martedì 30 dicembre 2008

Io non so disegnare

... e questo, diciamoci la verità, non è un mistero per nessuno.
Non che mi lamenti, so fare un sacco di altre cose e questa è una di quelle che proprio non mi riescono, però ci sono, e ci sono stati, molti momenti in cui avrei adorato saperlo fare.
Oggi, mentre preparavo una strip di Anthuar con i Microheroes, mi sono ricordato di uno dei motivi per cui avrei voluto saperlo fare, una cosa che risale a molti, molti anni fa e che si estrinseca in lui:

Questo strano incrocio tra una lumaca e una pera con le zampe, che risponde al nome di Uffo ed è, come si può intuire, un alieno, era nato ai tempi del Komics Club e avrebbe dovuto essere usato per una serie di vignette sul mondo del fumetto, che ovviamente non sono mai state realizzate perché, appunto, io non so disegnare!
La mia passione per le strip ha poi trovato sfogo in quelle di Anthuar, appunto, reperibili qui
http://www.kcfg.it/strips.php
e comprensibili a pochi perché bisogna conoscere i retroscena per capire molte delle battute, ma mi dispiace sempre non aver potuto fare quelle di Uffo perché avrei avuto molto più da dire, rispetto a queste dove le possibilità sono comunque limitate dai legami con l'ambientazione.
Chissà... riuscirò a riprovarci usando la computer grafica? Ne dubito... ma intanto ecco l'unica altra immagine decente del nostro, con tanto di disco volante dall'espressione compiaciuta (si nota?)

domenica 28 dicembre 2008

Twilight - the movie

D'accordo, non ho ancora letto il libro (rimedierò), ma intanto mi sono visto il film.
Quasi due ore.
Per eventi che si potevano beatamente condensare in venti minuti. E se si considera che in genere i film tratti dai libri faticano a tenere dentro tutto, mi domando esattamente cosa ci sia nel libro.
La prima cosa che mi ha colpito, comunque, è il personaggio di Edward. Da quanto so, nel libro non si fa altro che ripetere quanto sia bello, bello, bello, bello.
Ora...

... considerando che questo è probabilmente il fotogramma in cui appare al suo meglio, mi sembra evidente che io e chi ha fatto il casting per il film abbiamo concetti mooooooooooooooooooooolto diversi di bellezza...
Ma sorvolando su questo dettaglio estetico, il film in sé non è brutto, ma è di un piattume eccezionale, anche senza arrivare mai ad essere noioso tout court. La storia è di una pochezza estrema (praticamente riassumibile in: lei cambia paese, incontra lui, si innamorano, lui è un vampiro ma non è poi questo gran problema, arrivano i vampiri cattivi, lei scappa, il vampiro cattivo la raggiunge, quello buono la salva e la porta al ballo della scuola, fine) e la rappresentazione dei vampiri è ridicola, ma non è colpa del film quanto del libro, quindi non me la prenderò con gli addetti ai lavori per questo.
Comunque lo leggo, prima o poi lo leggo.

Ghiaccio rosso sangue

Parlando di film visti per puro caso senza sapere neanche di cosa si tratti, mi sono ritrovato a guardare questo "ghiaccio rosso sangue", un film del 2007 che mi auguravo essere un horror e che in effetti si è rivelato tale e, cosa ben più inattesa, si è rivelato decente!
La trama in sé è piuttosto semplice, due ragazzi in viaggio verso il Delaware lungo una statale ghiacciata nel periodo di Natale (sì, mi è capitato di guardarlo proprio al momento opportuno) restano bloccati dopo un incidente. Da questa premessa banale, ci si ritrova in una classica ghost story con tutte le complicazioni del caso.
Sebbene non ci sia niente di estremamente originale nell'insieme, il film è piacevole e ben interpretato da attori che una volta tanto sanno fare il loro lavoro, e ho molto apprezzato sia i tocchi di foreshadowing, messi al posto giusto e senza eccessive forzature, che il finale.

