Come anticipato, la domenica mattina mi sveglio troppo presto. Tento di rimettermi a dormire per un po', ma non c'è verso, così finisce che scendo a fare colazione e poi torno in camera a perdere un po' di tempo guardicchiando la TV. Mi capita, peraltro, di inciampare nella nuova serie dei Transformers, realizzata in computer grafica e... cielo, è ORRIBILE!
Data l'indisponibilità del centro, il programma della mattinata prevede l'Invasion, una terribilmente breve paseggiata in costume tra le vie di Bellaria dalla piazza fino al cinema Astra (saranno duecento metri...) seguita da alcune conferenze e proiezioni di trailer nel cinema stesso: tutte cose per le quali non ho il minimo interesse. All'uscita dal cinema, pare che il sindaco di Bellaria offrirà un aperitivo, e poi si tornerà al centro, entrando dall'ingresso secondario, per riprendere la convention... a partire dal pranzo, in effetti.
Simultaneamente, a Bellaria c'è anche una parata della Marina Militare, che porterà a un paio di crossover alquanto bizzarri.
L'appuntamento per l'Invasion è alle 9.30, ergo io mi premuro di uscire dopo quell'ora, ma in realtà anche l'Invasion è in (prevedibile) ritardo e mi ritrovo a incrociarla lo stesso. In effetti la seguo per un po', ma a notevole distanza, mentre passeggio per le vie di Bellaria. Sarò distante come minimo i famigerati duecento metri, quando passano due tipi, uno mi guarda nel mio abbigliamento nero, senza segni distintivi o badge di sorta, e mormora all'altro "Star Trek", lasciandomi capire che o aveva dei riflessi davvero molto, molto lenti o era un betazoide sotto copertura per i non trekker, i betazoidi sono una razza nota per le facoltà telepatiche :-P)
Comunque sia, nonostante il clima inizialmente sia tutt'altro che stimolante, passo la mattinata a passeggio per Bellaria, visitando un paio di negozi (è tutto aperto anche di domenica) e approfittandone per comprare un regalo di compleanno a mia sorella. Quando il sole fa capolino, ne approfitto anche per un bel gelato al cioccolato nero che più nero non si può.
Con perfetto tempismo, riesco poi a raggiungere l'uscita del cinema proprio quando le conferenze sono finite e si sta approntando il famoso aperitivo. In realtà le attività nel cinema sono ancora in corso, essendoci la proiezione di un trailer esteso del nuovo film di Star Trek, giustappunto, ma a diverse persone non interessa e quindi c'è già un certo flusso in uscita... che spazzola via l'aperitivo in men che non si dica. Va detto, però, che in concreto si trattava di due sacchetti magnum di patatine e un po' di succo di frutta...
Alla fine, il cinema si svuota del tutto e mi riunisco con il resto dello staff della sala giochi, poi Angelo e Federica si avviano alla volta del centro per bloccare i tavoli per il pranzo di comitato, e io li seguo a distanza, nonostante scelgano per qualche motivo una strada terribilmente contorta piuttosto che tirare dritto.
Arriviamo, pronti a salire dalla scala posteriore, e dalla sommità di quest'ultima ci viene urlato che no, dobbiamo entrare dall'ingresso principale. Un po' attoniti, facciamo il giro e constatiamo che i bancari sono già andati via e tutto è tornato più o meno "normale" nel centro, anche se questo non spiega che problema ci sarebbe stato a farci salire da lì lo stesso... mah!
Mi unisco al pranzo di comitato in ambientazione Harry Potter, un comitato che parla di un corvo fuggito, il che diviene abbastanza imbarazzante quando ci viene servito un volatile arrosto (d'accordo, è pollo, ma la coincidenza è impagabile :-P)
Il pomeriggio inizia tranquillo. Qualche giro di sopra, un po' di sosta in sala giochi, con un occhio a come procede il riempimento del gioco di comitato delle 18, l'unico di Star Trek che avevo per quest'anno e l'unico che in effetti giocherò.
In sala si riuniscono di nuovo i giocatori di Zot!, mentre uno dei giocatori dell'altro pranzo di comitato (in ambientazione Signore degli Anelli), con abiti a tema, si fa dare delle lezioni di spada pseudo-laser, rischiando anche un paio di volte di travolgere gli astanti. Il tipo in questione (l'ennesimo Pierpaolo che non è mio cugino) farà poi trapelare il suo interesse a giocare a qualcosa, al che gli illustrerò le nostre scorte di giochi, rimaste all'ingresso del Baby Club dopo che le abbiamo spostate Sabato durante lo smantellamento generale. Nel corso delle spiegazioni, mi sento domandare come mai io abbia un accento appulo, cosa che mi lascia interdetto dato che non mi risulta di averne uno (e in effetti quando parlerò della cosa ad altre persone saranno tutte ugualmente stupite). Chiarito che, accento o meno, io sono pugliese, finirò per scoprire che il Pierpaolo della situazione, pur essendo a tutti gli effetti di Milano, nasce da padre di Modugno... praticamente un vicino di casa O_o Peraltro non avete idea dell'effetto che faccia nominare a un milanese delle cose tipicamente locali, come le famigerate ferrovie FAL, e sentirsi rispondere a tono.
