare i vari banchi finché non ci viene detto che Ortolani se ne è appena andato (in cambio c'è il banco pieno del suo albo speciale, che però ho già, e del suo libro, che decido di non prendere).<br />
Tornati davanti all'ingresso del centro, incrociamo i Pantabros e Alberto, reduci appunto dall'incontro con Ortolani <b>dentro il centro</b> (peraltro, Alberto ha fatto autografare la sua copia della stampa in edizione limitata della locandina di Ortolani, scoprendo che è molto più limitata del previsto, dato che ha i colori sfalsati rispetto alle altre!) A quel punto vado a recuperare i miei albi e ci digiriamo alla zona autografi dove cerchiamo di valutare la situazione. C'è, come sempre, la ressa, ma in teoria se non si deve chiedere l'autografo a Shatner ma solo ad Ortolani ci si dovrebbe sbrigare, anche se le idee sono poche e ben confuse (c'è chi dice che salti la fila, chi che sei in fila non si sa bene come e dove, chi che per Ortolani hanno già chiamato e lui è andato via). Pierpaolo non è ancora munito di albo, ma la reception è invasa dalla folla e di tornare alla Comics non ci pare il caso, per cui gli offro di dargli il mio (mai stato un grande amante degli autografi, in ogni caso) che poi mi ricomprerà con più calma.<br />
Alla fine arrivare da Ortolani non è poi così complicato e, passando, veniamo omaggiati (da Massimo Romani in persona) di una litografia di Claudia Balboni, che è lì a fare autografi accanto a lui. Questo porterà alla mia infelice uscita, in un tentativo di spiegare la situazione ai presenti, (fatta, per fortuna, a bassa voce) di "Ah, allora Ortolani è facile e prima passiamo a far autografare la litografia da Claudia Balboni che la dà gratis" ^__^;;;<br />
Va detto che molti, molti anni or sono, ai tempi del Komics Club di cui ormai restano solo le iniziali "kc" in molti miei indirizzi, e della relativa fanzine "Ora Zero", Pierpaolo era riuscito a contattare Leo Ortolani e intervistarlo proprio per la fanzine. Abbastanza ovvio che lui non se ne ricordi, ma mi resta il dispiacere di non aver recuperato qualche copia di quel numero, che sicuramente ho, e aver fatto autografare quella (tanto più che dispensava autografi senza la minima remora e senza neanche questionare (troppo) sui nomi strani richiesti da Laura, cosa quest'ultima che saprò solo poi). A onor del vero ci avevo pensato più e più volte, finendo regolarmente per dimenticarmene, peccato. -__-<br />
Non passa molto prima che sia ora di cena, che peraltro Pierpaolo attendeva con un certo appetito. È stato organizzato un gioco di comitato imprevisto per la pausa cena, ma è pieno e dunque io non devo e lui non può inserirvisi, ergo ci sediamo entrambi al tavolo dello Staff Giochi (dove sarò per tutta la sera l'unico dello Staff Giochi).<br />
Dopo un po' ci raggiunge Sara, colta nel frattempo da un improvviso malore (che si rivelerà poi nulla di grave, ma sul momento preoccupa un po' tutti). Angelo si offre di accompagnarla al pronto soccorso e mi lascia la chiave della sala, che dovrò utilizzare poco dopo per recuperare la sua borsa (di Sara, non di Angelo) che sul momento nessuno aveva pensato di prendere.<br />
Io ho cambiato telefono e non ho il numero di Angelo, per cui il contatto più diretto (che sarebbe tale comunque, solo che avendo io il numero avremmo potuto eventualmente chiedere informazioni anziché limitarci ad attenderne) è Federica, che sta gestendo il comitato ma viene a informare Lucia, al nostro tavolo, che per il momento è tutto a posto. Più tranquilli, terminiamo la cena e ci disperdiamo. Io ho necessità di tornare in albergo, mentre Pierpaolo fa un giro all'esterno del centro. Ho già un piede fuori quando mi rendo conto di avere ancora io la chiave e torno al ristorante per darla a Federica, in modo da non lasciarla chiusa fuori.<br />
In hotel, la stanza è ancora come l'avevamo lasciata. Finito quel che devo fare, vado alla reception per avvisare qualcuno ma, sorpresa (?), è deserta. C'è però un cartello che dice di rivolgersi al Piccadilly, per cui vado alla reception di quest'ultimo e... trovo deserta pure quella. Resto lì un po' nella speranza (vana) che arrivi qualcuno. Poi, proprio mentre sto per andarmene (sono già fuori) vedo rientrare una signora che era fuori a fumare una sigaretta e sospetto (correttamente) che sia lei quella che mi serve. Spiego la situazione, lascio il numero della stanza e torno al centro.<br />
Trovo Pierpaolo sulle scale accanto ad Alberto (più volte in seguito dovrò citarlo come "Alberto, quello che era seduto sulle scale accanto a te quando sono tornato dall'albergo") e ai Pantabros e mi piazzo lì anche io per qualche minuto, poi decido di rientrare in cerca di A&D e me li trovo proprio davanti, seduti a un tavolino del bar. Li blocco lì e salgo con l'intenzione di prendere il libro a loro destinato (anche se Darragh non legge l'italiano, purtroppo), ma la sala giochi è chiusa. La mia ipotesi è che Federica sia scesa in sala centrale, ma in realtà no, non solo non è scesa lì, non è scesa affatto, e quando sto per andare a cercarla vedo i giocatori del comitato intenti a lasciare il ristorante solo in quel momento... avrei fatto prima a tenermi la chiave io, e sì che ho perso tempo ^__^;<br />
Già che ci sono ne approfitto per chiedere se ci siano novità su Sara, ma quello che mi dice Federica l'ho già saputo da Lucia, per cui glielo dico e torno all'operazione libro: prendo la copia, scrivo una dedica e vado a consegnarla, ricevendo un'accoglienza molto più calorosa di quanto mi aspettassi, specie contando che Alessandro conosce Saleria solo per qualche citazione estemporanea su Facebook.<br />
A&D dovrebbero restare fino alla chiusura, ma per non correre rischi ci salutiamo (fermo restando che, come mi premuro di far notare, "visto che ci siamo salutati, sicuramente ci rivedremo prima di andare via, ma se non l'avessimo fatto non ci saremmo più incrociati") e andiamo in sala dove sta per tenersi la classica sfilata dei costumi. Prima, in effetti, ci soffermiamo a fare due chiacchiere con Massimo Spettoli e vediamo passare qualcuno vestito da tunnel spaziale bajoriano con tanto di DS9 (in testa), restandone tutti e tre colpiti (sul momento dirò che mancano solo i profeti all'interno, o quantomeno non ho alcuna intenzione di andare a controllare se ci siano).<br />
Entrando in sala incrocio Federica che sta cercando Lucia per aggiornarla su Sara. Le chiedo quali siano le novità... e sono quelle che io ho saputo da Lucia dopo che gliele aveva dette lei, per cui le faccio notare che può anche non cercarla, tanto le sa già. ^__^;<br />
Restiamo fino alla fine della sfilata vera e propria (intanto Angelo e Sara sono tornati) ma andiamo via prima della premiazione. Pierpaolo vorrebbe recuperare un bombolone ma, ahimè, il famigerato forno è ancora chiuso (cosa che però non ci impedirà una tappa al Fauno per un dolce di mezzanotte, con tanto di ripetizione della scena al bar della mattina: ci servono subito, ma ci mettiamo una vita a pagare). Lascio la chiave ad Angelo visto che dovranno tornare in sala prima di andare via, non prima ovviamente di esserci tornato io stesso e averne approfittato per spegnere i PC. Lungo la via, come previsto, incontriamo di nuovo A&D.<br />
Un cannolo e un biscottone alla marmellata di qualcosa dopo (rispettivamente per me e mio cugino), facciamo ritorno tranquilli all'Eden per chiudere la terza (mia) e prima (sua) giornata di STARCON.<br />
Il letto in stanza è stato rifatto, per cui annuncio che sicuramente avranno portato anche gli asciugamani, mi affaccio nel bagno e... là dove ce n'era stato uno, ora non ce n'è più nessuno. !__! In realtà l'emergenza rientra subito: li hanno semplicemente appesi ai ganci dietro la porta.<br />
Prima di addormentarmi, il pensiero mi torna al fantomatico cooperativo di DS9, ma questo non mi terrà comunque sveglio.<br />
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In ordine sparso:<br />
- più e più volte durante la STARCON do prova della mia capacità di trovarmi al posto in cui dovrei essere esattamente nel momento in cui dovrei esserci, cosa che, devo dirlo?, non include essere davanti a una rivendita di biglietti della lotteria proprio nel momento in cui è in vendita quello vincente<br />
- il primo anno di coesistenza tra sala giochi e sala PC, c'erano 4 PC in sala. Il secondo 3. Quest'anno 2 e niente collegamento internet. A rigor di logica, nel 2018 avremo la "Sala Giochi/NO PC".<br />
- parlando di PC, per tutto il tempo ho litigato con un monitor che non capivamo come spegnere. Ogni volta riuscivo a farlo premendo un tasto, ma nessuna prova empirica mi è mai servita a capire quale fosse di preciso.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-6725294285587510632016-05-25T14:12:00.000+02:002016-05-25T14:12:59.563+02:00STARCON 2016 - Giorno 2È cosa ben nota (a chi? a me, ovvio) che io a Bellaria dorma anche meno del poco che già riesco a dormire di solito, invece, a parte un breve risveglio intorno alle 4, riapro gli occhi alle sette passate.<br />
Non so (perché il cartello che vedrò poi al mio arrivo non c'era ancora) che si può fare colazione già dalle sette e mezza, perciò scendo non prima delle 8.30, pur essendo pronto già da un po'. Ne approfitto per scoprire che Alessandro e Darragh hanno in effetti pernottato a Bologna e arriveranno a Bellaria solo in mattinata, per cui dico loro di venirmi a cercare in Sala Giochi quando entrano in STARCON, così da essere sicuro di vederli.<br />
È la mattinata dei cartelli.<br />
Quando scendo, ne trovo ben due ad accogliermi. Il primo è sulla porta dell'ascensore e recita, più o meno testualmente "Oggi non funziona niente, ci scusiamo con i clienti. Lunga sfiga e prosperità". Il secondo, più prosaico, avverte che la colazione si fa al Piccadilly.<br />
Mi ci avvio rassegnato, ben ricordando l'orribile cappuccino del distributore e già pronto a ripiegare su un tè (esiste un limite a quanto sia possibile peggiorare l'acqua calda, distributore o meno), ma qui, proprio sul distributore, trovo il terzo cartello della giornata, che recita<br />
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si avvisano i clienti che è possibile chiedere un "caffè espresso" o un "cappuccino" ai camerieri<br />
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Considerato che già quello del distributore era decisamente un "cappuccino", mi domando cosa potrà mai arrivarmi al tavolo se ne chiedo uno con tanto di virgolette di serie, ma ci provo lo stesso (non prima di aver girato mezza sala per trovare un posto e aver salutato Alessio e Davide, lì da prima di me, non in quest'ordine) e ottengo qualcosa che è quantomeno bevibile. Inutile dire che informo subito Pierpaolo, trattandosi di notizia fondamentale.<br />
Dopo un altro passaggio in camera, mi avvio verso il centro congressi, arrivandoci di buon'ora come sempre.<br />
Il venerdì è giornata di preparativi; ci sarà l'immancabile cena con delitto seguita dall'ancor più immancabile Kobayashi Maru, e quest'anno siamo ben preparati: Angelo ci ha mandato le prove della Kobayashi via FaceBook con giorni e giorni di anticipo, e perfino le informazioni della cena con delitto erano pronte e dettagliate... solo che quelle non ci sono proprio arrivate. Vabbe', poco male, in realtà mi sono già appropriato della parte che mi riguarda, scoprendo che Angelo ha messo in pratica tutte ma proprio tutte le idee gettate lì l'anno scorso, incluso avere me come colpevole pressoché accidentale.<br />
In quanto alla Koba, ricalcherà la struttura dell'anno scorso, con gli ufficiali superiori dotati di abilità speciali. Anche alcune prove sono riproposte, come le famigerate palline di... (no, continuo a non poterlo dire in questo modo), o la staffetta con gli aeroplanini di carta, ma è presto per pensarci. Intanto, alle dieci in punto, affiggiamo i fogli per le iscrizioni che cominciano subito a riempirci, facendoci aggiornare spesso e volentieri il tabellone manuale sulla porta (leggasi Post-It col numero dei posti liberi rimasti per Cena e Koba, decisamente utili).<br />
Tra un turno e l'altro tento anche di andare a comprare l'albetto speciale di Leo Ortolani, convinto che sia reperibile solo nella Starcon Comics (invece c'è anche alla reception), e convinto che questa sia aperta negli stessi orari della convention e non solo dalle 14 in poi. Alla fine lo prenderò appunto alla reception, una copia per me e una per un amico che mi ha chiesto di procurarglielo, anche non autografato (ma l'intenzione di farlo autografare ce l'ho).<br />
Tra gli utenti della sala giochi di quest'anno abbiamo anche Trekker in erba, come Adam, il figlio di Alberto Franchi, che resta da noi buona parte della mattina, in uniforme da stormtrooper, a gioare prima con Angelo e poi con me a Star Warp e alla corsa dei tribli assieme a Federica, ma vergognosamente vinco sempre io.<br />
Finalmente arrivano Alessandro e Darragh, giusto poco prima che il mio turno in sala finisca e io debba spostarmi al baby club al piano di sopra. L'incontro è giocoforza breve ma piacevole e ne approfitto anche per dar loro una scheda del Quizzone Multiambientazione, che però non rivedrò mai.<br />
A pranzo è previsto un comitato di Star Trek che viene addirittura sdoppiato per abbondanza di giocatori. Nella seconda copia ci sono in origine due posti vuoti, per i quali ci offriamo io e Sara, ma poi si riducono a uno solo che giocherò io (ovviamente nel ruolo di una donna, come è tradizione). La mia sfilza di vittorie non vale per i comitati, e infatti non mi avvicino ai miei obiettivi neanche di striscio.<br />
Dopo pranzo dovrebbe esserci il mio comitato con dentro Saleria. La coincidenza con l'uscita del libro è, appunto una coincidenza, ma in ogni caso il gioco non parte perché i giocatori non bastano. Poco male, lo ripresenterò (se tutto va bene) nel 2017.<br />
Nel pomeriggio c'è chi si occupa di organizzare i tavoli della cena con delitto (essendo fresca di matrimonio dovrebbe trovarlo facile, ma mi sa di no) e iniziano ad arrivare altri volti noti, tra cui Michele Palermo (che anche quest'anno continua imperterrito a non chiamarsi Riccardo, non so perché) di cui immaginavo la presenza perché avevo visto il suo nome negli iscritti alla Koba, ma che fisicamente ancora non era presente.<br />
Daniele tenta di organizzare una partita a Capitano Mio Capitano con Alessio, Anna e il sottoscritto. Non la finiamo perché Anna non lo trova molto adatto a lei, e così ripieghiamo su Star Fluxx mentre dietro di noi si avvia a partire il Potter Pursuit. Vinco una prima partita al volo e ne facciamo una seconda che Alessio lascia dovendo iniziare le sue lezioni di [omissis]. A un certo punto mi ritrovo ad avere davanti quasi tutte le carte immaginabili, nonché una serie di bellissime cosette in mano quando Anna gioca una carta che le permette di scambiarsi di posto con me e appropriarsi di tutto. Nonostante questo, vinco con le sue cinque carte scarse e per di più mentre sto parlando con Pierpaolo che mi sta annunciando i problemi ferroviari dell'ultimo minuto e dunque il suo probabile ritardo per il giorno dopo.<br />
Fatto questo, mi reco in baby club (sempre deserto, a parte Riccardo che è lì di turno e Daniele che arriva poco dopo) e ne approfitto per ripassare le informazioni della Cena con Delitto che si terrà di lì a poco.<br />
Abbiamo anche quest'anno un nutrito numero di partecipanti, intorno ai sessanta, e quest'anno Angelo ha provveduto a realizzare per tutti una spillina dell'evento. Ce ne sono anche per i master/indiziati, ma al tavolo ci rendiamo conto che a Sara manca. Quando Angelo arriva glielo facciamo notare, supponendo che semplicemente non fosse lì quando le ha distribuite, e invece no, lui l'ha proprio data a Riccardo al posto suo :-P<br />
È questo il giorno in cui il vantaggio dei pasti a buffet si mostra in tutto il suo splendore: riesco a mangiare TUTTO (a parte il dolce, che ancora non è disponibile) prima ancora dell'inizio delle indagini, e non devo portarmi piatti in giro né temere che me li portino via se li lascio al tavolo.<br />
Nelle discussioni pre-cena, Daniele è contentissimo del suo ruolo (innocente, ma fermamente convinto e contento di essere l'assassino) perché sono anni che propone ad Angelo di dargliene uno simile. Io, tanto per farmi prendere in odio, faccio notare che il mio gliel'avevo proposto giusto alla scorsa STICCON, al che Sara propone a Daniele di proporre le cose a me e farle proporre da me ad Angelo da adesso in poi :-P<br />
Come sempre, la Cena con Delitto è un evento e non manca mai l'occasione di farsi quattro risate (quattro? Ma no, molte di più) prima durante e dopo. Io mi diverto anche a gettare frasi ad arte, come quando alla domanda "Sei stato tu?" rispondo "No" per poi aggiungere "se qualcuno risponde di sì bisognerà iniziare a preoccuparsi", ben sapendo che è esattamente quello che avrebbe risposto Daniele (foreshadowing at its best).<br />
Uno dei tavoli accoglie gli interrogati sotto minaccia di forchettata in caso di menzogne. Solo che a impugnare la forchetta è Michele, che si becca un mio solenne "Tu sai che io potrei essere il tuo master per la Koba, vero?" Chi di minaccia ferisce...<br />
Alla fine, tre tavoli accuseranno il povero innocente Luca (che peraltro se ne andava in giro per la sala con un palloncino rosa legato a un piede), due Daniele (nonostante fosse troppo palesemente colpevole per esserlo davvero) e altri arriveranno alla soluzione, uno in particolare, come avviene ogni anno, con una precisione di dettaglio impressionante, che non a caso gli varrà il primo posto.<br />
Quando torniamo su mi soffermo per la prima volta a guardare i cartelloni che rievocano i vari anni di STICCON. Cerco quello della mia prima STICCON dove so che c'è una foto mia e di amici intenti a guardare Galaxy Quest su un televisore all'ingresso, poi do un'occhiata alle altre e mi fermo un attimo sulla foto di gruppo del 2014... scoprendo che incidentalmente conteneva un indizio per il delitto di quest'anno: Paolo Attivissimo alla mia sinistra e io che guardo ostentatamente nella direzione opposta con l'aria di chi vorrebbe strangolarlo lì per lì. Essì, noi della Sala Giochi STICCON siamo avanti :-D<br />
<br />
Tecnicamente, tra la cena e la Kobayashy Maru passano ore, ma noi dobbiamo organizzarci, e iniziamo quasi subito a fare con Angelo il punto della situazione, preparare le cartelline dei master e quant'altro. Quando Angelo chiede a me e Daniele di rimontare un cartone, capisco quale sia lo scopo e mi assicuro di far sì che NON sia Angelo a fare i buchi da dove dovranno passare le famigerate palline da ping pong, ben memore dei suoi quattro fori di cui uno solo davvero largo a sufficienza perché ce ne passasse una. A stento.<br />
Mi produco perciò nella perforazione quando arriva in sala Riccardo (non quello dello staff, il giocatore/portiere del Piccadilly) che, giustamente, mi guarda perplesso. Gli spiego che stiamo per partire con la Koba che durerà fino a verso le 3 e la sua reazione anzichè "Voi siete matti" è "Voglio partecipare!" Bravo, così si fa! :-D<br />
Dopo un surreale discorso tra me e Daniele sulla possibilità di inserire un undicesimo giocatore in qualche squadra (possibilità già assodata, ma per qualche motivo Daniele si ostina a farmi notare che non possiamo aggiungere un giocatore a una squadra che già ne ha 11, cosa che però io non volevo fare, anche perché di squadre da 11 ce n'era una sola), scopriamo che in realtà c'è stato qualche spostamento e la Respect, vincitrice dello scorso anno, ha ancora un posto vuoto, che viene prontamente riempito.<br />
Quest'anno è stata programmata una riunione dei capitano alle 22.30 che, puntualmente, salta, un po' perché alcuni capitani sono impegnati a fare altro (tipo il gioco sul palco), un po' perché quelli che ci sono li mandiamo via noi, essendo ancora nel pieno dei preparativi, che si protrarranno ancora a lungo. Intanto ci ha raggiunti Fabio, che si unirà a noi come sesto master (Riccardo, stavolta sì quello dello staff giochi, non sarà dei nostri se non per un piccolo supporto nella prima prova). Ripassiamo tutto il da farsi, modifichiamo la mappe per i capitani per rispecchiare delle modifiche obbligate dell'ultimo minuto, finiamo di distribuire materiale in giro per la convention e infine, correndo perché siamo in ritardo, ci avviamo alla sala principale.<br />
E sì, noi siamo in ritardo, ma il gioco sul palco lo è ancora di più, e ci porta via quasi un'ora di tempo!!!<br />
Alla fine le squadre si riuniscono, pur con qualche defezione. Io, previa richiesta di consenso agli altri, mi riprendo la Respect e non devo faticare troppo a recuperare i vari giocatori (DOPO che sono scesi dal palco, vale a dire). Oltre al già citato e nuovissimo Riccardo vero, abbiamo anche il Riccardo falso, ovvero Michele, che riprende il suo ruolo di capitano, assieme a Diego, Laura e Stefano (che Angelo ribattezzerà Michele, consolante per quel che mi riguarda) e altri nuovi come Sandra, Alberto (nome molto gettonato) ed Ellen. In effetti quest'anno abbiamo moltissime presone alla prima Starcon E alla prima Kobayashi, yay!<br />
Angelo, che notoriamente era in fila per il dolce quando distribuivano il dono della sintesi (:-P), dà tutte le spiegazioni del caso e qualcuna in più, e poi si parte con le prime due prove comuni. La prima, novità dell'anno, è una specie di "musichiere visivo" nel quale bisogna riconoscere la serie da cui è stato tratto un fotogramma, impugnare il cucchiaio corrispondente e usarlo per trasportare una pallina da ping pong in un bicchiere. C'è qualche problema logistico ma si parte, con una serie di fotogrammi che non di rado si rivelano a trabocchetto. Data la posizione un po' scomoda, vengono inseriti nel gioco dei membri atti a fare da "portavoce", che possono guardare lo schermo dalla prima fila e dovrebbero comunicare a gran voce di che serie si tratti ma, nella sostanza, non lo fanno quasi mai.<br />
La Respect se la cava con un decente terzo posto che si rovinerà alla grande nella seconda prova comune, l'immancabile passaggio di energia, come unica squadra a fare 5 errori (dei quali però uno spettacolare, con Riccardo che riesce non solo a sbagliare ma a contagiare le tre persone dietro di lui scatenando una serie di falli impressionante). Alla fine delle due prove iniziali sarà quinta in classifica e ultima (causa un pari merito) a lasciare la sala durante le partenze scalate di 30 secondi. Da considerare che ci sono sei squadre, ma solo cinque prove, e se non si trova una prova libera tocca aspettare.<br />
Angelo avverte i master di contare loro i 30 secondi a scalare. Va da sé che lo fa lui per le prime squadre e poi, uscita la sua, più nessuno... fortuna che sono previdente e stavo portando il conteggio di tutti anche io... :-P<br />
La Respect si lancia subito sulla prima prova, trovandola libera e risolvendola in una frazione del tempo disponibile (a tutti gli effetti serve loro più tempo a descriverla che a svolgerla), ma da lì in poi si mette all'inseguimento della squadra di Fabio e deve aspettarla sia per la prova degli aeroplani (anche questa risolta in 1/4 del tempo) che per quella delle infernali palline di... no, non me lo farete dire in questo modo, no. Nonostante i buchi più gestibili, il problema è che Riccardo ha pensato bene di mettere il cartone in terra e non su un rialzo come lo scorso anno, il che implica che la difficoltà sia comunque notevole e, come sempre, non c'è speranza di superare la prova, che porta a sprecare 10 preziosi minuti del tempo già risicato (avremmo dovuto iniziare le prove alle 23.30 e siamo partiti all'una passata...). Viene tentata un'altra prova nuova, il Pictionary, ma il tempo è insufficiente, anche se l'abilità della squadra è notevole, complimenti.<br />
Siamo in effetti tanto stretti che purtroppo l'ultima prova salta, a stento c'è il tempo di spiegarla e non sarebbe possibile effettuarla senza sforare l'orario limite del centro congressi, perciò siamo costretti a chiudere.<br />
Angelo è dispiaciuto, ma i giocatori si sono divertiti lo stesso e non sembrano convididere le sue preoccupazioni.<br />
Recuperate le nostre cose dalla sala giochi, lasciamo il centro e torniamo ai rispettivi alberghi. Io mi preparo a una nottata insonne che però non ci sarà.<br />
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In ordine sparso:<br />
- quest'anno in sala abbiamo un megacruciverba alla parete alla cui soluzione tutti possono contribuire. Angelo resterà di sasso scoprendo che una delle definizioni è "IDIC (Infinite Diversità in Infinite Combinazioni)" dove la parte tra parentesi è letteralmente la risposta.<br />
- il morto di quest'anno è Paolo Attivissimo, che si è prestato anche a essere fotografato "da morto" con un boa di struzzo al collo (storia lunga). Il problema è che sia l'annuncio della sua "morte" che l'annuncio della mia colpa vengono accolti da scrosci di applausi... ehm...<br />
- da notare il momento in cui, interrogato da un tavolo durante la cena, mi ritrovo di fronte proprio Paolo e non posso evitare di esclamare "Ah, ma è resuscitato, tutto a posto allora"CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-19638717937130365552016-05-24T13:59:00.000+02:002016-05-24T13:59:22.057+02:00STARCON 2016 - Giorno 1C'è chi resuscita a date stabilite, c'è chi resuscita dopo il caffè mattutino, il mio blog resuscita puntualmente dopo il mio ritorno dalla STARCON. Io, per inciso, no, e sono ancora in versione Zombie (evito di dire Walking Dead giusto perché camminare mentre sono seduto al PC mi torna difficile, e, a dirla tutta, al momento evito volentieri a prescindere).<br />
