lunedì 26 ottobre 2009

E non è ancora finita...

Dopo lunghe attese, lo scorso Giovedì la Tiscali mi ha mandato una mail nella quale mi confermava che il Majordomo non era installato sul server (ma no? Chi l'avrebbe mai immaginato), che non era indispensabile per lo stesso (neanche loro mi sembrano molto indispensabili per il genere umano, ma questo purtroppo non impedisce la loro presenza a quanto pare) e che se volevo potevo installarmelo (grazie tante, ci volevano loro per dirmelo).
Dopo avergli fatto notare che non potrebbe interessarmene di meno di quello che loro considerano indispensabile per il server, e che io ho firmato il contratto per un server che aveva il Majordomo (per non menzionare poi che tra le loro cose "non essenziali" era evidentemente incluso il server della posta che mi sono dovuto installare da solo), stufo del loro totale disinteresse mi sono armato di santa pazienza e dopo aver rimesso assieme tutti i pezzi necessari sono riuscito a installare il famigerato programma, configurarlo e farlo funzionare.
Farlo funzionare si fa per dire, in realtà, visto che un majordomo è abbastanza inutile quando il server ancora oggi continua a non ricevere nessuna delle mail che gli vengono inviate, e che si perdono semplicemente nel nulla.
A questo "dettaglio" la Tiscali non si è neanche degnata di rispondere finora.

lunedì 19 ottobre 2009

37

E neanche mi è mai piaciuto questo numero. In genere lo associavo a "Sì, hai la febbre ma non abbastanza da saltare la scuola."

venerdì 16 ottobre 2009

A proposito di galline

Prendo spunto da un post di Sauron, che vi consiglio di leggere prima di andare avanti, per aggiungere qualche visione personalizzata sull'argomento "Perché la gallina ha attraversato la strada?"

Laurell K. Hamilton:
Ha attraversato la strada per fare sesso spinto con qualunque essere di sesso maschile si trovi dall'altro lato e poi lamentarsi per averlo fatto

Stephen King:
La gallina ha avuto un infanzia difficile, uno dei suoi genitori era un alcolizzato che picchiava la madre e lei è stata allevata dal nonno molto saggio che l'ha istruita in merito alle antiche tradizioni del luogo del Maine in cui vivevano, riguardanti forze misteriose e ancestrali. Da tempo è convinta di essere osservata da strani individui che definisce "polli bassi" ... ... ... ecco, sta attraversando, ops, l'hanno investita, è morta.

Terry Pratchett:
L'ha attraversata per andarsene da Ankh Morpork dopo aver acquisito il dono dell'intelligenza nutrendosi di grano cresciuto con concime prelevato dalla discarica sul retro dell'Università Invisibile. E comunque non era una strada, era il fiume Ankh (il che non toglie che fosse attraversabile a piedi in ogni caso).

Dean Koontz:
La gallina è il risultato di un esperimento segreto ed ha attraversato la strada per sfuggire ai suoi aguzzini finendo giusto sul tragitto di una ragazza in fuga da un maniaco omicida e salvandola da morte certa (in qualche modo che non potreste mai sospettare).

Terry Brooks:
Lo saprete nel prossimo volume.

Ann Rice:
Nel 1925 la gallina non sapeva ancora di essere una gallina, fino al suo incontro con un pollo bellissimo che le avrebbe rivelato tutto sulla sua vera natura salvo poi abbandonarla per una banale divergenza di opinioni.
Nel 1940 la gallina si trasferì a New York dove visse a lungo nascondendosi tra il comune pollame finché tale vita non le venne a noia.
Nel 1963, cercando il pollo della sua vita, si spostò in Europa visitando varie città d'arte...
Ah, sì, nel presente ha attraversato la strada perché doveva andare dall'altra parte.

Agatha Christie:
L'ha attraversata perché sospettava che dall'altra parte l'assassino del gallo cedrone avesse gettato l'arma del delitto, come aveva sentito dire in chiacchiere di pollaio mentre prendeva il tè con le oche.