sabato 27 dicembre 2008

Film da non vedere: Haunted Boat - Incubo in Alto Mare

Ci sono film di terza categoria che vedo con tutta l'intenzione di farlo (e ben consapevole di cosa sto per guardare) e altri in cui mi imbatto invece per puro caso, come questo, affrontato senza neanche sapere esattamente se fosse un thriller, un horror o cosa.
Era "cosa".
Già dall'inizio viene il chiaro e lampante sospetto che si tratti di un film che non ha mai visto l'interno di una sala cinematografica (mia sorella ha azzardato che fosse un filmino amatoriale...), ma a questo alla fine si può anche passare sopra (con un rullo compressore, magari...).
Il problema vero inizia (ma non finisce) quando si entra nel vivo delle vicende.
Storia piuttosto semplice: dei ragazzi stanno per andare in vacanza sulla barca che uno di questi ha ricevuto in regalo (o in eredità, o come maledizione familiare, la cosa non mi è rimasta molto impressa) nonostante dei pescatori cerchino di scoraggiarli per qualche ragione ignota.
Durante la prima notte al largo, i ragazzi bevono, chiacchierano, e iniziano a raccontarsi le loro peggiori paure, che per qualche strana ragione vengono mostrate sotto forma di scene inserite nel mezzo dei loro discorsi. Una di loro (una brunetta di cui non ricorderei il nome neanche sotto tortura, come di tutti gli altri del resto), fa anche un discorso confuso sul fatto che se non si crede a qualcosa allora quella cosa non esiste (una disquisizione che alla luce dei fatti si potrebbe interpretare come il peggior tentativo di foreshadowing della storia del cinema, considerato che accenna all'esatto opposto di quello che poi sarà il film).
Successivamente, durante un allegro bagno in mare, uno dei ragazzi, che aveva dichiarato di aver paura di affogare e per inciso faceva parte della squadra di nuoto della scuola, si sente male mentre è in acqua e affonda come un peso morto. Gli altri (dopo mezz'ora praticamente) tentano di soccorrerlo senza risultato (forse anche perché il loro tentativo di soccorso consiste nel vagare a destra e sinistra con la scialuppa chiamandolo a gran voce...). Mentre ciò avviene, una delle ragazze dice di aver visto uno squalo, e in effetti se ne vede uno venire chiaramente verso lo schermo, sbatterci contro e spargere sangue ovunque, questo al di là del fatto che in effetti non ci sia nessuno squalo e non si veda sangue da nessuna parte per tutto il resto del film.
C0nsumata la tragedia, i nostri decidono di tornare, ma, sorpresa, il motore della barca si guasta (o almeno quello dicono, in realtà non si capisce cosa abbia) e anche il generatore si spegne, lasciandoli senza corrente (ovunque, a quanto pare, tranne che nel bagno, dove invece funziona benissimo...). I nostri sono così costretti a trascorrere una notte a lume di candela, accendendo una quantità industriale di ceri, di quelli alti un centimetro, e una specie di candela monumentale alta quanto il monte bianco (quest'ultima prima del mattino sarà completamente consumata, mentre i ceri staranno ancora bruciando tranquillamente...).
Al mattino i due ragazzi superstiti decidono di andare a cercare aiuto con la scialuppa, mentre le tre ragazze restano a bordo. Una di loro ha una specie di crisi epilettica che le altre gestiscono come vere professioniste... delle comiche.
Torna la notte e con questa un temporale. Le due ragazze ancora in gioco sono terrorizzate. A un certo punto si avvicina una barca a remi con su un brutto ceffo che mi auguro di non vedere neppure in un incubo (e che, sorpresa, era comparso in una delle sequenze illustrative delle paure dei naviganti... o, meglio, la sequenza illustrativa era in effetti un montaggio di questa stessa scena) che la brunetta fa tranquillamente salire a bordo. Questo non è poi un gran problema perché questo non fa che aiutare la ragazza in crisi, sparare qualche leggenda metropolitana, tirare fuori un insetto dall'orecchio dell'epilettica (non chiedetemi perché, comunque è un'altra scena che era stata usata nel montaggio iniziale) e venir cacciato via dalla seconda ragazza che almeno dimostra di avere un po' di sale in zucca.
Poco dopo ritornano i due ragazzi con l'aria da morti viventi e rientrano senza pronunciare una sola parola. La brunetta inizia a pregare e loro spariscono nel nulla (letteralmente, diventano trasparenti e poi scompaiono), ma la cosa non sembra importare a nessuno.
Poco dopo, la seconda ragazza va in bagno, cerca di accendere la luce, tocca un filo scoperto e resta fulminata (da ricordare che era l'unico posto di tutta la barca dove c'era la corrente elettrica nonostante il generatore fuori uso...).
Poi tornano i ragazzi che in realtà erano ancora nella scialuppa ed erano convinti di andare nella direzione opposta (se qualcuno sta leggendo qui e inizia a sentirsi confuso, giuro che non dipende dalla mia narrazione, anzi...). Quando tornano però non trovano assolutamente nessuno sulla barca.
Poi la brunetta esce da sottocoperta e trova tutti i suoi amici lì a dormire. Tutti, nessuno escluso.
Si suppone che le loro morti siano state solo un sogno, solo che poi, in effetti, sono morti.
Lei inizia a frignare, e un secondo prima che ti venga voglia di ammazzarla arrivano i soccorsi che la portano in salvo e le chiedono perché abbia preso il largo da sola...!
Eh sì, perché lei era sola, i suoi amici non sono mai esistiti, erano solo un parto della sua fantasia malata (o forse di quella dell'ideatore del film...). Lei ha perfino una foto con tutti loro... solo che nella foto c'è solamente lei e nessun altro... lineare.
Ma l'autore della pellicola è troppo geniale perché la cosa si concluda così!
La ragazza, infatti, torna al porto, dove non c'è la sua barca ("sua" per modo di dire, in effetti non era sua, quindi di chi cavolo era?), ma in cambio se la vede passare davanti poco dopo con tutti i suoi amici immaginari... Si butta, la raggiunge a nuoto, la barca prende il largo e poi... scompare.
Sfortunatamente, chi ha inventato questa genialata probabilmente non è andato a sua volta in dissolvenza ma ha iniziato a progettarne altre.