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La mia routine è la stessa da anni, caschi il mondo (salvo che, ehm, capiti un qualunque altro problema ^_^;), e la giornata inizia sotto buoni auspici: il treno da Palo è puntuale, la giornata è bella nonostante freddo e pioggia degli ultimi giorni e tutto sembra tranquillo. Mi aggiro un po' senza meta per Bari come al solito in attesa che si faccia ora di andare a mangiare qualcosa e poi prendere il treno per Rimini. Ho ancora addosso maglioncino leggero e piumino e già mi sembrano troppo, ma so che dovrei trovare pioggia su e quindi me li porto dietro lo stesso. In valigia, per la convention, però, ho solo magliette, perché lo so già che all'interno, quale che sia il tempo, farà caldo.<br />
L'ex-Spizzico ex-Mediterraneo ora-sto-ancora-cercando-di-capirlo, che era il luogo deputato ai miei pranzi di queste occasioni, adesso ha un menù più desolato di una pianura del Nevada (non che io ne abbia mai vista una, ma di sicuro ci sarà più roba da mangiare lì che in quel posto) e devio per l'ormai rodato Burger King. Niente gelatone, nonostante la tentazione, perché il mio intestino in questo periodo è più irritabile del solito, dunque via verso la stazione.<br />
Anche il treno per Rimini arriva puntuale. Mi sistemo con cura in modo da trovarmi esattamente davanti alla porta della mia carozza (sì, sono bravo in queste cose, mai una volta che mi sistemassi in modo da trovarmi a comprare esattamente il biglietto vincente di qualche lotteria seria, però) ma... click, puff, niente... click, puff, niente... la porta non si apre.<br />
Il capotreno mi dice di entrare da quella accanto (della carrozza precedente, vale a dire) ed eseguo, entrando nella carrozza deserta. Che pace. Trovo il mio posto, un singolo posto a sedere isolato senza altri sedili accanto né di fronte in quanto singolo e isolato e isolato e singolo e tutto mio e viaggio da solo e sono al posto singolo e... il capotreno mi dice che no, la carrozza è fuori servizio (eh?) e mi devono ricollocare in un'altra. Poco dopo mi ritrovo in un classico posto a quattro, per di più dal lato corridoio, 17B. Vabbe', se non altro sono solo.<br />
Nonostante il piccolo inconveniente, il viaggio procede tranquillo e io vado avanti con la lettura di Black Magic Sanction (che finirò nel corso del viaggio) nonostante due tizie a ben quattro sedili di distanza che chiacchierano in continuazione a volume tale che mi sembra di averle sedute a lato (una per lato, a dirla tutta). La cosa si complica un po' quando a un certo punto arrivano due signore che affermano di avere i posti 16 e 17 (sì ma... 16 e 17 cosa, che ce ne sono quattro di ognuno?) e si muovono per il vagone con la grazia di due elefantesse in tutù, costringendomi più volte a fare scudo ai miei occhiali, poggiati sul tavolino, perché non arrivino a Bellaria in volo senza di me.<br />
Il tempo peggiora man mano che saliamo, e passiamo dal sole alla pioggia. Il treno accumula quasi mezz'ora di ritardo, ma alla fine arriva a Rimini. Mi armo di ombrello ed esco a incontrare Marcello, ma non sta piovendo, per cui l'ombrello resta in tasca.<br />
Oltre a Marcello, in effetti, avrei dovuto incontrare i neo-sposi (be', oddio, forse non tanto più neo) Alessandro e Darragh, che dovevano arrivare poco prima di me, ma scopro invece che il loro aereo ha fatto ritardo a Parigi facendo perdere loro la coincidenza e che quindi non arriveranno a Bologna prima di tarda serata. Mi rassegno a rivedere il primo (e conoscere il secondo) solo il giorno dopo.<br />
Anche quest'anno, complice il condividere la stanza con Pierpaolo, so già di essere all'Eden hotel senza dover sguinzagliare spie e investigatori. Sul momento non ricordo se ci sia già stato in passato, ma poi faccio mente locale e mi rendo conto che sì, l'ho fatto, probabilmente nel 2014 (ancora non ho verificato ma provvederò) e dovrebbe essere il famoso hotel in cui la stanza era "credo al secondo piano". Dunque, andiamo subito lì, prendo la chiave della mia stanza (dopo una lunga, lunga ricerca per scoprire quale sia), salgo in ascensore e scopro che:<br />
- la porta della camera fa doppio lavoro ed è utilizzabile anche come attrezzo ginnico, tanta è la forza che ci vuole per aprirla<br />
- la stanza è dotata di ben un letto matrimoniale e due lettini a castello<br />
Comunque sia, mi do una rinfrescata e scendo, non senza aver preso la copia di "La torre della purezza" riservata a Marcello, approfittando della penna alla reception per dedicarlo e firmarlo, visto che non me ne sono portata una. È più o meno l'unico momento in tutta la permanenza all'Eden in cui la mia vicinanza alla reception fa sì che compaia qualcuno a chiedermi se mi serve qualcosa (presumo sia perché temevano mi portassi via la penna, nonostante fosse debitamente legata a uno spago... si, "a", non "con").<br />
Andando verso la porta ho l'impressione che stia diluviando. Esco aprendo l'ombrello ma niente, non mi si bagna neanche. Marcello però mi conferma che in effetti stava diluviando fino a che non sono uscito. Mah.<br />
Vengo accompagnato al Centro Congressi e vado come prima cosa a recuperare il badge (cosa non sempre semplice) per poi notare la nuova disposizione negli ambienti interni. Il bar si è (ri)appropriato di quella che negli scorsi anni era la zona venditori, occupandola con tavolini e divanetti (sì, i divanetti che di solito avevamo in Sala Giochi, cattivi -_-), di conseguenza i venditori sono sulla destra dell'entrata e la postazione dell'ingresso è un po' defilata all'indietro, cosicché si può tecnicamente entrare e uscire senza passarci accanto (e infatti ho percorso mezza sala prima di rendermi conto di non aver passato il badge sotto il lettore, e torno indietro a rendere nota la mia presenza al sistema, nonché ritirare il programma).<br />
La prima tappa è la Sala Giochi, chiaramente, dove incontro subito Federica. A un tavolo ci sono Davide e Alessio Candeloro, ma prima di salutarli devo assolutamente liberarmi di un po' di roba, e non solo quella che mi sto portando in mano (i giochi di comitato, qualche copia del libro e un po' di volantini dello stesso, oltre al programma appena preso) ma soprattutto di quella che ho addosso, perché, come previsto, dentro fa un caldo impressionante.<br />
Intanto arriva in sala anche Angelo. Sto parlando con lui e Federica quando un'inquietante presenza alle mie spalle mi domanda dove sia il bando del pranzo di comitato di domenica. OK, più che un'inquietante presenza è Alessio, ma nelle giuste condizioni una cosa non esclude l'altra.<br />
Ora, io dove sia il bando proprio non lo so, perché sì, il gioco è uno dei miei, ma ogni anno io stampo i bandi dei miei comitati e puntualmente li trovo già affissi al muro quando arrivo (avendoli condivisi su FaceBook) perciò quest'anno, quando mi sono reso conto che avevo dimenticato di stamparli, ho fatto spallucce e nulla più. Ovvio che questo fosse l'unico anno in cui anche Angelo e Fede non hanno provveduto.<br />
Poco male, abbiamo in sala una stampante e non abbiamo paura a usarla. Paura no, problemi sì, visto che Angelo impiega la via più lunga e tortuosa per aprire i file dalla mia chiavetta e mandarli in stampa (via che include richiudere del tutto la chiavetta dopo il primo e dover quindi rifare tutto il giro per stampare il secondo... e siamo ancora a giovedì...)<br />
È già quasi ora di cena e, recuperate le carte di Mutaforma in Tabula, che giocheremo... a Tavola, mi avvio verso la sala ristorante, non senza aver salutato altre persone prima, dopo e durante il tragitto, inclusi Sara e Daniele, quarto e quinto membro (in ordine di apparizione) dello staff Giochi di quest'anno, ridotto all'osso e in più occupato anche coi turni al Baby Club, di fianco al ristorante (e quasi sempre deserto). Matteo e Camilla, novelli sposi, quest'anno non hanno potuto esserci, peccato.<br />
Il sesto e ultimo membro è Riccardo, che vedo arrivare mentre sono già a pattugliare il tavolo. Mi dirigo verso di lui per salutarlo, ma solo per vederlo schizzare via nella direzione opposta. Vabbe', rimandiamo.<br />
C'è un po' di confusione al tavolo, che è da otto posti ma ne servirebbero nove (i giocatori sono otto, ma dovrei sedermici anche io). Un cameriere bloccato al volo mi aggiunge gentilmente un coperto e io rubo una sedia da un tavolo vuoto. Problema risolto, ma poi arriva Federica e dice che dovremmo essere in dieci. Aggiungiamo un altro posto, ma il decimo non arriva, poi arriva ma c'è solo il posto, senza sedia (e senza spazio, a dirla tutta). A quel punto, però, io ho già finito di mangiare e cedo la mia, dato che comunque moderare Mutaforma in Tabula stando in piedi è impossibile.<br />
E qui è il caso di aprire una parentesi culinaria. Dopo il buffet di contorni dell'anno scorso, che si aggiungeva alla cena vera e propria, quest'anno l'intero pasto è a buffet. La parte contorni è rimasta ed è a libero accesso, per primi e secondi si fa la fila e si viene serviti "en passant". Per chi gestisce giochi ai tavoli ha una sua comodità, si può prendere tutto subito e autogestirsi in modo da non ritrovarsi a dover scegliere tra gioco e cibo. Qualche dubbio però sul sistema, almeno dal momento in cui ci viene chiesto di fare file perpendicolari ai banchi e non parallele. Con queste ultime si prendeva il primo, il secondo, si usciva dalla fila (in genere per andare a riempirsi i piatti al buffet) e fine. Con le file perpendicolari bisognava fare una fila per il primo, poi uscire da quella e fare una seconda fila per il secondo, il tutto perdendo più tempo e impicciando il passaggio nella sala, per cui chi doveva semplicemente andare da una parte all'altra, o aveva preso quello che voleva e doveva tornare a posto, era obbligato a passare in mezzo a una o entrambe le file. Mah.<br />
Da notare che quest'anno la varietà di contorni era notevole, ma in cambio le patate, sempre presenti, erano in due sole opzioni, fritte o al forno, laddove ai vecchi tempi si industriavano per rifilarcele in ogni forma possibile così da non dare nell'occhio...<br />
Alla fine facciamo due partite a Mutaforma in Tabula (vinte in entrambi i casi dai mutaforma, ma nella prima con un Ufficiale Scientifico/Veggente/Angelo Strazzella che riesce a farsi mettere in carcere al primo giro di votazioni per poi assistere impotente alla disfatta della federazione. Nella seconda, se non altro, l'ufficiale scientifico/Lucia individua un mutaforma, e il capo della sicurezza riesce a proteggere un federale, anche se non è sufficiente a sopravvivere).<br />
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Dopo cena ho necessità di fare un salto in albergo e ci arrivo per la strada più lunga perché sul momento non ricordo esattamente quale sia quella diretta (era "esci dal centro e vai dritto fino all'albergo..."). Passo di fianco alla tensostruttura (insomma, tenda) che ospita la Starcon Comics, ma dentro non ci vedo che banchi coperti da teli. Tra l'altro, la zona è stata transennata di modo che, tecnicamente, per entrare e uscire dalla solita via sia necessario o infilarsi tra le transenne in questione o attraversare la tenda, con la prima cosa assai più facile della seconda, visto che la tenda è aperta solo per poche ore nel pomeriggio.<br />
Arrivato a destinazione mi avvicino alle porte dell'Eden e loro mi ignorano (sarà un segno?) Dopo aver cercato inutilmente un campanello e visto che, caso raro, c'è qualcuno in reception, busso, suscitando sguardi confusi per la situazione. Mi viene in qualche modo aperto e, quando torno giù, mi viene detto qualcosa su una batteria scarica (le porte sono a batteria? O_o) Fatto sta che da quel momento in poi avremo porte autogestite ad apertura manuale.<br />
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Torno in convention, stavolta per la strada diretta, e di lì a breve farò la conoscenza di Riccardo, un nuovissimo frequentatore che, scopriremo poi, di giorno lavora a uno degli hotel convenzionati (scopriremo molto poi, grazie ad Angelo, che si tratta del Piccadilly, proprio di fianco al mio). Con lui facciamo una partita all'Anno Domini del Dr. Who, dove non solo riesco più volte a piazzare deliberatamente carte sbagliate per poi scaricare "la colpa" su altri, ma, al terzo tentativo di chiusura (di cui uno sbagliato per UN MISERO ANNO), riesco anche a vincere, inaugurando un trend che mi porterò avanti fino alla fine (ma non fino all'estrazione di una lotteria sostanziosa, ahimè...)<br />
Decido in piena coscienza di non girare da subito le sale perché così lo farò con calma quando arriverà Pierpaolo, che stavolta ha deciso di esserci sabato e domenica, così mi fermo soltanto a salutare Massimo Spettoli, che ha il banco praticamente all'ingresso, e dare un'occhiata al suo assortimento di quest'anno.<br />
Tra varie ed eventuali, arriva il momento di chiudere per la giornata. Angelo e Federica, visto che piove, si offrono di darmi un passaggio in auto, tanto più che loro sono al Piccadilly.<br />
Quando torno all'hotel, scopro che si è rotto anche l'ascensore. Poco male, dopo tutto sono solo al secondo piano, ma.... andiamo bene!<br />
Dopo le abluzioni di rito e un'occhiata al mondo virtuale (quest'anno mi sono portato dietro il tablet all'uopo), mi appresto ad andare a dormire, puntando dritto al letto (di sotto) a castello, lasciando come al solito il matrimoniale a mio cugino perché non lo sopporto (il letto matrimoniale, non mio cugino). Lungo la via tasto il cuscino del matrimoniale stupendomi di non trovarlo floscio. Sto già pensando che forse, una volta tanto, non dovrò usare due cuscini (o uno piegato in due), quando scopro quello del mio letto e... uh... diciamo che ho visto strofinacci più spessi.<br />
Un rapido scambio di cuscini dopo, sono a letto e, stranamente, mi addormento.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-30972657333901304262015-05-07T13:48:00.001+02:002015-05-07T13:48:48.187+02:00STARCON 2015 - Giorno 4 (e 5)Maglietta di Data o meno, io androide non sono, e dopo la scorsa notte insonne e la successiva giornata in cui sono stato perfettamente funzionale, stanotte crollo. Ovvero, mi sveglio intorno alle sei.<br />
Rimango comunque a letto, sonnecchiando, finché non si sveglia anche Pierpaolo e ci prepariamo a uscire, non prima che lui abbia fatto i bagagli, visto che oggi farà ritorno a casa come previsto.<br />
Quest'oggi decido di indossare la maglietta della Sala Giochi.<br />
Scendendo incrociamo Alessio, col quale scambiamo due chiacchiere in croce prima di imboccare la porta e dirigerci verso la nostra meta: una colazione come gli dei comandano!<br />
Il bancone del Fauno non ha davvero niente da invidiare a quelli dei venditori della convention, anche se soddisfa un altro genere di bisogni, ma riesco a mantenere la concentrazione a sufficienza da limitarmi a un cornetto alla crema accompagnato da un cappuccino, che andiamo a consumare su uno dei tavolini all'esterno, godendoci il clima ideale.<br />
Mentre siamo lì, vediamo passare Matteo e Camilla. Altri richiami, altre sbracciate, poi riesco ad attirare la loro attenzione e ci intratteniamo con loro qualche minuto per poi separarci nuovamente: loro due ad aprire la sala, noi a prendere i bagagli in hotel (incrociando Angelo lungo la strada).<br />
Pochissimo tempo dopo siamo di nuovo diretti verso il Centro Congressi, quando ci imbattiamo nel capitano della Respect, Michele Palermo (ricordatevelo), che si unisce a noi. Facciamo forse venti, trenta metri e vediamo giungere dalla direzione opposta altri due membri della Respect, Ennio e Antonio Pantani, aka Pantabros su FaceBook. Quando ci fermiamo a salutarli e vediamo sbucare da dietro di noi Matteo (l'altro), scatta l'inevitabile commento da parte mia: "se ci fossimo dati appuntamento, non ci saremmo riusciti".<br />
Il percorso verso la StarCon mi permette di scambiare quattro chiacchiere con Michele (ricordatevelo), facendomi scoprire cose interessanti sulla scena ludica romana (bene) e mettendo in moto alcune rotelle del mio cervello (male, ne escono sempre cose strane). A destinazione, la Respect è ormai quasi al completo, mancano solo due o tre persone, e si dà appuntamento per una foto di gruppo all'ingresso per metà mattinata.<br />
Pierpaolo deve completare i suoi acquisti e ancora non ha deciso cosa, alla fine, prenderà. Intanto comunque passiamo in sala a lasciare la mia sporta (con dentro la maglietta "Grazie Alberto" per la foto di gruppo di fine STICCON e una camicia che poi non userò) e i bagagli di Pierpaolo. Io mi soffermo anche a dare una mano a Federica e Camilla per calcolare i punti che useremo per assegnare il premio carriera della Sala Giochi (che andrà poi a Laura Zunino, peraltro anche lei parte della Respect) e per fare da paciere tra Camilla e il raccoglitore dei giochi di comitato, mentre dietro di noi si svolge una partita di Ultima Frontiera e poco distante è in corso il Potter Pursuit.<br />
Più tardi, dopo essermi unito alla foto di gruppo della Respect (no, non li ho minacciati di penalizzarli retroattivamente per farmici includere, me l'hanno chiesto), mi aggiro ancora una volta con Pierpaolo per i banchi dei venditori, e lo assisto negli ultimi acquisti, constatando come in effetti, alla fine, sia rimasto ben entro il budget che si era prefissato. Tutto considerato, decide di rinunciare al Gaiking & Co. in favore di una maglietta dei Decepticon che aveva visto già lo scorso anno. Io lo accompagno verso il banco in questione commentando che al contrario io non mi prenderò di certo una maglietta perché ne ho già tante e poi le uso solo in Sticcon e poi ma che cosa è quella oddio ma è un amore cavolo mi sta a pennello d'accordo ecco la compro. Ahem.<br />
Il tempo, ahimé, è tiranno, e per Pierpaolo è ben presto ora di partire. Prima, però, andiamo a cercare Alessio per salutarlo (è la prima volta in vita mia che qualcuno mi ringrazia per averlo puntato esclamando "È lui! È qui!") e poi, già che ci siamo, mi faccio consegnare la scheda del Quizzone, anche se il punteggio che ne deriva è scarsino. Certo, vale pur sempre un punto (anzi, un fez) per il torneo del Dr. Who, il che, in aggiunta al comitato, porta Pierpaolo a 3 punti, in testa alla classifica alla pari di un mucchio di altre persone. Angelo fa notare che c'è sempre il tempo di giocare a qualcos'altro e guadagnarsi la vittoria, ma io sottolineo che sarebbe un tantino difficile farlo in cinque minuti scarsi. E poi, che cosa dovrebbe gioocare? Quizzone già fatto, comitato impossibile, e di sicuro non ci si può mettere a fare una partita a Clue... attimo di silenzio... "Ma tu l'hai fatta già una partita a Cluedo!" E già, peccato che nessuno di noi abbia pensato ad aggiornare il punteggio di coloro che l'avevano giocata. Detta questa, Pierpaolo si ritrova a 5 punti e in cima alla classifica, probabile vincitore di... già, di che? Dovrei sapere benissimo che si tratta di una coppa, perché l'ho vista e rivista da quando sono arrivato, ma mi autoconvinco che sia una stampa come quelle degli altri premi (incluso quello della Koba, con cui consento a Pierpaolo di farsi una foto visto che non sarà lì alla consegna). Sul momento non dico la cosa ad alta voce, e quindi nessuno può correggermi. In ogni caso, va da sé che, se le cose restano così, ritirerò io il premio al suo posto.<br />
Intanto, si è fatta l'ora. Accompagno Pierpaolo in stazione, approfittandone per un'ultima chiacchierata prima di lasciarci, e, dopo che è partito, decido di portarmi avanti col lavoro e fare già ora il biglietto per domani dal distributore automatico. Infatti arriverò in treno fino a Rimini e incontrerò lì Marcello (che non ha la macchina a disposizione per venirmi a prendere). Tutta la parte tra parentesi è in realtà scomparsa dalla mia memoria già da un po', ma ugualmente non mi pongo il dubbio o problema del perché io abbia in programma un viaggio in treno. Il problema me lo pone il distributore automatico, al contrario: non ho monetine, non gli piacciono le mie banconote, e quando tento di pagare con il bancomat continua a chiedermi di inserirlo anche se è già decisamente inserito (e sì, ho provato in tutte le posizioni possibili, neanche fosse stato un Bancomasutra).<br />
Snervato, rinuncio e torno in convention a vedere se serve copertura per il comitato a pranzo. So già che quello fantastorico di Matteo è pieno, e all'ultimo appello mancava un solo ruolo per quello Agents of S.H.I.E.L.D. di Angelo (cosa notevole, visto che è già stato giocato ieri). Peraltro, si tratta dell'unico ruolo (una giornalista d'assalto, nientemeno) che posso coprire io: ieri l'ha giocato Pierpaolo e mi ha accennato ai suoi obiettivi, il che se lo gioco non mi dà alcun vantaggio, ma avrebbe potuto darmene se avessi invece giocato uno degli altri personaggi. E qui parte un altro...<br />
-- Interludio: i giochi di comitato --<br />
I giochi di comitato sono sempre andati piuttosto bene in STICCON, ma quest'anno siamo riusciti a giocarne addirittura dieci, repliche incluse. Meglio ancora, le operazioni di reclutamento sono state ridotte al minimo. Al più è capitato che qualche membro dello staff si inserisse per tappare un buco, ma al di là di quello i giocatori sono tutti arrivati da noi spontaneamente senza andarceli a cercare, una cosa che fa davvero piacere. Continuate così!<br />
-- Fine Interludio --<br />
Mi aggiungo in effetti al comitato, ritrovandomi a giocare un ruolo che in sostanza richiede che io sia tre persone diverse con tre interlocutori diversi, flirtando a destra e a sinistra. Mi sembra tanto di star giocando Saleria Lindir, e va da sé che lo adoro, a parte che di sicuro Saleria avrebbe avuto più successo di me (se non altro perché, in mancanza di meglio, si sarebbe inventata una spiegazione assurda e l'Universo si sarebbe impegnato per far sì che avesse ragione). Invece fallisco nel farmi dare il numero di telefono di Alessio (ovvero del suo personaggio, in effetti penso avrei avuto più chance di successo se mi fosse servito il suo, anche se certo non poteva servirmi per gli stessi motivi per cui serviva al mio personaggio... OK, o ci siamo capiti o fate finta che così sia stato, d'accordo?!?) e ottengo poco più che una serie di "le faremo sapere". :-|<br />
Dopo pranzo mi prendo uno degli inevitabili cappuccini da STICCON e do un'altra occhiata ai venditori cercando, sull'estro del momento, una pin con lo stemma cardassiano, ma senza successo. Cerco anche Massimo per salutarlo, ma senza successo. Cerco di diventare ricco e famoso, e almeno in questo la mancanza di successo è più tollerabile.<br />
Tra una cosa e l'altra si fanno le 15:30 ed è l'ora delle premiazioni, che verranno seguite dal panel di Alexander Siddig. Arrivo in sala centrale giusto in tempo per veder uscire di scena Karen Gillian e salire Angelo, che inizia a snocciolare un premio dopo l'altro. Quando vedo che non gli è rimasto altro che la coppa, realizzo a chi è destinata... altro che "peccato che ho riportato la cartellina in albergo, se no ce l'avrei messo dentro"... Realizzo anche che ad Angelo non sia ben chiara la distanza che separa me e mio cugino quando annuncia "lo ritira per lui uno dei nostri master, che è di casa, e glielo darà domani"... e gli preciso che, visti i cento e passa km nel mezzo, il premiato in questione farà bene a venirselo a prendere lui :-P Nel frattempo dovrà accontentarsi di una foto via whatsapp.<br />
Bene, già che la mia parte l'ho fatta, già che ho attivato la connessione internet sul telefono, e intanto che le premiazioni continuano, decido che tanto vale fare un salto su Facebook per chiedere l'amicizia al capitano della Respect. Michele Palermo, ricordate?<br />
Lo ricordo anche io, perfettamente.<br />
Cosa che però non impedisce al mio ditino di digitare "Riccardo Palermo" e al mio cervello di domandarmi come mai vengono sì fuori persone che hanno amici in comune con me, ma nessuna è quella che cerco. L'unica consolazione è che almeno siamo quasi a fine convention: sono (molto parzialmente) giustificato. E del resto, Angelo ha appena passato la parola a "Gabriela e Michele" (che un tempo ricordavo essere Gabriele e Michela), quindi non sono messo male solo io (ma, lo ammetto, decisamente sono messo peggio).<br />
Dopo due o forse tre anni che non mi soffermavo a guardarmi un attore, mi godo il panel di Siddig, che si lancia subito nelle domande del pubblico, chiarendo che non ama farsi discorsi precostituiti e preferisce prendere spunto da quello che gli viene chiesto. È ascoltando le sue risposte che scopro che sappiamo già chi sarà l'ospite del prossimo anno, Terry Farrel (era stato comunicato ieri sera, ma io non c'ero).<br />
Tra un aneddoto e l'altro, e i commenti sul come lui non sopporti guardare sé stesso sullo schermo, un'ora passa in fretta, e me ne torno in sala giochi a rilassarmi un po', in attesa della foto di gruppo. Con l'occasione ricevo anche la bellissima bomboniera delle nozze di Angelo e Federica (piacerà perfino a mia sorella, il che è tutto dire)... che immediatamente vado a rimettere nello sgabuzzino da cui è stata prelevata, anche se ben riposta nella mia sporta, dove già ho sistemato la coppa del torneo.<br />
Alla fine nasce un'ultima partita di Star Fluxx, dopo la quale iniziamo a mettere via il materiale della sala, per risparmiare tempo dopo cena, mentre l'ultima partita di Cluedo del Dr. Who è ancora in corso.<br />