Weis & Hickman:
L'ha attraversata per cercare di scendere nell'abisso e affrontare la dea gallo dalle cinque teste in modo da poter acquisire il potere di una dea.

Neil Gaiman:
La gallina non ha attraversato la strada, ha solo sognato di farlo.

mercoledì 14 ottobre 2009

Un esempio di efficienza

Questa mattina, controllando uno dei miei indirizzi di posta, sono rimasto estremamente sorpreso nel trovarvi dentro una mail della Tiscali.
La sorpresa, principalmente, derivava dal fatto che l'indirizzo in questione non fosse né quello che loro hanno tra i miei dati né tantomeno quello con cui sto scrivendo loro da giorni per richiedere che mi risolvano i problemi del server.
Il perché l'ho capito facilmente quando ho aperto la mail: si trattava della risposta a una richiesta di assistenza inviata tramite il loro form sul sito, in cui avevo appunto indicato quell'indirizzo.
La richiesta non era mia, per la precisione, riguardava la ditta dove lavoro, per un problema di e-mail che avevano smesso di arrivare. Se sembra che la cosa non collimi con quello che ho detto negli ultimi post sull'argomento (specie con il fatto che in ditta abbiamo ormai trasferito il server e tutto l'ambaradan), il motivo è semplice: il problema in questione, e di conseguenza la richiesta, risaliva al 30 Settembre.
Come ciliegina sulla torta, la risposta non serviva assolutamente a nulla, limitandosi a chiedermi di specificare il dominio sul quale avevo il problema (che io avevo specificato, e anche in caso contrario ne esisteva solo uno associato a quel server, di cui avevo fornito l'identificativo).
Va da sé che gli ho risposto complimentandomi per la loro efficienza.

martedì 13 ottobre 2009

L'epopea continua

Dopo 3 giorni e 4 mail, Tiscali non si è neanche degnata non dico di risolvere i problemi del mio server ma anche solo di darmi una risposta, fosse anche stata "impiccati".
Stamattina ho rimandato loro la mail avvisandoli che la prossima andrà direttamente in copia ad Altroconsumo. Ovviamente non si tratta di una minaccia a vuoto, ma spero sia sufficiente per fare sì che almeno mi rispondano (comunque metterla in atto non mi costa davvero nulla, anzi).
Nel frattempo mi sono dovuto installare e configurare il server per la posta (che non c'era) e il client webmail (che non c'era).
Continuo a non capire con quale coraggio definiscano "migrazione" un processo che si risolve in "spegniamo il server che hai e te ne diamo uno nuovo, installato a genitale canino e non utilizzabile senza pesanti modifiche che comunque non faremo neanche se ce le chiedi".

domenica 11 ottobre 2009

Yeti

Torno dopo un po' di tempo a parlare di schif... ehm... di film, e nello specifico di una pellicola intitolata, come si sarà capito, Yeti.
Devo ammettere che ho visto film realizzati molto peggio, e questo è un punto a favore del film in questione. L'unico, all'incirca.
Il film inizia con un antefatto ambientato nel passato e con l'unico scopo di farci sapere dell'esistenza di uno yeti, casomai il titolo non fosse stato un indizio sufficiente. Diviene chiaro che lo yeti è l'unico primate umanoide esistente ad avere tre dita per mano. Pensandoci, deve essere il figlio segreto della Bestia e di Nightcrawler degli X-Men...
Subito dopo si passa al presente, dove una squadra di football americana sta andando in Giappone per giocare una partita, sorvolando l'Hymalaya, quando ha un incidente e si schianta sulle montagne.
Esattamente per quale ragione qualcuno voglia andare in Giappone dall'America facendo il giro dal lato opposto del mondo resterà un mistero...
Comunque sia, i nostri si schiantano e un gruppetto sopravvive e inizia a litigare sul da farsi. Due di loro vengono mandati a cercare la radio di riserva, dispersa assieme alla coda dell'aereo. La rintracciano, ma trovano anche lo yeti, che se ne mangia uno lì sul posto.
L'altro riesce a sfuggire nascondendosi in una caverna, dalla quale decide poi di uscire nel modo più difficile: scalando una parete. Per farlo gli sembra ovvio legarsi la radio a un polpaccio, evidentemente perché ci tiene che possa accumulare il maggior numero di danni possibili. In effetti dopo venti secondi è tutta graffiata e ammaccata, ma non ha importanza perché:

