mercoledì 25 maggio 2011

STICCON XXV - Parte 3

Si gioca il mio secondo gioco di comitato, particolarmente bastardo, che si conclude giusto a ridosso della cena. Torno fuori e vado di nuovo con Marcello allo Sporting, trovando posto per miracolo perché pare che sia stato tutto prenotato per la serata, una cosa mai vista. Per fortuna arriviamo prima dei prenotanti, altrimenti non so quanto ci avremmo messo a essere serviti, e io mi lancio su una pizza quattro stagioni (pare assurdo, ma mi tocca venire a Bellaria per mangiarne una come si deve, qui una pizzeria su quattro non capisce la differenza tra la quattro stagioni e la capricciosa, al massimo le varia con un ingrediente in più o in meno). Durante la cena parliamo un po' della giornata trascorsa, poi ce la filiamo per sfuggire al caos che sta iniziando a generarsi e andiamo a prenderci un gelato al Lollipop (il famigerato bar che ha la felice idea di chiudere proprio all'ora della pausa pranzo della STICCON, perdendosi un bel po' di clienti, ma che almeno durante la pausa cena è aperto).
Il Sabato è la sera della sfilata dei costumi, e Marcello non ne è propriamente un fan, ma rientra comunque per qualche altra chiacchiera con amici e conoscenti vari e ne approfitto per mostrargli Dominion che non aveva avuto modo di vedere, poi resto giù a chiacchierare col resto dello staff della sala mentre si prepara per la sfilata (OK, resto più che altro a sfottere un paio di persone dello staff, ma sorvoliamo...) finché non è ora di tornare di sopra nella sala principale.
Visto come si mettono le cose (video, comunicazioni, ...) mi dispiace per la povera Federica che non è esattamente a suo agio sui tacchi del costume che indossa, e a cui già normalmente sarebbe toccato aspettare un bel po' visto che il gruppo di Flash Gordon (sì, sono loro) deve sfilare per ultimo. Se non altro, la sua sofferenza sarà premiata col secondo posto.
Tra estrazioni della lotteria e amenità varie la serata si conclude. Torno di sotto a prendere le mie cose e resto ancora un po' con gli altri finché non ci avviamo tutti assieme verso l'albergo... anzi, verso la gelateria. Sì, lo so, è il terzo gelato della giornata, ma ci sta d'incanto.
Mentre torniamo (davvero stavolta) verso l'albergo, parlando del più e del meno, notiamo che Angelo e Federica si sono fermati al famoso forno che sforna (be', è un forno!) brioche e quant'altro anche in piena notte. Noi commentiamo su quanto coraggio ci voglia a prendersi un bombolone dopo un gelato... e neanche sospettiamo che ce li vedremo tornare dopo un po' con in mano una pizzetta a testa ("etta" si fa per dire, da queste parti con ognuna di quelle se ne fanno due!)
A destinazione scopriamo che la STICCON più che terminare si è trasferita sui divanetti del Piccadilly. Consegnandoci le chiavi delle camere, il portiere commenta "non vi dico buonanotte tanto lo so che tra poco tornate". No, decisamente NO. La mia tappa successiva è il letto (be', salvo i passaggi intermedi del caso) e di tornare se ne parla solo la mattina dopo.

Anche Domenica mi unisco al resto della Nautilus per la colazione, chiacchieriamo un po' della serata precedente, delle convention locali passate e presenti (locali nel senso di QUI, non di Bellaria), di varie ed eventuali, poi ci separiamo per tornare in camera prima e in STICCON poi. Gli do appuntamento al centro ma in realtà li rivedrò solo al pranzo, in una megatavolata formata da due tavoli riuniti per l'occasione (sotto lo sguardo allucinato dei camerieri, mi vien detto).
Tanto per cambiare l'Atletico Frappè, ovvero il duo della Nautilus formato quest'anno da Simone e Pierpaolo, ha vinto il torneo di biliardino, ma non è stato ancora premiato. In effetti neanche in Sala Giochi ci sono ancora arrivati i premi, che, quando arrivano, tanto per cambiare non quadrano proprio esattamente con le attività in corso. L'anno scorso avevamo una targa per il CluedoTrek (che non c'era) che avevamo biecamente riciclato per la Caccia al Tosk, quest'anno che al più poteva servire una coppa per la cena con delitto (anche se sarebbe stato difficile assegnarla in effetti, troppi vincitori) c'era quella della Caccia al Tosk (e OK) e del Torneo (che però non era esattamente in corso ed è stata assegnata a decisione arbitrale ma non arbitraria).