Dopo la foto di gruppo, Angelo organizza il tradizionale girotondo di chiusura, che l'anno scorso tra una cosa e l'altra era sfuggito, poi un po' di relax in sala per fare il punto della situazione e scambiarsi gli ultimi aneddoti della convention, oltre a iniziare a lanciare idee per l'anno prossimo (non prima però di aver staccato tutti i Vulcan e cartelli vari appesi in giro per il Centro Congressi).<br />
La mia idea originale per la cena era di tirar fuori la famigerata camicia dalla sporta (e indossarla, ovviamente, non volevo portarmela in giro a mo' di cagnolino) ma... fa caldo, e so che in sala ristorante, come al solito, ne farà ancora di più. Ne consegue che decido di restare come sono: dopo tutto indosso l'unico esemplare in circolazione di maglietta della sala giochi, mica pizza e fichi (anche perché andare in giro indossando pizza e fichi non sarebbe molto confortevole, immagino). La cosa avrà poi un suo perché quando, durante la cena, la fidanzata di Alexander Siddig, a cui davo le spalle (il tavolo dello staff giochi e computer era praticamente attaccato a quello degli attori) si vorrà informare tramite Marco Pesaresi di cosa sia il logo dietro la mia schiena.<br />
La cena, come l'anno scorso, non è abbondante ma è gustosa (anche se ci chiederemo per tutto il tempo la logica secondo cui dei ravioli ricotta e spinaci con rucola e pomodorini non vadano bene per il menù vegetariano). Siddig viene a trovarci prima ancora dei camerieri, quando neanche siamo tutti seduti, con un arrivo a sorpresa che mi ricorda parecchio l'agguato di Nonna Papera (e in effetti io sono voltato dall'altra parte quando sento qualcuno che mi parla dietro, mi volto e mi ritrovo lui...!) La Gillian arriverà a metà cena, e Angelo ne approfitterà per chiederle se si sia divertita a giocare a Libertalia con Will Wheaton ("Ah, il gioco dei pirati!" dirà lei raggiante, "Sì, ma loro sono giocatori seri, a un certo punto mi sono arresa!")<br />
Durante la cena, a un certo punto Siddig svanisce (le ipotesi si sprecano) ma in cambio ci ritroviamo nella posizione di poter tentare di fare qualche foto a Karen dalla nostra posizione. Tentare. Perché anche quando io, ben intenzionato a levarmi dall'inquadratura, finisco invece per mettermi dritto in mezzo, a impallarla c'è regolarmente, e con incredibile tempismo, Nicola Vianello (e no, fotografare lei o lui non è proprio la stessa cosa...)<br />
E così, anche questa convention si avvia alla conclusione. Dopo cena restiamo un po' in sala principale ad ascoltare il ponte di comando che tira le somme, ma siamo tutti stanchi. Angelo e Federica salutano e vanno via dopo un po', e io resto solo qualche altro minuto (anche perché credo di avere un appuntamento con, ahem, il bagno...). Il tempo di salutare gli amici a portata di tiro (e mi dispiace per gli altri che invece non avrei saputo dove andare a recuperare sul momento) e vado in sala a prendere le mie cose... trovandoci Angelo e Federica... ma non ci eravamo appena salutati?<br />
Loro vanno via, io recupero la mia sporta e... un attimo, ma quella è la sciarpa che avevo vinto alla pesca di beneficenza? Ma no, non può essere, l'avevo messa via ieri. No, non sarà mia. Chiudo lo sgabuzzino, faccio per ucire. Però, curioso, magari è mia e mi è sfuggita dalla borsa. Torno nello sgabuzzino, la prendo, faccio per uscire. Ma no, non può essere, qualcun altro l'avrà vinta e se la sarà dimenticata, magari domani la recuperano loro. Torno indietro, faccio per poggiarla, e noto che più in là sul tavolino ci sono anche la borsa frigo e gli adesivi. OK, una coincidenza va bene ma tre sono troppe. Faccio mente locale e in effetti non ricordo di aver messo via in valigia nessuna delle tre cose la sera prima, quindi decisamente sono le mie... ma che cavolo ci fanno lì se le avevo messe nella sporta??? Boh, rinuncio a capire e le recupero.<br />
Faccio a tempo a uscire dal centro che mi imbatto in... Angelo e Federica! E cavolo, a questo punto facevamo prima ad andarcene via assieme, tanto più che siamo comunque nello stesso albergo!<br />
Un'ultima passeggiata fino al Piccadilly, ultimi saluti (sì, be', sono ragionevolmente certo che non me li ritroverò in camera quando ci entro, per cui sì, ultimi davvero questa volta) e poi su a fare i bagagli.<br />
Messo via tutto quello che non mi servirà più per questo viaggio, mi reco all'appuntamento. Mi porto dietro il palmare con l'intenzione sia di leggere qualche pagina sia di controllare se è il caso di metterlo subito in ricarica o posso farlo in treno domani. Premo il tasto di accensione e... niente. Riprovo, riprovo, riprovo... quando anche un reset non mi dà alcun risultato, inizia a farsi strada nella mia mente una tragica ipotesi: in qualche momento, dopo l'ultima volta che l'ho usato, deve essere rimasto acceso, o essersi acceso accidentalmente, e la batteria si è scaricata.<br />
Be', che sarà mai?, direte voi (se non avete mai avuto a che fare con un palmare), mettilo a caricare e via. Se, invece, sapete di cosa sto parlando, capirete l'orrore del momento: questo simpatico aggeggio ha TUTTO salvo il sistema operativo di base nella memoria volatile, che deve essere sempre alimentata, altrimenti... PUFF! Cosa ancora peggiore, sul palmare in questione ci sono i dati del mio viaggio di ritorno, non solo posto e orari ma anche il codice del biglietto da presentare al controllore...! Fortuna che almeno quelli ce li ho salvati nella mia posta in arrivo e posso recuperarli dal cellulare.<br />
Con queste poco allegre premesse, metto il palmare in carica e spero nel minor danno possibile. Lo schermo lampeggia un attimo quando inserisco la spina, ma è tutto, e di accenderlo per il momento non se ne parla.<br />
A ogni risveglio notturno (tanti, ma è normale) andrò a verificare la situazione, fino al momento in cui, finalmente, il palmare si accende ma, come temevo, è praticamente tornato allo stato in cui era uscito dalla fabbrica (ovvero perfino più indietro dello stato in cui era arrivato per la prima volta nelle mie mani, perché il venditore mi aveva già installato delle cose). Per fortuna tutti i miei eBook da leggere sono sulla scheda di memoria esterna, per cui sono salvi, e il programma per leggerli fa parte del sistema operativo di base. Sì, si è perso la registrazione (e a oggi ancora non mi è chiaro come rifarla), ma questo mi toglie solo alcune funzioni avanzate che mi cambiano poco la vita. Per il resto, a casa ho un backup, o almeno così credo. Scoprirò poi che contiene i dati della rubrica (bene), quelli delle attività (vabbe', ne facevo anche a meno), una registrazione audio (eh???), ma dei programmi installati e dei miei file personali nessuna traccia -__-<br />
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Va da sé che la mattina del lunedì non sono esattamente fresco come una rosa, e non solo per il sonno intervallato. Tant'è che finisco per dimenticarmi in camera lo spazzolino da denti (secondo me è colpa di Pierpaolo, che mi aveva detto di aver fatto la stessa cosa in non so che occasione :-P) e rendermene conto solo a casa. Comunque sia, prendo armi e bagagli e mi avvio in stazione mentre ancora una volta sta fingendo di piovere.<br />
Questa volta sono ben attrezzato di spiccioli, dunque è normale che il distributore dei biglietti mi accolga con un bell'avviso "NO pagamento con monete"... -__- Se non altro, stavolta riesco a fargli accettare una banconota e prendermi il sospirato biglietto. Il treno ha 5 minuti di ritardo, ma del resto quando ho dato l'orario a Marcello ho abbondato, sospettando una cosa simile, e questo non mi crea molti problemi.<br />
Dopo meno di mezz'ora sono a Rimini. Sto per inviare un SMS a Marcello per avvisarlo quando è lui a chiamarmi per dirmi che non ha trovato parcheggio. Io, come già stabilito, <b>non ricordo</b> che lui dovrebbe essere senza macchina, e la mia unica reazione alla cosa è "OK, ti raggiungo io più avanti". E in effetti l'ho quasi raggiunto quando mi fermo perché mi è arrivato un SMS. Di Marcello. Che mi avvisava di avere inaspettatamente la macchina. :-|<br />
Ci concediamo una buona colazione e poi una tranquilla passeggiata, chiacchierando della convention passata e di altro, finché arriva il momento per me di andare ad attendere il treno. Nel frattempo, mi avvicino al distributore sul binario perché mi serve una bottiglietta d'acqua per il viaggio, e magari qualcosa da mangiare così da evitare di dovermi girare mezzo treno per trovare il bar. Inserisco la moneta nella macchina, premo i tasti dell'acqua... "Motore non funzionante"... Riprovo con un altro slot, niente, un altro ancora, nulla, non c'è verso. In teoria dovrei riavere indietro i soldi dopo due minuti, e nell'attesa mi sposto al distributore accanto (dove roba civile da mangiare però non ce n'è) che sembra funzionare. Sembra, perché invece di darmi un euro di resto mi rilascia solo 50 centesimi. Vabbè. Prendo comunque la bottiglia e... effervescente? Ma dove cavolo era scritto che era effervescente? O__o OK, terzo tentativo, acqua giusta. Intanto Marcello mi suggerisce di provare a prendere altro dal distributore bloccato (che tanto di ridarmi i soldi non ne vuole proprio sapere) e finisco per prendermi dei crackers al formaggio. Non un granché come pranzo, ma mi accontenterò: posso semnpre mangiare qualcosa una volta a destinazione, e io altri soldi in quel coso non ce ne metto.<br />
Va da sé che una volta a casa, disfacendo la valigia, scoprirò che avevo ancora una bottiglietta d'acqua intonsa che mi ero portato all'andata... ^__^;<br />
Comunque sia, si va. Stavolta non ho un posto singolo, il treno è affollatissimo e io sono sul lato corridoio di un sedile doppio, accanto a una signora anziana che continuava a domandare se fossimo a una data stazione dove, comunque, non doveva scendere (e che poi si alzerà circa mezz'ora prima dell'arrivo a quella che le interessava, subito dopo aver saputo dal controllore che appunto mancava mezz'ora). Per fortuna non c'è molta confusione, a parte un paio di persone che continuano a fare avanti e indietro nel vagone, e a metà percorso la carrozza inizia anche a svuotarsi. Io continuo la mia lettura (stranamente senza neanche sonnecchiare) e il viaggio scorre tranquillo.<br />
Arrivo a Bari in buon orario, in tempo per godermi il tradizionale megagelato del ritorno, che non mi fa rimpiangere quelli mancati a Bellaria.<br />
Anche per quest'anno è davvero finita, la prossima è tra tredici mesi circa, e nel frattempo... be', qualcosa da fare la troverò. :-)<br />
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Varie ed eventuali<br />
- il Cluedo del Dr. Who è decisamente ben fatto, con delle varianti sensate rispetto al gioco normale... il piccolo problema è che le variabili di cui tenere conto sono davvero tante (13 dottori, tanto per dirne una) e riuscire a individuare la combinazione giusta è abbastanza complicato. Dopo la partita staffetta ce ne sarà un altra la domenica mattina, ma dovrà essere interrotta per la pausa pranzo, e ancora una nel pomeriggio, sulla quale lancerò la scommessa "riuscirà mai qualcuno a finire una partita a quel Cluedo?". Se ve lo domandate, la risposta a questa domanda è "no", anche se in questo caso interverranno fattori esterni al solo tempo.<br />
- alcuni tra gli scambi più interessanti durante i comitati<br />
Rosa e Demian (che stavano giocando un ruolo in due): "Non possiamo essere in due posti contemporaneamente"<br />
Io: "Tecnicamente sì"<br />
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Io: "Mi darebbe il suo numero? Le darei io il mio, ma non me lo ricordo mai"<br />
Alessio: "Non serve, noi siamo dello SHIELD, sappiamo già il suo numero"<br />
Io: "Ah, in tal caso mi darebbe il <b>mio</b> numero, che non me lo ricordo?"<br />
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- durante i vari giri, mi innamoro di un mini-TARDIS volante radiocomandato, e devo davvero sforzarmi per non comprarmelo. Più che altro mi convinco perché so che poi non saprei davvero cosa farmene, ma resta adorabile!<br />
- i giochi di comitato di Angelo, almeno quelli in cui sono coinvolto, sembrano avere la costante di qualcuno che non afferra un riferimento a un altro personaggio: nel Dr. Who un giocatore è convinto di sapere che Tizio è interessato a Caia (ma in realtà è un altro a esserlo), in quello Marvel un agente SHIELD si sforza a capire perché il mio cameraman sia tanto nervoso, ma in realtà doveva capire perché lo fosse il suo collega.<br />
- apparentemente Karen Gillian ama fare photobombing quando vede qualcuno intento a farsi un selfie. Non però abbastanza da schizzare in piedi, scavalcare il suo tavolo e superare il nostro con abile mossa ninja quando se ne stavano facendo uno Sara, Camilla e Federica, peccato. :-|<br />
- dopo lo "scandalo" della doppia locandina Yavincon sulla torta dell'anno scorso, quest'anno si taglia la testa al toro: unica torta, locandina StarCon. Beh, mi sembra giusto. In più l'immancabile torta di Gisella con tanto di TARDIS ed Amy in versione finta poliziotta dal primo episodio che la vedeva protagonista.<br />
- in una conversazione mattutina con Federica, riuscirò quasi a completare la frase "tu sai che mi interesso di giochi", prima di rendermi conto di dove sono e con chi sto parlando. Direi che il "Ma dai! Avresti dovuto dircelo!" me lo sono meritato... ^__^;;CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-17873435069974119922015-05-06T18:03:00.001+02:002015-05-07T06:52:58.614+02:00STARCON 2015 - Giorno 3Quando l'ora del mattino si fa tale da giustificare la mia uscita dal letto, eseguo. Ho alle spalle forse mezz'ora di sonno, ma non ne ho le prove (nel senso che non sono certo di aver dormito neanche quella mezz'ora, ma mi manca all'appello nella serie di controlli all'orologio). In cambio ho delirato di possibili prove per la Koba del prossimo anno, di cene con delitto a venire (tutte cose che poi neanche mi riguardano direttamente, ma che proporrò poi ad Angelo), e ancora del gioco di carte su cui sto elucubrando ormai da giorni senza venire a capo del meccanismo risolutore che mi permetterebbe di dargli forma.<br />
Cerco di fare piano mentre mi lavo e mi vesto, poi vado di sotto ad attendere Matteo e Camilla che, dopo una replica dell'incontro del giorno precedente, mi vedono e mi consentono di consegnare come concordato la chiave della Sala Giochi.<br />
Quando torno su, Pierpaolo si sta svegliando. Dal canto mio, prendo il palmare e mi metto a leggere le prime pagine di <i>The Wise Man's Fears</i>, cosa che si rivelerà un errore catastrofico, ma non prima di domenica notte.<br />
Per la colazione del giorno, mi do al tè, che se non altro è acqua calda e bustine e quindi tanto male non può essere. Stamattina, però, non mi piacciono nemmeno i cornetti, che sulle prime sono normali, ma poi mi lasciano in bocca uno spiacevole retrogusto, che deciderò di mandar via con un cornetto serio e un cappuccino ancor più serio una volta arrivato al Centro.<br />
Al sabato, la Starcon si sveglia più lentamente, del resto non erano pochi gli Akkobayati - cavolo, quest'anno ho scordato i cartelli :-( - e tutto sembra un po' più calmo. Ci riguardiamo un po' anche le merci esposte, per così dire, e questo mi porta a...<br />
-- Interludio: i Groot --<br />
Presso quello che probabilmnente è lo stand di Ultimo Avamposto, dove già ieri Nazareno ha fatto spese e io mi sono preso una spillina di Eccleston (il nono Dottore, che resta il mio preferito) da aggiungere alle altre sul laccetto del mio badge, sono in vendita vari gadget di Groot, tra cui un Groot in vaso che balla a suon di musica e che Pierpaolo farà di tutto per convincersi a non comprare (riuscendo nell'impresa, in effetti). Oltre a questi, ce ne sono due della serie "POP", decisamente molto simili tra loro, se non fosse che uno dei due ha un prezzo decisamente più alto. In effetti, a guardar bene, c'è anche un'altra differenza: il meno costoso è dai 3 anni in su, l'altro 14+ Da quel momento in poi, il secondo Groot sarà per me "il Groot soft porno"<br />
-- Fine Interludio --<br />
... e poi faccio il mio primo passaggio alla pesca di beneficenza, venendone fuori con una mini-borsa frigo, una sciarpa e degli adesivi della stazione spaziale.<br />
Quando vado su per lasciare l'oggettame vario nello sgabuzzino, vedo arrivare Angelo e, già che ci sono, resto lì ad assisterlo mentre fa il conteggio dei punti per la Koba terminata, è il caso di dirlo, poche ore prima, scoprendo non senza sorpresa che la squadra "sorvegliata" da me (la USS Respect, diciamolo così eviterò di dover usare tutto il giro di parole più avanti :-P) si è aggiudicata la prova, come ho occasione di annunciare loro in anteprima quando buona parte viene su a controllare il muro delle iscrizioni.<br />
Io ho in programma il gioco di comitato dei Ferengi prima di cena, ma la mattinata è abbastanza libera e la trascorro senza far nulla di particolare, godendomi la convention e la compagnia... e aspettando il momento di poter scendere in Sala Borg, che io e Pierpaolo abbiamo prenotato poco dopo essere arrivati. Noi siamo puntualissimi... la nostra sfiga collettiva pure: quando arriviamo devono entrare ancora due gruppi, ma tra il primo e il secondo arriva la visita a sorpresa di Karen Gillian (ovvero Amy Pond di Dr. Who, per chi non lo sapesse, una degli ospiti di quest'anno) che porta a chiudere la sala al pubblico (e a ritrovarsi la Gillian davanti senza preavviso, e peraltro è lunga una quaresima! O_o) e di conseguenza, be', è tardi e non si fa più a tempo a entrare, ne riparliamo dopo pranzo. Nel frattempo si è unito a noi Matteo (non quel Matteo, un altro Matteo, componente della squadra della Koba), per cui decidiamo che ci ripresenteremo lì tutti e tre subito dopo pranzo.<br />
Intanto sono puntualmente iniziate le lezioni di quellarobalà e siamo rimasti a osservare Alessio istruire ragazzi e ragazze nell'uso dell'arma più autolesionista della storia dopo la pistola-spada. Pierpaolo ha quasi l'occasione di provare, ma è un'illusione che dura solo un istante. Io, per quel che mi riguarda, preferirei un bel phaser.<br />
A pranzo vengo reclutato da Federica per il comitato Harry Potter, e mi ritrovo nelle vesti di presidentessa del consiglio dei genitori di Corvonero (è la seconda volta che gioco un comitato HP e la seconda volta che faccio un Corvonero) a impiegare il mio tempo in due attività principali:<br />
1 - ripetere che sì, abbiamo capito che ci sono lamentele in merito alla Umbridge, e voteremo a riguardo a tempo debito<br />
2 - snobbare il babbano del consiglio e continuare a parlargli sopra ogni volta che apre bocca (Alessio, perdonami, dovevo. ^__^;; ...anzi no, ti sei vendicato non dando il numero di telefono alla povera Johanna il giorno dopo, per cui siamo pari a prescindere :-P)<br />
A fine pranzo recupero Pierpaolo e Matteo (sempre l'altro) e torniamo in Sala Borg, dove stavolta dobbiamo attendere pochissimo prima di entrare... e farci esplodere con tutta la nave, visto che apparentemente nessuno di noi tre aveva colto un dettaglio in merito a dei chip isolineari da rimettere a posto, e nessuno li aveva minimamente notati. Da aggiungere che anche uscire dalla sala si rivela un'impresa non indifferente... si vede che eravamo storditi dall'esplosione...<br />
Dopo pranzo sale sul palco Karen Gillian che, sinceramente, non mi interessa. Niente contro di lei, per carità, ma sostanzialmente rappresenta un personaggio che non mi piace di una stagione del dottore che non mi piace (e che mi ha quasi portato a smettere di guardarlo), per cui non suscita esattamente il mio interesse, perciò mi separo dai miei compagni di esplosione e me ne torno di sopra a giochicchiare a qualcosa in attesa del mio gioco di comitato e della fine del non esattamente silenziosissimo Star Pursuit, non nell'ordine.<br />
Non molto tempo dopo, mentre stiamo rimettendo a posto i tavoli usati per il Pursuit, arriva anche Pierpaolo che già da ieri aveva manifestato il desiderio di provare il Cluedo del Dr. Who. Inizieremo così la prima partita di Cluedostaffetta della storia: si inizia con al tavolo Pierpaolo, Angelo, Federica, Camilla e io, ma poco dopo Angelo deve allontanarsi e viene accalappiata al suo posto Gisella, che mentre passava si era soffermata a vedere come girasse il gioco (l'aveva fatto lei). Neanche il tempo di fare un giro di plancia e anche Federica deve lasciarci perché è il momento degli autografi, ma per fortuna passa di lì uno dei giovani giocatori dell'anno, Gabriele mi pare, ma non fidatevi mai di me per i nomi di gente che conosco da poco (e qualche volta anche di gente che conosco da molto...). Gli spieghiamo il gioco in maniera abbastanza sintetica, riuscendoci giusto in tempo perché Gisella debba lasciarci ed essere sostituita da un cooptato Marco, anche lui a digiuno del regolamento. Tutto questo e la partita neanche la finiremo, dato che arrivano le 18 e deve partire il mio comitato... almeno non appena riusciamo a rintracciare due dei giocatori iscritti ma non fisicamente presenti sul momento.<br />
Il gioco in questione è di per sé abbastanza breve, ma dato l'orario e il ritardo finiamo per essere abbastanza strozzati e doverlo chiudere con un po' di fretta prima della pausa cena. Ciononostante riusciamo ad arrivare a conclusione, anche se alcuni Ferengi dovranno seriamente rivalutare le loro capacità di concludere buoni affari.<br />
Questa sera non ci sono attività ludiche durante la pausa, e per la prima volta lo staff giochi sta seduto tutto allo stesso tavolo (sì, tecnicamente eravamo allo stesso tavolo anche durante la cena con delitto, è la parte "seduti" che non era esattamente applicabile all'occasione). A dire il vero, non appena raggiungo la sala ristorante gli altri mi avvisano che al tavolo c'è un posto anche per Pierpaolo, che però non so dove sia, pur avendolo visto passare poco prima. Lo vedo passare una seconda volta mentre sono in fila al buffet, solo per perderlo nuovamente, e quando alla fine lo rintraccio è già seduto altrove e mi pare poco gentile andar lì a prenderlo di peso. Pazienza.<br />
A suo vantaggio c'è il fatto di NON ritrovarsi seduto accanto ai vincitori dello Star Pursuit di poco prima, che ogni tanto si lanciano in "vagamente assordanti" esternazioni di giubilo, accompagnate dal cane del tavolo dietro di me. Intanto, Daniele improvvisa una nuova prova Kobayashy mettendosi a impilare una bottiglia dopo l'altra e richiamando una quantità di macchine fotografiche tale da fare invidia agli attori ospiti.<br />
Dopo cena si prevede la consueta sfilata dei costumi, ma giustamente siamo un tantino stanchi. Pierpaolo prima pensa di avviarsi subito in albergo, poi decide di vedere l'inizio della sfilata (ma in realtà non lo faremo, perché quando ci affacciamo sembra ci voglia ancora un bel po'), poi mi segue mentre torno da Massimo Spettoli a comprare l'oggetto che avevo puntato, vale a dire un portachiavi metallico e "snodato" con le fattezze di Yattacan ("Ma mica vorrai usarlo davvero come portachiavi?" "Ma neanche mi ha mai sfiorato l'idea" è all'incirca la conversazione che si svolge tra me e Massimo al momento dell'acquisto). Restiamo nei dintorni con Pierpaolo che guarda altre cose che lo tentano, e ci ritroviamo a parlare dei film di Kyashan, dei Cavalieri dello Zodiaco e di Yattaman, in ordine inverso di apprezzamento, se così si può dire.<br />
Il discorso prosegue anche fuori, mentre ci avviamo con tutta calma verso l'albergo, in effetti concedendoci una passeggiata ristoratrice per le vie di Bellaria. Stiamo giusto facendo un commento sulla Nebulosa di Andromeda quando Pierpaolo riceve una telefonata da una sua amica (che evidentemente è Jean Grey sotto mentite spoglie) che esordisce con "Ti sento lontano, neanche fossi nella nebulosa di Andromeda".<br />
Datosi che mio cugino è impegnato nella conversazione, riesco per ben due volte a passare davanti a una gelateria e far finta di non volere un gelato, anche perché non sarebbe bello interrompere apposta per quello. Scoprirò poi che lui stava pensando all'incirca la stessa cosa, ma per allora saremo quasi arrivati al Piccadilly, quindi lasciamo perdere.<br />
Devo ammettere che anche io sono stanco, anche se non quanto sarebbe lecito immaginarsi, e in attesa di poter usare il bagno mi metto a fare un po' di zapping senza soffermarmi su niente in particolare. Alla TV, evidentemente, questa cosa non piace, perché arriva sul canale 36 e lì rimane, paralizzata, senza più rispondere ad alcun tasto e perfino lasciando a video le informazioni sul canale che, in teoria, dovrebbero sparire dopo un po'. Tento in ogni modo possibile di svegliarla, pensando sul momento che la colpa sia del telecomando, arrivo anche ad aprirlo per togliere e rimettere le batterie, ma niente. Cerco un pulsante fisico di spegnimento, ma non lo trovo, né ha migliore fortuna Pierpaolo, a quel punto uscito dal bagno. Tento anche di rintracciare la presa per staccare del tutto la spina, opzione che si rivela impraticabile visto che il cavo di alimentazione sparisce dietro l'armadio.<br />
Alla fine, pur poco convinti, decidiamo di girare la TV faccia al muro, se non altro per limitare il problema. Nel farlo, scopro finalmente dove si trovano i pulsanti! Evviva! Premo quello di spegnimento e... niente. Ma chi l'ha progettata questa TV, Samara???<br />
È in quel momento che alzo lo sguardo sopra la porta e vengo illuminato...! Un secondo dopo sto spegnendo l'interruttore generale e riconsegnando l'infernale apparecchio all'oblio.<br />
Prima di cedere al sonno, propongo a mio cugino un piano diabolico: domani mattina andiamo a fare colazione al Fauno.<br />