  1. comunque non funzionava
  2. deve avere il fattore rigenerante di Wolverine, perché quando infine arriverà a destinazione sarà integra, lucida e pulita

Nel frattempo, l'altro gruppo (a cui lo yeti sta educatamente portando via i cadaveri disposti sulla neve) litiga un po' su qualunque cosa. Alla fine un paio di loro decidono di andare a caccia di scoiattoli, catturano una lepre e arrostiscono un pollo (immagino che il pollo si fosse travestito da lepre per non farsi scambiare per uno scoiattolo).
Ovviamente la cosa non li sazia, per cui, disperati, decidono di ricorrere al gesto estremo e mangiare i cadaveri. In qualche modo riescono a ricavarne una manciata di cubetti di carne che sembrano delle Big Babol giusto un po' più grosse (come forma, aspetto e colore, vale a dire).
Dopo un po' di tempo (un'ora dall'inizio del film) finalmente lo yeti decide di passare all'azione. Arriva sul posto saltando come un Hulk dei poveri e, mentre il gruppo cerca nelle maniere più assurde di contrastarlo, ammazza un po' di gente a caso senza una vera ragione ma, arrivato alla protagonista, decide invece di rapirla (si vede che avrà anche altre esigenze oltre a mangiare...)
Proprio mentre lo yeti se ne va arriva la squadra di soccorso, in marcia da tre giorni dal punto più vicino in cui potesse atterrare l'elicottero (che però a ritroso si raggiunge in tre ore...). Il "capo" del gruppo però si rifiuta di andare con loro senza prima aver recuperato la ragazza, per cui il soccorritore afferma con grande logica "Il nostro compito è portarvi al sicuro, quindi andiamo a cercare lo yeti".
Mentre la ragazza si risveglia abbracciata a uno yeti addormentato (scoprendo che ce ne sono due), il gruppo mette in atto il grande piano anti-yeti: scavare una buca e piantare dei picchetti sul fondo.
È un piano che in effetti avrebbe senso (almeno se ci si dimentica il fatto che lo yeti va in giro saltando come un grillo) se la buca fosse appena un po' più profonda di una ventina di centimetri... tuttavia, dopo che i nostri sono entrati nella caverna e hanno recuperato la ragazza minacciando gli yeti con delle pistole(!), il piano riesce e gli yeti si schiantano e infilzano allegramente, venendo poi seppelliti da una valanga.
Il gruppo riparte verso il rifugio. Inutile a dire che uno yeti è ancora vivo e li insegue, dando luogo a una scena di lotta a dir poco comica che finisce con il capogruppo appeso per una mano sopra un dirupo e lo yeti appeso alla sua caviglia.
Nasce qui il secondo, e ancor più efficace, piano anti-yeti... i ragazzi materializzano dal nulla una catena (che non avevano, né avevano ragione di avere, fino a un secondo prima), la legano a una lancia improvvisata (che se non altro già avevano), arpionano lo yeti, quindi legano l'altra estremità della catena a un masso e lo buttano giù dalla rupe!
Il piano funziona perché lo yeti è tanto gentile da lasciar andare il ragazzo prima di precipitare verso morte certa e tutti sono felici e contenti.
Tutti tranne un poveretto dato per morto e lasciato all'aereo che si riprende e vede la zampina dell'altro yeti spuntare da sotto la neve (nonostante fosse stato sepolto vicino alla caverna che distava almeno cinque miglia da lì...)