Durante la mattinata pare che la Sala Giochi si tramuti improvvisamente in una Sala Disegno. Io mi cimento ancora con le ultime cose delle Olimpiadi delle Razze, ma alla fine decido che alcune non ho proprio speranze di farle e vado a consegnare, anche perché stupidamente convinto che il termine siano le 12.30 e non le 15.00 (ma sarebbe cambiato poco, comunque).
Non c'è moltissimo da fare, perciò obbligo Matteo (e Camilla che si trova coinvolta per caso) a fare una partita a Dominion.
Intanto però la sala pare rianimarsi, il comitato previsto si riempie e ci sono perfino un bel po' di spettatori attorno ai tavoli.
La mattinata va via abbastanza rapida. A pranzo si parla un po' (ma non poi tanto, tavolo grande...) con gli altri della Nautilus e si mangiano di nuovo patate fritte a bastoncino. È Domenica e come l'anno scorso ci sono le lasagne, niente a che fare però con quelle dello Sporting, ahimè.
Durante il pranzo ci passa accanto J.G. Hertzler che viene prontamente invitato ad assaggiare un po' di vino non-locale, ma declina perché è sotto antibiotici (un problema che invece non si porrà neanche un po' alla cena di gala, mah!)
A fine pranzo torno al tavolo dello staff della Sala e trovo Angelo con davanti una pila di piatti del dessert (lui nega che siano tutti suoi, ma le prove?), poi scendiamo di sotto e tra una cosa e l'altra non risaliamo per l'esibizione domenicale degli attori. Io in realtà vado su un secondo per fare una telefonata (che poi non farò) e sbircio il palco... vedendo Chase Masterson e un Nicola Vianello mezzo nudo... O__o Più che sufficiente per farmi tornare giù di corsa, ma a conti fatti rischio anche lì, perché a qualcuno viene la sssssplendida idea di girare uno spot per la Sala Giochi annunciandone lo slogan in video dopo una dose di elio... Mi tocca fare qualche tentativo per riuscire a calarmi nella parte... nel senso che le boccate d'elio non funzionano, almeno fino a quando non ascolto con attenzione i suggerimenti degli esperti (:-P)... e faccio tutto fuorché quello.
Alla fine, armati di palloncini e cartellone volante, ci andiamo a piazzare sulla pedana del teletrasporto e al terzo tentativo (dopo una ricarica d'elio) lo spot riesce, o almeno pare. Proprio in quell'istante passa di lì la Masterson in versione camerierina, con un cappuccino su una mano e un cornetto nell'altra (no, non ho idea del perché), ci guarda paperinare ed esclama "Kate Mulgrew!" (Urge nota per i non informati, Kate Mulgrew è l'attrice ospite dello scorso anno, altrimenti nota come Nonna Papera sia per la pettinatura a tema durante alcune stagioni di non-quel-Voyager che per la voce abbastanza squaqquerante...)
Angelo le chiede se voglia fare lo spot con noi e lei rifiuta. Come dire che trova più dignitoso spogliare gente sul palco che abbassarsi ai nostri livelli... ehhh...
Anche nel pomeriggio i comitati procedono bene, uno che sembra aver bisogno di supporto da parte dello staff finisce per riempirsi quasi del tutto, e si fa giusto in tempo a finirlo che c'è un altro gruppo pronto a rigiocarlo sul momento.
In una pausa approfittiamo per consegnare i trofei, fare un bel po' di foto e trasformare la coppa del torneo in un simpatico ricettacolo per biglietti della lotteria usati.