<br />
varie ed eventuali<br />
- vestendomi al buio, pesco un paio di pantaloni dalla valigia, capisco che non è quello che volevo e faccio cambio, convinto di aver beccato quello giusto. Non molto dopo, mi renderò conto che non era neanche quello. Molto dopo, mi renderò conto che quello che cercavo avrei potuto trovarlo solo se avessi frugato anche nell'armadio di casa, dove era rimasto.<br />
- restando in tema, temevo che quest'anno non sarei riuscito a usare le mie magliette da Sticcon, invece... fa caldo! Venerdì ho tranquillamente indossato la polo della Nautilus, e oggi vado in giro in "versione androide" (vago accenno al fatto che sono sveglio dalla mattina del venerdì) con la maglietta di Data, sempre opera della Nautilus, presa all'ultimo B-geek<br />
- anche quest'anno non mancherò di seminare bottigliette d'acqua bevute a metà in giro per le sale, poggiandole da qualche parte "un minuto" per poi dimenticarmi puntualmente della loro esistenza<br />
- tra gli oggetti puntati da Pierpaolo c'è un'accoppiata Gaiking/Drago Spaziale, di cui decide di chiedere il prezzo tanto per farsi un'idea, convinto (male) che sia piuttosto elevato. Massimo, l'unico venditore al mondo che sembra volersi scusare per i suoi prezzi (peraltro più che legittimi), glielo dice: "verrebbe tanto ma arriviamo anche a tant'altro" (no, ovviamente non è una citazione letterale), e i due pezzi in questione rimarranno a lungo nella lista dei possibili acquisti, mentre sulla via del ritorno ci sarà una ricostruzione inter nos della scena culminante in "No, ti prego, dimmi che costano di più, altrimenti finisce che li compro!"<br />
- in un qualche momento imprecisato della giornata, assodiamo che la premiazione della Koba e degli altri giochi che ne prevedono una sarà sul palco domenica pomeriggio, il che purtroppo fa sì che Pierpaolo se la perderà.<br />
- prima di lasciare il Centro, passo su in sala a prendere la mia sporta, dove tenevo fin dall'inizio il maglione (tolto all'arrivo Giovedì e mai rimesso) e altre cosette che ora posso anche lasciare in albergo, tra cui, o così ritengo sul momento, i premi della pesca di beneficenza.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-26024494653201130642015-05-05T19:39:00.003+02:002015-05-05T19:39:36.930+02:00STARCON 2015 - Giorno 2Dormo poco, sai che novità, e scendo ben presto a fare colazione in albergo. L'assortimento di cibarie è ragguardevole, quello che mi manca è la parte liquida... mi aggiro come un'anima in pena per un po' prima di notare le macchine distributrici. Una, tanto per cominciare, non funziona. L'altra sì, ma già ad occhio quello che sta erogando non è neanche parente di un cappuccino, e l'assaggio conferma, per cui resterà nella tazza, grazie.<br />
Fortuna che devo comunque andare in convention presto per aprire la sala e, quando entro, scopro con delizia che il bar è già aperto. Il tempo di fare un salto su, poi richiudo (tanto mancano venti minuti) e vado a farmi un cappuccino come si deve. Sì ma intanto... cos'è che avevo chiuso io ieri sera? Lo sgabuzzino? Pensavo di sì, ma a stento tocco la serratura con la chiave che la porta mi si apre davanti tipo film dell'orrore... andiamo bene... <br />
Approfitto del "limbo" prima dell'apertura ufficiale del centro per migliorare la mia cultura sui giochi presenti (abbiamo in gestione diverse nuove cosette legate al Dr. Who, ad esempio) e dare un'occhiata alla situazione dei giochi di comitato previsti in giornata, quasi tutti già pieni.<br />
Poco dopo vedo arrivare Angelo e Federica, anzi per meglio dire li vedo assorti in conversazione con la vittima della Cena con Delitto... dell'anno prossimo! Questo sì che si chiama portarsi avanti col lavoro (e no, non ho alcuna intenzione di dire di chi si tratti)! A questo punto, è il caso di aprire al pubblico e...<br />
-- Piccola digressione --<br />
Quest'anno avevo preparato, abbastanza inaspettatamente perché fino a poco prima della convention non ero riuscito a far nulla, due giochi di comitato, entrambi in ambientazione Star Trek. A programma erano stati collocati uno durante la cena di giovedì, e ne abbiamo già parlato, e uno prima della cena di giovedì e... ehm... a meno di giocarlo in treno sarebbe stato complicato gestirlo, perciò era stato rimpiazzato (credo con una replica di qualcosa, non ho più chiesto) ed era rimasto orfano di collocazione, e inserito in uno slot random della giornata di venerdì. Giovedì sera, però, era arrivato un messaggio di Matteo che ci informava che il suo gioco fantasy previsto per sabato pomeriggio non era pronto, e quindi ci ritrovavamo uno slot libero (questo capito in realtà solo dopo uno scambio di SMS, perché in origine il senso dell'affermazione ci era sfuggito... ed era ancora giovedì sera...). Avevamo deciso di pensare a come risolvere la cosa la mattina dopo, ed è quello che ricordo ad Angelo e Fede appena entrano in sala. Sostituire il gioco con una replica di un altro fantasy non sarebbe impossibile, ma è da poco che giochiamo fantasy e si rischierebbe qualcosa di troppo recente e dunque già giocato dagli attuali candidati. Alla fine, decidiamo che al posto del fantasy ci andrà il mio Star Trek)<br />
-- Fine digressione --<br />
... iniziamo ad appendere i fogli per l'iscrizione alla Kobayashy Maru, e poi do una mano a Federica ad affiggere in giro per le sale i volantini che invitano ad iscriversi. Quando torno su, mi ritrovo davanti un volto noto con un Onix in spalla.<br />
In effetti sapevo che un mio amico, Nazareno, aveva deciso di visitare la STICCON per la prima volta (sì, lo so, STARCON, ma non potevo scrivere "visitare la STARCON per la prima volta", perché tecnicamente era la prima volta per tutti, no?), ma non sapevo quando di preciso sarebbe arrivato, e meno che mai che mi sarebbe spuntato davanti in sala giochi. Approfitto perciò della sua presenza per fare il mio primo, vero giro della convention, illustrandogli quello che c'è nelle varie sale e i vari perché e percome (mentre a lui arrivano gli immancabili complimenti per il cosplay). È a questo punto che mi rendo conto di come la sala venditori sia più nutrita dell'anno scorso, sia a livello di banchi che di materiale, e più in là avrò modo di sentire uno dei venditori alla sua prima esperienza in loco esprimere un parere decisamente positivo (bene, continuiamo così!)<br />
Arriviamo fin giù alla Sala Borg, dove mi coglie un istante di nostalgia per la vecchia location della Sala Giochi (sì, ma no, cioè, viene ma passa, non è che sto chiedendo di tornarci, eh!), che vista così vuota mette anche un po' di malinconia, anche se poi verrà usata per le lezioni di... no, vi prego, non chiedetemi di scriverlo... non non è porno, è Klingon, la sbaglio di sicuro, tanto ci siamo capiti no? Combattimento, arma, teste tagliate, quella roba lì (a onor del vero teste tagliate non ce ne sono state, ma le menzioni delle stesse sono state ottime e abbondanti, vero Alessio?)<br />
La Sala Borg in questione è stranamente libera al momento. Viene anche voglia di entrarci (a posteriori, per Nazareno sarebbe stato possibile solo previa separazione dall'Onix), però immagino che Pierpaolo vorrà provarla e preferirei aspettare il suo arrivo, perciò rimandiamo (folli! mai rimandare quando la sala è libera!)<br />
Inutile dire che il giro si conclude là dove era partito, ovvero in Sala Giochi. Qui, oltre a illustrare per la prima volta Ultima Frontiera (e fare una partita in cui Daniele decide di prendere per sé praticamente tutto il mazzo e lasciarci a guardarlo sconsolati) faccio la mia prima partita allo Star Fluxx tradotto da Angelo (nonché mia prima partita a Fluxx, Star o meno e tradotto da Angelo o meno che sia, in assoluto).<br />
Mi rendo conto di essere stato parco di informazioni quando, nei giorni scorsi, ho parlato a Nazareno della convention, e mi ritrovo a spiegargli che in effetti per la pausa pranzo siamo chiusi, ma noi dello staff per lo più restiamo dentro avendo il ristorante qui. Lui giustamente chiede lumi su dove poter andare a mangiare qualcosa (tanto di posti non ne mancano). Faccio appena in tempo a dirgli che, se non dovessi servire per tappare qualche buco in un comitato, magari potrei accompagnarlo e mangiare fuori anche io, che Federica, con un tempismo sbalorditivo, arriva a comunicarmi che in effetti serve una persona per riempire il suo comitato (cosa per la quale mi ero reso disponibile in mattinata giacché Pierpaolo sarebbe arrivato solo dopo pranzo). Ah be'. Comunque mi trasformo in CMTomTom e do le indicazioni per raggiungere lo Sporting, che ci sta sempre bene.<br />
Il pranzo, dunque, mi vede nei panni di un nobile di basso rango in quel di Westeros. Federica si scusa preventivamente per gli eventuali errori di battitura nel testo, dato che ha finito di scrivere i giochi molto tardi, al che io abbasso gli occhi sul foglio, li rialzo e annuncio che sì, in effetti c'è almeno un errore di battitura che spiega tutto: "molti sanno" era diventato "molti <b>sonno</b>" :-D<br />
Mentre do fondo alle mie abilità diplomatiche per impedire matrimoni, evitare nomine scomode e, sì, alla fine anche organizzare "incidenti di caccia" (Riccardo, tu però te le vai a cercare...!), mi arriva una telefonata di Pierpaolo che mi illumina sulla situazione del suo viaggio. Gli dico di farmi sapere quando sarà quasi a Bellaria, ma in realtà mi muoverò prima a prescindere, in modo da essere già in stazione all'arrivo del treno.<br />
Nel dirigermi al randez-vouz recupero anche Nazareno, che si mostra lieto di accompagnarmi (del resto ha già conosciuto Pierpaolo a Lucca), e così poco dopo pranzo sono in giro per la cittadina a illustrare come sempre le varie cose che me la fanno apprezzare anche fuor di Convention (sì, le ripeto di continuo, lo so, ma che ci posso fare? Mi piace e ci sto bene), e a parlare delle attività previste dalla sala per il resto della giornata. Faccio anche venire voglia a Nazareno di cimentarsi in cose come la Cena con Delitto (ma il prezzo della cena che dovrebbe pagarsi a parte, avendo il solo ingresso, finisce per scoraggiarlo, e non mi sento di dargli torto) e la Kobayashy Maru, anche se io per primo penso che, dovendo lui tornare a casa dopo, l'orario sia alquanto proibitivo.<br />
Quello del treno, l'orario dico, al contrario è alquanto rispettato, e non dobbiamo attendere molto prima di vedere Pierpaolo che si dirige verso di noi... alquanto stupito del fatto di non starsi dirigendo "verso di me", visto che non sapeva che Nazareno sarebbe stato dei nostri.<br />
Tra una chiacchiera e l'altra ci dirigiamo verso l'albergo, dove lascio che Pierpaolo se ne vada a sistemarsi su in camera mentre noi restiamo ad attenderlo di fronte, sul lungomare. Per due volte sembra che stia iniziando a piovere, ma in realtà cadrà forse una goccia e mezza d'acqua.<br />
Quando vedo qualcuno che sta per uscire dalla porta dell'hotel mi faccio avanti, solo per scoprire che non si tratta di Pierpaolo. Ma... un attimo... Matteo e Camilla?<br />
Inizio a sbracciarmi e chiamare Matteo tentando di attirare la loro attenzione, con scarsissimi risultati, finché Camilla, infine, mi nota. Sappiatelo, è una scena che si ripeterà almeno altre due volte prima della fine della convention.<br />
Faccio una veloce presentazione, spiego perché sto davanti all'hotel, e ne consegue che i due nuovi arrivati decidono di unirsi a noi per andare poi in convention tutti assieme. Ne consegue anche che, per la seconda volta in pochi minuti, Pierpaolo esca da un posto aspettandosi determinate persone in attesa e ne trovi di extra. Sorvolo sugli argomenti toccati lungo la strada, ma non sul fatto che, non per la prima volta, mi cada lo sguardo sui gelati del Fauno e mi riprometta di comprarmene uno prima che la convention sia finita (no, non lo farò mai).<br />
Tornati dentro, do il tempo a Pierpaolo di salutare gli altri per poi dirigerlo opportunamente al banco e iscriverlo a tutto l'iscrivibile. Ne approfitto anche per dare un foglio del Quizzone a Nazareno (perché non l'avessi fatto già prima, è un mistero che a oggi non sono in grado di risolvere). Naz e Pierpaolo si accaparrano anche gli ultimi due posti rimasti del comitato del Dr. Who che si terrà nel pomeriggio (ma che poi finirò per giocare anche io, sostituendo un assente), mentre io vengo reso edotto del mio ruolo nella Cena con Delitto che si terrà, giustappunto, a cena (e sono innocente, sia chiaro).<br />
Facciamo un altro giro per le sale, per dar modo a Pierpaolo di iniziare a disperarsi davanti ai banchi dei venditori (^__^;), e a Nazareno di mettersi a rispondere alle domande del Quizzone. Per inciso, io non conosco le risposte (ho accesso al foglio per le correzioni, ma contiene solo la lettera relativa alla risposta giusta e non la risposta in sé, e comunque la memoria eidetica l'ho lasciata da qualche parte nel '73 e mi sono dimenticato dove), e se anche le conoscessi non gliele direi, ma quando arriviamo al foglio delle domande sull'Universo Marvel cinematografico non riesco a evitare di ripetere "la so, la so" come un cretino (continuando però imperterrito a tenermela per me), laddove la mia reazione alla maggioranza delle domande in altre categorie si poteva riassumere in "eh???"<br />
Scendiamo anche stavolta nel seminterrato - dove la Sala Borg è ormai inaccessibile, ma scopriamo appunto che c'è Alessio intento a dare lezioni di... quella roba là, e Pierpaolo si ripromette di tornarci, e magari provarci, il giorno dopo - e passiamo dal bar, dove io prendo il solito cappuccino e i miei due accompagnatori si dividono in maniera involontariamente iniqua un cornetto al cioccolato (che forse, visti i risultati dopo che la signora del bar l'ha gentilmente tagliato, sarebbe stato opportuno definire "al mezzo cioccolato").<br />
Questo pomeriggio c'è Alexander Siddig sul palco, ma io neanche lo so, convinto che gli ospiti siano come sempre solo sabato e domenica. E sì, d'accordo, ho un programma (anche più d'uno, per la sala ne girano tanti) e sì, l'ho anche letto, e sì, volevo vederlo, e sì, è ancora Venerdì, ma abbiate pazienza... Comunque sia, è un problema relativo, perché tanto c'è anche domenica, e intanto in sala giochi c'è gente (no, dico, GENTE!), e ci sono persone che entrano e chiedono giochi (no, dico, CHIEDONO!), e persone che vorrebbero giocare agli scacchi 3D (no, dico... anzi, no, non dico, non sono ancora riuscito a capire come ci si giochi, sul serio, mi metterò a studiare per l'anno prossimo), e poi è quasi l'ora del comitato del Dr. Who e c'è un posto libero, per cui che si fa? Si gioca, fallendo miseramente nell'intento di vincere, anche perché Angelo ha assegnato a questo povero personaggio un obiettivo impossibile quasi come uscire a cena col dottore in persona (ma c'è da dire che i personaggi che mi permettono di tirar fuori la mia vena acida sono sempre ben accetti, specie dopo l'iperdiplomatico del gioco a pranzo, e questo non fa eccezione).<br />
Nazareno fa qualche acquisto e poi ci lascia poco prima di cena, già con l'intenzione di restare più a lungo il prossimo anno. Io propongo un ultimo giro pre-delitto nell'area venditori e... cosa vedo? Al banco di Massimo Spettoli c'è nientemeno che Massimo Spettoli, giustappunto. Erano almeno due anni di fila che non lo vedevo in convention, e al sottoscritto vederlo fa piacere. Al portafogli del sottoscritto meno, perché finché passo dal suo banco e basta amen, se passo dal suo banco e mi fermo a chiacchierare finisce che il suo banco lo guardo anche, e devo faticare più del solito a convincermi che no, non c'è <i>assolutamente niente</i> che vorrei comprare là in mezzo. Va da sé che anche Pierpaolo (che tende a notare il contenuto dei banchi già di suo) viene a fare la conoscenza di Massimo e capisce il perché dei miei problemi nel corso una breve discussione su argomenti vari. Nel mentre, punto l'oggetto che si impone come acquisto inevitabile (quello che: se anche arrivi a legarti le mani dietro la schiena e bruciare il portafogli per non comprare niente, quello lo prendi lo stesso, a costo di salvare il bancomat dalle fiamme coi denti. A parte che forse bruciare il portafogli non è esattamente una buona idea per risparmiare, a ben pensarci... :-|)<br />
Sì, lo so che non ho detto di che si tratta, ne riparlerò a tempo debito.<br />
La Cena con Delitto di quest'anno non ha un vero delitto quanto una serie di strane circostanze, e una volta tanto noi master non siamo sospettati ma testimoni. Forse il mistero non è poi troppo difficile, visto che, anche escludendo il tavolo vincitore che riscrive praticamente la trama pari pari a come la conoscevamo noi, anche gli altri individuano abbastanza bene il colpevole, pur attribuendogli complici che non c'erano, con l'unica eccezione di un tavolo che prende troppo per buona l'affermazione "Angelo quest'anno è paranoico" che ripetevo a ogni spron battuto e decide che sia, essenzialmente, la risposta da dare.<br />
Ma la giornata non è certo finita, anzi!<br />
Mentre Pierpaolo decide di andare in sala K7 (ma perché K7? E soprattutto perché non c'era scritto da nessuna parte che si chiamasse K7?) a guardarsi Guardiani della Galassia, io mi reco in Sala Giochi per la riunione a porte chiuse dei Master della Kobayashy Maru, che quest'anno è tornata alle origini e vede le squadre nei panni di cadetti della flotta intenti a fronteggiare il famigerato test in questione.<br />
Qui urge una piccola premessa: chi mi conosce sa che io e la Koba abbiamo poco in comune; non l'ho mai giocata in nessuna delle mie Sticcon, che fosse da utente o collaboratore, fino all'anno scorso, temendo (a buona ragione) che interferisse col mio sonno (anche se l'interferenza in questione è alquanto singolare, alla fine dei conti) e mi impedisse di godermi il resto della convention (no, questo no, dopotutto). L'anno scorso, appunto, l'ho giocata per via della presenza di Pierpaolo, che voleva provarla. Quest'anno, dato che Matteo e Camilla si erano chiamati fuori, avendo già poco tempo per la convention per conto loro, mi sono offerto come master, e ho prospettato a Pierpaolo le opzioni che questo gli dava: o la giocava, o lo svegliavo alle tre di notte per entrare in camera :-P<br />
Dato che, appunto, non avrebbe giocato, Matteo si era giustamente offerto per aprire la sala il sabato mattina, il che, come scopro arrivando alla riunione, ha portato all'amletico dilemma: ma come fa ad aprire la sala se serve la chiave e la chiave dobbiamo tenercela noi per chiudere quando andiamo via?<br />
Io il problema non lo vedo: "Siamo nello stesso albergo, gliela do io domani mattina" (a dire il vero mi offrirei direttamente per aprire, ma costringere anche mio cugino a venir giù presto non mi pare carino). La risposta è all'incirca "Sì, ma tu la Koba la fai" a cui replico all'incirca "Sì, ma tanto mi sveglierò prima di loro lo stesso" ^__^;<br />
Risolta la faccenda, vengo istruito su tutto quello che devo sapere della Koba. In apparenza ci sono ben più master del necessario, perché abbiamo solo tre squadre e un pezzettino. Si decide che io affiancherà Daniele e Sara affiancherà Federica... salvo che poi, intanto che noi andiamo in giro ad affiggere cartelli e preparare materiale vario, spunta un'intera quarta squadra e io torno in solitario, mentre Sara e Daniele andranno in coppia.<br />
Come ultima cosa, aiuto Angelo a sistemare un cartone in cui i giocatori, per una delle prove, dovranno riuscire a far entrare ben venti palline da ping pong. Con quattro buchi a disposizione a cui mirare, e uno solo in cui c'è speranza che entrino davvero (il più piccolo è talmente "a misura" che alla fine prometto alla mia squadra che se riescono a far entrare la pallina in quello gliela conto direttamente per venti :-P). Se qualcuno se lo stesse chiedendo: sì, questa è la prova che ha vantato il maggior numero di insulti nei confronti di Angelo.<br />
Da qui in poi, eseguirò il mio lavoro con precisione quasi svizzera... per nulla, perché tanto mi tocca comunque aspettare che Angelo termini le spiegazioni, anche se ho la squadra già censita, raggruppata e pronta a partire (sia all'inizio che per la prova finale).<br />
Il meccanismo di questa Koba è efficace e alquanto snello, e il fatto che sia a tempo (direi principalmente per problemi di orario limitato, tant'è che ci tocca anticipare tutto di mezz'ora onde non farci cacciare dal centro congressi) non stona con le "abilità speciali" che si usano a tempo e le penalizzazioni anch'esse a tempo in caso di infrazioni (che da parte della mia squadra in effetti non ci sono mai state, anzi si autopenalizzavano applicando regole non richieste, altrimenti detto: "non dovete aspettare che vi portino gli altri aerei!" e "Diego, tu sei l'Ufficiale Scientifico, non devi tenere gli occhi a terra...")<br />
Comunque sia, senza scendere troppo in dettagli, la squadra è coesa e ben organizzata, e finisce per passare a pieni voti tre prove e doversi "sacrificare" per due (una fallita per un solo dannato bullone... mi ricorda qualcosa...), che peraltro comprendono le palline di... no, non posso scriverlo così, vabbe'... :-|<br />
Chiudiamo con la consegna delle risposte alla prova parallela e con una prova finale che sembra un numero di ballo sincronizzato - mi domando se qualcuno abbia avuto la prontezza di filmarla - e poi via, verso nuo... verso l'albergo va, che è meglio, tanto già lo so che rimarrò sveglio.<br />
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Varie ed eventuali<br />
- come già in altre occasioni, mi capita di avvicinarmi ad Angelo chiamandolo a gran voce solo per restare del tutto ignorato, poi sussurrare "Angelo", quasi al punto di non essermi sentito neanche io, e vederlo voltarsi di scatto in risposta... O__o<br />
- devo mandare il mio file dei cartellini per i comitati a Federica, no, sul serio<br />
- contrariamente all'anno scorso, il dolce c'è anche a pranzo, niente fragole e fettine di mela quest'anno (ma in cambio ci sono le mele al buffet, mentre non mi pare di aver visto le prugne cotte dell'anno scorso). È uno dei motivi che mi porterà a non comprarmi neanche un gelato che sia uno durante tutta la mia permanenza.<br />
- Angelo mi propone alla laurea in ingegneria honoris causa per il mio sistema estemporaneo per far stare su i cartellini del suo comitato. Io mi propongo di mandargli il mio fi... ah be', se lo passeranno, mi auguro :-)CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-89019749720145451702015-05-04T19:39:00.000+02:002015-05-04T19:46:49.988+02:00STARCON 2015 - Giorno 1L'annuale resurrezione di questo blog si presenta con un mese di anticipo, visto che proprio con un mese di anticipo rispetto agli ultimi anni si è svolta la nuova edizione della STICCON... anzi, la prima edizione della STARCON, l'ombrello sotto il quale si raccolgono STICCON, Yavincon, Italcon, RaDWHUno e chi più ne ha più ne metta. È, in sostanza, il nome ufficiale di quella che negli ultimi anni tra noi chiamavamo MultiCON (e in tutta onestà avrei preferito continuare a chiamarla così, ma tant'è...)<br />
Convention a cavallo della fine di Aprile dunque, e più lunga di un giorno, dato che è iniziata di mercoledì, anche se non per me, che mantengo il mio solito schema di arrivare il giovedì pomeriggio e restare poi fino alla fine.<br />
La mattina del 30, la mia valigia è già pronta e so perfino in che albergo alloggerò, dato che anche quest'anno sarò in compagnia di Pierpaolo e lui ha ricevuto gli accrediti a casa, avendo prenotato con discreto anticipo.<br />
Il viaggio di andata si svolge in maniera piuttosto tranquilla: prima il treno per Bari, poi una luuunga attesa che comunque impegno con una passeggiata intervallata da un gelato e dal pranzo. Il treno per Rimini arriva abbastanza puntuale (ma già dalla prima e fino all'ultima stazione avrà poi dieci minuti di ritardo, tutto sommato poca cosa comunque) e scopro con mia grande sorpresa di avere un posto singolo. Completamente singolo: un unico sedile rivolto alle spalle del precedente, tutto, tutto per me, il mio tesssssoro...!<br />
Con queste premesse, il viaggio è dei migliori, e lo impiego per finire di leggere The Name of The Wind, tenendo informato di tanto in tanto il solerte Marcello sullo stato dei miei progressi verso il suo luogo di residenza.<br />
Arrivo con i già annunciati dieci minuti di ritardo, incontro il già menzionato Marcello, e con lui mi avvio a Bellaria e al già pesudocitato Hotel, dove vengo accolto da un essere raziocinante e in grado di dirmi dove si trova la mia camera e come ci si arrivi (cosa non così scontata, viste le ultime esperienze). Il tempo di sistemarmi in stanza (che vanta ben un letto singolo e un matrimoniale, quest'ultimo assegnato in contumacia a Pierpaolo visto che io preferisco di gran lunga il singolo) e riprendermi dal viaggio (pochi minuti, insomma) e torno giù con il materiale da portare in sala giochi, vale a dire i giochi di comitato che terrò durante la convention e Ultima Frontiera, giochino di carte veloce e lineare che riscuoterà la sua buona dose di apprezzamenti (e fa sempre piacere riceverne, specie quando si sa che non sono di circostanza perché vengono da persone che sono venute a rigiocarlo dopo averlo provato).<br />