martedì 16 dicembre 2008

Coincidenze nostalgiche

La mia "carriera" di giocatore di PBEM è iniziata ben più di dieci anni fa. Escludendo i tentativi più o meno falliti con i giochi di stampo classico, "masterizzati", sia da giocatore che appunto da master, l'inizio vero e proprio lo faccio risalire al mio ingresso nel PBEM di narrazione Alliance, dedicato a Star Trek e, peraltro, molla che mi ha poi portato alla creazione del KCFG.
Fu in quell'occasione che diedi vita ad Alissia Deck, vulcaniana sessuomane e completamente fuori di testa, e ad oggi, che io sappia, uno dei soli due PG ad aver vissuto in prima persona una sorta di crossover tra un PBEM di Star Trek e uno fantasy (quando la scambiai fisicamente di posto e di gioco con Saleria Lindir tramite una bizzarra anomalia spaziotemporale).
Nonostante tutti i suoi innegabili difetti, Alissia era arrivata a diventare capitano di una nave stellare, e tale era quando lasciai il gioco per ragioni... personali (leggasi: qualcuno me le aveva fatte girare così tanto che ancora oggi non sono del tutto sicuro di quale sia la destra e quale la sinistra...)

Già prima di abbandonare Alliance, avevo iniziato a giocare a Star Trek: Resurrection, altro PBEM nel quale molti giocatori del primo erano migrati (in effetti creandolo appositamente), anche se non con lo stesso personaggio.
Caso ha voluto che, a distanza di tempo, anche in questo PBEM io mi sia ritrovato ad avere il comando di un'installazione, la base stellare Nemesis.
La vera coincidenza però, prima di quelle del titolo, è un'altra.
Ho infatti scoperto solamente oggi che uno dei membri dell'equipaggio di Nemesis è stato tempo fa, prima di abbandonare per motivi suoi, un giocatore di Alliance. E fin qui nulla di particolarmente eclatante, chiaro. Il "dettaglio" è che non solo era un giocatore di Alliance ma un membro dell'equipaggio della USS Mirror, la nave che comandavo io, anche se la mia memoria RAM non se lo ricordava assolutamente. ^__^;;