Prima della tradizionale foto di gruppo iniziamo a mettere via il materiale della sala, cosa che si rivela come sempre abbastanza complicata: gli scatoli che contenevano tutto all'arrivo sembrano non riuscire mai a contenere le stesse cose al ritorno (e comunque ci sono effettivamente delle cose in più). Mentre ci si ingegna a sistemare tutto nel miglior modo possibile, tolgo le batterie alle pistole del LaserTag. Le stiamo rimettendo al loro posto quando una si accende e sul display compaiono tutte le informazioni possibili(!). Le batterie dentro NON ci sono, è assodato, ma lo schermo resta acceso e non c'è verso di spegnerlo. Alla fine qualcuno suggerisce con logica inappuntabile di provare a rimettere dentro le pile, e in effetti neanche il tempo di farlo che lo schermo si spegne(!!!).
Pausa foto, poi si ricomincia. Alla fine tutto sembra a posto, anche se ogni tanto risbuca fuori qualche Tosk, e siamo pronti per la cena di gala. Io passo dalla maglietta della Sala Giochi a una camicia un tantino più elegante, Angelo passa alla maglietta della Sala Giochi (no, non la mia!) e in generale tutti si preparano per tornare alla sala ristorante.
Prima però ci fermiamo a fare qualche foto davanti alla pedana del teletrasporto, e qui matteo ci delizia con un enigma sul cosa la sua uniforme abbia a che fare con il personaggio dell'attore ospite, Geordi Laforge. Alessandra azzarda un "... è negli universi paralleli..." e in quell'istante arriva suo marito, del tutto ignaro sia della conversazione in atto sia del perfetto incastro che sta per causare, e afferma "No, è nel seminterrato..."
Andiamo di sopra e troviamo il tavolo che ci è stato assegnato, praticamente di fronte a quello degli attori. Dalla mia posizione, voltandomi, riesco a vedere una piccola parte di Chase Masterson, ma in cambio vedo in pieno il suo compagno,... solo che lo scambio per un membro dello STIC, Claudio Sonego, e non perché io sia sotto allucinogeni ma perché si somigliano terribilmente e sono anche vestiti quasi uguali. Qualche dubbio mi viene quando vedo Claudio in giro per la sala e simultaneamente seduto al tavolo...
Alla fine la Masterson stessa si fa una foto in mezzo ai due "cugini gemelli" (citazione rubata), e qualcuno si domanda se si assicurerà di riportarsi indietro quello giusto.
Sul tavolo ci aspettano delle bomboniere, spilline del ventincinquennale di Star Trek (molto adeguate) su delle... uhm... err... bare di cartone con dentro dei confetti? OK, forse non dovrebbero essere delle bare ma non sono proprio l'unico a pensare che lo sembrino... ^__^;;;
A tavola sono seduto di fronte ad Angelo, ma soprattutto di fronte all'acqua naturale: è tutta dal lato suo. Lo chiamo per nome diverse volte tentando di farmela passare ma lui non mi sente, alla fine azzardo un "Mario?" e mi risponde! E meno male che i baffi se li è tagliati!!!
Anche quest'anno subisco un tentativo di agguato da parte dell'attore (Burton), che con un minimo preavviso (ma almeno stavolta c'è stato il preavviso!) mi sbuca da dietro, mi si appoggia a una spalla e saluta allegramente la tavolata. Niente agguato invece da parte della Masterson, che peraltro arriva dal lato opposto e non si appoggia a nessuno, ma si inclina abbastanza da chiarire che sì, l'abito di stasera è più lungo e meno rivelatore, ma è tutta una questione di... punti di vista...
Arrivati al momento della torta, Gisella (che ha smesso ormai i panni di venditrice di biglietti della lotteria di beneficenza), che comunque non potrebbe mangiare quella normale, ne condivide con noi una personale comprata al bar, una base di croccante piena di crema e con decorazioni a tema Enterprise. Abbiamo perfino un ospite d'onore a tagliarla, J.G. Hertzler con tanto di stendardo klingon! Faccio notare che "forse" qualcuno dovrebbe immortalare la scena, e subito Angelo impugna la macchina fotografica (di Camilla) e fotografa... prima un suo dito e poi la torta con la mano dell'attore e basta! Io tento di scattare a mia volta, ma il bianco della tovaglia (e della maglia di Angelo) litigano col mio flash, e alla fine di tre foto se ne salva a stento una.