Entro breve sono al centro congressi, dove alla reception ritiro il mio badge nell'arco di pochi secondi (altra cosa quantomai insolita, in genere tende a nascondersi negli anfratti più impensati) e subito salgo in Sala Giochi. Abbiamo la stessa posizione dell'anno scorso, assieme alla sala computer, ed è già in corso un gioco di comitato quando arrivo a fare i primi saluti. In realtà è già quasi ora di cena e di lì a poco si terrà, appunto durante la cena, il primo dei miei due comitati dell'anno, "50 sfumature di Klingon" (gioco in cui tre dei quattro personaggi klingon hanno nomi che farebbero ridere un klingon, ma che ovviamente ai giocatori non dicono nulla... peccato che mi dimentichi regolarmente di farlo presente a posteriori, o anche solo in generale), che in pratica coinvolge gli stessi giocatori di quello in corso, tutte persone a me note e che rivedo volentieri.<br />
Dopo cena, Angelo è impegnato sul palco con Anno Domini, dopo il successo ottenuto lo scorso anno, e mi lascia la sala, dopo avermi messo al corrente delle novità dell'anno, il Quizzone Multiambientazione, con domande sparse per il centro congressi a cui i giocatori devono provare a rispondere su un apposito foglio, divise per argomenti (per inciso, lo vincerà poi il gruppo di Stargate, che neanche c'era tra gli argomenti in questione, complimenti a loro) e il torneo del Dr. Who, per il quale si ottengono punti partecipando a giochi a tema Dr. Who, incluso il Quizzone di cui sopra, i vari comitati e quant'altro. Prima di andare mi lascia anche "le chiavi del regno", altrimewnti dette chiave della porta e chiave dello sgabuzzino dove teniamo le nostre cose, e ci mettiamo d'accordo che chiuderò io alla chiusura visto che lui pensa di andare in albergo prima. Sul momento, comunque, ovviamente non chiudo niente, neanche lo sgabuzzino, ma questo non impedirà poi a Federica di non riuscire ad aprirlo.<br />
Questa di giovedì si dimostra una sera molto tranquilla e poco popolata (a posteriori sarà il periodo in cui la sala è più vuota in assoluto, ma sul momento non lo sappiamo ancora che nei giorni successivi si riempirà di gente come non accadeva da un po'), e quindi passiamo il tempo chi giocando al Pac Man psichedelico dell'anno scorso (non io) chi tentando senza successo di giocare al gioco dei Ghostbusters (io, che, dopo aver passato indenne un'infinita serie di sequenze e spiegazioni, alla fine passerò più tempo a sparare a oggetti innocenti e sfasciare muri con lo zaino protonico che a cercare di andare avanti col gioco). Ci raggiunge infine anche Daniele ("un tantino" in ritardo sul suo turno), e tra un commento e l'altro (pochi dei quali sensati) e qualche anticipazione di sfuggita sul contenuto della Kobayashy Maru, che mi vedrà fare parte dei master per il primo anno in assoluto, arriva anche l'ora di andare via, per cui, già che ci sono, spengo i PC, chiudo, tanto per scrupolo, anche lo sgabuzzino (lasciandoci dentro la mia roba che non mi serve riportarmi in albergo) e do la buonanotte alla sala.<br />
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Varie in ordine sparso:<br />
- sono arrivato da poco e già inizio a dare i numeri salutando Riccardo e chiedendogli se fosse di turno in sala Riccardo (l'intenzione, giuro, era di dire "Daniele"...)<br />
- apprendo che il forno dei bomboloni è chiuso, ferale notizia. In cambio Daniele ci annuncia che ha "trovato un altro posto che fa bomboloni ed è aperto, ma è chiuso". Ah ecco.<br />
- per i pasti c'è anche quest'anno il buffet complementare, che non mi dispiace per nulla. In cambio pare che i cuochi abbiano un'idea abbastanza aliena del concetto di cottura della pasta, che sarà regolarmente alquanto "croccante", anche se ho di certo mangiato di peggio<br />
- in poco più di 5 ore di Starcon, essenzialmente ho visto solo le scale, la Sala Giochi e il Ristorante, ma del resto avrò modo di rifarmi poi.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-41840233725400161232014-06-01T17:45:00.004+02:002014-06-01T17:45:29.658+02:00STICCON 2014 - Giorno 4 (e 5)Sì, OK, dormo più del solito, ma questo non implica che non mi svegli alle sei di mattina. Resto a letto ancora un po', ma neanche più di tanto.<br />
Del resto, è sveglio anche Pierpaolo, che peraltro oggi ripartirà, poco prima di pranzo.<br />
Di comune accordo, preso già dalla sera prima, disertiamo la colazione dell'albergo (anche se pare che oggi sia al nostro) e andiamo a farla al Fauno, in centro, godendoci due bei (e buoni) cornetti e due sostanziosi (e buoni) cappuccini. No, non due a testa.<br />
Tornati in albergo, aspettiamo lì un po' visto che è ancora presto, e dato che Pierpaolo si porterà dietro i bagagli non ha senso andarsene in giro per il paese.<br />
Quando arriviamo facciamo solo un salto in Sala Giochi a depositare i bagagli in questione e ad assicurarmi che sia stato risolto il problema della copertura durante l'assemblea STIC-AL della mattinata, per la quale sarò assente perché coincide proprio con l'orario del treno. Ridiscesi, andiamo a esplorare di nuovo i banchi dei venditori, e qui Pierpaolo fa le sue compere. Io passo anche per l'ultima volta dalla pesca di beneficenza, ottenendone una piastrina "Don't panic", un set per le unghie (con un tagliaunghie, eh be', è fondamentale) e un domino in legno. Pierpaolo mi imita e si ritrova anche lui un copricuscini "mappato", un blocco note riciclato e un qualche libro.<br />
In zona venditori faccio anche un incontro che richiede una premessa: prima della STICCON, sfogliando il programma, avevo notato la presenza (per la Italcon) di <a href="http://http://unknowntomillions.blogspot.it">Andrea Viscusi</a>, scrittore che conosco da tempo in rete ma che non avevo mai incontrato di persona, nonostante fosse stato presente a una LevanteCon qualche tempo addietro. L'avevo, di conseguenza, contattato su FB, constatando che forse sarebbe stata la volta buona.<br />
La sera del sabato, leggo un aggiornamento di stato su FB in cui Andrea commenta il suo primo giorno a Bellaria, e replico dicendo che io sono lì da tre, al che lui mi risponde dicendo di avermi cercato, ma non trovato.<br />
Stamattina, mentre mi aggiro tra i banchi, mi sembra di notarlo vicino al bar, così, dopo un'occhiata furtiva al suo badge col nome, lo saluto e gli piazzo il mio sotto il naso (operazione che sarebbe riuscita assai meglio se lo avessi mostrato dal lato giusto, col nome bello in grande, e non da quello sbagliato, col nome in piccolo e pure tagliato, ma vabbe', ormai...)<br />
Facciamo quattro chiacchiere e scopro anche che la presentazione della sua raccolta di racconti, motivo della sua presenza, ha subito un piccolo intoppo: avrebbe dovuto essere condivisa con un altro autore della stessa casa editrice, ma questi non può venire, e dunque Andrea resta solo ad occupare un'ora di tempo.<br />
Mi riprometto comunque di cercare di essere alla presentazione in questione (ci tengo anche perché alcuni dei suoi racconti già li conosco, e in particolare "Spore", che dà il titolo al libro, ha malamente stracciato un mio racconto - del quale a onor del vero non ero troppo convinto neanche io - in uno dei concorsi de <a href="http://latelanera.forumfree.it">La Tela Nera</a>).<br />
In sala, intanto, si sta svolgendo l'assemblea dell'Italcon. Quando io e Pierpaolo entriamo a dare un'occhiata, si sta discutendo dell'abolizione/modifica/aggiunta di alcune categorie per il Premio Italia. A un certo punto ci ritroviamo però ad asssistere alla scena di un membro di Yavin4 (nonché vittima della cena con delitto di venerdì) che si alza e fa una partaccia a... uh... qualcuno per... uh... qualcosa. In realtà, da dove siamo noi, sembra quasi che se la sia presa molto, molto a cuore per la votazione su una categoria a parte per le antologie (per quanto sia ovvio che così non può essere :-P), e solo molto dopo scoprirò cosa fosse davvero accaduto.<br />
Ma l'ora è tarda, gli acquisti sono stati fatti, e il treno partirà a breve, così Pierpaolo recupera il bagaglio e assieme ci avviamo alla stazione, non prima di una foto mentre passa il badge per l'ultima volta e l'essermi sentito dire che essendo collaboratore posso anche evitare di passarlo ogni volta che entro ed esco, basta una volta al giorno (ma come, dopo quattro anni me lo dite? O_o)<br />
Sulla via del ritorno (anche se non per me) facciamo un po' il punto della convention e chiacchieriamo di questo e altro fino a raggiungere la coloratissima stazione di Bellaria.<br />
Qui ci salutiamo quando il treno viene annunciato, e io ripercorro la strada verso il centro congressi, pronto al mio primo pranzo di comitato. Oggi, peraltro, ce ne saranno ben tre, perché ai due previsti ne è stato aggiunto un terzo su espressa richiesta di un gruppo di giocatori. Avrebbe dovuto essere in tema Star Trek, ma i giocatori si svelano essere più del previsto, e Matteo ritira fuori il comitato dei nani di Sabato. Anche il mio è pieno di nani, in effetti, e dà luogo ad alcune scene esilaranti e inattese (tra cui quella di Lucia Cattani, principessa nana, che torna al tavolo da sola dopo una conversazione a tu per tu con Davide Candeloro, re nano e suo padre, annunciando a gran voce "Mio padre è morto!", e creando un tantinello di scompenso tra gli altri giocatori :-D)<br />
Per pranzo abbiamo lasagne al forno, salsiccia e patatine fritte, con bis di queste ultime, seguite da, non c'è domenica che tenga, mela affettata e fragole.<br />
Pur desideroso di un dessert, preferisco non andare a procacciarmene uno e "confinarmi" in sala giochi<br />
Ne uscirò solo per passare al bar e recarmi alla presentazione del libro di Andrea, che ha luogo come previsto, anche se con un pubblico un po' ristretto. Tutto scorre tranquillo finché, in un attimo di silenzio seguito a una domanda sul libro, i libri dell'autore assente decidono di attirare l'attenzione cadendo di punto in bianco. E del resto hanno ragione, è il caso di nominare anche loro, no?<br />
A presentazione finita, aspetto il deflusso per farmi aurografare una copia di "Spore", poi torno in sala giochi, dove resterò fino a ora di cena, anche perché organizzeremo una partita classica di Anno Domini versione Star Trek (che perderò a causa di alcune palle...)<br />
La cena stasera è alle 21, perciò, dopo la foto di gruppo, decidiamo di iniziare a smontare e inscatolare il materiale della sala, così da ridurre al minimo le operazioni da fare (per gli altri) lunedì mattina. Intanto Angelo ci illustra la necessità di dire a Connor Trinneer che ha un bel nome, perché pare che si sia risentito quando qualcuno gli ha fatto notare che in italiano suona strano, o giù di lì. Fin qui tutto bene, è quando poi, a cena, suggerisce di compararlo a quello di Conan il Barbaro (e lo fa poi effettivamente in sua presenza) che rimango un tantino sconcertato (e, a onor del vero, anche Trinneer non ne esce molto convinto).<br />
Per la cena, quest'anno sono stato messo al tavolo giusto. Tavolo che riunisce le sezioni giochi e PC, e del resto siamo comunque rimasti in pochi, visto che Matteo e Camilla sono ripartiti nel pomeriggio. Come l'anno scorso, le portate (o, per meglio dire, gli antipasti) sono in numero ridotto. In cambio sono davvero quelle scritte sul menù (almeno per il menù normale: i presunti strozzapreti del menù vegano si rivelano essere degli gnocchetti), sono buone e vengono offerti bis in quantità.<br />
Come sempre, gli ospiti girano a salutare i convenuti tavolo per tavolo (niente agguati quest'anno), le ragazze discinte dell'Imacrew attirano più commenti degli ospiti in questione, e arriva il momento della torta, o meglio delle torte.<br />
C'è quella extra di Gisella, un capolavoro visivo (non posso commentare sul culinario, perché non l'ho assaggiata quest'anno, ma avendolo fatto altre volte direi che era ottima, sulla fiducia) e ci sono le due ufficiali, una normale e una vegana, del tutto indistinguibili... sopattutto perché entrambe hanno su la locandina Yavincon, laddove una delle due avrebbe dovuto avere quella della STICCON... ahem...<br />
E così, anche questa STICCON si avvia a conclusione. Il centro deve chiudere anche stasera, perciò si decide di rimandare tutti gli ulteriori smontaggi alla mattina dopo e ci si saluta con tutti... anche troppo, considerando che Angelo decide di salutarmi all'ingresso sebbene stiamo per avviarci nella stessa identica direzione, visto che siamo in alberghi adiacenti.<br />
Va detto, comunque, che quando arriviamo al punto in cui dobbiamo dividerci... si volta e se ne va. ma alla fine tutto quadra, lo richiamo, ci salutiamo e non ci stringiamo la mano (e non perché non avessimo tentato... fortuna che non c'era nessuno a riprendere), saluto anche gli altri e torno in camera a fare la valigia, domani mattina si riparte.<br />
Segue una nottata tranquilla di quasi-sonno. Mi sveglio con calma, mi lavo, mi vesto e vado dritto in stazione, mandando un SMS a Marcello quando sono in partenza per Rimini, dato che siamo rimasti d'accordo per vederci lì prima della mia partenza per Bari. Gliene manderò un altro al mio arrivo, e solo dopo aver ricevuto questo riceverà quello in cui gli annunciavo la partenza (ma questo è niente, mia sorella riceverà il mio "Sono in partenza per Rimini" solo a pomeriggio inoltrato, subito dopo "Sono a casa"...)<br />
Colazione a Rimini, quattro chiacchiere post-STICCON, e poi via, verso il treno, che anche stavolta parte puntuale ma riuscirà a fare venti minuti di ritardo, fermandosi in mezzo al nulla per "un errore di azionamento del segnalamento(!)". Non mi impedirà, comunque, di avere il tempo per un mega-gelato a Bari prima di prendere il locale per tornare a casa (in ritardo pure quello).<br />
Da lì, non resta che disfare la valigia. Anche quest'anno la STICCON è finita ma, sorpresa che scopro al rientro, tra meno di un mese c'è la Star Trek Experience a Bari, servirà a ridurre la nostalgia.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-60543060493620939612014-06-01T16:50:00.001+02:002014-06-01T17:47:21.747+02:00STICCON 2014 - Giorno 3La colazione del sabato mattina è un'odissea.<br />
Siamo di nuovo al Piccadilly e, tra due distributori di bevande, la mia prima scelta è quello che deve avere il condotto del latte intasato, perché mi scodella un cappuccino che è essenzialmente caffè molto, molto allungato.<br />
Quando me ne accorgo, al tavolo, torno a prenderne un altro al secondo distributore, ma nel frattempo Pierpaolo mi fa notare che anche il suo, preso da lì, non è affatto decente. In effetti, il gusto è orribile, anche se questa volta lo zucchero c'è, e finiremo per abbandonare il proposito di berlo, riproponendoci di prendere poi qualcosa di decente al bar della STICCON. Purtroppo il qualcosa si ridurrà per me al solo cappuccino, perché quando arrivo noto che i cornetti sono quelli avanzati dal giorno prima (e, peraltro, con la marmellata). <b>Dopo</b> sbucherà fuori un vassoio fresco di giornata... :-|<br />
Stamattina ho addosso la maglietta ufficiale della Sala Giochi, e preannuncio a Pierpaolo che, prima che la giornata sia finita, qualcuno sicuramente mi chiederà come mai non si sia ristretta. A farlo sarà poi Federica, peccato che in quel momento Pierpaolo sarà altrove e non potrò pavoneggiarmi per le mie doti di preveggenza. :-(<br />
Arrivato in convention, sono sorpreso di trovare Angelo già lì (e in effetti ero preoccupato che la sala sarebbe rimasta chiusa, non credo di averlo mai visto così presto al centro di sabato mattina). Visto che la sala è coperta, ne approfittiamo per fare un giro degli stand dei venditori, dove Pierpaolo sta iniziando ad adocchiare dei possibili acquisti. Io, più che altro, guardo e basta, perché ben di rado compro qualcosa che vada al di là della spilletta (non perché quello che c'è in vendita non mi piaccia, tutt'altro, ma perché poi non saprei che cosa farmene).<br />
Intanto c'è la troupe di RAI4 che si aggira per le sale, riprendendo e organizzando qualche intervista.<br />
Io faccio anche il mio secondo passaggio alla pesca di beneficenza. Il primo mi era valso un mikado (no, non di quelli commestibili), una coppia di fumetti e un blocco note in materiale riciclabile (che solo dopo scoprirò includere anche una serie di post-it e segnalibri removibili, prevedendo perciò che verrà requisito da mia sorella appena tornerò a casa). Questo mi vale due copricuscini (che sono due premi separati, ci vuole abilità per certe cose) con stampate sopra delle mappe fantasy, che inizialmente penso siano della Terra di Mezzo, salvo poi constatare che così non è (cosa siano di preciso, al momento è ancora un mistero) e un boh (nel senso che proprio non riesco a ricordare cosa fosse).<br />
Per lo staff è anche il momento di fare la foto con gli attori. Incredibilmente, quest'anno tra il momento in cui veniamo radunati e quello in cui la foto viene scattata passa meno di un minuto: è record! Incredibile anche il fatto che quest'anno (grazie Federica! ^_^) riuscirò perfino ad averla, la foto, oltre ad averla fatta.<br />
A mezzogiorno è il momento del Pranzo di Comitato di Matteo, che quest'anno ha scritto una storia in un'ambientazione che, ormai è assodato, conoscono solamente lui e l'autore dei libri da cui è tratta. :-P<br />
In ogni caso, il gioco procede spedito, con un plauso a Pierpaolo che interpreta il suo personaggio in modo encomiabile.<br />
A me la sorte (ma non poi tanto, visto che alla fin fine me lo sono scelto quando i ruoli erano ancora tutti liberi) assegna un candidato imperatore con pochissime speranze di raggiungere il suo obiettivo, e in effetti non lo raggiungo (né, in sostanza, lo raggiunge qualcun altro, da quel punto di vista: le votazioni non incoronano nessuno).<br />
A tavola mi insospettisce, e a ragione, l'assenza di un cucchiaino: quest'anno non c'è dessert per il pranzo, ma... una mela affettata (ma non sbucciata) e delle fragole, in un unico piatto per l'intero tavolo. È l'unica cosa di cui potrò onestamente lamentarmi per quel che riguarda i pasti di quest'anno.<br />
Per compensare, decido di andare a farmi un giretto post-prandiale e prendermi un gelato, idea che non si rivelerà del tutto buona. Niente da ridire sul gelato, ma ci ricavo una goccia di cioccolato sulla maglietta (anche se all'altezza giusta per essere coperta dal badge la maggior parte del tempo), e uno scivolone quando accidentalmente metto il piede sul bordo rialzato di un'aiuola e, complice il fatto che tanto le pietre che lo compongono quanto le suole delle mie scarpe facciano ben poco attrito, finisco letteralmente di sedere per terra (ma salvo il gelato, olè!)<br />
Quando rientriamo in convention, è già sul palco uno degli sceneggiatori del Dr. Who. Pierpaolo va in sala, io decido che per il momento farò un salto di sopra e lo raggiungerò in seguito, per assistere all'esibizione degli attori.<br />
In sala non c'è sul momento grande attività. Discuto un po' con Daniele del gioco di carte di Yugi-oh (a cui però non mi convince a giocare) e di Magic, poi facciamo qualche partitella a Trekworms (io <b>adoro</b> quelle calamite, a prescindere dal gioco). Nel frattempo si unisce a noi un amico di Daniele e facciamo un paio di partite ad Alienàti, complice anche il fatto che mi viene richiesto di coprire la sala visto che gli altri hanno impegni vari.<br />
Nel frattempo, arriva in sala un gruppetto di giocatori "autonomi" che inizia a giocare a un gioco di carte a me sinora ignoto, che mi si dice essere una "versione semplificata" di Magic. Dal poco che colgo della partita, a me sembra che sia una versione complicata, a dire il vero. O_o<br />
Per quando finiamo la seconda partita, lo staff della sala si è un po' ripopolato, quindi torno giù come previsto, e assisto a una piccola parte dello spazio di Connor Trinneer. Pierpaolo, comunque, non lo vedo in giro.<br />
Dopo un po' decido di tornare di sopra, non ho la lucidità mentale per seguire i discorsi dell'attore, e successivamente anche mio cugino mi raggiunge in sala, cosicché scopro che era andato in sala proiezioni (mi dice anche a guardare cosa, ma la mia memoria non arriva a tanto).<br />
Tra non molto, comunque, tocca a me: ho in programma il gioco di comitato ambientato nel mondo di Anthuar, preceduto da una breve presentazione di Riflessi d'Ombra. Il gioco va bene, e fa venire a Camilla una gran voglia di leggere il libro, che male non fa. :-) Peccato che lo Shim Stonehand di turno riesca a sbagliare tutte le indagini e accusare chiunque tranne i veri colpevoli, ma sono cose che capitano. :-D<br />
Chiudiamo i giochi in tempo per la cena a base di pesce (merluzzo gratinato, ma le patate non mancano), alla quale io e Pierpaolo facciamo seguire un'altra passeggiata serale, approfittandone anche per rifarci del bombolone post-koba mancato (e per riempirmi di zucchero a velo, credo che quei pantaloni ne porteranno le tracce a vita... :-|). Tornati alla base, decidiamo che per oggi si può anche chiudere la giornata. Pierpaolo resta ad attendermi fuori e io rientro solo perché ho da recuperare delle cose dallo sgabuzzino, di conseguenza, dopo essere passato dal bar a prendere una bottiglietta d'acqua, mi metto in cerca di Angelo per farmi prestare la chiave... solo che non lo trovo. Come giustamente sospettavo era in sala principale, solo che lo cercavo in tutt'altra posizione, così finisco per farmi tutto il giro del centro prima di trovare qualcuno che sappia dirmi dove guardare. Da lì, è facile, peccato che una volta su poggi la mia bottiglia pressoché intonsa su un tavolino e poi mi dimentichi di riprenderla uscendo. Me ne accorgo solo dopo aver restituito la chiave, e decisamente non ho alcuna voglia di andare a chiederla di nuovo, perciò amen!<br />
Al Piccadilly sono in pieno party post-STICCON, ma l'essere sveglio praticamente da 42 ore per certi versi ha una sua utilità, e riuscirò a dormire più del solito.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-91626258529613698282014-05-30T12:56:00.000+02:002014-06-01T16:52:00.282+02:00STICCON 2014 - Giorno 2La risposta è nì. Domirò, ma poco e male, risvegliandomi di continuo e riuscendo a inanellare una serie di sogni assurdi. L'unico che ricordo al risveglio riguarda me che rispondo a un cornetto all'albicocca che squilla per ritrovarmi dall'altra parte una signora che ha sbagliato numero e cerca aiuto per un problema di DNS.<br />
Alle 7 è ormai chiaro che la mia nottata è finita. Accendo la TV e vago tra i canali senza trovare nulla che valga la pena guardare. Dopo qualche tempo mi lavo, indosso la polo della Nautilus (no, non <b>solo</b> quella) e scendo a fare colazione, scoprendo che la servono all'hotel Piccadilly, proprio accanto al mio.<br />
Nel consueto assortimento del buffet trovo una torta davvero niente male che si beve quasi tutto il mio cappuccino, il che è un bene perché ho dimenticato di zuccherarlo e in effetti solo la torta lo rende tollerabile.<br />
Il problema verrà comunque risolto dall'inevitabile seconda colazione al bar della convention, dove approderò poco dopo una rilassante passeggiata per le ariose vie di Bellaria.<br />
La mattinata trascorre rapida e tranquilla, e la passo quasi tutta in Sala Giochi, anche se non ho niente di particolare da fare, chiacchierando con vecchie e nuove conoscenze e scoprendo che Neverwinter è parecchio cambiato dall'ultima volta che ci sono entrato, ma non saprei dire se in meglio o in peggio. Ho anche modo di "arbitrare" una conversazione a proposito del nome di un personaggio di Song of Ice and Fire, più che altro perché nel marsupio ho il palmare con dentro l'intero ciclo, e ci metto un attimo a verificare come si chiami effettivamente il tizio in questione.<br />
In realtà io sto fondamentalmente aspettando l'ora di pranzo, perché a breve dovrebbe arrivare Pierpaolo, che quest'anno ha infine deciso di venire alla STICCON, e siamo rimasti d'accordo che ci vedremo fuori e andremo a mangiare qualcosa.<br />
Mi trattengo in convention giusto il tempo di aspettare che torni Angelo per avvisarlo che Federica è già su in sala ristorante a preparare il tavolo per il pranzo di comitato e, soprattutto, a tenere d'occhio la sala visto che la chiave per chiuderla ce l'ha lui. Fatto questo, mi avvio con calma all'hotel, fermandomi lungo la strada a prendere un gelato, visto che tanto non pranzerò ancora per un po'. Mi allungo anche a guardare gli orari dei locali, perché Marcello mi ha allertato dicendomi che alcuni chiudono alle 14, e che potremmo doverci accontentare di un bar (che non sarebbe comunque un gran dramma). Scopro con disappunto che lo Sporting, il mio obiettivo principale, è chiuso. Non per via dell'orario, è proprio chiuso e non aprirà prima di venerdì sera.<br />
Arrivato all'hotel, trovo in reception Matteo e Camilla... e basta. Sono appena arrivati e dovrebbero registrarsi, peccato che non ci sia anima viva. Tengo loro compagnia per un po', finché Matteo non si decide a tentare il tutto per tutto e telefonare all'albergo (il che suona un po' curioso, standoci dentro e di fronte al telefono in questione), e io mi decido a prendere la mia chiave e tornare su in camera a rinfrescarmi un po' e sbirciare la TV (che, chiaramente, non trasmette nulla di interessante) in attesa di notizie.<br />
Si scopre poi che Pierpaolo aveva fatto un po' confusione di orari e arriverà prima del previsto. Quando penso sia ormai ora, gli mando un messaggio dicendogli di avvisarmi quando sta per raggiungere l'albergo, in modo che io possa scendere ad incontrarlo (anche perché la chiave ce l'ho io, e visti i trascorsi non so quanto aspettarmi che in reception possa esserci qualcuno...). Poco dopo, il messaggio arriva e scendo, cercandolo ovunque tranne che nella direzione giusta... ^__^;<br />
Per fortuna di direzioni non ce ne sono poi tante. Un saluto veloce a Marcello e andiamo su, dove illustro a Pierpaolo la situazione mentre si sistema in stanza.<br />