Le coincidenze però, come le ciliegie, non vengono mai da sole (o era "una tira l'altra" ed erano i guai a non venire mai da soli... vabbe', chissenefrega :-P). Fatto sta che un po' di tempo dopo la lieta scoperta mi sono ritrovato per motivi che non starò a precisare (ma che non includono "tanto per passare il tempo" e "perché non avevo di meglio da fare") a inserire il mio nome in una ricerca di Google.
Assieme ai risultati che mi aspettavo, e ad alcuni che non mi aspettavo ma che non mi hanno sorpreso poi tantissimo... mi sono imbattuto in una strana serie di header che a ben vedere non mi erano del tutto estranei, e per farla breve ho scoperto che esistono ancora in rete gli archivi delle e-mail della USS Mirror di quell'epoca.
In breve mi sono ritrovato a dare un'occhiata alle vecchie vicende che avevo giocato, facendo un piccolo tuffo nel passato e ritrovandomi a sorridere davanti alle prodezze di Alissia e alle strane vicende che l'avevano coinvolta, incluso lo scambio di menti con una sua omologa dell'universo dello specchio, la lotta per affermare la sua identità e infine la fusione mentale accidentale con il suo doppio in un unico individuo (sì, ero contorto anche allora, mica ci si diventa con l'età... :-P). Mi è anche venuta voglia di ripescare il personaggio, anche se ora come ora non avrei davvero la possibilità di inserirlo da nessuna parte (e no, di tornare in Alliance non se ne parla proprio!)

venerdì 12 dicembre 2008

X-FILES: volevo crederci...

OCCHIO AI POSSIBILI SPOILER!

Prima o poi, è evidente (è evidente a me, non come costante universale :P) avrei dovuto vedere il nuovo film di X-Files.
E ho capito il perché del titolo "X-Files - voglio crederci".
In effetti bisogna proprio voler credere che il film abbia qualcosa a che fare con gli X-Files, e anche volendolo ci si deve davvero impegnare parecchio per riuscirci.
La verità è che hanno preso il solito thrillerino con elementi paranormali, del genere che tipicamente neanche arriva sugli schermi cinematografici e viene proposto direttamente in DVD scarsamente reperibili e/o trasmesso in TV in orari inaccessibili a chi ha lo strano vizio di dormire durante la notte, hanno rimosso di peso i due tipicamente anonimi protagonisti con un passato comune noto solamente a loro ma continuamente accennato nel corso degli eventi, e li hanno sostituiti con Fox Molder e Dana Scully, più un tocco assolutamente inutile di Walter Skinner tanto per gradire.
Se non fosse, appunto, per i protagonisti, il film non avrebbe niente a che vedere con X-Files. Non ne rispecchia le atmosfere, non riprende niente della "mitologia" della serie (e, per inciso, a me sta anche bene che non ci siano di mezzo gli alieni, che ho sempre ritenuto non tanto l'ossatura della serie, come si supponeva che fossero, quanto la parte più noiosa e convoluta della stessa, almeno nelle ultime stagioni, ma X-Files non è/era solo alieni), le uniche cose che lo legano al telefilm da cui trae il nome sono gli accenni sparsi qua e là (in modo quasi completamente gratuito) a eventi dello stesso, e qualche battibecco vecchio stile tra Mulder e Scully che comunque non basta neppure lontanamente a risollevare la pellicola.
Quello che mi domando dopo la visione è... perché??? A che scopo investire soldi e risorse in un filmetto del genere? Capisco che si potesse contare sull'afflusso al botteghino dei fan della serie, che indubbiamente non vedevano l'ora di rivederne in azione i protagonisti, ma quegli stessi fan probabilmente ora non vedono l'ora di sputare in faccia agli artefici di questo... questo... direi scempio ma in realtà è una cosa talmente amorfa che neppure lo si può definire tale...