A cena finita, dirigendoci verso la sala per la cerimonia di chiusura, discutiamo dell'idea di avere davvero i costumi di SuperMario per il prossimo anno, assieme ad altri personaggi dei videogiochi, mentre io come è ovvio faccio l'indifferente per evitare eccessivi coinvolgimenti...
Arrivati in sala ci aspetta sul palco la Masterson che ci annuncia di voler cantare una canzone in italiano. Giravano voci inquietanti sul fatto che volesse cantare Romagna Mia (io ho tra le mani la baretta e qualcuno mi suggerisce di provare a lanciargliela e metterla fuori combattimento prima che sia troppo tardi ma, ahimè, sono troppo lontano...), ma in realtà pare con Prayer di Bocelli e poi bissa con Non Dimenticar (continuo a preferirla quando non canta, ma -inserire nome del blog qui-).
Mentre un palloncino vagante porta nella sala lo spirito della Sala Giochi, la cerimonia di chiusura si svolge in maniera abbastanza tranquilla. Ci viene annunciato che non si sa esattamente quando sarà la Reunion né chi possa esserne ospite, ma si sa che sarà a Montecatini (pare che un tentativo di rientro a Riccione sia stato reso impossibile dal fatto che la sola settimana disponibile era quella prima di Natale, quando come è ovvio non sarebbe venuto nessuno). Sono note invece le date della STICCON... dal 24 al 27 Maggio... tragedia! Come faccio ad andarci così vicino a fine mese? ;__; L'ospite non è noto ma pare tenteranno di portare Patrick "Jean Luc Picard" Stewart... Ci riusciranno? Ai posteri l'ardua sentenza.
Quest'anno non abbiamo altro da mettere a posto né "fili cattivi" da sciogliere, quindi dopo un rapido passaggio di sotto a riprendere le nostre cose possiamo tornare in albergo. Per qualche strana ragione, saputo che ripartirò il mattino dopo, Angelo vorrebbe salutarmi anche se stiamo uscendo assieme e stiamo andando allo stesso hotel. In cambio non riesco a salutare Alessandro e Alessandra che sono già andati via.
Anche questa sera la STICCON pare essersi trasferita sui divanetti. C'è meno gente, ma in cambio c'è anche Chase Masterson. Io, comunque, ho un appuntamento con il letto, che raggiungo intorno all'una e mezza.
La mia STICCON è finita, la mia tragedia personale inizia... due ore scarse di sonno e mi risveglio coi dolori di stomaco. Inizialmente sembrano solo i miei soliti compagni di vita, ma dopo un po' iniziano i conati e la nottata se ne va via in modo tutt'altro che piacevole (a oggi non mi sono ancora rimesso del tutto in sesto in effetti, e fino a Martedì sera non ho avuto il coraggio di ingerire nulla di solido).
Di conseguenza non sono per nulla in forma quando il mattino dopo preparo i bagagli e mi avvio alla volta del Centro Congressi, dove ho appuntamento con Marcello. Esco dalla mia stanza giusto in tempo per incontrare Alessandro e Alessandra e rifarmi del saluto mancato, poi mi metto in marcia.
Trascorro con Marcello il tempo che mi resta... prima del treno, si intende! ... poi raggiungo la stazione e... aspetto. A quanto pare c'è un treno che parte sette minuti prima del mio ma sullo stesso binario, e ha già cinque minuti di ritardo (per inciso va anche quello a Bari, ma arriva oltre un'ora dopo).
Il viaggio non è molto piacevole, ma lo trascorro cercando di dormire e non pensarci, e in effetti passa abbastanza in fretta. Stavolta non ci sono posti di fronte a me e quello accanto è libero, se non altro. Qualcuno nelle file più avanti sembra stia parlando di STICCON e Sala Giochi, ma potrebbe essere un delirio del dormiveglia.
Se non altro, sono contento di essere stato male dopo la fine e non prima (anche se avrei peferito non star male del tutto).
Adesso non mi resta che riprendermi... in tutti i sensi.