Optiamo per andare a mangiare qualcosa al Texas, che è ancora aperto. Tortellini pasticciati (e ustionanti) per me, caprese per lui. Non male, ma devo dire che allo Sporting li fanno meglio.<br />
Non passa molto tempo che siamo diretti al centro congressi per riprendere la convention.<br />
L'evento della serata è la Cena con Delitto, e Pierpaolo vuole partecipare, perciò, una volta arrivato in reception e preso il badge (che viene reperito in un lampo, altro che il mio...!) acquista anche la cena a parte, avendo solo l'ingresso base per la giornata. Questa cosa dell'ingresso base sarà poi parte di un notevole pasticcio che si risolverà solo il giorno dopo, dato che tecnicamente non include il pranzo del sabato (ma entrambi eravamo convinti del contrario), ma tutta la differenza tra ingresso base+albergo+cena e pacchetto completo (che effettivamente include il pranzo del sabato) è di due miseri euro...<br />
Comunque sia, per prima cosa facciamo tappa in sala giochi, così da avvisare che sono al centro e presentare Pierpaolo alla banda, intanto arricchitasi di Matteo e Camilla (anche se lei quest'anno si è spostata al Baby Club).<br />
Ne approfitto anche per iscrivere Pierpaolo alla cena con delitto ed entrambi alla Kobayashy Maru, che lui vuole provare e io non ho mai fatto in vita mia... quest'anno però c'è il limite orario e, nonostante una concessione extra, dovremo lasciare il centro entro le 3 di notte, il che la rende accettabile. La realtà è che non avrebbe fatto molta differenza finire alle sette di mattina, ma questo non posso ancora saperlo. Faccio anche un excursus dei giochi di comitato disponibili, a parte quelli del pranzo di domenica perché lui ripartirà prima.<br />
Concluse le iscrizioni, faccio da chaperon per un giro della convention, mostrando a mio cugino i vari ambienti e spiegandogli un po' come funziona il tutto.<br />
A metà pomeriggio, in sala giochi c'è l'Anno Domini Fantasy a squadre: Harry Potter e il Signore degli Anelli, e decidiamo di partecipare. Inizialmente formiamo tre squadre da due persone (io e Pierpaolo, Federica e Sara, Matteo e Davide, nuovo frequentatore della STICCON), ma Matteo dovrà andar via prima della fine della partita per una conferenza a cui non può mancare, così decidiamo di adattarci a due squadre da tre: io vado in quella di Matteo, Pierpaolo nell'altra. Il gioco va avanti a ritmo serrato, ma alla fine la situazione è chiara e, nonostante la mia squadra resti con un uomo in meno, vinciamo senza mezze misure.<br />
Poco prima di cena ricevo le informazioni (dettagliate, quest'anno) sulla cena con delitto, e inauguro Alienàti in una partita a quattro, anche se il finale è un po' affrettato visto che è deciamente ora di chiudere per la pausa.<br />
Il principale delitto dell'omonima cena, è che quest'anno mangiare è davvero un'impresa. Il primo (curiosi fusilli alla carbonara), in effetti, riusciamo a finirlo prima che inizino gli interrogatori (io <b>molto</b> prima, visto che per un po' io e Camilla veniamo totalmente ignorati e ce ne restiamo in pace al tavolo mentre gli altri sospettati girano per la sala). Il secondo (pollo arrosto), però, è un'altra storia, visto che il nostro tavolo non viene proprio preso in considerazione. Io riesco alla fine a intercettarne una porzione a un altro tavolo, ma riesco a mangiarne solo metà: quando torno a posto dopo un interrogatorio scopro che la restante se la sono portata via. Fortuna che il buffet era ben fornito, anche di carne rimasta dal pranzo, e quindi non posso dire di essere rimasto a digiuno. Sul dolce, peraltro, nessun problema.<br />
Quest'anno lo scenario è meno complesso di quello dell'anno scorso, e in effetti alla fine della serata solo uno dei sette tavoli sbaglia del tutto la soluzione, mentre tutti gli altri inchiodano l'assassina (Federica) e capiscono il movente (la gelosia), anche se solo un tavolo mette giù la soluzione quasi in ogni minimo dettaglio, e per questo si aggiudica il primo posto incondizionato.<br />
<b>Non è</b> il tavolo a cui sedeva la vittima, intenta a indagare sul suo stesso omicidio. ^__^;<br />
In realtà, a rubare un po' la scena alla premiazione c'è qualcos'altro... Un attimo dopo aver svelato la soluzione e aver proclamato la colpevole, Angelo mi molla l'attestato destinato ai vincitori, afferra una scatolina ben occultata su uno dei divanetti del baby club, si lancia a terra su un ginocchio (riuscendo, non è ben chiaro come, a farsi male all'altro) e fa la sua proposta di matrimonio a Federica "prima che la polizia venga a portarsela".<br />
Giunge voce che la risposta abbia incluso "lo sai che adesso dovremo invitarli tutti?" e "ti odio", ma probabilmente anche un "sì".<br />
Dal canto mio, mi ritrovo ad assistere a tutta la scena da dietro, impossibilitato anche ad applaudire come si deve visto che qualcuno mi ha scaricato un foglio in mano, ma mi arrangio come posso. :-P<br />
Prima della Kobayashy, io e Pierpaolo decidiamo di andare a fare una passeggiata per le vie di Bellaria, sempre gradevole e accogliente. Sulla via del ritorno ci fermiamo a bere qualcosa (no, non superalcolici, un'acqua tonica e un tè freddo :-P) al bar di fronte al centro congressi, e restiamo lì a goderci il fresco finché non giunge l'ora di rientrare. Passo dal bar interno ma solo per prendere una bottiglietta d'acqua, al posto del solito cappuccino serale.<br />
Per la prova sono presenti quattro squadre, poi tre, poi di nuovo quattro. Noi siamo tra le riserve, che alla fine dei conti formano una squadra a sé stante, e, nonostante le prove tutt'altro che facili, alla fine dei giochi ci piazziamo in seconda posizione (e tutto per colpa di uno stupido bullone, che ci avrebbe permesso di essere a pari punti coi primi se non si fosse ostinato a cadere).<br />
Il sentimento più diffuso durante le prove è il desiderio di uccidere Angelo per le frasi assurde che di volta in volta dobbiamo sussurrarci all'orecchio, mimare o rappresentare simulando dei gruppi scultorei. Qualcuno azzarda che sarebbe peccato rendere vedova Federica così presto, ma io ci tengo a sottolineare che in effetti il matrimonio deve ancora essere celebrato, per cui il problema non si pone. :-P<br />
Anche se tocca ridurre di due il numero delle prove a causa dei tempi ristretti, la gara è serrata e divertente.<br />
Durante l'ultima prova, peraltro, poggio quel che resta della mia acqua su una sedia, e poi ne dimentico l'esistenza... :-|<br />
Alla fine lasciamo il centro poco dopo le tre, ma tra chiacchiere e altro, inclusa un'infruttuosa sortita al forno che non ha bomboloni a sufficienza per tutti, arriviamo in albergo alle quattro passate.<br />
Il tempo di darsi una rinfrescata e si va a dormire.<br />
Un momento, ho detto dormire?<br />
L'intenzione, in effetti, ci sarebbe, ma in realtà il sonno semplicemente non ne vuol sapere di arrivare, e dopotutto le 4 sono l'ora a cui di solito mi sveglio volente o nolente. Alle 7, poi, come al solito, ogni speranza di addormentarsi svanisce del tutto. Tanto vale prepararsi per il giorno 3.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-20970111264112389502014-05-29T17:55:00.000+02:002014-05-30T12:56:52.165+02:00STICCON 2014 - Giorno 1Ormai è noto (ma a chi poi? Boh!) che questo blog tende a resuscitare solo in caso di eventi particolari, periodici e non.<br />
Parlando dei primi, anche quest'anno si è tenuta a Bellaria, dal 22 al 25 Maggio, la STICCON (ormai Multicon), convention un tempo (teoricamente) dedicata a Star Trek e che ora coinvolge la fantascienza e il fantastico in senso molto più ampio.<br />
Per quel che mi riguarda, l'avventura è iniziata come sempre giovedì mattina, con la valigia pressoché pronta e tanto tempo davanti in attesa di recarmi in stazione, visto che mi ero alzato piuttosto presto. Ne ho approfittato per sedermi un po' davanti al PC e assicurarmi di aver fatto le ultime cose (soprattutto votare i commenti dello <a href="http://latelanera.forumfree.it">Skannatoio</a> onde evitare di beccarmi un'esclusione in un'edizione partita piuttosto bene).<br />
Nei giorni precedenti, qui il tempo era stato brutto e anche abbastanza freddino. Di conseguenza, esco di casa con maglioncino leggero e giubbotto e... l'afa! O_o Giusto il tempo di trovare un posto nel treno per Bari e il giubbotto diventerà bagaglio a mano, mentre il maglione finirà nel bagaglio vero e proprio, da dove non verrà più fuori per il resto della trasferta.<br />
Con tutto il tempo che ho prima del treno che mi porterà a Rimini, inizio a twittare cavolate, soprattutto per sfruttare la connessione internet di cui finalmente dispongo sul telefono, e perché ho trovato la maniera di aggiornare Twitter senza doverlo aprire. Ho circa due ore e venti, potrei twittare la storia della mia vita, ma mi trattengo e mi faccio una lunga passeggiata senza meta per le vie di Bari (con sosta gelato alla yogurteria, visto che il bar ha dentro più persone che gusti disponibili), fin quando, a mezzogiorno, mi decido a fermarmi a mangiare qualcosa al Mediterraneo, il locale che ha rimpiazzato lo Spizzico e che da tempo mi ripromettevo di provare. Il risultato è ottimo, devo dire, parmigiana di melanzane e un piatto di zucchine un po' scondite, ma comunque buone, a un prezzo più che accettabile.<br />
Ben rifocillato, mi avvio alla stazione. Il treno sembra essere in orario, e infatti si presenta puntuale al binario previsto. Ho perfino il posto tutto per me, nessun vicino, ingombrante o meno. In realtà, il tutto durerà poco. Durante il viaggio arriveranno a sedersi lì ben due persone (di cui una neanche prevista, dato che aveva posto altrove ma non lo gradiva) e riusciremo a fare venti minuti di ritardo (sì, lo so, non sono settanta, ma si fa quel che si può) per un misterioso "cambio personale" (e io mi domando, cosa ci vorrà mai per cambiare il personale di un treno?)<br />
In ogni caso, io mi immergo nella lettura di "A Storm of Swords", e il viaggio scorre via tranquillo.<br />
All'arrivo incontro l'immancabile (e per fortuna tale!) Marcello, col quale scambio quattro chiacchiere mentre mi accompagna in albergo prima e al centro congressi poi.<br />
Quest'anno sono alloggiato all'Eden, dove sono già stato credo tre anni fa. Anche l'accoglienza, in effetti, mi dà di dejà vu. Mi viene consegnata la chiave della stanza, 606, e, fermamente convinto che l'albergo non abbia sei piani, domando a che piano sia, sentendomi rispondere "Al quarto, credo". Credo? O_o<br />
E in effetti bisognerebbe credere con molta, molta convinzione, perché, sebbene nell'ascensore esista un tasto per il quarto piano, l'albergo di piani ne ha solamente tre...<br />
La mia stanza si rivela essere al terzo (da me selezionato dopo numerosi, inutili tentativi di andare a quello superiore). Peraltro, mi ritrovo in una stanza con dentro due porte. Una è il bagno, ovvio, e l'altra? La apro e sono nella stanza accanto, la 608, piccola e vuota, ma la cosa è abbastanza inquietante, non avevo mai davvero visto camere comunicanti in un hotel prima. Comunque sia, la chiave è dal mio lato, se non altro.<br />
Recupero la scatola e il regolamento di Alienàti prima di ridiscendere e raggiungere il centro congressi. Qui mi aspetta una lunga attesa alla reception, perché il mio badge (come, devo dire, quasi ogni anno) non si trova, ma alla fine decide di rivelarsi, e mi dà accesso alle sale della convention.<br />
Una delle fondamentali novità dell'anno è che la Sala Giochi non si trova più nel seminterrato ma al piano superiore, ed è proprio lì che mi dirigo spedito, rimandando a un secondo momento la visita agli altri ambienti.<br />
Arrivato, constato che, per quanto più piccola e fusa con la sala PC (ci sono quattro computer allineati su un lato della stanza), la sala fa la sua bella figura. Trovo Angelo seduto a un tavolo, che mi gira quasi le spalle, e mi avvio per salutarlo quando mi sento chiamare da dietro e scopro che a mia volta stavo dando le spalle a Federica (e a un paio di divanetti: dunque non ne faremo del tutto a meno, alla fine dei conti). Anche il Baby Club ha cambiato posto, guadagnandosi un angolo della sala ristorante, ed è lì la mia tappa successiva, per salutare Alessandra e ridiscendere... solo per risalire di lì a poco, visto che ormai è quasi ora di cena.<br />
Quest'anno i tavoli sono da sole sette persone. Al nostro si aggrega Stefano, della sala PC, e iniziano i dubbi sulla cena: da un lato del ristorante c'è un buffet, ma sarà la cena? Parte della cena? Un incidente di percorso?<br />
Scopriremo poi che è un'aggiunta, un buffet di verdure (e prugne cotte, sì, non so nemmeno io perché) che accompagnerà ogni pasto in convention, ma che non sostituisce il classico pasto servito al tavolo. Pasto che in particolare questa sera consta di spaghetti al pomodoro, rollè di tacchino con patate al forno e una fetta di tiramisù nervoso (il medico gli aveva chiaramente raccomandato di non esagerare col caffè). Un po' inquietante il formaggio servito nei bicchieri, e ancora più inquietante il burro portato a Stefano per i suoi spaghetti (evidentemente un panetto di burro da colazione scartato e massacrato per non farlo sembrare tale), come pure la marca dell'acqua (Motette...).<br />
A fine pasto azzardo una visita al bar, scoprendo che quest'anno è fornito di ogni ben di Dio: caramelle, patatine, panini, pizzette... quasi preoccupante!<br />
Mi riprendo dallo shock in tempo per prendere possesso della Sala Giochi, dato che gli altri sono sul palco per una partita su larga scala di Anno Domini adattato a Star Wars e Star Trek. Mi raggiungono Alessandra e Alessandro, e insieme assistiamo a un impensato revival di Pac-Man, presente in una versione vagamente psichedelica sui PC della sala e osannato da torme di dodicenni(!)<br />
Approfitto del tempo libero anche per mostrare ad Alessandra Alienàti e spiegarle come funziona. Intanto, uno dei venditori ha un problema con il Wi-Fi e chiede aiuto a Stefano... che chiede aiuto a noi perché non parla inglese. Ora, sì, mi pare ovvio che io l'inglese lo parli (anche se certe volte la mia pronuncia lascia a desiderare), ma io ooooooooooodio fare da interprete, è più forte di me, per cui faccio un tantino lo gnorri, ma poi cedo. Inutilmente, perché il problema si dimostra misterioso e irrisolvibile a prescindere.<br />
Altra novità dell'anno è che il centro chiude a mezzanotte, chi c'è c'è.<br />
Finito lo spettacolo sul palco, un semi-distrutto Angelo torna su in sala e quel poco che resta prima della chiusura lo si trascorre chiacchierando un po' del più e del meno (nonché di qualche imbarazzante refuso sulle carte di Anno Domini, ma sorvoliamo...), poi ci si avvia verso i rispettivi alberghi (pressoché confinanti). Dopo aver guardato un po' di TV, col cuscino accurantamente ripiegato in due dietro la testa perché come sempre quelli degli alberghi sono troppo sottili per me, spengo la luce con un interrogativo: riuscirò a dormire?<br />
CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-40721735458593120262013-08-18T17:49:00.002+02:002013-08-18T17:49:42.429+02:00Colour from the darkColour from the dark è un film horror italiano, per quanto recitato in inglese.<br />
Quindi sì, parlarne male è un po' come sparare sulla croce rossa con una testata nucleare. D'altra parte, è un po' come se la croce rossa stesse lì a istigare la pressione del pulsante con tutto il suo impegno...<br />
Il film è ispirato a un racconto quasi omonimo di Lovecraft, nel quale un meteorite porta sulla Terra una qualche creatura i cui influssi fanno impazzire e poi uccidono dei poveri contadini.<br />
Nel film, di meteoriti non c'è traccia alcuna.<br />
La pellicola è ambientata in Italia nel 1940 circa. Protagonisti sono Pietro, un contadino, sua moglie Lucia e la di lei sorella Alice, ritardata, che non parla e va sempre in giro con una bambola (brutta) di nome Rosina.<br />
La prima sequenza del film è un incubo di Alice, ed è forse l'unica parte dell'intera pellicola che abbia senso guardare. Non c'entra praticamente nulla col resto, ma è inquietante al punto giusto, specialmente per il modo in cui la ragazza pare usi la bambola per guardare dove sta andando e poi si faccia riferire ciò che ha visto.<br />
Per inciso, durante il film più o meno tutti in un momento o nell'altro avranno degli incubi il cui impatto sulla trama sarà, per lo più, misero, o più spesso del tutto nullo.<br />
In un'altra casa di questo villaggio di... uhm... sei abitanti forse... ci sono Anna e suo nonno Giovanni che ospitano un'ebrea, Teresa. Quest'ultima appare in due scene. Nella seconda, qualcuno che non vedremo mai le spara in testa. Vedremo più volte il suo cadavere in vari stadi di decomposizione. Mai, comunque, la sua esistenza, la sua uccisione o il suo cadavere avranno anche lontanamente a che vedere con la trama e gli eventi del resto del film.<br />
I problemi iniziano quando Alice, tentando di prendere dell'acqua dal pozzo, fa cadere il secchio dentro quest'ultimo.<br />
Cercando di recuperarlo con un arnese apposito, Pietro <b>buca il fondo del pozzo</b>.<br />
Ora, dopo aver detto questo, potrei chiudere qui e sarebbe già chiaro cosa c'è che non va nel film.<br />
Fatto sta che dal buco scaturisce un miasma fetido e l'acqua del pozzo inizia (quando le gira) a brillare. Pietro decide comunque, con grande senso pratico, che è buona, e amen.<br />
Sulle prime, l'acqua sembra avere caratteristiche positive: a Pietro guarisce un ginocchio malato, Alice inizia a parlare e gli ortaggi della fattoria maturano miracolosamente nell'arco di una giornata, crescendo enormi (per quanto amari).<br />
Poi, però, Lucia inizia a impazzire. Si fa del male da sola, per cui Pietro ritiene utile rinchiuderla nel granaio, che per qualche ragione è al piano di sopra della casa, non contiene alcuna traccia di grano, ma in cambio è pieno di cose che Lucia potrebbe usare per farsi ancora più male (ma che Pietro avesse problemi di senso pratico si era già notato, del resto). A questo punto compare dal nulla l'unico altro essere vivente della zona, Don Mario, che cerca inutilmente di esorcizzare Lucia e viene invece ammazzato con un crocifisso infilato in un occhio.<br />
Poi Lucia uccide Alice abbracciandola troppo forte, e Pietro la seppellisce.<br />
Poi arriva Luigi, il fratello di Pietro di ritorno dalla guerra. Nonostante Pietro non voglia (ma non è che faccia qualcosa per impedirglielo) va a vedere Lucia, che lo uccide... spruzzandogli in faccia del sangue con una roncola. Cioè, in teoria lo uccide a roncolate, ma in sostanza più che sporcarlo di sangue non fa.<br />
Il giorno dopo, Giovanni va a vedere come sta Pietro. Trova Lucia, che gli muore davanti. Poi Pietro, che intanto è impassito a sua volta, lo uccide e va in un'altra stanza a lagnarsi. Intanto arriva Anna, che trova suo nonno morto, e mentre è lì a piangerlo rivediamo Alice, uscita dalla tomba, che prima poggia un crocifisso comparso dal nulla sul muoretto del pozzo (dove si scioglie), poi butta nel pozzo Rosina, poi appare dietro Anna, ma in realtà non è lì.<br />
Il film si chiude con Pietro, invecchiatissimo in quei pochi minuti, che muore lagnandosi.<br />
Questa cosa dura un'ora e mezza, un'ora e mezza in cui fondamentalmente accadono dieci minuti di eventi, distribuiti in otto giorni di tempo del film, scanditi da immagini della verdura che passa da matura a marcia, ad avvizzita (come si possa passare da marcio ad avvizzito è un mistero) ad ammuffita a secca. Dire che è lento è un po' come affermare che le tartarughe corrono a fianco di Bolt quando si allena e ogni tanto lo doppiano.<br />
Il lato positivo è che ha comunque più trama e senso de Le Streghe di Salem, e dura cinque minuti in meno.<br />
CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-28075929496351928932013-06-09T11:31:00.000+02:002013-06-09T11:31:32.444+02:00STICCON Giorno 4Come anticipato, la domenica mattina mi sveglio troppo presto. Tento di rimettermi a dormire per un po', ma non c'è verso, così finisce che scendo a fare colazione e poi torno in camera a perdere un po' di tempo guardicchiando la TV. Mi capita, peraltro, di inciampare nella nuova serie dei Transformers, realizzata in computer grafica e... cielo, è ORRIBILE!<br />
Data l'indisponibilità del centro, il programma della mattinata prevede l'Invasion, una terribilmente breve paseggiata in costume tra le vie di Bellaria dalla piazza fino al cinema Astra (saranno duecento metri...) seguita da alcune conferenze e proiezioni di trailer nel cinema stesso: tutte cose per le quali non ho il minimo interesse. All'uscita dal cinema, pare che il sindaco di Bellaria offrirà un aperitivo, e poi si tornerà al centro, entrando dall'ingresso secondario, per riprendere la convention... a partire dal pranzo, in effetti.<br />
Simultaneamente, a Bellaria c'è anche una parata della Marina Militare, che porterà a un paio di crossover alquanto bizzarri.<br />
L'appuntamento per l'Invasion è alle 9.30, ergo io mi premuro di uscire dopo quell'ora, ma in realtà anche l'Invasion è in (prevedibile) ritardo e mi ritrovo a incrociarla lo stesso. In effetti la seguo per un po', ma a notevole distanza, mentre passeggio per le vie di Bellaria. Sarò distante come minimo i famigerati duecento metri, quando passano due tipi, uno mi guarda nel mio abbigliamento nero, senza segni distintivi o badge di sorta, e mormora all'altro "Star Trek", lasciandomi capire che o aveva dei riflessi davvero molto, molto lenti o era un betazoide sotto copertura per i non trekker, i betazoidi sono una razza nota per le facoltà telepatiche :-P)<br />
Comunque sia, nonostante il clima inizialmente sia tutt'altro che stimolante, passo la mattinata a passeggio per Bellaria, visitando un paio di negozi (è tutto aperto anche di domenica) e approfittandone per comprare un regalo di compleanno a mia sorella. Quando il sole fa capolino, ne approfitto anche per un bel gelato al cioccolato nero che più nero non si può.<br />
Con perfetto tempismo, riesco poi a raggiungere l'uscita del cinema proprio quando le conferenze sono finite e si sta approntando il famoso aperitivo. In realtà le attività nel cinema sono ancora in corso, essendoci la proiezione di un trailer esteso del nuovo film di Star Trek, giustappunto, ma a diverse persone non interessa e quindi c'è già un certo flusso in uscita... che spazzola via l'aperitivo in men che non si dica. Va detto, però, che in concreto si trattava di due sacchetti magnum di patatine e un po' di succo di frutta...<br />
Alla fine, il cinema si svuota del tutto e mi riunisco con il resto dello staff della sala giochi, poi Angelo e Federica si avviano alla volta del centro per bloccare i tavoli per il pranzo di comitato, e io li seguo a distanza, nonostante scelgano per qualche motivo una strada terribilmente contorta piuttosto che tirare dritto.<br />
Arriviamo, pronti a salire dalla scala posteriore, e dalla sommità di quest'ultima ci viene urlato che no, dobbiamo entrare dall'ingresso principale. Un po' attoniti, facciamo il giro e constatiamo che i bancari sono già andati via e tutto è tornato più o meno "normale" nel centro, anche se questo non spiega che problema ci sarebbe stato a farci salire da lì lo stesso... mah!<br />
Mi unisco al pranzo di comitato in ambientazione Harry Potter, un comitato che parla di un corvo fuggito, il che diviene abbastanza imbarazzante quando ci viene servito un volatile arrosto (d'accordo, è pollo, ma la coincidenza è impagabile :-P)<br />
Il pomeriggio inizia tranquillo. Qualche giro di sopra, un po' di sosta in sala giochi, con un occhio a come procede il riempimento del gioco di comitato delle 18, l'unico di Star Trek che avevo per quest'anno e l'unico che in effetti giocherò.<br />
In sala si riuniscono di nuovo i giocatori di Zot!, mentre uno dei giocatori dell'altro pranzo di comitato (in ambientazione Signore degli Anelli), con abiti a tema, si fa dare delle lezioni di spada pseudo-laser, rischiando anche un paio di volte di travolgere gli astanti. Il tipo in questione (l'ennesimo Pierpaolo che non è mio cugino) farà poi trapelare il suo interesse a giocare a qualcosa, al che gli illustrerò le nostre scorte di giochi, rimaste all'ingresso del Baby Club dopo che le abbiamo spostate Sabato durante lo smantellamento generale. Nel corso delle spiegazioni, mi sento domandare come mai io abbia un accento appulo, cosa che mi lascia interdetto dato che non mi risulta di averne uno (e in effetti quando parlerò della cosa ad altre persone saranno tutte ugualmente stupite). Chiarito che, accento o meno, io sono pugliese, finirò per scoprire che il Pierpaolo della situazione, pur essendo a tutti gli effetti di Milano, nasce da padre di Modugno... praticamente un vicino di casa O_o Peraltro non avete idea dell'effetto che faccia nominare a un milanese delle cose tipicamente locali, come le famigerate ferrovie FAL, e sentirsi rispondere a tono.<br />
Fatto sta che Pierpaolo si unirà alla combriccola per il resto della serata, prima giocando alla Lacrima dei Profeti e a Scudi Alzati, poi nel mio gioco di comitato, e infine restando con noi a chiacchierare dopo la foto di gruppo (per la quale sfoggio come previsto la maglietta "Grazie Alberto", anche se credo sarà impossibile notarlo visto quanta gente c'era (comunque la foto a oggi non l'ho vista quindi boh), anche se non riusciamo a convincerlo a prendervi parte.<br />
Lo perderemo dopo un po' quando si allontanerà per passare dalla tenuta terra di mezzo a quella James Bond, che peraltro si adatta molto alla cena di gala.<br />
Intanto noialtri, seduti attorno a un tavolo, inizieremo a delirare lanciandoci un pacchetto di gomme, ma questa è un'altra storia.<br />