sabato 10 ottobre 2009

Inizia l'epopea

Da ieri sera è iniziata la prevista epopea del nuovo server.
Il server se non altro funziona, ma sono praticamente lasciato a me stesso per la configurazione. Non c'è un sistema di webmail installato, un manuale, documentazione utile, ma soprattutto non c'è installato il Majordomo, come già avevo notato, e installarlo autonomamente è una faccenda abbastanza complessa.
Stamattina ho chiamato il servizio clienti. Dopo due telefonate a vuoto (dopo l'attesa si passava direttamente alla linea muta), alla terza mi hanno risposto... dicendomi di mandare una mail. Ho fatto presente che mandare le mail avrebbe molto più senso se qualcuno si degnasse di rispondere (se non di leggerle...), ma la cosa è caduta nel vuoto.
Ovviamente ho mandato la mail... staremo a vedere.

venerdì 9 ottobre 2009

Siti, Blog e quant'altro

Come avrete notato, ho deciso di cambiare il modello del mio blog, anche se non sono ancora sicuro se mantenere questo o passare a un altro che avevo preso in considerazione.
Perché? Tanto per, in effetti, non c'è una valida ragione.

Nel frattempo, sto ancora bestemmiando contro la Tiscali per la loro (solita) pessima gestione della loro (sventurata) clientela.
Dopo aver annunciato per MESI che stavano migrando i servizi dei loro server virtuali (appartenenti, sia chiaro, a un gestore che loro hanno acquisito DOPO che io avevo sottoscritto un contratto, altrimenti non l'avrei fatto in partenza) senza mai rispettare le date che davano, ieri l'hanno fatto all'improvviso.
Poco male, avevo i miei bei backup pronti per assicurarmi che non ci fossero problemi per la transizione... peccato solo che non funzioni un accidente!
Il mio dominio pbems.net ha praticamente cessato di esistere, non ci si arriva da nessuna parte e in nessun modo. Il pannello di controllo funziona, ma non me ne faccio un granché se comunque il sito è irraggiungibile. Per non dire che mi hanno interrotto a metà una partita di Lupus in Tabula on Web (parecchio avvincente, tra l'altro), e che non so neppure se il gioco potrà continuare a esistere su quel server, visto che a quanto pare sui nuovi non c'è il Majordomo!
E questo solo per il mio problema.
La mia ditta ha (anzi, aveva) un server identico e anche quello è stato disattivato. Non solo, in questo caso non si sono mai neanche degnati di attivare la nuova versione, per cui non c'è neanche un pannello di controllo funzionante da cui tentare di rimettere a posto le cose.
Parlare con il loro servizio assistenza è un'impresa: per cominciare bisogna scoprire come comunicare con loro, visto che dalla pagina di assistenza del sito si accede solo a dei form online.
Poco male, si potrebbe dire, non fosse che le comunicazioni inviate con tali form vengono bellamente ignorate.
Ieri sono riuscito a parlare col servizio tecnico business - dopo aver scoperto il numero per vie traverse - almeno per cercare di risolvere il problema aziendale, che è più grave, e mi hanno fornito un indirizzo e-mail a cui scrivere. Ovviamente, la mail è stata ignorata esattamente come le comunicazioni precedenti.
Questa mattina, dopo un'altra mail, un fax e un'ennesima telefonata (con promessa di farmi richiamare, chiaramente disattesa), è partita la lettera di trasferimento del dominio su altra piattaforma. Mi aspetto che Lunedì mi contatteranno domandandomi per quale motivo l'abbia fatto, e ammetto che non vedo l'ora di dirglielo.
Mi piacerebbe molto poter fare lo stesso con il mio server personale, ma non è pensabile perché non posso permettermi la configurazione che mi serve su un'altra piattaforma, e, cosa ancor peggiore, ho rinnovato il contratto da meno di un mese e ci rimetterei i soldi (sperare di farsi rimborsare prima dell'età della pensione è da folli).