martedì 24 maggio 2011

STICCON XXV - Parte 2

Sabato mattina, dopo l'inutile sveglia di buon'ora, a colazione incontro più o meno inaspettatamente (mi aspettavo che sarebbero venuti, ma non che fossimo nello stesso albergo) il gruppo della Nautilus, ridotto quest'anno a sole tre persone per imprevisti vari, e mi unisco a loro per una colazione appena un po' più ricca di quella del venerdì. Qui assisto a una scena che mi segnerà per sempre, vedendo una fetta biscottata essere cosparsa di marmellata, coperta da una fetta di formaggio e poi inzuppata in una tazza di tè. O__o
Sopravvissuto in qualche modo all'esperienza (e no, non era uno dei tre della Nautilus l'artefice) e rivelato a Elena (sì, della Nautilus) che ero presente alla LevanteCON (ero andato pure a salutarla appena entrato ma, si sa, stare alla reception fa male, l'ho sempre detto), torno in camera per le necessarie abluzioni e poi mi riunisco di nuovo al gruppo di sotto, per avviarci verso il centro. Intanto Marcello mi avverte che è arrivato anche lui.
Mi separo dagli altri, che devono fermarsi a un tabaccaio, perché è probabile che giù in sala non ci sia ancora nessuno, essendo buona parte degli altri reduci dalla Kobayashi Maru. Mentre faccio il resto della strada cerco di rispondere all'SMS di Marcello, ma il mio telefono decide che sto cercando di scrivere un'e-mail, e alla fine faccio prima a rispondergli di persona pochi minuti dopo. Resto un po' con lui, che ancora non può entrare, poi però lo lascio per andare di sotto a vedere la situazione. Per un attimo mi attendo di trovare la sala al buio (è successo venerdì, e io e Matteo abbiamo speso un mucchio di tempo a cercare di scoprire come si accendessero le luci prima che arrivasse Angelo e ci rivelasse che era staccato il quadro elettrico nella sala della KME, dove a nessuno di noi sarebbe mai venuto in mente di andare a guardare), invece c'è la luce e c'è anche Daniele (l'assassino!!!).
Dopo un po' arrivano anche Matteo e Camilla e io ne approfitto per fiondarmi al bar mentre quest'ultima azzarda una partita a Memotrek con Daniele e ne esce un tantino... scoraggiata.
Io approfitto dei tempi morti per continuare a compilare la scheda dell'Olimpiade delle Razze (per fare punti tenterò anche di fare la Kobayashi Maru Experience, al secolo Sala Borg, ma non c'è verso di riuscire a infilarmici) e successivamente, con Riccardo della Nautilus, il gioco finale delle campagne STIC, indovinare dei personaggi da immagini deformate (ma ne sbaglieremo due alla grande). La mattinata viene anche punteggiata dall'incontro con Simone della Nautilus (non ci eravamo mai conosciuti di persona) e dalla foto con gli attori (con noi della Sala Giochi che saltiamo il turno perché ci dicono di recuperare Gabriele e Michela della Sala Borg... che poi comunque fanno la foto per conto loro lasciandoci a domandarci perché ce li abbiano fatti aspettare...)
Quando arriva Angelo scopriamo che si è tagliato la barba ed è rimasto solo con i baffi (scoprirò dopo che il tutto dipende dal costume che indosserà per la serata) che gli danno un aspetto alquanto inquietante. Lui dice di vedersi come un attore porno tedesco, ma qualcuno fa notare che in realtà sembra SuperMario e la definizione gli resterà addosso per il resto della STICCON (o della vita?)
All'ora di pranzo esco e raggiungo Marcello per andare a mangiare assieme allo Sporting. Ahimè, la mitica Barbara non c'è, ma il cibo è ottimo e abbondante come sempre. Sulla via del ritorno ci fermiamo a prendere un gelato e io inciampo nello scalino del bar...! Inizio a pensare che non passerà giorno di STICCON senza un mio incidente correlato alle scale e mi domando se tornerò a casa integro. Non lo farò, ma non sarà colpa delle scale.