Prima della cena, per la prima volta in vita mia, riesco a visitare la famigerata Borg Experience, ormai chiusa al pubblico. Non è semplice, visti alcuni passaggi che richiedono in pratica di piegarsi in due per attraversarli, e mi domando quanto sia complicato farla da giocatore piuttosto che da semplice visitatore calmo e tranquillo.<br />
Finito il tour, si va di sopra. Girando in cerca del tavolo della sezione Giochi, scopro che si trova in un punto semicentrale, che per qualche ragione ospita solo cinque persone, e che nessuna delle cinque sono io O_o Ci sono Angelo e Federica, Matteo e Camilla, Sara, che è della Logistica tecnicamente ma in genere sta con noi... e basta. per qualche misteriosa ragione, io sono finito al tavolo del Design (dove, d'accordo, ci sono comunque persone che conosco e con cui ho a che fare spesso e volentieri, ma, andiamo, io sto al design come un efreet sta alle gelaterie). Chiaramente, avviso quel tavolo che possono ignorare il mio nome e vado comunque a sedermi al tavolo dei giochi. Ci avanzano perfino tre posti anche così, perciò apriamo agli ospiti, recuperando Beppe, un ex collaboratore (di non so cosa) tornato alla STICCON dopo molti anni, Laura, una delle giocatrici di comitato più assidue dell'anno, e Pierpaolo Bond, che impiegherà la serata facendoci il terzo grado :-P<br />
I tavoli sono allestiti con splendide decorazioni realizzate partendo da banali bottiglie di plastica, l'atmosfera è la solita della cena di gala, il menù invece no, completamente diverso. Quando cerco di fotografarlo, però, il mio cellulare si rifiuta di metterlo a fuoco, non importa quanto ci provi. Evidentemente ne sapeva più di me, visto che buona parte di quello che c'è scritto non avrà poi niente a che fare con quello che ci viene servito.<br />
L'antipasto viene rispettato, ma il primo primo ci viene portato per secondo, il secondo primo non ci viene portato affatto (al suo posto una cosa totalmente diversa) e il secondo, peraltro abbastanza misero, che avrebbe dovuto avere due contorni, ne ha solo uno, che non è nessuno dei due previsti...<br />
Non importa, sopravviveremo...<br />
Siamo ormai alle fasi finali: si inizia a smontare tutto, ma non senza una prima pausa per la commemorazione di Alberto Lisiero, a base di bomboloni alla crema, e una seconda per il tradizionale girotondo della sala giochi, a cui io evito di partecipare non volendoci rimettere del tutto il mio ginocchio già malandato, ma che non manco di riprendere per i posteri.<br />
Poi è tutto un rimettere cose negli scatolini, staccare cartelli dalle pareti, inclusi alcuni non nostri e fissati con quantità industriali di patafix, cosa che porterà alla scoperta che una quantità sufficientemente grande di tale materiale è il modo migliore per rimuovere quantità più piccole dello stesso dalle pareti (alla fine, comunque, ne avremo tirato su una palla di dimensioni poco superiori a una pallina da ping pong) e quattro chiacchiere fino a che non è il momento di tornare in albergo: la STICCON è finita.<br />
Quello che mi rimane è poco sonno, un incontro mattutino con Marcello, con ottima colazione a Rimini e passeggiata in loco, scambiando commenti e osservazioni di ogni genere, e un rientro in treno con un posto particolarmente scomodo che mi creerà non pochi fastidi durante il viaggio (passato per lo più a fingere di dormire, senza convincere neanche me stesso), culminato con la triste scoperta di aver in qualche modo rotto la sporta dello STIC avuta per la venticinquesima convention, che era tanto comoda :-(<br />
Anche quest'anno la STICCON è finita, non rimane che aspettare la prossima.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-34576272246207502452013-05-31T12:59:00.001+02:002013-05-31T12:59:14.016+02:00STICCON giorno 3Come ogni Sabato di STICCON, io sono il primo ad arrivare in sala, con la maggioranza degli altri intenti a riprendersi dalla Kobayashy. In realtà non ho guardato i turni (non che lo faccia mai, io sto lì a prescindere di solito) e decido di vedere se debba esserci qualcun altro... in effetti sì, Angelo. Angelo? Angelo che faceva il master alla Kobayashy ieri? E che ha fatto lui i turni? ...<br />
Ovviamente, laddove un po' alla volta arrivano quasi tutti gli altri, Angelo proprio no. In effetti anche Matteo e Camilla arrivano tardino, ma principalmente perché il loro albergo è lontano e si sono trovati a uscire sotto il diluvio...!<br />
Non arriva tardi, invece, Gisella, nonostante sia akkobayata (neologismo creato involontariamente da lei stessa per sintetizzare "assonnata per colpa della Kobayashy").<br />
<br />
Che i palloncini siano la principale attrattiva delle nostre parti lo sapevamo già, ma ne avremo la certezza questa mattina, quando più o meno chiunque verrà a chiedercene o anche solo a prenderseli mentre Alessandra li gonfia (sì, tra questi anche un paio di bambini). Splendida la scena del rappresentante di Yavin4 tutto in nero e pronto ad arbitrare il trivial di Star Wars... con un palloncino blu legato al polso.<br />
L'attività principale della mattina è... cercare di pubblicizzare i pranzi di comitato di Star Trek e Star Wars che si terranno, appunto, a pranzo. In realtà il primo è già al completo, ma il secondo è quasi vuoto, il che è un problema, visto che in realtà si tratta di un unico, grande gioco di comitato, anche se i giocatori questo lo scopriranno solo al momento di partire. In teoria, quale momento migliore per pubblicizzare un comitato di Star Wars che durante un trivial di Star Wars?<br />
Be', in teoria, appunto. Fatto sta che, a parte che nella realtà il Trivial sforerà abbondantemente i tempi previsti, i giocatori si dichiarano troppo spompati per poter anche solo pensare di iscriversi. Alla fine, dei fan di SW se ne iscriverà uno... e proprio quello finirà per trovarsi teletrasportato nella parte Star Trek del gioco.<br />
Comunque sia, il gioco si riempie, tanto che io, offertomi per fare numero, cedo il posto e vado a pranzo col resto dello staff della sala giochi... uhm... solo che parte dello staff è fuori, parte è impegnato col comitato... in sostanza siamo in tre, e iniziamo ad accogliere ospiti al tavolo facendo sparire il cartello "riservato", dato che lo spazio abbonda. Siamo comunque vicini ai tavoli occupati dal gioco e abbiamo modo di commentare i vari spostamenti che si succedono da quelle parti, nonché di ricevere commenti a caldo sugli sviluppi della faccenda.<br />
Nel pomeriggio, come sempre, ci sono le esibizioni degli ospiti che... che boh, perché in realtà io me ne sto giù ai divanetti a chiacchierare e neanche ci penso.<br />
A un certo punto Camilla propone di giocare a qualcosa. Visto il grande entusiasmo che questo suscita in Matteo e Domenico, ci mettiamo a fare una partita a due ad Arvicole, terminata la quale raduniamo qualche altro giocatore e tiriamo fuori il Cluedo Trek creato da Camilla stessa, con delle pedine carinissime che dimentico perà di fotografare.<br />
Coinvolgiamo anche no dei genitori di stanza al Baby Club con la prole, Emiliano, che si lascia convincere pur non avendo mai giocato a Cluedo... e vince, lasciandoci con un palmo di naso.<br />
Nel frattempo sta iniziando il Trivial di Harry Potter, e i giocatori vengono a intimarci poco carinamente di fare silenzio, neanche stessimo facendo chissà che. Abbiamo comunque finito la partita, per cui sbaracchiamo, ma pensando i peggio improperi, specie quando, non contenti, vengono anche a chiudere la porta del Baby Club, praticamente chiudendoci dentro (ma per poco, davvero per poco...). Perfino gli appassionati del Lego di Star Wars il giorno prima erano stati molto, molto più educati, e loro, dopotutto, stavano tenendo una conferenza proprio dietro il nostro tavolo di gioco!<br />
Intanto (potenza del Karma) arriva un gruppo di persone che inizia a giocare a Zot! (la versione Trek di Bang! realizzata da Angelo Strazzella) e nel contempo inizia il previsto gioco di comitato nell'ambientazione della Guida Galattica per Autostoppisti. Direi "ben vi sta", ma in realtà sono gli altri che non riescono a capire niente per il chiasso che fanno quelli del trivial...<br />
Io faccio vari giri al piano di sopra, un po' per sgranchirmi, un po' per le pause bar che non mancano mai (cappuccino, signori, cappuccino) e un po' perché ho voglia di comprarmi qualche gadget. Punterei a un TARDIS, giacché quest'anno quello e il Dalek la fanno da padroni su tutti gli stand, ma per lo più sono cose enormi o inutili (bagno schiuma, perle da bagno dentro un dalek, modellini giganteschi). La cosa più accettabile è un portachiavi a forma di TARDIS con tanto di torcia, solo che non me lo porterei mai dietro, perciò a che scopo prenderlo?<br />
L'illuminazione arriverà più in là quando, quasi sul punto di comprare un altro portachiavi sempre a forma di TARDIS ma stilizzato e piatto, più maneggevole, vedo la signora dietro il bancone elencare a qualcun altro i vari colori di... ma che sono... realizzo che si tratta di spilline a forma di Dalek, e mi pare di capire che ce ne sia anche uno nero. Non c'è, anche se non sono io ad aver capito male ma la signora ad aver dichiarato nero un blu... che mi starebbe anche bene, ma intanto mi cade l'occhio su un'analoga spillina a TARDIS, che poco dopo inizia a ornare il mio portabadge.<br />
Quando arriva la pausa cena, qualcuno ci informa che c'è una coda lunghissima sulle scale, perciò decidiamo di prendere l'ascensore... solo che l'ascensore non decide di prendere noi. Dopo una lunghissima attesa, quando finalmente le porte si aprono... l'ascensore è pieno e veniamo rimproverati per averlo chiamato mentre già era in moto... come dire... eh???<br />
A un certo punto, mentre gli altri continuano ad attendere, io decido di sfidare la coda... che o non c'è mai stata o si è dissolta, perché sulle scale non incontro anima viva. Peccato intanto che il nostro tavolo sia scomparso, cosicché ci arrangiamo dividendoci tra i posti liberi di due tavoli in un angolo della sala. Questo mi dà l'occasione per conoscere qualche Ghostbuster e un fan di Star Wars sommamente deluso dall'attore che interpretava Darth Vader, ospite del giorno, che ha raggelato la sala chiedendo al pubblico di parlare di qualsiasi cosa fuorché Star Wars...!<br />
La cena è forse il peggior pasto di questi giorni, niente di immangiabile ma il risotto è scotto e non sa di nulla (altri lo avranno completamente crudo, d'altra parte) e il secondo appena passabile. Non solo non ci sono patate, ma anche qualcuno che le chiede esplicitamente non riesce ad averle.<br />
<br />
Il sabato sera è tipicamente dedicato alla sfilata dei costumi, preceduta dalla premiazione della Italcon. Questa ci interessa poco, quindi restiamo giù ai divanetti in attesa che la sfilata inizi. In realtà calcoliamo male i tempi e ci perdiamo il primo costume, vale a dire Luca, il colpevole della cena con delitto che nessuno ha accusato, con un costume ispirato ad Assassin's Creed... costume che non vedremo MAI dal vero, perché appena sfilato lui corre a cambiarsi essendo in gara anche con un altro costume. Peraltro vincerà uno dei premi per il primo e nessuno per il secondo.<br />
A vincere il premio come gruppo sono i Ghostbusters, in effetti i miei preferiti, che se la vedono tra gli altri con una famiglia vulcaniana in gita scolastica che dopo un po' avrei trucidato: avevano dei libri che facevano luce quando si aprivano, e dopo essere passati sul palco si sono venuti a sedere proprio davanti a me, sparandomi più volte la luce in faccia...<br />
<br />
A sfilata terminata, si smonta!<br />
Un attimo... come si smonta? Ma non c'è un altro giorno di convention?<br />
In effetti sì, ma quest'anno c'è stato un po' di, diciamo, caos con le prenotazioni, e la domenica la sala centrale verrà usata da un convegno di bancari, sfrattandoci per mezza giornata. Inutile dire che vanno tolte decorazioni e cartelli vari, almeno dalle sale che attraverseranno. Qualcuno si domanda che male possa esserci se i bancari vedono gli oggetti trek, visto che sanno che siamo lì. Io ipotizzo che il problema sia che potrebbero fregarceli, e la teoria prende piede. :-P<br />
Comunque sia, dobbiamo togliere i cartelli della sala giochi dal primo piano, e quello è facile, dopodiché ci ritroviamo a dare una mano a spostare dei grossi pannelli con i volti di personaggi Trek che sono su un lato della sala centrale e vanno "nascosti" nell'area venditori. Area che, per inciso, ospita una scultura di Darth Vader e una di Boba Fett (quest'ultima pure autografata) che un paio di noi azzardano di poter intascare (OK, sono alte quasi un metro e pesano un accidente, quindi no, anche se non fossimo delle brave persone... col cavolo!). Un breve passaggio sul palco per nascondere le nostre scenografie e via, verso nuove e incredibili... no, verso il forno notturno dei bomboloni, che quando vede la sala giochi arrivare in massa quasi si spaventa (be', la tipa che era al banco, non il forno) perché gliene sono rimasti pochissimi. Per fortuna sono più che sufficienti per le nostre necessità, e ne avanza pure qualcuno per Rodrigo Araya che arriva lì giusto allora per fare scorte per una riunione extra-STICCON al Piccadilly (in realtà, con suo sommo stupore, ne trova solo sette).<br />
Bene, si va a dormire. Forse. In realtà faccio un po' di zapping e mi ritrovo a guardare un (pessimo) horror che non avevo mai visto, pur conoscendone l'esistenza. A dire il vero è un trucco per cercare di non svegliarmi alle sette la mattina dopo, visto che non ho un granché da fare, ma, ahimé, non funzionerà.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-55076135679907332992013-05-27T19:47:00.002+02:002013-05-31T12:36:48.973+02:00STICCON giorno 2Come è ormai tradizionale, il venerdì mattina mi sveglio troppo presto. Stavolta inganno il tempo mettendo giù il resto del report del giorno precedente. Trasferirlo sul blog si rivela però più complicato del previsto e mi limito a salvare una bozza prima di scendere a colazione.<br />
Trovo cornetti di cartone e un servizio al tavolo vagamente lento: il cappuccino è buono, d'accordo, ma nel tempo che serve per poterlo ordinare prima e per averlo poi si farebbe più in fretta ad andare al bar e tornare.<br />
Alla fine, dopo l'obbligatorio passaggio in camera, mi dirigo al centro congressi e, previa colazione decente al bar locale, faccio il primo vero giro della convention, osservando il TARDIS all'ingresso, passando dai banchi dei venditori e in quasi ogni altro luogo possibile.<br />
Passo anche dal banco della pesca di beneficienza dove compro la spillina dell'avatar di Alberto Lisiero, il fondatore dello STIC venuto di recente a mancare e, oltre alle immancabili schifezze varie, vinco una maglietta del Dr. Who con una frase scritta a forma di TARDIS. Dopo aver tentato di capire con Angelo e Federica la provenienza<br />
della citazione, una ricerca in internet in sala PC mi permetterà di scoprire che è il trailer del nono dottore. Approfitto del PC anche per aggiornare il blog.<br />
Durante la giornata faccio frequenti perlustrazioni per vedere se sia arrivato Rodri con le magliette "Grazie Alberto" da comprare per beneficienza (e usare per la foto di gruppo domenica), ma ci vorrà un bel po' prima che sia possibile averne una.<br />
Durante la mattinata, la sala giochi è per lo più occupata dal trivial del Signore degli Anelli. Tento di seguirlo un po', ma le domande sono terrificanti.<br />
Poco prima di pranzo mi offro volontario per presidiare il tavolo riservato al Pranzo di Comitato del Dr. Who. Giocherò anche io e per l'occasione, già che ce l'ho, indosso la maglietta a tema. Non mi aiuterà a non mancare clamorosamente i miei obiettivi.<br />
Sorprendentemente, il contorno del giorno non prevede patate.<br />
Durante la giornata incontro Fabrizio Guidozzi e ho modo di chiacchierare un po' di più con Alberto Priora. Intanto sono arrivati anche Camilla e Matteo, accompagnati da un amico e dalle carte del gioco delle arvicole,<br />
che proviamo subito, mentre dietro di noi si svolge una conferenza sui LEGO di Star Wars.<br />
Non si tengono né il gioco di ruolo, che ha un solo iscritto, né il mio gioco di comitato fantasy, che ne ha quattro su sei, così ci prepariamo per la cena con delitto. Sono innocente, ma chi volete che ci creda?<br />
Quest'anno Angelo è stato un tantino avaro di informazioni: non solo non sappiamo neanche noi chi sia il colpevole, né conosciamo gli indizi degli altri, ma neanche sappiamo cose che in teoria ci riguardano, tanto che quando mi chiedono perché io sia tra i sospettati mi tocca andare a braccio. L'esistenza di un biglietto del "ladro" porta parecchi dei<br />
numerosissimi partecipanti a improvvisarsi periti calligrafici e chiedere ai sospettati di riprodurne il testo. Alessandra tenta intenzionalmente di imitarne la grafia... io non devo perché somiglia fin troppo alla mia.<br />
Sarà forse per quello che mi becco la maggioranza delle accuse, alcune con tesi davvero fantasiose (e se l'ultima volta mi avevano affibbiato strane liaisons con Angelo, almeno stavolta mi associano a Camilla). Quello che di accuse proprio non ne riceve è il colpevole...<br />
In tarda serata ci sarà la Kobayashy Maru, che proprio non è per me, così mi trattengo un po' ai divanetti del Baby Club fino a poco prima della partenza, osservando come l'utenza adulta sia più numerosa (e impegnata...) di quella baby e assistendo ai tentativi di fuga di una coppia di palloncini contenenti palloncini.<br />
Sulla strada del ritorno rintraccio la famosa gelateria, che si rivela una delle poche a non fare le ore piccole.<br />
Almeno ora so dove si trova, e ne approfitterò la mattina dopo per fare una seconda colazione a base di gelato anziché cornetto e cappuccino. Mi delude un po' il cioccolato extra fondente, che non è cattivo ma è tanto cioccolato e ben poco fondente, ma il bacio straripante di nocciole è favoloso.<br />
CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-22606112447709544792013-05-24T09:59:00.001+02:002013-05-31T12:35:33.364+02:00STICCON giorno 1La giornata inizia nel migliore dei modi: dormo a rate svegliandomi di continuo e alla fine, quando mia sorella esce di casa, decido di alzarmi. Sono le sette e qualcosa e il mio treno per Bari parte tra quasi tre ore...!<br />
Dopo colazione faccio un salto su Facebook a recuperare e stampare i bandi dei giochi di Matteo per poterli affiggere in sala già oggi. Assieme a spazzolino e dentifricio sono le ultime cose da mettere in valigia, e finalmente posso chiuderla.<br />
Perdo un po' di tempo online facendomi anche qualche partita a Magic (due le perdo, due le vinco per abbandono nei primissimi turni, facendomi venire dubbi sulla mia bruttezza in rete, all'ultima rinuncio io perché terribilmente noiosa).<br />
Alla fine arriva l'ora. Ultimo passaggio in bagno, prendo marsupio e telefoni e mi avvio. Il tempo è osceno ma almeno non piove.<br />
Arrivo in stazione e un treno mi passa davanti, ma è solo in transito. Quello giusto arriva tardi come al solito, ma almeno è il nuovo modello ed è pure quasi vuoto.<br />
Poco prima di scendere dal treno, arriva l'immancabile telefonata dall'ufficio.<br />
A Bari devo attendere oltre un'ora, così giro un po'. Passo da un bancomat, poi a prendere un megagelato fondente e cocco, infine a informarmi sul prezzo (che risulta altino) di un orologio che vorrei regalare a mia sorella per l'imminente compleanno. Nel mentre mi chiama Marcello per sincerarsi di avere il numero corretto. Ce l'ha, ma rischia di credere il contrario perché ci metto un bel po' a sentire il telefono...<br />
Alla fine, con un po' di anticipo, mi dirigo in stazione, mentre dal cilo inizia a cadere qualche goccia... Faccio appena in tempo a salire sul treno (già pronto sul binario) che si scatena un intenso quanto breve diluvio.<br />
Sbeffeggiando interiormente la pioggia, vado a sedermi al mio posto. A parte me, lì c'è solo una signora che si scusa per aver scambiato il posto col mio. Le faccio presente che no, il mio è il 16A ed è lì che sono seduto, ma lei afferma che ha lei il 16A. Si scoprirà poi che invece ha il 18, e resterò beatamente solo per una buona metà del viaggio, prima che un tipo particolarmente irritante decida di lasciare il suo posto e venirsi a piazzare di fronte a me.<br />
Riesco comunque a proseguire imperterrito la mia lettura di Game of Thrones, interrompendola solo per ricevere due telefonate di fila dall'ufficio e una di aggiornamento da Marcello.<br />
Arrivato a Rimini, quest'ultimo mi sta già attendendo e, tra giri dovuti a strade chiuse e insolito traffico, mi scorta all'albergo.<br />
Qui scatta la caccia alla camera: 86, terzo piano. Salgo a quello che presumo essere il terzo piano, in concreto il sottotetto, ma non ci vedo ombra di camere. A quel punto scendo di un piano, e qui le camere ci sono, ma una rapida ispezione mi permette di scoprire che si fermano a 80. A questo punto opto per l'ascensore, che mi dà conferma che la mia prima scelta di piano era quella giusta. Sì ma... le camere? Ah eccole: abbastanza nascoste ma ci sono. E sì, è il sottotetto e ho una camera spiovente ma carina, con ben più letti di quanti me ne servano.<br />
Marcello mi accompagna poi in convention. Prendiamo accordi di massima per il ritorno e mi annuncia l'esistenza di una nuova gelateria a Bellaria, poi ci salutiamo.<br />
Doveroso passaggio alla reception a prendere il pass, entro senza che nessuno mi si fili e scendo dritto in sala giochi dove trovo Angelo davanti a... ma che ci fa lì un muro??? Mi viene spiegato che è stato tirato su l'anno scorso e ora la sala, un tempo a vista, ha, appunto, un muro davanti. Se non altro lo usiamo per appendere i bandi dei giochi.<br />
Faccio un salto nella sala vera e propria dove è giá in corso un comitato. Saluto a gran voce ma devo aver padtoneggiato l'arte ninja del nascondersi on piena vista perché nessuno nota la mia presenza...<br />
Angelo mi aggiorna sulla situazione e mi iscrivo al GGGG, il Grande Gioco del Giovedì Galattico, che terrà banco in serata.<br />
Sulle scale durante il ritorno in sala mi intercetta anche Alberto Priora, il garzone della Macelleria (letteraria, si intende) con cui scambio due chiacchiere al volo.<br />
Tra chiacchiere e saluti arriva la sorprendente pausa cena: pasta buona, e portano perfino il bis, acqua a gettito continuo, pane caldo, secondo decente e perfino il dolce è degno di nota. Le patate (arrosto) non mancano, ma per il resto iniziamo a preoccuparci...<br />
L'attesa per il GGGG è lunga, i giocatori fatocano a radunarsi, ma alla fine in qualche modo si formano le squadre. Sono con Rosa Minniti, che conosco, Antonio Mercurio, già incrociato, e tali Stefano e Luca di cui faccio la conoscenza sul momento. Ci vengono illustrate prove e regole e si parte dalla versione Star Wars della coda dell'asino, in cui Stefano ci fa guadagnare il primo punto. Le mie manine piccole e delicate fanno bupna parte del lavoro di recuperare oggetti in una sorta di melma nella seconda prova, ma non riesco, ahimé, a infilare più di due volte su dieci il disco di Tron in un bastone. Mi consolerà poi scoprire che c'è solo un'altra squadra a due e tutte le altre a zero, ma il minimo per il punto era tre.<br />
Procediamo tra taboo, mimi e duelli vari, ma la vittoria non ci arride e terminiamo a zero punti, come quasi tutti tranne le due squadre rispettivamente a otto e nove. Pazienza, comunque ci siamo divertiti... e forse è il caso di andare a dormire.<br />
Approfitto per una breve missione esplorativa a cercare la gelateria descrittami da Marcello ma, complice anche il fatto che ne ho dimenticato il nome, non la trovo. Riproverò.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-61713228175615606322013-05-13T19:44:00.001+02:002013-05-13T19:44:49.064+02:00LevanteCon giorno uno (e unico)Ebbene sì, il giorno è arrivato. Sveglia, abluzioni, quant'altro, inclusa una decina di minuti al PC per non lasciare troppe cose in sospeso, mi attrezzo di cellulari, marsupio, insolito zainetto con dentro il giubbotto per eventuali emergenze climatiche, acqua a volontà e caramelle e mi avvio in congruo anticipo verso la fermata dell'autobus, che sarà, come è ovvio, in congruo ritardo.<br />
Mentre attendo, col tempo che sembra indeciso se sia il caso di far piovere o meno, sono circondato da cani che litigano come cani, con l'eccezione di uno che se ne sta rassegnato da una parte con l'aria di chi sta pensando "ma chi frequento?".<br />
Alla fine, il bus arriva, e miracolosamente riesco anche a sedermi, ma non è poi questa gran consolazione quando la gente continua ad aumentare fermata dopo fermata e a un certo punto ho di fianco una signora che praticamente mi si siede su una gamba ogni volta che il bus svolta a sinistra (e mi va anche bene, perché fino a qualche secondo prima di un ulteriore slittamento umano avevo al suo posto un signore che, peraltro, era voltato nella direzione opposta...)<br />
Il viaggio è tranquillo come al solito e finisco anche a fare da guida a due ragazzi diretti anche loro alla convention. Arrivo, saluto, mi registro, saluto, saluto... si, be', ho un po' di gente da salutare, anche se molti li ho visti la sera prima, e solo quando incontro Pierpaolo (non mio cugino, l'altro) mi sovviene che tra tanti saluti ho dimenticato di indossare il badge dello staff, anche se quest'anno staffeggio poco quanto niente (leggasi: niente, a parte fornire inidicazioni a qualcuno che, giustamente, nota il badge e presume io sia in grado di dargliene. Se non altro ha più senso della gente che normalmente presume io sia in grado di dare indicazioni pur non avendo badge di sorta).<br />