Fatto sta che Pierpaolo si unirà alla combriccola per il resto della serata, prima giocando alla Lacrima dei Profeti e a Scudi Alzati, poi nel mio gioco di comitato, e infine restando con noi a chiacchierare dopo la foto di gruppo (per la quale sfoggio come previsto la maglietta "Grazie Alberto", anche se credo sarà impossibile notarlo visto quanta gente c'era (comunque la foto a oggi non l'ho vista quindi boh), anche se non riusciamo a convincerlo a prendervi parte.
Lo perderemo dopo un po' quando si allontanerà per passare dalla tenuta terra di mezzo a quella James Bond, che peraltro si adatta molto alla cena di gala.
Intanto noialtri, seduti attorno a un tavolo, inizieremo a delirare lanciandoci un pacchetto di gomme, ma questa è un'altra storia.
Prima della cena, per la prima volta in vita mia, riesco a visitare la famigerata Borg Experience, ormai chiusa al pubblico. Non è semplice, visti alcuni passaggi che richiedono in pratica di piegarsi in due per attraversarli, e mi domando quanto sia complicato farla da giocatore piuttosto che da semplice visitatore calmo e tranquillo.
Finito il tour, si va di sopra. Girando in cerca del tavolo della sezione Giochi, scopro che si trova in un punto semicentrale, che per qualche ragione ospita solo cinque persone, e che nessuna delle cinque sono io O_o Ci sono Angelo e Federica, Matteo e Camilla, Sara, che è della Logistica tecnicamente ma in genere sta con noi... e basta. per qualche misteriosa ragione, io sono finito al tavolo del Design (dove, d'accordo, ci sono comunque persone che conosco e con cui ho a che fare spesso e volentieri, ma, andiamo, io sto al design come un efreet sta alle gelaterie). Chiaramente, avviso quel tavolo che possono ignorare il mio nome e vado comunque a sedermi al tavolo dei giochi. Ci avanzano perfino tre posti anche così, perciò apriamo agli ospiti, recuperando Beppe, un ex collaboratore (di non so cosa) tornato alla STICCON dopo molti anni, Laura, una delle giocatrici di comitato più assidue dell'anno, e Pierpaolo Bond, che impiegherà la serata facendoci il terzo grado :-P
I tavoli sono allestiti con splendide decorazioni realizzate partendo da banali bottiglie di plastica, l'atmosfera è la solita della cena di gala, il menù invece no, completamente diverso. Quando cerco di fotografarlo, però, il mio cellulare si rifiuta di metterlo a fuoco, non importa quanto ci provi. Evidentemente ne sapeva più di me, visto che buona parte di quello che c'è scritto non avrà poi niente a che fare con quello che ci viene servito.
L'antipasto viene rispettato, ma il primo primo ci viene portato per secondo, il secondo primo non ci viene portato affatto (al suo posto una cosa totalmente diversa) e il secondo, peraltro abbastanza misero, che avrebbe dovuto avere due contorni, ne ha solo uno, che non è nessuno dei due previsti...
Non importa, sopravviveremo...
Siamo ormai alle fasi finali: si inizia a smontare tutto, ma non senza una prima pausa per la commemorazione di Alberto Lisiero, a base di bomboloni alla crema, e una seconda per il tradizionale girotondo della sala giochi, a cui io evito di partecipare non volendoci rimettere del tutto il mio ginocchio già malandato, ma che non manco di riprendere per i posteri.
Poi è tutto un rimettere cose negli scatolini, staccare cartelli dalle pareti, inclusi alcuni non nostri e fissati con quantità industriali di patafix, cosa che porterà alla scoperta che una quantità sufficientemente grande di tale materiale è il modo migliore per rimuovere quantità più piccole dello stesso dalle pareti (alla fine, comunque, ne avremo tirato su una palla di dimensioni poco superiori a una pallina da ping pong) e quattro chiacchiere fino a che non è il momento di tornare in albergo: la STICCON è finita.
Quello che mi rimane è poco sonno, un incontro mattutino con Marcello, con ottima colazione a Rimini e passeggiata in loco, scambiando commenti e osservazioni di ogni genere, e un rientro in treno con un posto particolarmente scomodo che mi creerà non pochi fastidi durante il viaggio (passato per lo più a fingere di dormire, senza convincere neanche me stesso), culminato con la triste scoperta di aver in qualche modo rotto la sporta dello STIC avuta per la venticinquesima convention, che era tanto comoda :-(
Anche quest'anno la STICCON è finita, non rimane che aspettare la prossima.
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