Nel pomeriggio sono previste le apparizioni degli attori, per cui la Sala Giochi è chiusa e io ne approfitto per andare a girare tra i banchi dei venditori, con una cosa ben precisa in mente. Mentre sono davanti al banco di Massimo, il venditore poco-Trek che ho conosciuto l'anno scorso, arrivano Matteo e Camilla e questa viene a sapere che lui ha un pelouche di Chocobo. Mentre lui lo cerca tira fuori un po' di tutto, tra cui una Sailor Mars (che poi Matteo comprerà a Camilla in un inutile tentativo di farle una sorpresa) e un SuperMario che mi fa balenare un lampo maligno negli occhi.
Mi riunisco a Marcello per guardare l'esibizione di Chase Masterson, che per l'occasione indossa un abitino bianco corto e (fin troppo) attillato e degli stivaloni bianchi a mezza coscia (i commenti si sprecano, sento qualcuno dire che "stava lavorando stanotte ed è venuta così come si trovava"). Sul palco è frizzante e simpatica, e conclude la sua esibizione cantando tre canzoni abbastanza risparmiabili, ma eviterò di fargliene una colpa. Comunque, sulla terza vado a fare una pausa cappuccino e torno in tempo per l'inizio dell'apparizione di Levar Burton, un tipo dalla risposta molto pronta anche se si verificano un paio di silenzi imbarazzanti durante la sua esibizione.
I baffi di Angelo impressionano anche il microfono quando lui tenta di fare una domanda all'attore: smette di funzionare (funzionerà per chiunque altro dopo) e lo costringe ad andare direttamente a parlare in quello del palco.
Quando gli attori hanno finito mi metto in cerca di Angelo ma non riesco a trovarlo. Finalmente lo ritrovo di sotto impegnato in una partita de La Lacrima dei Profeti (pubblicità, pubblicità) e mi metto a girargli intorno in attesa che finisca, tramando alle sue spalle con Matteo e Camilla che già sanno... A partita finita, me lo porto dietro fino al piano di sopra, chiedo in prestito a Massimo il SuperMario e faccio una foto ai due separati alla nascita :-D

C'è ancora altro da dire, ma intanto qualche foto...


Terza e ultima Parte

STICCON XXV - Parte 1

Come ogni anno (o almeno ogni anno in cui è possibile) il 19 Maggio mi sono avviato alla volta di Bellaria, per partecipare alla STICCON 2011.
Il viaggio è iniziato in maniera abbastanza tranquilla: trenino locale Palo-Bari, megagelato in attesa del treno a lunga percorrenza, salita sul treno in questione (con tutta calma visto che nasce a Bari e quindi è lì sui binari già un po' prima di partire).
Come sempre, ho il posto 105. Come sempre, il treno è quasi vuoto. Peccato che i pochi passeggeri che ci sono siano concentrati nei sedili attorno al mio, e mi ritrovo tra una signora ben in carne (di fianco) e una famigliola di madre, padre e marmocchio (di fronte). Comunque sia, il viaggio passa abbastanza tranquillo, tra qualche SMS di aggiornamento a/da amici e parenti, tre telefonate dall'ufficio e la lettura di "Mr. Murder", che si rivela essere perfino a tema dato che uno dei personaggi secondari è un trekker, oibò!
Ho ancora una volta modo di apprezzare il degrado degli annunci delle stazioni durante il viaggio, che partono con uno squillante "Stiamo per arrivare nella stazione di Barletta", per poi procedere con un più pacato "Stiamo per arrivare nella stazione di Foggia", che alla fine del viaggio sarà ormai diventato un "Din... st... brz... click... scen... Din".
In dirittura d'arrivo, Marcello, che devo incontrare in stazione, mi prospetta un lieve ritardo. La cosa non mi preoccupa più di tanto, posso aspettarlo... solo che non devo, perché ho appena messo piede nella stazione di Rimini che un altro suo SMS mi avvisa che è già arrivato...!
Assieme a lui vado a Bellaria e raggiungo l'hotel Piccadilly, che nelle foto da me trovate su internet era rosa ma nella realtà non lo è, tanto che io neanche mi accorgo di esserci passato davanti!