Indossato quello, e tolta la maglia visto che in sala fa caldo e si può stare in maniche di camicia (e infilata la suddetta nello zainetto a sua volta infilato nello sgabuzzino semisegreto dopo aver recuperato le caramelle), faccio un giro molto cursorio delle sale ma non mi soffermo dato che più avanti arriverà Pierpaolo (non l'altro, mio cugino) e le vedremo con calma assieme.<br />
A parte il fatto che, ovviamente, alcune le ho viste in fase di preallestimento.<br />
È già in corso la premiazione del Premio Cometa, vinto da persone che conosco (almeno in gran parte) in quanto frequentatori del forum di <a href="http://www.braviautori.com/forum">BraviAutori</a>, perciò attendo che discorsi e frasi di rito siano terminati per salutare almeno l'unico che ho già incontrato di persona l'anno scorso, Alessandro. Gli altri avrò modo di conoscerli faccia a faccia in seguito, ma sarà davvero una cosa lampo.<br />
Decido poi di andarmi a guardare la proiezione di una puntata di Deep Space Nine. Ce ne saranno diverse durante la giornata, per festeggiarne il ventennale (cosa che mi fa sentire molto vecchio...), anche se onestamente non mi è ben chiaro il criterio col quale siano stati scelti gli episodi.<br />
Sono appena uscito dalla sala proiezioni che giustappunto mi vedo passare davanti Pierpaolo, in procinto di andarmi a cercare nella sala Comics & Games dove, però, non ero.<br />
Qui, in effetti, arrivano le dolenti note.<br />
La parte Comics & Games della LevanteCon sembra infatti essere sempre meno Games, tanto che quasi mi domando cosa siano elencati a fare nel nome.<br />
Laddove il primo anno, con la Tana dei Folletti, c'erano giochi di ruolo, dal vivo e non, di carte e da tavolo fruibili dai presenti, e l'anno scorso il mio banchetto faceva da indegno succedaneo, laddove a sostituire la Tana c'era il gruppo di Guerre del Caos... be', quest'anno ci siamo ridotti al solo angolo di Guerre del Caos, privo di qualsivoglia ornamento o allestimento (e, intendiamoci, non ho assolutamente nulla contro Guerre del Caos, ma fanno <b>solo</b> gioco di ruolo dal vivo e basta, e in convention c'è un limite a quello che puoi fare. Questo e due postazioni due di videogiochi, ovviamente occupate tutto il tempo, decisamente non bastano a dire che ci fosse una componente Games.<br />
Piccola consolazione, la sacrificata e non pubblicizzata presenza dell'associazione ludica Finibus Terrae (entrambe le mancanze dovute al fatto che, a quanto ho capito, si trattava di un'aggiunta dell'ultimo minuto), che permetteva di fare partite dimostrative al gioco di carte del Dottor Who (carino) e credo anche altro, purtroppo su un tavolino a cui si stava stretti seduti in tre (peraltro il numero <b>minimo</b> di giocatori per il gioco in questione).<br />
Ma torniamo a noi. Con Pierpaolo facciamo un primo giro dell'area, soffermandoci, immancabilmente, ai banchi dei venditori. Tra le tante cose interessanti c'è un portachiavi a forma di martello di Thor (e, in quanto tale, pressoché impossibile da sollevare senza un argano :-P) che entrambi finiremo per comprarci prima di andare via.<br />
Ma a parte quelle pericolose per il portafoglio, ci sono anche altre cose interessanti da guardare. L'area espositiva mostra una riproduzione in cartoncino del Nautilus su un fondale marino (non ditelo in giro ma la base era stata abbondantemente riparata con nastro adesivo e mancava la punta che non si sa che fine avesse fatto... coff, coff...) e varie memorabilia di Deep Space Nine, oltre a uno Stargate già presente gli scorsi anni ma rinnovato con un fondale davvero ben realizzato, un teletrasporto anch'esso arricchito e una console nuova di zecca. Nell'area centrale si poteva assistere alle evoluzioni di alcuni robot (forse a dire il vero un po' pochi e poche considerato l'ampio spazio che occupavano, di forse quattro tavoli ne veniva davvero usato uno e mezzo), mentre altrove si poteva... no, cioè... voglio dire... quando vedi che cose che per te erano l'infanziadolescenza ora sono degne di essere esposte come materiali quasi da museo, inizi davvero a sentirti vecchio... e questo è l'effetto che mi ha fatto vedere in bella mostra dei vecchi Commodore: un'Amiga, ma anche un Vic20 e un C64 funzionante, su cui qualcuno stava perfino giocando a Ghost & Goblins. Ah...! Sembrerà assurdo, ma mi sarei più volentieri seduto lì ad ammazzare zombie con una lancia a replicazione infinita tentando di non restare in mutande che non alle postazioni di sparatutto ipertecnologici su tre monitor e grafica eccezionale.<br />
Dopo una sortita all'esterno verso un bar (inizialmente fallita visto che tentavamo di uscire da una porta che conduceva sì all'esterno, nel senso di all'aperto, ma non fuori), torniamo e ci uniamo all'incontro dei Whovians locali (buona occasione per dire peste e corna di Moffat, più che altro).<br />
Il problema è che, in mancanza di attività coinvolgenti, dopo un po' hai davvero visto tutto, a parte i cosplayer che danno colore alle sale e che sembrano aumentare in continuazione (e che ormai non assaltano più il bagno). Spendiamo quel che resta della mattinata guardando un episodio di Gundam Unicorn, poi, visto che i BraviAutori ormai sono andati e non so se ci sia qualcuno della Nautilus che mangia in hotel come gli anni scorsi, alla fine decidiamo di cercarci fuori un posto dove mangiare.<br />
Dopo qualche puntata a vuoto, troviamo una pizzeria che in realtà non fa pizze a pranzo ma ha un menù di tutto rispetto (per quanto composto essenzialmente di rucola).<br />
Scegliamo di prendere un antipasto nella versione per due, che comprende oltre a cose abbastanza classiche delle portate piuttosto inusuali, tra cui i moscardini fritti su puré di fave (del quale avrei volentieri fatto a meno però) e tre simpatici tortini, uno di patate, uno di melanzane e uno molto curioso di ricotta e carote. Pierpaolo vi fa seguire una tagliata di pollo, che in effetti aveva attratto anche la mia attenzione, poi deviata dal "con rucola e pomodorini" che la descriveva. Io finisco per optare per il trancio di pescespada alla griglia, ottimo, presentato con guarnizione non annunciata di... sì, be', rucola. Iniziamo a domandarci se i dolci siano conditi con rucola anche quelli, ma non voglio il dolce e Pierpaolo si limita al caffé (che se contiene rucola è della varietà liquida) e dunque non lo sapremo mai.<br />
Siamo pressoché puntualissimi per il rientro, che ritardiamo un po' per consentire alla marea di cosplayer di rifluire, cosa resa più difficile dal fatto che un'anta della doppia porta di accesso pareva non volersi aprire nonostante le migliori intenzioni.<br />
È all'incirca in quel momento che adocchiamo i giocatori del gioco di carte del Dottor Who e ci riproponiamo di fare una partita appena possibile (ci vorrà un bel po' prima che lo sia, e quando lo sarà riuscirò in qualche modo a vincere staccando gli altri di una quantità paurosa di punti). In effetti altre persone che giocavano in giro c'erano... sì, giocavano a Magic con le loro carte personali che si erano portate dietro, e a momenti mi sono pentito di non aver fatto altrettanto.<br />
Però se non altro ho conosciuto l'associazione di cui sopra, scoperto dove si trova (ovvero a meno di un km dalla stazione di Bari) e deciso che andrò a trovarli in sede alla prima occasione.<br />
Non resta davvero molto da fare (seguire una lezione di giapponese proprio no, grazie, non è una cosa da convention!), e ci muoviamo abbastanza presto verso il commiato. Pierpaolo va via per primo, io, che ho ancora una mezz'oretta prima di partire in anticipo per prendere l'autobus in ritardo, ne approfitto per cercare di salutare tutti (manco comunque qualcuno, è inevitabile) anche conscio che quest'anno non rivedrò nessuno della Nautilus alla STICCON. Pierpaolo (l'altro) ne approfitta per ricordarmi che loro si incontrano ogni Domenica a Modugno, io per ricordargli che l'unico modo di essere la Domenica a Modugno sarebbe arrivare lì alle 9 di mattina, non so bene dove e a fare non so bene cosa visto che c'è UN SOLO AUTOBUS festivo che ci va, e neanche sono troppo sicuro che ce ne sia uno che fa il percorso inverso (ovvero, c'è per forza, è lo stesso che sto per prendere, ma non so che percorso faccia dato che la linea festiva è diversa da quella feriale).<br />
Comunque sia, vado. Lungo il percorso già pregusto la replica del gelato al cioccolato fondente 99% della sera prima... ma non dovevo essere l'unico, perché la gelateria sembra essersi trovata nel mezzo dell'assalto dei lanzichenecchi e le vaschette sono pressoché vuote. C'è rimasto del cocco e mi accoccontento di quello, vabbé. Anche questo, sarà per la prossima volta.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-66816054655736249092013-05-11T20:17:00.001+02:002013-05-11T20:17:39.693+02:00LevanteCon giorno zeroDomani, un po' in ritardo rispetto alla solita collocazione, si terrà la nuova edizione della LevanteCon, la manifestazione a ingresso gratuito che include scienza, fantascienza, robotica, fumetti e giochi.<br />
Anche se quest'anno non avrò un banchetto giochi come l'anno scorso (peccato, ma comunque ho la STICCON per rifarmi, e tra meno di due settimane peraltro) sono andato a fare un salto già oggi per dare una mano, nel mio piccolo, per l'allestimento delle sale (leggasi: ho attaccato qualche programma e piantato tante puntine da disegno assieme a uno dei Riccardo).<br />
Ne ho approfittato per rinfrescarmi la memoria sulla strada, anche se in realtà domani dovrò giocoforza andare in autobus e quindi arriverò da tutt'altra direzione, ma almeno quella per il ritorno è la stessa, e per mangiarmi un gelato al cioccolato fondente 99% + cassata alla ricotta + panna :-P<br />
Domani forse mi aspetta qualcosa di più inquietante, ma i dettagli che avrei dovuto avere oggi non li ho avuti, anche perché chi doveva darmeli si è allontanato per andare a recuperare il materiale audiovisivo senza darmi il tempo di dirgli che non mi avrebbe trovato al ritorno, visto che dovevo darmi una mossa se intendevo tornare a casa in tempi civili (ovviamente poi il treno era in ritardo, ma questo è un altro discorso).<br />
Vedremo domani come vanno le cose. Peccato non poter sperimentare i nuovi giochi di comitato che avevo scritto, ma amen, alla STICCON ci sarà tempo e modo.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-3824348980172468512013-01-30T19:49:00.000+01:002013-01-30T19:49:56.894+01:00A volte ritornanoO, meglio, a volte ricordano di avere un blog.<br />
Che poi, non è che io abbia mai perso la consapevolezza di averne uno, ma il più delle volte avrei avuto da scriverci solo cose talmente brevi da sentirsi troppo larghe in uno status di FaceBook, e quindi neanche mi sforzavo.<br />
Anche perché, per dirne una, perso nella contemplazione del Dr. Who, non ho guardato neanche uno di quei film orribili che, se non altro, mi danno la scusa per scrivere qualcosa. Tranne uno, che però è talmente orrendo che mi viene la parangoscia, come dice un'amica di mia sorella, anche solo a pensare di scriverne una recensione (per quanto "inizia, passano due ore senza che accada nulla, tutti muoiono" sarebbe di per sé una perfetta recensione senza nessuna informazione errata).<br />
E poi c'è anche da dire che, quando sono in vena di scrivere, be', scrivo.<br />
Che sembra un'affermazione idiota, specie guardando la data dell'ultimo post qui che risale allo scorso settembre, ma il punto in effetti è che, dopo un bel po' di trascinarsi e basta, ho ripreso a scrivere più seriamente, ed era anche ora.<br />
Chi, ad esempio, conosce Saleria Lindir, l'egomaniaca sacerdotessa della dea delle prostitute che rispunta nei luoghi più strani laddove io sono coinvolto, potrebbe perfino sapere che ho scritto un intero ciclo di storie che la vede protagonista, e che al momento si aggira per case editrici in cerca di una casa (editrice, appunto).<br />
Una cosa che risponde forse anche a un'altra domanda che nessuno si è posto né aveva intenzione di porsi, ovvero perché, se ho ripreso a scrivere, il mio altro blog sia più desolato di questo.<br />
La ragione è semplice, perché, appunto, sto scrivendo, ma sto anche cercando di pubblicare, e se metto il materiale che scrivo sul blog mi do la zappa sui piedi da solo (o bene che vada devo cancellarlo dopo, e non è carino).<br />
E quindi i frutti di questa scrittura, Saleria a parte, dove sono?<br />
Be', ci sono.<br />
Per cominciare, negli eBook pubblicati negli ultimi mesi, a partire dalla riedizione in solitaria dei racconti (due su tre per ora) che costituiscono Trittico Oscuro, che certo non sono nuovi ma sono stati rivisti e tradotti in inglese, e finora non avevano mai visto la luce in formato elettronico. Il primo, Notturno, è stato pubblicato come eBook gratuito, e se devo dare retta ai numeri sembra aver visto un po' di interesse nel pubblico (67° negli scaricamenti di fantasy contemporaneo su IBS, 260° circa nel catalogo Amazon.it, e a un certo punto, per un breve, commovente momento, 2° negli scaricamenti di libri non italiani nel medesimo sito). Non ho ancora i resoconti ufficiali, ma prima o poi arriveranno anche quelli, e nel frattempo è arrivato Rubacuori/Heartbreaker. È a pagamento, quindi vedremo se Notturno riuscirà a trainarlo, cosa che io ovviamente spero, non tanto perché voglia raggranellarci qualcosa, quanto perché, dopo Solitario, conto di iniziare a proporre per la pubblicazione gli inediti.<br />
E anche lì c'è da dire. Ho il primissimo racconto di Sylke, nonché il suo primo racconto lungo che ha vinto il concorso Light Vs Dark sul forum di Writer's Dream e da allora... be', niente, diamogli qualcosa da fare, che cavolo.<br />
Dopo, durante, assieme a questi c'è anche l'unico racconto Anthuariano a oggi che non è uscito dalla mia tastiera (nel senso che non l'ho scritto io, non che l'ho scritto a penna stilografica), e che spero possa vedere la luce come parte della serie perché merita.<br />
E poi c'è l'inedito talmente inedito che lo sto ancora scrivendo, anche se ce l'avevo in mente da tempo, e di cui stamattina ho finalmente scoperto come va a finire.<br />
Dopo ci sarebbe Anime Nere, il secondo romanzo... sarà la volta buona che mi decido a mettere giù quei pochissimi capitoli mancanti? Vedremo.<br />
Ma poi, be', non c'è solo Anthuar. Presto vedrà la luce in eBook una mia insolita incursione nel thriller e in ambientazione italiana, altro racconto breve.<br />
<br />
E poi... poi, be', ci sarebbe altro di cui parlare, tipo i miei lavori di editing su traduzione e le mie relative liti coi traduttori automatici di cui i frequentatori di FB hanno già apprezzato i risultati, ma vado preso a piccole dosi, ammesso che qualcuno ancora passi da queste parti, perciò per adesso torno al mio caotico silenzio.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-50406796788112917032012-09-01T10:53:00.001+02:002012-09-01T10:55:26.393+02:00Chiavi di RicercaQuasi tutti i blog che frequento prima o poi fanno un post sulle strane chiavi di ricerca con le quali qualche strano utente del web li ha raggiunti.<br />
A me questa cosa è sempre stata impossibile, perché per qualche strana ragione gli strani utenti del web tendono a raggiungermi (quando lo fanno) con delle chiavi di ricerca che hanno stranamente un qualche senso e soprattutto che hanno una pur minima ragione di condurre ai miei blog (per dirne una, capisco che chi cerca "verme bianco del legno" in effetti non abbia alcun interesse a leggere il mio racconto "Vermi" in <a href="http://deliriletterari.blogspot.com">Deliri letterari</a>, ma che possa arrivarci è plausibile. Semmai c'è da preoccuparsi che non abbia trovato niente di più logico prima di finire lì).<br />
Tuttavia, la popolazione del web sembra essermi voluta venire incontro, perché nell'ultima occhiata che ho dato alle chiavi di ricerca utilizzate trovo chicche quali...<br />
<br />
<b>mannaia da macellaio</b><br />
che è solo una delle tante chiavi che rimandano alla recensione di Immortals, ma le altre erano un tantino più specifiche. Si vede che ci sono pochi siti in giro che parlano di mannaie da macellaio (sarà un male o un bene?)<br />
<br />
<b>macellaio pazzo</b><br />
Ah, be', sì, ora capisco (ehm...)<br />
<br />
<b>la ragazza drago l'ultima battaglia</b><br />
<b>la ragazza drago 5 l'ultima battaglia</b><br />
Queste invece mi sfuggono proprio, sono sicuro di non aver mai parlato de La Ragazza Drago in tutta la mia vita. Mah!<br />
<br />
<b>quando tutto va male potrebbe andare peggio</b><br />
Il che è verissimo (e si capisce anche perché punti qui), ma perché cercarlo su internet? :-?<br />
<br />
<b>titani vecchio</b><br />
<b>il più vecchio dei titani</b><br />
Eh?<br />
<br />
<b>impalamento video</b><br />
O_o<br />
<br />
<b>se non combatti per qualcosa ti ritroverai con niente</b><br />
Verissimo anche questo, ma oltre al "perché cercarlo?", qui nemmeno capisco come abbia condotto a questo blog.<br />
<br />
<b>cornuto contento</b><br />
No, non voglio saperlo, davvero.<br />
<br />
<b>basiピラティス</b><br />
Qui si scende nel mistero puro. Come dire... EH???<br />
<br />
<b>sbattere la porta</b><br />
No, non so perché sia arrivato qui, ma soprattutto mi domando cosa cercasse: un manuale di istruzioni per sbattere le porte?<br />
<br />
<b>marzia caravelli nude</b><br />
E qui mi preoccupo. Ma chi cavolo è Marzia Caravelli (e no, comunque la domanda è retorica, se anche lo sapete non ci tengo a esserne edotto, grazie), e come cavolo si fa a cercare questa tizia e finire nel mio blog? No, sul serio, questo vorrei saperlo.<br />
<br />
<b>la spedizione è in transito che vuol dire</b><br />
Che ti si prospetta una lunga lite con un corriere, mi spiace. -_-<br />
<br />
<b>bayernland topo morto</b><br />
Ecco, cioè, come dire... EH?<br />
<br />
<b>giochi sala giochi vecchi</b><br />
Una sala giochi per anziani? Dei giochi che non sono più in sala giochi? O semplicemente degli arcade classici? Boh, comunque qui non ce ne sono, ma il perché la chiave conduca qui almeno esiste.<br />
<br />
<b>creatore di cipputi</b><br />
Non credo di volerlo sapere...<br />
<br />
<b>prey la caccia è aperta film completo</b><br />
No, OK, non è strana la ricerca, e non è strano che porti qui, ma davvero, chiunque tu sia, rinuncia, è meglio per te.<br />
<br />
<b>creepozoids</b><br />
Più o meno come sopra, ma non rinunciare, è un trash talmente trash che è quasi divertente. ^_^<br />
<br />
<b>piedino sotto tavolo</b><br />
Ehm... cioè, un piedino da mettere sotto un tavolo che balla o un manuale su come fare piedino sotto il tavolo?<br />
E comunque come cavolo è arrivato qui con questa ricerca? :-?<br />
<br />
<b>deficiente fisica</b><br />
Eh?<br />
<br />
<b>consegna elenchi telefonici fastweb</b><br />
<b>premio compiano sport</b><br />
OK, legittime, ma mi spiegate come arrivano qui?<br />
<br />
E per finire...<br />
<b>saleria</b><br />
... ^__^ ...<br />
Non so chi o cosa cercassero ma che carinoCMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-41554548860582657412012-08-28T17:20:00.000+02:002012-08-28T17:20:26.146+02:00Premio Archimede 2012 - i finalistiErano 146, erano giovani e forti, e 80 sono morti.<br />
<i>Wherewolf?</i>, però, è sopravvissuto tra i 66 giochi finalisti del Premio Archimede, e per essere un gioco nato per caso da un'intuizione del tutto estemporanea (come in realtà sono forse tutti i miei giochi...) non c'è male.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-5574838588546940002012-06-10T20:47:00.002+02:002012-06-10T20:47:50.862+02:00Sempre Quella Casa Nel BoscoNon nel senso che la casa è la stessa e non un'altra, nel senso che l'argomento del post è uguale a quello del precedente, ma per altri motivi.<br />
Dopo aver visto il film avrei voluto approfondire alcune cose e mi sono messo a fare delle ricerche in rete. Così ho scoperto che esistono due libri correlati alla pellicola, un "companion" e un adattamento in romanzo.<br />
Mi sarebbe piaciuto leggere quest'ultimo, per vedere come sono state sviluppate alcune cosette in un medium diverso, così mi sono messo a cercarlo.<br />
In italiano, ovviamente, non esiste (non che me ne sarebbe fregato niente anche in caso contrario, non ci penso proprio a leggerlo in italiano), e non è che io abbia tutta questa voglia di leggerlo da sobbarcarmi una spedizione internazionale, quindi inutile dire che punto direttamente sull'eBook.<br />
E iniziano i problemi...<br />
Normalmente io gli eBook li leggo sul palmare con Microsoft Reader (probabilmente l'unico prodotto Microsoft odierno fatto bene), in formato .lit, ma non è un formato che si trovi facilmente in giro.<br />
Il primo risultato che ho è su Amazon che mi propone il formato per il Kindle.<br />
Io un Kindle non ce l'ho e non lo voglio, ma so che esiste una simpatica app per Android che consente di leggere quel formato. È gratuita e ufficiale, e comunque pensavo di installarmela sul telefono prima o poi, quindi tanto vale farlo subito.<br />
Dopo varie peripezie per una cosa che avrfebbe dovuto essere semplice, riesco infine a installare l'app. Funziona. Vado su Amazon e tento di acquistare il libro ma... no, non posso, non viene venduto al di fuori degli Stati Uniti!<br />
OK, passiamo alla seconda alternativa, l'epub.<br />
Ovviamente neanche quello posso leggere, e mi tocca procurarmi un'altra app (fosse per me la vorrei sul palmare, ma è troppo vecchio, quindi anche questa finisce sul telefono). Trovo un sito che vende il libro, e che probabilmente è il sito web più lento del mondo. Talmente lento che quando cerco di registrarmi, anche se la cosa va a buon fine, lui la completa dopo e mi dice che la mia e-mail è già registrata e dunque non posso registrarmi...<br />
Esaurita la sequela di improperi, per la terza o quarta volta avvio l'acquisto del libro. Arrivato al momento di pagare, mi vengono chiesti ulteriori dati di registrazione... dati che presuppongono che io sia negli USA o appartenga all'esercito statunitense, altrimenti non si può andare avanti!<br />
In buona sostanza, pare che a meno di chiedere la cittadinanza USA, questo libro proprio non lo si possa comprare.<br />
E poi si lamentano che la gente scarica di straforo invece di comprare!CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-35700198117838859172012-06-09T12:54:00.002+02:002012-06-09T12:54:48.396+02:00Quella casa nel boscoVi siete mai domandati perché i personaggi dei classici film horror ricadano sempre nelle stesse categorie, nei medesimi archetipi?<br />
O perché compiano sempre le solite (stupide) azioni, come mettersi ad amoreggiare nei luoghi più improbabili, andare verso il pericolo anziché cercare di evitarlo e separarsi quando proprio non sarebbe il caso?<br />
Bene, guardate Quella casa nel bosco (The cabin in the woods) e lo saprete.<br />
Scritto e prodotto da Joss Whedon (scritto anche dal tipo che ha scritto Cloverfield, ma non fa danno), questo film è riuscito a sorprendermi piacevolmente.<br />
È una vera chicca per gli appassionati di horror, ma non ho dubbi che potrebbe risultare piacevole anche a chi non ne va matto.<br />
E visto che mi è piaciuto, non ne parlerò più di tanto. Parlare di un film orribile ha senso, farlo di uno bello significa rovinarne la visione a chi volesse goderselo, perciò meglio tacere. ^_^CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2340935748380710974.post-87783901098452958022012-05-27T20:34:00.002+02:002012-05-27T20:34:37.021+02:00GrimmHo iniziato per caso a guardare questo telefilm a causa di una conversazione del tutto non correlata col mio fratellino rumeno.<br />
La premessa è che un detective dei giorni nostri scopre di essere uno degli ultimi discendenti dei fratelli Grimm. Non solo, scopre anche che le loro favole erano in realtà resoconti di cose molto più concrete, e che il nostro mondo è pieno di mostri che lui è in grado di vedere nel loro vero aspetto (almeno in particolari condizioni) e ha il compito di combattere.<br />
Se, tutto sommato, le basi non sono poi così originali, un dettaglio interessante, in genere poco utilizzato in questo tipo di telefilm, è che i mostri ci sono, sì, ma non sono poi tutti necessariamente brutti e cattivi (più che altro non sono necessariamente cattivi, bruttini finora non mancano mai di esserlo).<br />
Già nella prima puntata, ad esempio, si fa la conoscenza di quello che è al momento il mio personaggio preferito, Eddy. Si tratta di un blutbad, ovvero quello che i Grimm avevano ribattezzatgo "big bad wolf" (insomma, un lupo mannaro), che però ha deciso di fare il bravo, e segue uno stretto regime di dieta, farmaci e pilates. Il poverino si ritrova però coinvolto suo malgrado negli affari del protagonista, che inizia a sfruttarlo senza ritegno (tanto per cominciare come enciclopedia vivente dei mostri).<br />
Per dimostrare che non si tratta di un caso isolato, anche nel secondo episodio c'è un'allegra famigliola di jaegerbar (orsi mannari in pratica), con almeno un componente su tre del tutto intenzionato a fregarsene di fare il mostro in quanto mostro e limitarsi a fare l'avvocato (qualcuno potrebbe commentare che non è chiaro cosa sia peggio).<br />
Al terzo non sono ancora arrivato, ma conto di farlo presto. Comunque sia fin qui mi stanno abbastanza intrigando le vicende di questa serie, anche se non è scevra delle pressoché immancabili sviste degli sceneggiatori.CMThttp://www.blogger.com/profile/12502959026890408988noreply@blogger.com2