La storia è di una banalità disarmante, nonostante gli spunti che avrebbero potuto essere sviluppati molto meglio: un'agente dell'FBI è scomparsa, un prete spretato, pedofilo e sensitivo ha avuto delle visioni sulla sua scomparsa ma queste hanno portato solo al ritrovamento di un braccio amputato (che ancora non ho capito cosa c'entrasse alla fine della fiera), perciò l'FBI si rivolge a Dana Scully, che non lavora più per loro e fa il medico a tempo pieno, per entrare in contatto con Fox Mulder, che non si sa dove sia (salvo che probabilmente lo sanno cani e porci, la stessa Dana due minuti dopo fa notare che se l'FBI avesse voluto trovarlo avrebbe potuto riuscirci senza problemi).
Dana prima nega di avere contatti con Fox, poi va a casa sua trovandolo intento a lanciare matite sul soffitto e con una barba lunga e incolta (domanda lecita: ma come campa? Chi gli passa i soldi?), lo convince senza troppo sforzo a collaborare "in cambio del perdono", e i due parlano col sensitivo, fanno a turno a credergli e non credergli, lo portano in giro, ci litigano, e alla fine scoprono che c'è un russo che rapisce delle donne perché vuole trapiantare la testa di suo marito (che è uno dei 37 chierichetti molestati dal pretdofilo), che ha un tumore ai polmoni, sul corpo di una donna (e se qualcuno mi spiega perché sul corpo di una donna mi fa un grosso favore). Tra l'altro pare che l'abbia già fatto con una prima vittima e non è assolutamente chiaro cosa non abbia funzionato (il tipo è evidentemente vivo).
In una maniera convoluta, e che a ben vedere c'entra poco quanto nulla con il sensitivo, Mulder scopre tutto, viene buttato fuori strada dal russo, si salva, raggiunge il laboratorio dove si sta per svolgere l'operazione, viene drogato e malmenato, viene salvato da Scully e Skinner che arrivano proprio al momento giusto perché quest'ultimo e Mulder possano avere un incontro amoroso (OK, non proprio, ma l'idea che danno è decisamente quella).
Sullo sfondo c'è anche una faccenda che riguarda Scully, un bambino con una malattia incurabile e una terapia sperimentale, di suo più interessante di tutto il resto ma della quale non sapremo mai la fine perché il film si interrompe prima.
Rimane giusto la scena finale (post-titoli di coda) con i due protagonisti in barca a remi in mezzo al mare, presumibilmente in vacanza (lui in vacanza da cosa esattamente non è lecito saperlo).

Davvero speravo che questo film sarebbe stato qualcosa di meglio, ma è a malapena un revival per nostalgici infilato in una cornice che non gli si addice minimamente, il cui unico valore è avere sullo schermo David Duchovny (ammeso che si scriva così :P) e Gillian Anderson nei ruoli per cui sono più famosi. Considerato il risultato, è un valore di cui si poteva beatamente fare a meno.

mercoledì 10 dicembre 2008

E piove sulle tue carte Carmelo

Mai stato dannunziano, ma qui la citazione ci sta tutta...


... ma è mai possibile che io debba lavorare in un ufficio così?
E questo quando il tempo è bello, perché quando piove scorre fisicamente un bel ruscelletto d'acqua lungo quella traccia, mentre da un angolo appena un po' più in là scende una simpaticissima goccia che cade sul pavimento a intervalli regolari.
Ma si può???

lunedì 8 dicembre 2008

Ci sarà un motivo per cui non amo le festività...

... e a volte mi domando quale sia, anche se tecnicamente lo so benissimo, poi mi sovviene che, a parte la ragione primaria, il motivo è che non riesco mai a combinare niente: parto con tutti i miei bei progetti e poi alla fine della fiera non ho concluso assolutamente nulla di quello che avevo preventivato.
Il che è assurdo: se in un fine settimana riesco almeno a fare una parte delle cose previste, perché non riesco nemmeno a iniziarle in tre giorni filati?
Fatto sta che il Sabato se ne va in spesa, cucina, rifai i letti, sciocchezzuole varie, e teoricamente mi avanzava un po' di tempo ma non avevo più voglia di fare niente e l'ho perso giochicchiando qua e là. Domenica parti con un proposito e ti ritrovi a preparare le cartelle per la tombola scolastica di mia sorella, a rispondere a una lettera inattesa (OK, piacevole, ma comunque inattesa) e prima di capirlo se n'è andata la giornata.
Il lunedì di festa... be', è a metà e ho solo iniziato a fare le cose che avrei dovuto completare sabato. Probabilmente se fossi andato a lavoro sarei riuscito a fare di più nella pausa di quanto ho fatto nell'intera mattinata.
Mah!
Misteri della vita.

mercoledì 3 dicembre 2008

E... due? O uno e mezzo?

È finalmente iniziata con soli due giorni di ritardo la pubblicazione dei racconti di Letteraria 2008, per quanto ne stiano pubblicando un po' alla volta e non so bene in quale ordine (il mio, ad esempio, per il momento non c'è ancora).
Anche in questo caso i racconti possono essere letti da chiunque e votati solo dai registrati al sito (che devono non solo votare in senso stretto, da una a cinque stelle, ma anche commentare perché il voto sia considerato valido), ai cui voti andrà poi a sommarsi quello della giuria.