Salutato Marcello, a cui do appuntamento per Sabato, raggiungo l'hotel e recupero le chiavi della mia stanza. Il ragazzo alla reception mi dice che è la 234 e che "crede sia al secondo piano". Io, che di questa cosa ero certo avendo sentito il numero, comincio a preoccuparmi della stabilità spaziotemporale dell'albergo, ma dopo un rapido giro (che mi sarei risparmiato se solo avessi girato a destra invece che a sinistra) assodo che la stanza è al secondo piano, proprio accanto alle scale, e nonostante le premesse ci resterà per tutto il tempo della mia permanenza.
Dopo le foto di rito alla stanza e la sistemazione, lascio l'albergo... mancando in pieno lo scalino davanti all'ingresso, che visto dall'alto sembra piatto e invece non lo è per nulla... Sarà solo l'inizio delle mie disavventure con le scale di questi giorni.
Bellaria è sempre un bel posto in cui passeggiare, ma la mia meta è il Centro Congressi, e scopro con piacere che si trova esattamente in linea retta rispetto all'albergo. Lo raggiungo in men che non si dica e vado alla reception per prendere il mio badge... che non c'è, a quanto pare è stato già dato alla Sala Giochi, una cosa non molto utile visto che per andare a prenderlo in Sala Giochi dovrei entrare e per entrare dovrei avere il badge... Vabbe', la sicurezza mi guarda un tantino male ma mi fa scendere lo stesso, e subito vengo accolto da buona parte del restante staff della sala, guidato da un Angelo barbuto (no, non c'era un essere celestiale con la barba, c'era Angelo che ne sfoggiava una abbastanza evidente, e che lo avrebbe poi portato a scene inquietanti di cui non farò menzione). Recupero il badge, deposito i giochi che mi ero portato dietro (Dominion, Massimo Stordimento e un paio di giochi di comitato) e noto che quest'anno non c'è stato l'assalto ai giochi dell'anno scorso, quando le iscrizioni ai comitati erano piene fin dal giovedì sera. In effetti è una tendenza che resterà marcata durante tutta la STICCON, forse anche a causa della "concorrenza" della sala Jupiter, ma probabilmente anche per un minore afflusso di gente. In parte, avrò modo di scoprire, molte persone che avrebbero dovuto venire non hanno poi potuto farlo per motivi vari.
In concreto, uno dei giochi di comitato previsto per Giovedì stesso deve essere spostato a Venerdì mattina e poi ulteriormente al pomeriggio (anche se alla fine li giocheremo comunque tutti).
Quest'anno, a sottolineare l'emerso divieto di distribuire cibi e bevande nel centro congressi, con conseguente eliminazione del tradizionale Nutella Party di beneficenza, il centro è tappezzato di manifestini di divieto e avvisi di non dar da mangiare allo staff (né, in effetti, ai triboli, che secondo me comunque mangiano meno). La Sala Giochi, invece, è piena di palloncini. I palloncini in sé non sono una grande novità, anche se in genere se ne restano confinati nell'attiguo Baby Club, ma quest'anno c'è a disposizione anche una bombola d'elio e una notevole quantità di palloncini lunghi "modellabili", offerti da Claudio Sonego, cosa che porta da un lato a scene di nevrosi per il rumore della gomma sfregata e qualche scoppio improvviso, e dall'altro a un notevole consumo di elio a scopi impropri...
Mi faccio ragguagliare un po' sulla cena con delitto che si svolgerà venerdì, do un'occhiata in giro ed è ben presto ora di cena. Chiudiamo i giochi nel Baby Club, chiudiamo il Baby Club, e viene posizionato davanti alla porta il piantone... ovvero una grossa pianta (finta). Il mio primo incontro con le patate della STICCON le vede in forma di purè... fatto col preparato.
Anche dopo cena non c'è moltissimo da fare. Ne approfitto per giocare con Angelo a Trekworm (perdendo) e a Dominion (vincendo).
Da segnalare nel pomeriggio l'arrivo di Chase Masterson, una dei due attori ospiti, che si fa il giro delle varie sale e si va a presentare a tutti i collaboratori uno per uno, molto carinamente.

Il Venerdì, come spesso accade in periodo STICCON, mi sveglio molto più presto del necessario e cerco di perdere tempo in attesa che sia ora di colazione. Mi ritrovo a guardare programmi di cucina su reti televisive finora sconosciute, poi indosso la maglia della Sala Giochi, nuova di zecca, e vado di sotto.
L'hotel di quest'anno è tecnicamente un quattro stelle. La stanza è carina, senza dubbio, ma il tre stelle dell'anno scorso era più che all'altezza, e quando mi trovo di fronte alla colazione non riesco a vedere la differenza: solita roba. Poco male, visto che comunque farò la tradizionale seconda colazione direttamente in STICCON (dove hanno cornetti freschi che, stranamente, quest'anno erano presenti anche di Sabato e Domenica).
Nell'entrare al centro, prendo in pieno uno scalino all'ingresso.
Durante la mattinata vengono distribuite le informazioni per la Cena con Delitto. La vittima è Riccardo, del Baby Club, e tutti i membri dello staff della Sala Giochi hanno buoni motivi per averlo eliminato: starà ai giocatori scoprire chi lo abbia davvero fatto e come. Sfortunatamente c'è un intoppo nei piani: Camilla arriverà solo Venerdì notte a causa di uno spiacevole imprevisto, e bisogna trovare una sostituta. Detto fatto, viene reclutata forzatamente Lisa, una delle figlie di Paolo Attivissimo, che dovrà anche vedersela col fatto che il resto della sua famiglia è tra i giocatori.
Arriva il momento di cimentarmi nel mio primo gioco di comitato da master. Raccolgo i giocatori, distribuisco le schede e presento ai presenti (err...) la famigerata stazione spaziale DS13, altrimenti nota come la stazione che porta sfiga. Il gioco parte all'insegna dello sput... ehm, sì, quello... più totale, coi giocatori che spiattellano senza remore le informazioni di cui dispongono, anche quando si suppone che siano piuttosto riservate. Alla fine tutto va per il meglio e il gioco si chiude in tempo per andare a pranzo e incontrare le patate fritte a bastoncino.
Dopo pranzo, colti dalla frenesia dell'elio, a un certo punto si decide di liberare un tosk volante da dieci punti. Dopo qualche prova con palloncini fini a sé stessi, si procede al lancio in pompa magna, e subito la gente si attrezza per il recupero, qualcuno cercando di creare macchine da guerra con palloncini che trasportano taglierini, altri con più efficaci cavalletti da macchina fotografica rivestiti di scotch nei punti strategici.
L'evento clou della giornata è comunque la Cena con Delitto che si svolgerà, appunto, a cena.
I tavoli sono stati sistemati a dovere, e i giocatori sono pronti, ma nonostante questo l'urlo di Alessandra, che dà il via alla competizione, coglie un po' tutti di sorpresa (tranne i "sospettati" che sapevano che stava per arrivare).
Mentre Angelo spiega la situazione, noi altri aspettiamo dietro le quinte, pronti a tornare in sala e... a cercare di cenare mentre veniamo convocati ai vari tavoli dei giocatori per l'interrogatorio. Ognuno di noi ha delle informazioni che può dare, ma gli investigatori si dimostrano in grado di fare le domande più inaspettate, e complice qualche equivoco alla fine sembra che il morto sia stato accoltellato, avvelenato, strangolato e ammazzato a colpi di tavolo... Sono due i tavoli che daranno la soluzione corretta, mentre uno cercherà di cavarsela con un diplomatico "tutti" e uno azzarderà una morte con "soffocamento con tessere del memotrek".
Lisa, la più giovane del gruppo e un po' impacciata all'inizio, si ritrova non solo a vedersi attribuita una fede calcistica che non le appartiene per necessità di trama... ma anche a perdersì metà della (presunta) pasta alla carbonara visto che il piatto le viene portato via mentre è altrove a farsi torchiare.
Dopo cena è prevista una partita di Mutaforma In Tabula, ma di 8 giocatori iscritti, già pochini, se ne presentano quattro. Alla fine non se ne fa nulla e un po' di noi approfitta per uscire a prendersi un gelato. Buono, ma per qualche ragione funge da attivatore per il mio caotico intestino, e questo mi costringe a tornare al Centro giusto per il tempo necessario a recuperare i miei occhiali da sole e poi fare rotta veloce per l'albergo.


Parte Seconda